La lettera.
-“Stupido….”
Fu l'unica cosa che riuscì a
dire dopo quella giornata estenuante.
-“stupido, stupido, STUPIDO!!
Avresti dovuto darmi ascolto!”
Si accasciò alla parete, una lacrima
le solcò il bel viso, poi un'altra, un'altra e un'altra ancora, adesso che era
sola poteva piangere, poteva sfogarsi, poteva gridare.
Oramai il palazzo era deserto,
nessuno l'avrebbe sentita...
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-"Ciao bellezza, mi chiamo Jiraya,
le lettere d'amore me le puoi dare dopo l'allenamento..."
-"Io mi chiamo Tsunade, e sono una
bambina bella, tu invece sei brutto e stupido!"
Il maestro Sarutobi scoppiò a ridere..
Quei due bambini l’avrebbero portato alla disperazione un giorno...
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-"Tada!"
Una trentina d'anni dopo, lo stesso bambino dai capelli bianchi
aspettava davanti una porta con un mazzo di fiori in mano…
-"Vattene Jiraya... Non è
momento..." rispose lei, con la voce ancora rotta dai singhiozzi.
-“Accettare la perdita di qualcuno che si ama è difficile..."
riprese l'uomo, per la prima volta con voce seria...
"... Ma non si può vivere di rimpianti, bisogna andare avanti
e superare gli ostacoli che la vita ci pone... Tu sei una donna forte, sono
certo che ci riuscirai.
Ci vediamo… Dimenticavo, sei ancora in
tempo per darmi quelle lettere d'amore..." e sorridendo l'uomo se ne andò.
Non sapeva che la donna, aldilà della porta aveva accennato un
dolce sorriso...
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Da quel momento Tsunade decise di lasciarsi il passato alle spalle...
Con la sua tempra era
riuscita a diventare un personaggio, una dei tre sannin,
il miglior medico mai esistito e il quinto hokage del
villaggio della foglia... Ma le sembrava di aver fallito...
Aveva capito solo adesso che si
era fatta fuggire il più grande amore della sua vita.
Prese il primo foglio che vide
e scrisse una lunga lettera, intervallata da singhozzi
e lacrime amare, una lettera che avrebbe dovuto scrivere molto tempo fa, una
lettera che serviva da sfogo a tutto quel sentimento represso, una lettera che
lui non avrebbe potuto mai leggere...
Erano quasi le due di notte, la
donna alzò il capo con gli occhi lucidi ma colmi di un nuovo vigore.
Decise che era tempo di
ritornare in sé, tempo di fare qualcosa per quell'uomo che aveva dato la vita
per lei e per il villaggio, per colui che l'aveva amata come nessun altro.
Accartocciò il foglio, lo gettò
nel cestino e corse nel suo studio a decifrare il codice che il sannin aveva lasciato prima di morire.
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Entrando nella sala accanto lo
studio dell'hokage, gli occhi di Shizune
non poterono fare a meno di posarsi su un pezzo di carta stracciato e gettato a
terra.
Lei lo prese e iniziò a leggere
quella che doveva essere la fine di una lettera:
"... Questo è tutto quello che volevo dirti,
dovevo accorgermi prima di ciò che provavo per te.
Il mio unico rammarico è che tu non potrai mai leggere questa
lettera,
ma forse dentro te sapevi che un giorno non ti avrei più
rifiutato.
Sayonara... Sento che un giorno ci
rivedremo."
Ecco la
mia prima ff! Non so come è venuta, perché
sinceramente io avevo creato questo account con lo scopo di recensire! :D
Ma
grazie alla mia amica AlekkiA ho deciso di iniziare a
postare anche io qualcosina, e con la scusa di averla
citata, ne approfitto per ricambiare la dedica!
GAL!!! QUESTA FF E’ PER TE!!!! Ti voglio tanto bene!!!
Spero
che vi sia piaciuta! E spero anche di trovare qualche recensione, nel bene e
nel male! Un bacio!!!!