Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Little_Lotte    04/03/2014    3 recensioni
" - Elsa, ti prego. - implorò Anna, ormai sull'orlo delle lacrime - Ti prego, non posso più vivere così io! -
Elsa si morse ancora una volta il labbro, guardando silenziosamente l'altra fanciulla per diversi secondi. Per un attimo Anna credette che sua sorella fosse davvero sul punto di domandarle perdono e di aprire gli occhi, realizzando finalmente quanto era stata egoista e meschina ad escluderla dalla propria vita senza mai darle un'effettiva spiegazione e forse, finalmente, avrebbe capito che chiudere le porte e non permettere a nessuno di avvicinarsi a lei non era affatto il modo migliore per continuare a vivere.
Tuttavia, quando la regina aprì nuovamente la bocca per parlare, le speranze di Anna svanirono di colpo, sciogliendosi rapidamente come neve al calore del sole.
- Allora vattene. -"
[La famosa scena dello scontro fra Anna ed Elsa, vista dal punto di vista della sorella più piccola.]
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna, Elsa
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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NOTE PRIMA DELLA LETTURA: L'intera scena è vista unicamente dal punto di vista di Anna; non era e non sarà mai intenzione accusare Elsa di qualcosa, ho solo cercato di essere fedele al personaggio di Anna. Buona lettura.



<< Non puoi sposare un uomo che hai appena conosciuto. >>

Questa era la risposta che Elsa aveva dato ad Anna quando questa si era presentata al suo cospetto, domandando la sua benedizione per il proprio matrimonio con il principe Hans, e adesso la giovane principessa si sentiva come paralizzata, incapace di reagire di fronte ad una risposta tanto fredda e tagliente.  

Sì, forse Elsa aveva ragione nel dire che sua sorella ed Hans avevano deciso di fare le cose troppo in fretta, ma vi era davvero qualcosa di male in tutto questo? In fin dei conti Anna era veramente innamorata di Hans, sapeva di esserlo praticamente sin dal primo momento che lo aveva incontrato, e dal momento che anche Hans sembrava nutrire nei suoi confronti lo stesso profondo sentimento che motivo potevano mai avere per aspettare?

Del resto, Anna aveva trascorso fin troppo tempo da sola in quel castello, ad aspettare che qualcuno si accorgesse di lei, e adesso che finalmente quel qualcuno era arrivato non avrebbe permesso a nessuno di mettersi fra lei e la propria felicità.

Neanche a sua sorella.

<< Certo che puoi, se è vero amore. >> replicò infine la principessa, in tono fermo e deciso.

Sapeva che Elsa l'avrebbe trovata una risposta insopportabilmente romantica e persino ingenua, ma non le importava; lei e sua sorella erano così diverse, Elsa non aveva mai mostrato interesse per le avventure e le grandi storie d'amore che per anni avevano accompagnato le giornate tediose di Anna e forse era proprio per questo che non riusciva a capire. Forse era per questa sua incapacità di mettersi nei panni dell'altra - o forse persino per gelosia - che non riusciva ad accettare l'idea che sua sorella potesse sposarsi con qualcuno di cui sentiva di essersi profondamente innamorata, sebbene dopo appena poche ore.

Anna guardò Elsa con aria di supplica, ma tutto ciò che ottenne in cambio fu un'ennesima occhiata di superiorità, un'espressione gelida e severa che le fece quasi desiderare di non aver mai dato inizio a quella conversazione.

<< Che cosa ne sai tu dell'amore? >> domandò poi Elsa, con un rapido sospiro esasperato.

Anna sussultò.

Non riusciva a credere che fosse proprio Elsa a farle quella domanda, proprio lei che per anni le aveva negato persino la più piccola briciola di affetto e di attenzione, chiudendosi a riccio senza neanche darle una valida spiegazione e comportandosi come se fra di loro non vi fosse mai stata neanche la più minima parvenza di amicizia, tanto meno un legame di sangue.

Come poteva essere così ipocrita e altezzosa da dirle una cosa del genere?

