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Autore: MC_Gramma    04/03/2014    0 recensioni
Ero su Tumblr (tanto per cambiare) quando una citazione buttata lì, con ironia neanche troppo velata, mi ha dato inaspettatamente l'ispirazione..
“Quella pensi di berla?”
Spostò lo sguardo sulla bottiglia che aveva in mano, ancora chiusa, e scosse la testa.
“L’ultima volta non è finita bene..” commentò, porgendogliela.
Lei la prese, soffermandosi un secondo sul suo polso, e Chris avvertì un brivido realizzando che doveva aver visto le cicatrici.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(qui la citazione incriminata)
 
Per evitare che passasse di nuovo Capodanno in casa, Cam e Matt l’avevano portato alla festa di amici di amici di un tizio mai visto prima, il classico passaparola che si forma quando uno ha casa libera.
Da quello che aveva capito, i genitori di questo Scott erano partiti per una romantica crociera lasciandolo libero di festeggiare come meglio credeva o forse non lo volevano tra i piedi, in ogni caso il buon Scott – identificato nel marasma umano solo grazie alle foto incorniciate – non sembrava risentirne  a giudicare da come tracannava birra dal beccuccio incitato dal gruppetto di ragazzi tutt’attorno.
Stanco di vagare da una stanza all’altra, Chris uscì sul terrazzo al secondo piano e si appoggiò alla ringhiera, ringraziando di aver perso di vista i suoi migliori amici appena arrivati.
Se l’avessero visto ora, conoscendo i suoi trascorsi, di sicuro equivocherebbero la situazione. Gli scappò quasi da ridere immaginando le loro facce, ciò che avrebbero potuto dire – “No, amico, non fare scherzi!” – ma decisamente buttarsi non era tra le sue priorità. Pensava solo a diplomarsi, cosa avrebbe fatto dopo non l’aveva ancora deciso ma la psicologa gli aveva detto di occuparsi di poche cose per volta: andare bene a scuola, prepararsi per le gare di atletica, prendersi cura di se stesso.. non aveva parlato di ragazze, ma già da solo aveva deciso di chiudere quel capitolo almeno per i prossimi dieci anni!
Gettò un’occhiata di sotto, al giardino disseminato di adolescenti che si dimenavano e facevano un gran fracasso, chiedendosi quando i vicini si sarebbero decisi a chiamare la polizia, quando gli cadde l’occhio sul braccio sinistro.
Scostò la manica, già parzialmente sollevata, scoprendo maggiormente le cicatrici.
Cercava di non pensarci però l’anniversario del suo incontro con Vanessa si avvicinava sempre più e non sapeva proprio come sentirsi a riguardo. Soprattutto si chiedeva cosa avrebbe fatto sua madre quel giorno, se si sarebbe comportata come sempre o avrebbe organizzato qualcosa per distrarlo: era stata fantastica con lui, se non fosse stato per la sua sola presenza sarebbe ricaduto nella depressione.. o semplicemente sarebbe morto da tempo.. Quando si era svegliato in ospedale e sua madre gli aveva raccontato cos’era successo.. beh, gli era sembrato impossibile.. non l’aveva detto però, perché era ancora intontito e poi avvertiva un gran bruciore al braccio che non riusciva a spiegarsi. Perché ora gli faceva male? Prima, con la lametta in mano e Vanessa al proprio fianco, non aveva sentito nien.. folgorato da quel pensiero, dai pochi frammenti che riusciva a ricordare, in preda alla confusione e al sconforto riuscì a formulare chiaramente un unico pensiero: sua madre aveva sempre avuto ragione!
Sospirò distogliendo lo sguardo e chiuse gli occhi per un momento; da dentro arrivava una canzone degli Aviici e la voce della vocalist gli ricordava troppo quella di Vanessa e la ninna nanna che gli aveva registrato. Strinse maggiormente gli occhi e chinò il capo fino a sfiorare il piano in legno, cercando di mantenere il respiro regolare anche se presto si ritrovò col fiato corto, come dopo una gran corsa, che in effetti stava davvero scappando da qualcosa ma i ricordi erano troppo veloci e..
“Ti senti bene?”
Sobbalzò alla domanda e si tirò su, ritraendosi a quel tocco leggero sulla propria spalla.
“Scusa, non volevo spaventarti..”
“È tutto okay!” tagliò corto, abbozzando un sorriso.
