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Autore: TheRaVen    26/06/2008    12 recensioni
pre-Twilight
Il primo bacio tra Alice e Jasper.
Raccontato dalla prospettiva del nostro emo-vampiro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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se invece vi fa schifo la colpa è soltanto mia. 
In qualsiasi caso critiche e commenti sono benvenuti! 


[Death leaves a heartache no one can heal, 
Loves leaves a memory no one can steal.]
 



Era folle. 
No, per essere corretti quello che stavamo per fare strabordava nel ridicolo. 
Non ero neanche ancora perfettamente sicuro di come avesse fatto a convincermi a seguirla per mezza nazione alla ricerca di questa famiglia. 
Vivere in maniera civile in mezzo agli umani era assolutamente inconcepibile e noi eravamo degli stupidi a pensare di potercela fare. 
Probabilmente se ci fossimo trasferiti a nord, al confine con il Canada magari, avremmo potuto trovare una bella foresta vicino una grande città in cui vivere per un po’. Se fossimo stati attenti nessuno avrebbe sospettato della nostra esistenza e con il potere di Alice avremmo potuto dileguarci senza correre alcun rischio. Non era certo la stabilità di una casa ma, in fin dei conti, non era quello che cercavo. Alice era tutta la famiglia che mi serviva. 

“Non ci pensare neanche Jasper!” 
Dopo tutto il tempo passato insieme era ancora difficile abituarsi all’idea che sapesse cosa stavo per dirle quasi prima che lo sapessi io stesso. 
“Non abbiamo passato gli ultimi due anni cercando i Cullen per tirarci indietro ora!” Disse lei fermandosi davanti a me con le mani sui fianchi e guardandomi dritto negli occhi. 

Ero decisamente più alto di lei. La cima della sua testa arrivava a mala pena alle mie spalle ma, la risolutezza e la fiducia che sentivo emanare da lei in ondate bastarono per costringermi a distogliere lo sguardo dal suo. 
Era in situazioni come queste che mi sentivo indifeso. Una sensazione ben poco piacevole considerato il mio passato nell’esercito. 
Davanti ad Alice ed alla sua sicurezza però non avevo armi. 
Sconfitto mi lasciai scappare un sospiro e ripresi a camminare cercando di superarla a passo svelto. 
La sua mano sul mio braccio mi fermò. 

“Jazz” disse con calma, sfiorando leggermente con il pollice una cicatrice sul mio avambraccio 
“non mi servono i tuoi poteri per capire che sei in ansia ma, ti assicuro, che non c’è niente di cui ti debba preoccupare.” Questa volta era lei a tenere gli occhi bassi mentre parlava. 
“Da quello che ho visto ci accoglieranno a braccia aperte, Carlisle sarà felice di aiutarci ad abituarci al nuovo stile di vita. Credimi, sono brave persone. Ti piaceranno”. 
“Sono vampiri!” sibilai 
“Come noi” fu la sua risposta piccata. 

La sua irritazione però durò pochi istanti, il tempo di far risalire la sua mano lungo il mio braccio prima di poggiarla saldamente contro il mio petto. Proprio lì dove un tempo il mio cuore avrebbe perso qualche battito per un gesto simile. 
Alzando lo sguardo nuovamente verso di me continuò con il suo discorso. 
“e comunque la specie a cui appartengono è un semplice dettaglio. Non hai niente di cui preoccuparti” Ripeté per l’ennesima volta. 

Se non avessi avuto il potere di leggere la sincerità dietro quelle parole avrei creduto lo stesse dicendo per convincere anche se stessa. 
Ma come poteva esserne tanto sicura era ancora fuori dalla mia comprensione. 

La sua risata cristallina mi colse alla sprovvista, esattamente come la mano che dolcemente mi lisciò un sopracciglio che non mi ero neanche accorto di aver aggrottato perso come ero nelle mie incertezze. 

“Io sarò con te” disse Alice sottovoce prima di illuminarsi in un sorriso. 
Ed ecco ciò di cui avevo bisogno per ricordarmi esattamente perché mi ero imbarcato in questa impresa impossibile: 
avrei fatto qualsiasi cosa per quel sorriso. 