<< Beh, certamente molto più di te. >> rilanciò a quel punto Anna, incapace di accettare quelle provocazioni senza reagire << Tutto ciò che sai fare tu è chiudere le porte in faccia alla gente! >>

Elsa ebbe un leggero sussulto e si morse il labbro inferiore, abbassando lievemente lo sguardo ed assumendo un'espressione visibilmente contrita. Evidentemente Anna doveva aver colpito nel segno, perchè in quel momento la giovane regina aveva tutta l'aria di una persona che stava lottando con tutta se stessa per non permettere al senso di colpa di avere la meglio sul proprio autocontrollo.

Molto probabilmente, se si fosse trovata al suo posto, Anna sarebbe scoppiata in un pianto a dirotto e sarebbe scappata via, ma quello non era il caso di Elsa: Elsa non piangeva mai, Elsa non permetteva mai alla minima emozione di trapelare di fronte agli altri.

In qualsiasi situazione, Elsa riusciva sempre a mantenere tutta la sua calma e il suo implacabile autocontrollo.

Hans provò ad intervenire in favore di Anna, ma Elsa non volle ascoltare nessuna delle sue parole e si allontanò lentamente dalla pista da ballo, rivolgendo alle guardie un ultimo implacabile ordine.

<< La festa è finita, chiudete le porte. >>

<< Che cosa? Elsa, no! >> Anna corse velocemente dietro a sua sorella, cercando di trattenerla dall'essere ancora una volta così maledettamente rigida e austera << Elsa, aspetta! >>

Afferrò sua sorella per un braccio nel tentativo di bloccarla e nella fretta di quel gesto le sfilò dalla mano uno dei suoi guanti, ai quali Elsa era talmente devota da non riuscire a separarsene in nessun istante della sua giornata; Elsa sembrò andare letteralmente nel panico, come se privandola di quell'indumento Anna l'avesse appena spogliata di tutte le sue sicurezze, rendendola improvvisamente inerme e vulnerabile di fronte all'impetuosa emotività di sua sorella minore.

Anna, da parte sua, sentiva di non essere più in grado di trattenere il proprio dolore.

Era semplicemente stanca, stanca di stare da sola e doversi nascondere senza una vera e propria ragione, stanca di vivere isolata dal resto del mondo e di non avere neanche la possibilità di parlare con qualcuno che non fosse un domestico, di vivere delle avventure, di farsi degli amici; persino adesso che aveva trovato qualcuno da amare Elsa aveva deciso di mettersi in mezzo ed impedirle di essere felice ed Anna era stanca, stanca di vivere nella gelida ombra di una sorella che non si era mai mostrata capace neanche del più semplice gesto di affetto.

<< Elsa, ti prego. >> implorò Anna, ormai sull'orlo delle lacrime << Ti prego, non posso più vivere così io! >>

Elsa si morse ancora una volta il labbro, guardando silenziosamente l'altra fanciulla per diversi secondi. Per un attimo Anna credette che sua sorella fosse davvero sul punto di domandarle perdono e di aprire gli occhi, realizzando finalmente quanto era stata egoista e meschina ad escluderla dalla propria vita senza mai darle un'effettiva spiegazione e forse, finalmente, avrebbe capito che chiudere le porte e non permettere a nessuno di avvicinarsi a lei non era affatto il modo migliore per continuare a vivere.

Tuttavia, quando la regina aprì nuovamente la bocca per parlare, le speranze di Anna svanirono di colpo, sciogliendosi rapidamente come neve al calore del sole.

<< Allora vattene. >>

Per Anna fu come se qualcuno l'avesse appena pugnalata in pieno petto.

Quelle due semplici parole riecheggiarono fastidiosamente nella sua testa per quelle che le sembrarono ore e ad ogni secondo che scorreva Anna si sentiva sempre più debole, sempre più fragile e impotente. Per un attimo cercò di convincersi che si era trattata solamente di un'allucinazione e che no, Elsa non poteva essere così cattiva! Non poteva essere tanto egoista e soprattutto non poteva odiarla a tal punto da invitarla ad andarsene.

Anna restò col fiato sospeso e continuò a guardare Elsa con aria di supplica, nella speranza che questa dicesse qualcosa, ma la regina si limitò a sospirare profondamente e girò i tacchi senza aggiungere altro, allontanandosi con passo incerto in direzione della porta.

Il tipico comportamento da Elsa, pensò Anna in quel momento.