La ragazza strinse la bocca e la storse da un lato, poco convinta, poi si sedette per terra con la schiena contro la ringhiera.
“Rilassati, non voglio romperti le scatole più di quanto tu voglia fare con me” esclamò, tirando fuori una confezione di tabacco e una pipa dal beccuccio lungo e dritto “mi serviva solo un posto tranquillo per prendere una boccata d’aria.. e una di fumo.”
Chris ridacchiò suo malgrado, passandosi una mano tra i capelli, e la osservò caricare la pipa con la stessa abilità con cui Jake si girava le sigarette.
“Quella pensi di berla?”
Spostò lo sguardo sulla bottiglia che aveva in mano, ancora chiusa, e scosse la testa.
“L’ultima volta non è finita bene..” commentò, porgendogliela.
Lei la prese, soffermandosi un secondo sul suo polso, e Chris avvertì un brivido realizzando che doveva aver visto le cicatrici.
“Allora io vado!” disse frettolosamente, tirando giù la manica.
La superò deciso a rientrare pur avvertendo un crescente senso di nausea al pensiero di.. in tutta sincerità, non sapeva quale fosse la causa: era perché lei poteva giudicarlo, disprezzarlo persino, dopo ciò che aveva visto o era semplicemente perché il suo corpo non riusciva più a tollerare la confusione che animava i suoi coetanei?
“Non sentirti obbligato, in fondo eri qui prima di me.”esclamò lei, quando ormai era sulla soglia della portafinestra.
Si volse appena in tempo per vederla stappare la bottiglia, rovesciando il tappo al proprio fianco. C’era qualcosa di naturalmente aggraziato nel modo in cui reclinava la testa e versava un sorso in bocca, senza che il vetro le sfiorasse le labbra, e faceva contrasto con il look da dura – leggins in pelle con una parte in pizzo a metà coscia, una lunga felpa nera coi buchi per i pollici e le spalle e covers del medesimo colore con qualche buco e la suola liscissima – eppure quando si passò una mano nel caschetto scompigliato, forse per togliersi un ciuffo dagli occhi o perché le facevano ombra al viso, i suoi piedi si mossero da soli e si ritrovò in men che non si dica seduto al suo fianco.
“Personalmente non amo bere” continuò la ragazza, posando la bottiglia da una parte “ci credi che me l’ha consigliato il medico?”
Chris le gettò un’occhiata scettica, che lei ricambiò in pieno.
“Assurdo, lo so!” fece, indovinando i suoi pensieri “Mia madre giusto un attimo prima s’era vantata di quanto io sia matura e responsabile: non frequento brutte compagnie, non bevo, non fumo, non esco la sera, non le do pensieri di nessun tipo.. e lui l’ha interrotta con qualcosa tipo Signora, la faccia un po’ vivere questa ragazza! E anche tu, rischierai di esplodere a suon di fare sempre la cosa giusta: un paio di sigarette ogni tanto non ti uccideranno..” trattenne una risata, sfiorandosi le labbra coi polpastrelli “Mia madre è sbiancata: Ma, dottore, mia figlia soffre d’asma!
“E lui?”
“Mi ha consigliato la pipa o il sigaro, così non devo aspirare.” rispose lei, prendendo un accendino con l’apertura rivolta verso il basso “Credo fosse sul punto di offrirmene uno dei suoi, se solo mia madre non fosse svenuta!”
Si scambiarono un’altra occhiata e scoppiarono a ridere, figurandosi la scena, anche se lui non aveva idea di che aspetto potesse avere quella donna: si chiese se somigliava alla figlia, se avesse la stessa luce negli occhi, se le si formavano quelle tenere fossette, se i suoi capelli fossero del medesimo castano biondiccio o magari li tingesse per nascondere qualche capello grigio.. e in tutto questo si rese conto dopo che in realtà stava solo cercando una scusa per continuare a guardarla.
“Comunque” riprese fiato e gli porse la mano destra “io sono Jo.”
Chris gliela strinse, presentandosi a sua volta, e in un secondo momento notò una scritta nella parte interna del polso.
“Ah, già” fece lei, ridacchiando “mi ero scordata la parte del tatuaggio!”
Ruotò il polso in modo che lui potesse leggere, ma nonostante il tratto chiaro e tondeggiante continuò a studiare quelle parole cercando di cogliere il significato che continuava a sfuggirgli.
