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Autore: kesese_93    03/03/2014    3 recensioni
Chi ha detto che l'Italia è uno zerbino? Chi ha detto che è debole? Chi ha detto che è stupida?
Chi ha detto che le cose non possono prendere un'altra piega?
E se riscrivessimo la storia del nostro amato paese?
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[ALTERNATIVE HETALIA]
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[SPAMANO] [UKITA] [AMERIPAN]
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Dall'ultimo capitolo:
''Nonno... nonno ti prego... apri gli occhi... io, cosa devo fare in una situazione del genere?
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Genere: Guerra, Introspettivo, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Gender Bender
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Capitolo 2
Vivi per questo


-Se così vuoi… così sarà.- Disse Nonno Roma, finendo in fretta il suo  pasto per poi dirigersi nelle sue stanze.      
Quel breve tragitto tra la sala da pranzo e la camera da letto fu per lui infinito.                            
Al suo passaggio tutti i servi abbassavano il capo e tacevano, quasi amplificando il suono dei passi di Romolo*.

Finalmente Nonno Roma arrivò alla stanza e con un sospiro di sollievo afferrò la maniglia e la tirò verso di lui per aprire la porta, producendo un piccolo cigolio al quale le orecchie di Nonno Roma si erano abituate e quasi lo rassicuravano.
Sospirando di nuovo chiuse la porta, vi appoggiò le spalle e alzò il viso al soffitto per poi buttarsi sul letto come un peso morto.
Si immerse completamente nei suoi pensieri.

‘’…Non so se sia la cosa giusta da fare, ma per Isabella sarebbe solo cosa buona. Voglio allontanarla dalle altre nazioni, che essendo in pubertà non sono per niente affidabili. Voglio prendermi del tempo per poter stare con lei, per insegnarle l’arte, la cucina… e tutto quello che a una nazione fa comodo sapere.’’

Pensava fra sé e sé, quando vide un fascio di luce invadere la stanza.

Diede uno sguardo alla porta e vide una piccola figura… che riconosceva bene.

-Nonno! Guarda che bel fiore che ho trovato!-

Era Isabella, che a quanto pare era uscita nel cortile.
La bambina si avvicinò al nonno per poi salire sul letto e metterglisi di fianco.
-Guarda!- Disse la piccola avvicinando il fiore al viso del più anziano.
Era un piccolo giglio, ma non un giglio qualsiasi: aveva lo stelo verde oliva, i petali bianchi lisci con le punte spruzzate di blu e nel centro un grande pistillo impollinato con striature viola, ed emanava anche un buonissimo profumo, fresco e dolce.
-Isa… lo sai che non voglio che la sera tu esca di casa… Ma il fiore è veramente bello.- Disse lui, accennando un piccolo sorriso ma mantenendo sempre un’espressione vaga e preoccupata.
-Sì scusa nonno,non lo farò più! Ma… Nonno … cos’hai?-
-Niente… Isa.. riguardo a quello che ti ho chiesto prima, che ne diresti se ci prendessimo qualche settimana per noi, solo noi due. Nelle queli io ti insegnerò molte cose che a te saranno utili, la scrittura, l'arte, la cucina... mh?-
-Sì! Sarebbe bellissimo! Ma… come faccio con l’Ordine dei Cavalieri Teutonici, con Francia e Romano?-
-Tu preferisci stare con loro?-
-Io a loro voglio tanto bene ma da un po’ di tempo sono diventati cattivi con me… ma so che mi vogliono bene e che non lo fanno apposta.- Diceva lei, mantenendo un dolcissimo sorriso sulle labbra.
-Quindi... ti piace la mia idea?-
-Certo! Spero solo che nel frattempo le nazioni non si uccidano a vicenda! Ahah! No, sul serio, spero di no...-
A quella frase Nonno Roma ebbe un sussulto. Le palpebre tremolavano e la vista si annebbiava con un velo di lacrime. La prima gocciolina scese per cadere dal suo mento, seguita da un’altra ancora.                            
Tese un braccio a Isabella e la tirò delicatamente verso il suo petto, mettendo poi il viso nell’incavo del collo e affondando le dita nei morbidi capelli della piccola, continuando a piangere.

E vedere Nonno Roma piangere era una cosa rara, rarissima.

-Oh Isa…! Perché? Perché a te,una creatura paragonabile a un angelo, è toccata la sorte di essere una nazione? Tu non meriti questa sofferenza infinita… tu non puoi capire! Crescendo tutti diventeranno sempre più perfidi… prepotenti… cattivi… e chi più ne ha, più ne metta! E anche te per cavartela dovrai diventare così… -
-Ma... io non ne sarò mai capace.-

***

-Sei pronta Isa?- Chiese Nonno Roma la mattina dopo, in modo premuroso, tenendola in braccio e dandole poi un tenero bacio sulla guancia.
Lei in risposta annuì sorridendo. Era entusiasta di passare del tempo con suo Nonno e quello che avrebbe appreso le sarebbe tornato utile.
Nonno Roma la sollevò per il sotto braccio e la mise in sella di un cavallo,poi vi salì anche lui.
Era mattina presto… era giusto l’alba e faceva ancora fresco, ma i primi deboli raggi di luce illuminavano e scaldavano a dovere.
Presero il trotto e mentre Nonno Roma cavalcava, Isabella gli si era accoccolata al petto, schiacciando un sonnellino.
Romolo era diretto a una delle sue ville appena fuori Roma, dove nessun’altra nazione avrebbe potuto disturbare la sua piccola nipotina.

Non fu un viaggio molto lungo, e una volta arrivati Isabella sgranò gli occhi: davanti le si prospettava un’enorme villa, che in confronto quella dove aveva vissuto per tanti anni non era niente!
 Ma la cosa più bella era il cortile interno: c’era una morbida erbetta verde e delle stradine di ciottoli conducevano a una fontana di marmo bianco che zampillava acqua, e anche le aiuole erano bellissime e per fortuna non c’erano quelle agghiaccianti statue di marmo!
-Nonno… è bellissimo! Non sapevo niente di questa villa!-
-Oh… ma io ne ho tantissime!-
-Wow… vorrà dire che per il compleanno me ne regalerai una!- 
-Ehm… si ci penserò su… ma ora vieni, ti faccio vedere la cosa più bella e importante!- Disse Nonno Roma e prendendola per mano la portò su per una rampa di scale e poi in una piccola stanza.

-Bene! Questa è la ragione più importante per la quale sei qui! Questo è l’ambiente dedicato all’arte… qui potrai accrescere la tua dote artistica, vedrai ti piacerà!-
Isabella rimase in silenzio e timidamente entrò nella stanza.
Il soffitto aveva a una forma ‘’a cupola’’ e vi erano dentro cinque uomini: due picchiettavano con piccoli martelletti su grossi blocchi di marmo, un altro dipingeva su un’anfora e gli altri due decoravano le pareti a mosaico, attaccando pazientemente un pezzettino alla volta.
-Nonno… io imparerò a fare tutto questo?-
-Se vuoi anche di più… tu puoi fare tutto quello vuoi, tu sei l’Italia.-

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*= Romolo è il nome da umano che ho scelto per Nonno Roma.
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Angolo dell’autrice di cui nessuno sentiva l’esigenza
Salve^^!
Scusate il ritardo ma ho avuto un problema dietro l’altro,ma spero che vi sia piaciuto comunque!
Ho pensate che questi angoli fanno compassione...
Quindi in questi angoli parlerò del perchè e del percome di questo sclero!^^
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Alla prossima u.u!

https://www.youtube.com/watch?v=a-y6BsJp4Ow
   
 
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