In una situazione diversa si sarebbe limitata a lasciar perdere e se ne sarebbe andata senza dire altro, incassando come sempre, e si sarebbe rinchiusa in camera sua a piangere e a domandarsi perché sua sorella ce l'avesse tanto con lei, per quale assurdo motivo non riuscisse più a tollerare neanche la sua vicinanza.

Ma non quella notte.

Quella notte Anna decise di non poter più tacere le proprie emozioni e senza preoccuparsi minimamente di quanto una simile reazione avrebbe potuto turbare il temperamento quieto di sua sorella Elsa, si scagliò contro di lei con tutto il dolore e il risentimento che aveva covato nel corso degli anni.

<< Ma che cosa ti ho mai fatto?! >> strillò la principessa, con voce alterata ed incrinata dalle lacrime.

<< Basta, Anna. >> la implorò sua sorella, rallentando lievemente il proprio passo come se le mancassero le forse.

Anna, tuttavia, sembrava non voler sentire ragioni.

Aveva sopportato quella solitudine per troppo tempo e per troppo tempo il suo cuore era stato logorato dai dubbi e dalle domande; non aveva mai smesso di chiedersi perchè sua sorella ce l'avesse tanto con lei, perchè da un giorno all'altro avesse deciso di escluderla della sua vita, perchè mai l'avesse abbandonata nel momento in cui aveva più bisogno di lei e del suo conforto.

E adesso, di fronte ad una simile provocazione, non poteva più permetterle di farle del male.

<< No, perchè?! Perchè mi respingi, perchè respingi sempre tutti? Di che cosa hai tanto paura?! >>

<< HO DETTO BASTA! >>

Elsa, a quel punto, perse completamente il controllo e si rivolse ad Anna con tutta la rabbia che fino a quel momento non aveva mai osato mostrare e mentre si voltò verso di lei per sgridarla, fu come se il suo corpo avesse sprigionato dei veri e propri cristalli di ghiaccio contro la folla. Anna chiuse gli occhi per un istante e quando li riaprì si rese conto che non si era affatto trattato di una sua impressione, che il ghiaccio si stava realmente diffondendo per tutta la stanza e che era proprio Elsa la responsabile di quell'incidente.

Era stata Elsa.

Anna guardò sua sorella con aria interrogativa, sempre più confusa e frastornata.

Che cosa significava tutto questo? Elsa aveva dei poteri magici in grado di governare il ghiaccio, la neve e quant'altro? Da quanto tempo, e per quale motivo Anna non ne sapeva niente? Era forse questa la ragione del suo distacco, Elsa si era allontanata da lei e dal resto il mondo a causa del suo potere?

Anna non sapeva che cosa pensare, tutto le sembrava così strano e assurdo, del tutto impossibile da credere. Il caos si diffuse rapidamente per il salone e mentre tutti intorno a lei iniziarono ad arretrare spaventati, mormorando parole sconnesse come “strega”, “maleficio” o “pericolo”, lo sguardo di Anna incrociò per un attimo quello di Elsa e proprio in quel momento la giovane principessa lesse negli occhi di sua sorella tutto ciò che avrebbe sempre desiderato udire e che la stessa regina non aveva mai avuto il coraggio di pronunciare.

“Mi dispiace.”

E in quel momento, più che mai, Anna sentì di non essere mai stata così distante da sua sorella.
 



N.d.A: Era da una vita che volevo scrivere qualcosa del genere e sì, finalmente l'ho fatto.

Non voglio dilungarmi, semplicemente da grande fan di Anna ci tenevo ad esprimere a gran voce quelli che, a mio parere, sono stati i pensieri e le sensazioni della principessa di Arendelle durante il suo scontro con sua sorella. Non che non mi piaccia il personaggio di Elsa, ma preferendo di gran lunga quello di Anna (e soprattutto, vedendomi moltissimo in lei) mi sono sentita in dovere di scrivere questa one shot, anche perchè molto spesso mi è capitato di leggere in giro commenti del tipo "Oh, che stronza Anna... Ma perchè ha detto quelle cose ad Elsa, perchè l'ha fatta arrabbiare? "

Beh.. Ecco il perchè.

 

  
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