“È latino, vuol dire: per cose più grandi, migliori.” spiegò Jo, vedendolo in difficoltà “La emme è maiuscola per ribadire il concetto!”
“Anche questo su consiglio del medico?!”
“Ovviamente!”
“Ti ha fatto male?”
“Solo quando l’ago beccava l’osso.”
“Cioè sempre!”
Jo fece una smorfia, accompagnata da un’alzata di spalle, poi portò la pipa alla bocca e lui rimase di nuovo incantato mentre la accendeva: a vedere il suo viso attorniato da piccole nuvolette bianche, fumare sembrava la cosa più semplice del mondo.
 
Il giorno dopo Chris si presentò in cucina alle tre del pomeriggio, essendo tornato all’alba delle cinque.
“Ben svegliato!” lo accolse Maddie, con un gran sorriso “Ti ho tenuto qualcosa in caldo: preferisci fare colazione o pranzare?”
Per tutta risposta suo figlio arricciò il naso alla sua piccola presa in giro e si sedette a tavola stropicciandosi gli occhi: attraverso una residua traccia di stanchezza, alla donna parve di vedere un leggero miglioramento rispetto alle altre ‘mattine’ e non poté che gioirne.
“Pancakes” biascicò Chris, con un lungo sbadiglio.
“E la mano dove l’hai lasciata?” lo rimproverò bonariamente, riempiendogli il piatto.
Quello mormorò delle scuse, versandosi del succo di frutta.
Maddie prese posto alla sua destra per tenergli compagnia, senza commentare il gomito da camionista che teneva sul tavolo: osservandolo ebbe conferma che il ragazzo era davvero di buon umore, quasi felice, e di nuovo le sue labbra si aprirono in un piccolo sorriso.
“Che c’è?!” esclamò, cogliendola sul fatto “Giusto, niente gomiti sul tavolo..”
Ridacchiò mentre lui si rimetteva composto, avvicinando la sedia e appoggiandosi allo schienale.
“Ti sei divertito ieri sera?”
Avendo la bocca impegnata, fece sì con la testa.
“Bene, dirò a Cam e Matt di portarti fuori più spesso se l’effetto è questo!”
Chris tossì, bevendo un sorso di succo per mandare giù il boccone, e lei non ne comprese il motivo.
“In realtà li ho persi quasi subito, sono stato un po’ da solo poi ho incontrato Jo, una ragazza..” rivelò, affrettandosi ad aggiungere “N-Non è successo niente! Abbiamo solo parlato un po’.. un bel po’..ci siamo accorti che era arrivato l’anno nuovo quando ormai era vecchio di dieci minuti!”
Dalla leggerissima risata che gli sfuggì, ebbe la certezza che stesse parafrasando una battuta di quella Jo.
“Ti piace, eh?”
Capì di averlo detto ad alta voce solo quando lo vide irrigidirsi.
“Tesoro, non c’è niente di male.” gli assicurò, posandogli una mano sul braccio “È passato quasi un anno ormai e te la sei cavata alla grande, quindi..”
“Tu da quando hai divorziato non sei mai uscita con nessuno, ti aspetti che lo faccia io?!”
Chris si pentì subito delle proprie parole, sentendosi in parte responsabile: per quanto ne sapeva sua madre poteva benissimo aver rifiutato fior fior di pretendenti per prendersi cura di lui, allo stesso modo in cui declinava gli inviti delle colleghe e della sua migliore amica. Tuttavia incassò il colpo e non disse nulla, nemmeno lo rimproverò per il tono velenoso e impertinente, continuò semplicemente a stringergli il braccio.
Pose la mano sulla sua, ricambiando la stretta, e la sentì accarezzargliela col pollice.
‘Va tutto bene’ diceva quel semplice gesto ‘Va tutto bene, non ti preoccupare’
Si lasciò sfuggire un piccolo sospiro e umettandosi le labbra cercò il suo sguardo.
“Ha visto le cicatrici” si schiarì la voce “Jo.. le ha viste..”
“Oh!” fu tutto ciò che uscì dalle sue labbra.
“Non mi ha chiesto niente, non ha battuto ciglio a dir la verità.. sono stato io a volerle spiegare..”
“E cosa le hai detto?”
“Tutto.”
Caddero in un breve silenzio.
