Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: CabbyCam_    03/03/2014    3 recensioni
Una piccola One shot AU Annie centric, con un pizzico di Finnick.
< Ti dimentichi dei tuoi incubi, li metti da parte, perché lui è sempre stato lì per te. Da quando vi siete incontrati lui c’è sempre stato.
E se vuoi fare una cosa, di sicuro quella è stargli vicino. Perché infondo tu sei solo la pazza e fragile Annie Cresta e non saresti qui se non fosse per Finnick. Non saresti qui se non ti avesse salvato dagli Hunger Games e poi da te stessa >
Spero vi piaccia!
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

TO MAKE YOU FEEL MY LOVE


When the evening shadows and the stars appear
And there is no one there to dry your tears                                                                                                                                                             I could hold you for a million years                                                                                                                                                                       
To make you feel my love

I could make you happy, make your dreams come true                                                                                                                                     Nothing that I wouldn’t do                                                                                                                                                                                     Go to the ends of the Earth for you                                                                                                                                                                      To make you feel my love

Sei nell’Arena.
Stai annegando.
Nuoti, ti sbracci, cerchi con tutte le tue forze di risalire.
Ti manca l’aria ed ora, il tuo record di tre minuti e mezzo sotto acqua ti sembra solo un lontano ricordo.
Strano, no?
Insomma, una ragazza del distretto 4, nuotatrice provetta fin dall’età di tre anni, che viene sconfitta dal suo elemento, dall’unica cosa che le ricordava casa da quando era entrata in quel posto infernale.
Ti manca l’aria, non ne puoi più.
Senti solo la furia dell’acqua che ti investe e ti porta via e –ma non ne sei sicura- dei colpi lontani, forse di cannone.
Proprio quando sei al limite e le forze ti stanno abbandonando, le acque si quietano e tu riesci a risalire, prendendo una boccata di tanto agognata aria.
Parte quella insopportabile marcetta e a malapena riesci a sentire la voce di uno stratega proclamarti vincitrice dei settantesimi Hunger Games.
Non gioisci –proprio non ce la fai- , l’unica cosa che riesci a fare è pensare alla testa di Sam che rotola ai tuoi piedi, al coltello che hai dovuto tirare al ragazzo del distretto 5, alla piccola bambina a cui un favorito ha rotto il collo, alle tue mani che, anche se non si vede, sono ormai macchiate di sangue come quelle del più brutale degli assassini e alla tua coscienza , sulla quale, marchiati a fuoco, stanno i nomi delle persone che hai ucciso e che hai visto morire.
E mentre galleggi senza nessuno sforzo, a poco a poco ti senti morire dentro, perché non sei più tu.
Non sei più la dolce e innocente Annie Cresta, quella che andava a pescare e aggiustava le reti da pesca, ma sei diversa, cambiata –ti hanno cambiata.
Ti hanno riplasmata, modellata, piegata al loro volere.
E ormai non sei tanto diversa da uno degli ibridi di Capitol City*.
Ma non ti interessa, -per quanto tu possa restarne indifferente- vuoi solo tornare a casa dalla tua famiglia.
E mentre un gancio ti carica sull’hovercraft, a poco a poco sprofondi nel buio.



Ti svegli di soprassalto e ti guardi intorno.
Finnick dorme di fianco a te. Ha la fronte leggermente aggrottata, il petto che si alza e si abbassa frettolosamente, come se corresse, e sai che sta avendo un incubo, proprio come te un attimo prima.
Allora gli prendi la mano –o meglio, le poche dita che gli sono rimaste dopo la guerra- e la stringi, sporgendoti per appoggiare le tue labbra sulle sue.
Ti dimentichi dei tuoi incubi, li metti da parte, perché lui è sempre stato lì per te. Da quando vi siete incontrati lui c’è sempre stato.
E se vuoi fare una cosa, di sicuro quella è stargli vicino. Perché infondo tu sei solo la pazza e fragile Annie Cresta e non saresti qui se non fosse per Finnick. Non saresti qui se non ti avesse salvato dagli Hunger Games e  poi da te stessa.
Non saresti qui se non ti avesse salvato da Capitol City*. E probabilmente non saresti qui se non avesse combattuto nella guerra per dare a te e a vostro figlio un futuro migliore. E forse, se non fosse tornato saresti morta dentro per l’ennesima volta.
Però è tornato da te e dal figlio che non sapeva neanche di aspettare, l’ha visto nascere ed è stato un padre perfetto.
Finnick si è calmato, così sorridi teneramente e ti alzi dal letto.
Esci dalla vostra camera, rischiarata appena dalla luce che filtra dalla finestra –vi siete di nuovo dimenticati di chiudere le tende- e cammini verso la porta in fondo al corridoio. Non ti piace che la sua camera sia così lontana, ma Finnick ha insistito tanto.
Ha detto che Tobias avesse dovuto vedere il mare appena sveglio e prima di addormentarsi.
Apri la porta di mogano ed entri nella stanza calda e accogliente. Ti avvicini alla culla azzurra –così come le pareti- e guardi il bambino che vi dorme dentro. È la fotocopia del padre, in tutto e per tutto. Di tuo ha solo il naso e, chi lo sa, forse il carattere –anche se sei sicura di no.
Tobias ha un ciuffo ribelle di capelli ramati, il viso paffuto tipico dei bimbi piccoli e i suoi occhi, ora chiusi, hanno lo stesso colore del mare, un misto tra verde e azzurro. Ha la bocca leggermente corrucciata con un filino di bava sull’angolo. Dorme con i pugnetti chiusi vicino alla testa e con le gambe cicciottelle incrociate.
Ti sporgi per accarezzargli la testa e pensi che questo bimbo sia stato la tua cura. Da quando è nato e l’hai tenuto in braccio non hai più avuto attacchi. Anche quando hai paura ti basta guardare il suo sorriso sdentato e ti rilassi. Ha un effetto calmante su di te.
Sussulti leggermente quando due braccia ti stringono in vita, ma poi ti appoggi al petto muscoloso di tuo marito e ti lasci coccolare.
“Grazie.” gli dici.
Finnick ti lascia un leggero bacio sul collo “Per cosa?”
Anche se non lo vedi, sai per certo che le sue sopracciglia si sono aggrottate.
“Per aver scelto me e per essere rimasto.”
“Lo sai che lo farò sempre”




*lo so che non è Finnick che la salva da Capitol City ma... piccola licenza poetica :)

Angolo autrice
Salve!
Ok, è la prima fanfiction che scrivo in questa sezione quindi sono parecchio eccitata e curiosa di sapere cosa ne pensate!
E' un piccolo esperimento (di solito non scrivo cose angstoseee) nato durante una noiosissima lezione di latino non ricordo neanche come... forse sono stati i ricci ramati del mio compagno di banco a ricordarmi Finnick oppure la voce ibridosa della mia prof.. boh!
Amo Finnick e Annie e ho pianto come una disperata quando lui è (SPOILER PER CHI NON HA LETTO MOCKINJAY) morto!
Avrei tanto voluto vedere Finnick in veste di papà, ad insegnare a suo figlio a pescare... ok, non voglio deprimervi quindi stop!
Sono curiosissima di sapere cosa ne pensate!
Scusate eventuali errori ma sono piena di sonno e non ho voglia di rileggere!
un bacio :*
Cam_



 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: CabbyCam_