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Autore: EleonoraBonny    04/03/2014    3 recensioni
E se le nostre Creepypasta più famose non fossero solo fantasia? Se quei personaggi esistessero davvero? E se tutti, in ordine, si ritrovassero in questo strano mondo...così vicino ma così lontano da nostro? Arriveranno...uno ad uno...e poi...un'ospite inaspettato riuscirà ad entrare. Nascerà una storia romantica? Oppure la protagonista sarà davvero in pericolo?
Genere: Horror, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Slender man, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’arrivo
 
All’improvviso si ritrovò lì. In quello strano bosco. Non era il bosco in qui era scappato per nascondersi, era diverso. Completamente diverso. Aveva deciso di cercare qualcuno, o almeno un qualche cartello  che gli avrebbe fatto capire dove si trovava. Così cominciò a camminare per questo bosco, che sembrava immenso. Trovò un lago. Un grande lago nebbioso. Non si riusciva a vedere l’acqua.
‘Per fortuna…’ pensò.
Camminò, camminò e continuò a camminare. Non trovò niente. Nessun cartello, persona, casa, baracca abbandonata…nulla. Si ritrovò di nuovo davanti a quel lago, ora la nebbia non c’era più. Quindi si mise a distanza dall’acqua. Che sembrava proprio come uno specchio. Non voleva più vedere quell’orrore. Quella COSA che era diventata il suo volto. Beh, se ancora si poteva chiamare volto.  Si sedette lì vicino al lago. Ci rimase per un po’ a pensare come era finito lì. Non riusciva a ricordarlo, era come se una parte dei suoi ricordi fosse stata cancellata. Gli apparivano nella mente solo immagini confuse. Non era nemmeno sicuro che quello che ricordava fosse il suo volto riflesso in una pozzanghera. L’aveva visto dopo aver fatto qualcosa…ma davvero non riusciva a ricordare cosa. Si alzò. Decise di guardare la sua immagine riflessa. Aveva paura, si sentiva solo. Si avvicinò piano all’acqua del lago. Si guardò… non poteva crederci.
 Dov’era la sua faccia?
Era diversa dalla immagine nella sua memoria. Quella che ricordava lui, era sformata ma con ancora dei tratti del viso. L’immagine che vedeva ora riflessa nel lago era una faccia molto più liscia e con meno lineamenti. Non aveva più gli occhi. Al loro posto c’erano delle cavità per niente profonde. Accennate appena. La sua pelle…la sua pelle era molto più bianca di quello che ricordasse.
Quello che lo faceva stare male, era che si ricordava solo quell’immagine e prima di quella un grande dolore e tanto, tanto caldo. Non si ricordava se erano collegate queste due cose. Rimase lì a pensare, accarezzando lentamente il punto dove dovevano esserci i suoi occhi. Si chiese anche come riusciva a vedere tutto non avendo più gli occhi, ma era come chiedere il perché dell’esistenza dell’uomo. Non sarebbe mai riuscito a capirlo, quindi non aveva nemmeno più senso chiederselo. Si sedette di nuovo sulla sponda del lago. Improvvisamente ricordo qualcosa…cosa aveva fatto?! No, non era possibile! Non poteva essere stato lui a uccidere quel povero bambino innocente. Eppure il ricordo era lì,  nella sua mente. Non capiva più nulla. Ma ora ricordava tutto. Nella sua mente passavano tutte quelle immagini, tutto quel dolore. Prima fiamme, troppe fiamme. Poi quel corpo freddo, che no…non era di  suo figlio…non poteva essere morto…non può essere morto!
…Dopo il bosco, aveva camminato poco. Si era ritrovato in un parco, c’erano tanti bambini. Ce n’era uno al confine del bosco, che appena lo aveva visto si era messo a piangere. Lui all’inizio non capiva perché, ma vide la sua immagine riflessa in una pozzanghera e tutto fu più chiaro. Il bambino continuava a piangere, urlare e chiamare i suoi genitori. Fu lì che lui provò a parlare, ma non ci riuscì proprio. Non trovava un modo per calmare quel bambino. Pensava solo:
‘Basta! Basta ti prego! Basta! Non sono un mostro! Smettila di piangere!’.
In quel momento qualcosa di strano uscì dalla sua schiena, diventò appuntito e trafisse in meno di un secondo il corpo minuscolo del bambino. Era una specie di tentacolo nero, ma si modellava e diventava più affilato di un coltello. Dopo quel gesto che non aveva fatto lui, ma che ovviamente nessuno avrebbe capito scappò nel bosco e si ritrovò lì.
Aveva ricordato tutto, stava molto peggio di prima ora. Lui aveva ucciso un bambino, in che modo non importa. Aveva ucciso una creatura così innocente. Non ci poteva credere.
L’unica sua certezza era che da qualche parte, in quello strano mondo, suo figlio c’era. Era ancora vivo. Doveva essere così.
Sentì uno scricchiolio, il suo corpo si alzo di scatto e si immobilizzò. Apparirono quegli strani tentacoli dalla sua schiena. Si allungarono e si impiantarono a terra, sollevando il corpo paralizzato. Non poteva fare niente, i tentacoli lo portarono da dove proveniva quello  scricchiolio. Stava per uccidere un’altra persona, non sapeva come ma l’aveva capito. Il suo secondo omicidio, che lo avvicinava ancora di più allo assomigliare ad un mostro.
Dopo quello ce ne furono molti altri, il suo corpo ad ogni vittima uccisa diventava meno umano. Ormai dopo un tempo indefinito che non riusciva a ricordare non aveva più un volto. Solo una testa liscia dalla pelle completamente bianca. Aveva anche capito come funzionava quel bosco. Appena una persona entrava in un bosco la notte, secondo qualche criterio di scelta il bosco si univa al posto dove stava lui. Quindi ogni volta il paesaggio cambiava, ogni volta si ritrovava a uccidere in una diversa città. Anche se l’unica cosa a cui pensava era che doveva trovare suo figlio, il resto non importava più. Ma si sentiva incredibilmente solo. Quando nessuno entrava nel bosco poteva andare al solito lago e riposarsi, anzi stava solo lì a non fare niente. Il lago era l’unica cosa che non si spostava mai, era sempre nello stesso posto. Ovviamente non ne sapeva il motivo ma ormai quel lago era l’unica cosa che gli era rimasta. Sperava sempre che arrivasse qualcuno come lui, in modo che non avesse paura. Ma per quel tempo infinito non arrivò mai nessuno.


“Forse un giorno arriverà qualcuno nella terra degli incubi e degli assassini,
caro Slenderman?
Oh, io dico che qualcuno arriverà molto presto…
e la storia cambierà completamente,
caro amico.”
  
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