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Autore: le coinquiline    26/06/2008    0 recensioni
questa è una quadrilogia che prosegue da sei anni,perchè CHI SI FERMA E' PERDUTO ma chi fa da sè fa per tre -a meno che non abbia validi coinquilini- ASTENERSI MORALISTI
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia inizia così.

"Ah! Che begli occhi che ho!" disse Andrea guardandosi allo specchio.

"Aspetta, te li lavo, così splenderanno di più" esclamò Kiass. E con un movimento deciso gli sputò.

"Grazie!!" cinguettò felicissimo Andrea. "Che ombretto posso mettermi per andare a fare gli allenamenti?"

"Vai a chiedere in prestito gli occhialini a Lele" suggerì Kiass.

Di buon grado Andrea suonò il campanello della casa di Zé: TOC TOC

"Chi è?" chiese Zé.

"Il lupo mang..."

"Ah! Ciao Andrea" lo bloccò Zéro.

"Mi presti gli occhiali di Lele?"

"Noooooooo!! sono modello Elton John, ne è gelosissimo!" urlò Zéro e gentilmente gli sbatté la porta in faccia.

Così tornò a giocare con Alice: La cucina lavatrice, come faceva tutti i giorni.

Lele in casa non c'era, infatti, la mattina stesa era partito di buon' ora per andare a fare il volo dell'uccello, no, il volo del pisello, no! Dell'agnello... Ah, ecco, ho scambiato le lettere: il volo dell'angelo.

O almeno questo era ciò che pensava la povera Zéro che inconsapevole dio tutto stava mettendo in lavatrice un pollastro da fare arrosto e stava mettendo in padella un paio di mutande sporche.

Infatti, il caro Emanuele non era andato a fare nessun volo del cazzo, bensì si era recato nel campo di paglia vicino a Fanculo per andare a trovare la puzzola Rigulì Zigulì, con la quale in precedenza aveva avuto una storia, ma lei l'aveva lasciato per un asino volante che non faceva il volo del fagiolino (Quello che ti butti mentre suoni il violino), ma faceva pur sempre il volo dell'asino.

Lele però non aveva potuto scordarla del tutto, perchè il suo violino era sempre accordato e da quando aveva saputo che stava nel buco, quando poteva la andava a trovare e le recitava poesie che spacciava per sue, anche se in realtà erano di Kiass.

Una di queste era:

"Dove prima c'era il verde ora c'è il grigio,

un grigio che mi ha portato via una parte di me.....

La vedo, una linea grigia, netta....

Cazzo, m'hanno proprio rigato la macchina!

PRCD!"

In quel momento il cielo si oscurò tutto, divento buio, iniziò a piovere [e la puzzola: "Ma porca stuck! Altri dieci anni nel campo di paglia"(Perchè la paglia ci mette dieci anni per asciugarsi se piove)...e ne erano passati otto].

E dalle nuvole si apri un varco e scese Dio in persona, incazzato nero per essere stato insultato.

Lele gli disse: "Cazzo Dio! Ma sei abbronzatissimo!", e Lui adulato dal complimento rispose:

"Grazie, lo so, sono stato in vacanza alle Maldive..." e se ne andò.

Poi Emanuele disse sottovoce a Rigulì Zigulì: "Si è fatto la lampada, si vede lontano un miglio, l'abbronzatura non è bella come la mia! E' proprio uno Stuck!"

E dall'alto sui udì la voce del Signore:"Ma PRCMDNN! Mi hanno scoperto, devo cambiare solarium!"

"Ma PRCMDNN!" stava brontolando nel frattempo Kiass.Lei e Andrea dovevano andare alla Standard a fare la spesard,ma Andrea non era ancora uscito dalle docce del campo sportivo.

"Bastaaaaaaaaa!!" urlò una voce dal cielo.

Kiass guardò su e vide la Madonna in persona. In persona molto incazzzata. "Sono stufa! Stufa che tutti bestemmiate il mio nome!"

"Ma PRCMDNN!"Gridò Eolo, il dio dei venti e iniziò a soffiare soffiare soffiare.

Il vento si portò via tutto, anche la Madonna.

Finalmente Andrea uscì dagli spogliatoi e con Kiass andò alla Standard.

"Prendiamo lo sgarello?"chiese, e Kiass gli diede una pezza sulla faccia. Poi, andò a prendere lo sgarello.

"Dobbiamo prendere la frutta?"chiese quel petulante di Andrea

"No, che c'è il Lupo Mangiafrutti alla cassa e dopo se la mangia tutta" disse Kiass.

"Compriamo la carne?"

"No, che c'è O Così O Pomì e dopo si ferma a parlare per mezz'ora"

"Compriamo la verdura?"

"Perchè non stai zitto?" e gli diede un' altra pezza.

Tornarono a casa soltanto con la birra.

Anche Lele tornò a casa.

"Com'è andato il volo del cazzo?" lo accolse Zé.

"mmmm....bene, mi sono solo rotto i coglioni" rispose elegantemente Lele.

Zéro gli servì in tavola mutande fritte, e nelle due case attigue di Fanculo si cenò prelibatamente.

  
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