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Autore: crimsontriforce    26/06/2008    2 recensioni
Tre drabble. Essendo una breve storia di cambiamento, un ritorno a casa, Sin e saluti informali. Una storia come tante, si potrebbe quindi dire, non fosse per la parte sui saluti informali – d'altronde, si può sempre contare su Jecht per sconvolgere anche le più piccole cose.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jecht
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Dieci anni fa, la stessa strada'
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No better plan



  1. Caduta sul paradiso

Nella sua testa, Jecht non aveva mai avuto spazio per molto più di un'idea alla volta. Se l'idea era abbastanza complessa – addirittura un intero piano – poi, tutto il resto doveva necessariamente venir lasciato da parte.

Forse per quello era riuscito a concentrarcisi così a lungo, tenendolo tutto per sé mentre nuotava in fredde acque profonde.

No!”, gli intimò l'altra voce, inorridita, quando giunse a farlo proprio e comprenderlo, ancorandosi a quell'unico sentimento di protezione che li accomunava.
Jecht fu quasi tentato di darle ascolto: lei era così bella, in fondo. Perfetta.

Troppo.

Fottiti, Yevon”, rispose con grazia. “Oggi comando io.”



  1. Segnali di fumo e rovine

Piuttosto ipocrita mettergli freno, peraltro, quando da dieci anni i ruoli erano invertiti: incanalando la pressione distruttiva che era tutta la sua natura, si scagliò contro Zanarkand fremente di libertà e, anche sapendo che avrebbe pagato caro quell'iniziativa, non poté negare attimi di gioia perversa nel vedersi colpire quel che era più caro alla sua vecchia, marcia esistenza e all'aberrazione che era diventato.

Passati quelli, una disumana tristezza lo colse. Rimase immerso fra i relitti, spossato, mentre lasciava che Yu Yevon riprendesse dolorosamente le redini e lo conducesse lontano, ignaro dei due clandestini che avrebbero presto segnato la sua fine.



  1. Col senno di poi (si diede ragione)

La bravata aveva lasciato cicatrici, su Sin che aveva dissacrato lo scopo stesso della sua esistenza come su qualche anfratto che che ancora poteva dirsi “Jecht” e soffriva per l'aver ceduto al mostro e, in fondo, casa.

Ma Auron aveva capito (avrebbe preferito esprimersi altrimenti, ma era l'unico modo per comunicarglielo, essendogli preclusa ogni finezza), aveva visto il suo piano, che non era forse il migliore ma pur sempre un piano e una promessa assolta, e l'aveva accettato e aveva brindato.

La possessione divenne così forte da impedirgli qualunque pensiero, tranne – doloredoloredolore – vittoria. La prima di molte, bastardo. Doloredolore – Cadrai.









So much to say, so little time. :) Questa è un'altra parte di FFX che prendo molto sul personale e di cui vorrei scrivere (o che scrivessero) più in dettaglio... contando però che si fa prima a contare le parti di FFX che NON prendo sul personale e di cui vorrei scrivere più in dettaglio, al momento mi accontento. Lo spunto nasce da una piacevolissima conversazione post-4cosplay, dove in realtà di Sin abbiam parlato pochino – citandolo solo in materia Dissidia e “progetti cosplay più ambiziosi di un Gundam” XDD – ma, salutato il mio buon compare e le altre due povere anime che ci han sentiti sblaterare per due ore, l'idea era fatta e formata ed eccola qui. Jecht. <3

   
 
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