Alice era veramente qualcosa di straordinario, di diverso da qualsiasi altro vampiro con cui fossi venuto a contatto. Era inverosimile credere che in una ragazza così minuta ci fosse tanta forza e tanta speranza. Ciò che avevo provato da quel giorno a Philadelphia in cui l’avevo incontrata era così differente da ciò che per anni avevo avuto con Maria da lasciarmi spiazzato nella sua potenza. 
Io, il vampiro che manipolava le emozioni, attualmente confuso sulle proprie. Ci avrei riso sopra se me lo avessero raccontato. 
Quello che sentivo per Alice era, per certi versi, simile a quello che avevo sentito provenire da Peter quando guardava Charlotte ma non ero ancora sicuro di come nominare quella particolare sensazione. 
Volevo proteggere Alice. Se questi nuovi vampiri si fossero rivelati avidi come tutti gli altri che avevo conosciuto non avrei esitato a uccidere di nuovo; 
Volevo cancellare qualsiasi cosa la potesse rendere triste; 
Volevo vedere il suo sorriso illuminare i suoi occhi in qualsiasi momento e, sopra ogni altra cosa, volevo renderla fiera di me. 

Non ero abituato a certe emozioni. I vampiri sono dei mostri, non avrebbero dovuto sentire quella sensazione di calore che stavo provando alle parole di Alice. 
Con Maria avevo conosciuto la rabbia, la disonestà, la paura. Tutte cose che avevo imparato a riconoscere e a tenere a bada per il bene della nostra armata. 
Bastava una sua carezza invece e la sua sicurezza diventava mia. 
Ero certo che per un suo bacio sarei stato capace di andare a cercare questo fantomatico Carlisle e sottopormi volontariamente a qualsiasi prova di resistenza avessi dovuto sopportare. 

“Lo prometti?” non riuscii a trattenermi dal chiederglielo alzandole il viso con due dita sotto il mento per guardarla meglio. 
“Starò con te. Sempre, per sempre Jazz.” Rispose senza la benché minima incertezza nella voce. 
“Non puoi dirlo. Non sai quanto sia lunga l’eternità” 
“si, ma non lo sai neanche tu” disse avvicinandosi lentamente a me finché il mio mondo non si restrinse per comprendere solo le sue labbra “e dimentichi poi che io posso vederlo” sussurrò infine. 

L’impulso di baciarla, di stringere a me quel concentrato di speranza era più forte che mai, ma non avrei potuto. Probabilmente, a lungo andare, si sarebbe dimenticata della promessa e avrebbe preferito uno di quei vampiri vegetariani. Sarebbe stato meglio non farsi illusioni quindi, conoscevo fin troppo bene la potenza di una delusione. 

“Ohhh, ma per favore!” furono le ultime parole stizzite che la sentii dire prima che potessi allontanarmi da lei. Alzandosi sulle punte e aggrappandosi al mio collo, schiacciò le sue labbra contro le mie e le emozioni che scaturirono da quel breve contatto bastarono per lasciarmi senza fiato. 
E per un vampiro che non ha neanche bisogno di respirare fu un’impresa non da poco. 

Tenendola stretta a me non riuscivo a smettere di chiedermi se fosse quella la felicità. 
Non mi ricordavo di aver provato nulla del genere in tutta la mia esistenza. Avrei potuto volentieri farci l’abitudine e, se questi cinque vampiri vegetariani erano davvero il mio passaporto per un’eternità così, non gli sarei mai stato grato abbastanza per avermi dato Alice. 

Rimasi lì a guardarla per quella che avrebbe potuto benissimo essere un’infinità cercando di trovare il coraggio per esprimere con la voce le innumerevoli sensazioni che mi assalivano. Avevo bisogno, forse in maniera infantile, di farle sapere esattamente quale potere esercitava su di me; di farle sapere che se lo avesse voluto, avrebbe avuto la possibilità, con una semplice frase, di rigettarmi nel più buio girone dell’inferno da cui ero uscito. 

Alla fine però non ce ne fu bisogno, le bastarono due semplici parole: 
“anche io” 
Non riuscii a trattenere un sorriso, dimenticavo che con Alice non ci sarebbe mai stato bisogno di altre parole.




AN=   La traduzione della frase iniziale è: " La morte lascia un dolore che nessuno potrà guarire, L'amore lascia un ricordo che nessuno potrà rubare"
Il titolo Blues è ispirato al nomignolo con cui Alice chiama sempre Jasper: Jazz.
Blues e Jazz sono due generi musicali nati più o meno contemporaneamente e mi piace pensare che sia stata Alice a trasformare Jasper da Blues (pieno di dolore e amarezza) in Jazz (leggermente più allegro e dolce).
Questa oneshot è in risposta a quelli che ancora pensano che bisogna sentirsi dire "ti amo" per essere amati realmente. ;-)
  
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