Forse Chris si aspettava che iniziasse a urlare o lo sgridasse, ma ad essere sinceri lei stessa non sapeva come reagire al fatto che suo figlio si fosse aperto così tanto con una sconosciuta quando a stento ne aveva parlato coi suoi migliori amici, il giorno che erano andati a trovarlo in ospedale per scusarsi del loro comportamento: poteva essere un fatto positivo oppure no, dipendeva tutto dalla prospettiva.. Maddie sapeva che, se avesse iniziato a pensar male di ogni ragazza che avesse avvicinato suo figlio, sarebbe uscita di testa a sua volta quindi scelse la prima opzione.
“E Jo come ha reagito?” domandò, con un sorriso incoraggiante.
“Ha detto che sono stato davvero sfortunato, in fatto di ragazze. La prima era una troia altezzosa mentre la seconda era mentalmente disturbata, ma vedrai che la prossima volta andrà meglio: tre è il numero perfetto!” rispose lui, pungolando le frittelle, poi ridacchiò “Ha anche detto che per lei questa teoria non vale, ma si tratta di un’eccezione perché è fissata col numero cinque.. anche non ha saputo spiegarmi il perché..”
Maddie annuì e subito Chris alzò gli occhi dal piatto, fissandola preoccupato.
“Che ne pensi?”
“Penso che sia una persona simpatica e comprensiva. E poi che avete fatto?!” l’invitò a continuare, sinceramente interessata “L’hai accompagnata a casa o..”
“No!” deglutì a vuoto “No, era venuta con la sua amica, che era ubriaca e non poteva guidare, così.. ha dato lei uno strappo a me.”
“Mi sembrava strano che i genitori di Matt gli avessero comprato la macchina!” commentò lei “Quindi niente bacio della buonanotte, eh?”
Chris roteò gli occhi ma mantenne il sorriso sulle labbra e notandolo comprese di poter continuare a scherzare.
“Nemmeno per festeggiare in ritardo l’anno nuovo..? Oh, andiamo, non ti aspetterai che ci creda! Sono stata giovane anch’io, sai..”
“Questa conversazione è finita!” esclamò lui, alzandosi e prendendo il piatto.
Maddie rise, alzandosi a sua volta.
“Va bene, ho capito, la smetto”
Il ragazzo tornò a sedere, lanciandole un’occhiata scettica, e lei rise ancora andando a recuperare il computer per lavorare su quel capitolo che non voleva saperne di..
“Mamma”
Si volse, trovandolo a fissare il piatto.
“Se una persona ti manca dopo un solo incontro vuol dire che ti piace?” sussurrò, così piano che quasi non riuscì a sentirlo, poi fece uno sbuffo voltandosi “Se decidessi di fare un tatuaggio mi butteresti fuori?”
La donna incrociò le braccia e fece schioccare le labbra
“No, se andiamo insieme.” rispose con un sorriso preoccupante “Perché quella faccia? Ne ho sempre voluto uno!”
Chris scoppiò a ridere e riprese a mangiare, mentre sua madre si fingeva indignata abbandonando il salotto.
Ringraziava il cielo che non avesse sentito cosa aveva detto prima, era davvero una domanda stupida.
In fondo, il fatto di chiedersi se ci piace una persona non implica già da sé che l’abbiamo notata? E comunque era inutile, non avrebbe più rivisto Jo: non sapeva il suo cognome né che scuola frequentasse, e non le aveva nemmeno chiesto il numero ma forse andava bene anche così. Credeva che non avrebbe più sentito le farfalle nello stomaco e le mani sudate e il cuore che batte un po’ più forte se per sbaglio ci si sfiora, invece era successo. E sicuramente sarebbe successo ancora, perché l’unico modo di andare avanti in questo mondo è pensare che il domani ci riservi qualcosa di migliore.
Non si accorse che sua madre era tornata, sedendosi sul divano, e gli stava chiedendo nel caso cosa avrebbe voluto tatuarsi.
.. ad Maiora.” bisbigliò tra sé, a mo’ di brindisi, prima di svuotare il bicchiere.
 
 
 
 
-.-.- Angolino dell’Autrice -.-.-
Non mi giustificherò per questo obbrobrio. No, non intendo farlo!
Sappiate solo che i leggins di Jo esistono, li trovate qui, e presto saranno miei *-* come la felpa, che però è già mia.. non fatevi domande, una ragazza deve avere almeno 5 stili diversi nell’armadio e la sottoscritta è sulla buona strada! U.U
  
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