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Autore: itkindaofhappened    04/03/2014    0 recensioni
Lei aveva sempre avuto un debole per quelli come lui, stronzi e arroganti, pensava che il suo amore l'avrebbe cambiato.
Ci aveva provato in tutti i modi, gli aveva fatto capire l'importanza dell' amicizia, gli aveva insegnato ad amare.
Lui aveva sempre avuto un debole per quelle come lei, libere e fragili, pensava che amandola avrebbe potuto redimersi.
Ci aveva provato in tutti i modi, l'aveva seguita, aveva trovato in lei un'amica, un'amante.
Poi, l'aveva fatta a pezzi.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Agrodolce.
Quando l'amore fa male.

*SBAM SBAM SBAM*

Lara aprì gli occhi lentamente, una luce accecante le colpì il viso e, di conseguenza si girò velocemente verso il lato in ombra, trovandosi un viso a qualche centimetro di distanza.

Poi, si accorse di quale viso avesse accanto e si tranquillizzò, abituata ad esserci così vicina.

Piccoli ricci biondi gli cadevano sulla fronte, la bocca era leggermente dischiusa, gli occhi dolcemente chiusi; “sembra proprio un angelo”, pensò guardando Simone.

Lara si accorse che un suo braccio muscoloso le circondava possessivamente la vita, sorrise pensando che dovevano essersi addormentati abbracciati.

Deve essere mezzogiorno passato, ormai.” pensò guardando, dalle ampie finestre, il sole ormai alto nel cielo.

Richiuse gli occhi dicendosi “solo altri dieci minuti” ma non fu possibile.

-”Aprite, cazzo! Sergio sarà qui fra un'ora.” qualcuno, fuori dalla porta stava urlando, “ed è anche piuttosto incazzato”, si disse.

Lara riconobbe la voce del fratello e si chiese perchè fosse fuori quando aveva le chiavi di riserva.

Poi meditò sulle parole del fratello e quando capì, finalmente, si mise a strepitare.

E' tardissimo.” considerò mentre andava ad aprire al fratello, che era sul punto di iniziare a tirare altri pugni sulla porta.

-”Finalmente! Muoviti a svegliare gli altri.” aveva gli abiti del giorno prima, notò Lara.

Dove avrà dormito?” si ripromise di indagare più tardi, se ce ne fosse stato il tempo.

-”Ma non hai le chiavi di scorta?” gli domandò con un sorriso gentile sulle labbra.

-”Evidentemente no, non credi?” se c'era una cosa che i due avevano in comune, quella era il fatto che, se erano nervosi, era meglio lasciarli soli.

Rischio: sfuriata apocalittica.

 

-”Fate silenzio, qualcuno cerca di dormire.” borbottò Esposito da un angolo imprecisato della stanza.

-”Cretino, non devi dormire: Sergio fra poco sarà qua e qualcuno non ha nemmeno le proprie borse per partire” ecco, come non detto. Si preannunciava una giornata molto turbolenta.

-”Tu, a me, non dai del cretino, capito?” Andrea si era alzato e ora, con aria minacciosa, sovrastava Lara con il suo corpo muscoloso.

-”E dimmi, cosa le faresti, se lo facesse?” Ora era Stefano che, parecchio incazzato, fissava con sguardo truce il ragazzo.

Aveva spostato di lato la sorella e fronteggiava con sguardo fiero il rivale.

Esposito fu sul punto di sferrargli un pugno ma poi si fermò: considerato il fatto che il Stefano era più sviluppato e robusto, fu una buona idea.

-”Buona idea, ragazzo. Ora svegliate gli altri, vi preparo la colazione.” il tono di Stefano si ammorbidì e sorrise dolcemente alla sorella, che si affrettò a seguire il suo consiglio.

Andrea strinse i pugni vedendola, ancora una volta, uscire vincitrice.

L'avrebbe pagata, eccome se l'avrebbe fatto.” pensò prima avvicinarsi a Chiara che, nel frattempo, si era svegliata ed aveva fissato a bocca spalancata la scena.

Le diede un bacio passionale fissando ancora con astio Lara che, tuttavia, non gli rivolse la più minima attenzione.

Stava scuotendo un addormentato Simone che sembrava non aver la più minima idea di svegliarsi.

Quando aveva ormai deciso di lasciar perdere e usare le maniere forti, un secchio d'acqua gelida ad esempio, una mano le agguantò il braccio e la trascinò sopra al ragazzo.

-”Il bacio del buongiorno?” Simone le stava rivolgendo un insonnolito ma malizioso sorriso.

Gli occhi erano vispi e furbi.

-”Non ci pensare nemmeno, tesoro.” Lara fece per alzarsi ma Simone ribaltò le posizioni e, dopo averla guardata per un attimo negli occhi, iniziò a farle il solletico.

Se c'era una cosa che avrebbe fatto scoppiare a ridere Lara in una maniera quasi isterica, quello era il solletico.

E Simone sapeva bene quali fossero i suoi punti deboli.

-”L'hai voluto tu.” le sussurrò in modo che solo lei potesse sentirlo, un sorriso provocante ad incorniciargli il viso.

 

-”Quando avrete finito di fare i piccioncini, potete anche alzarvi e raggiungerci per la colazione.”

Andrea li stava guardando seccato, li odiava.

Non capiva la loro amicizia, per lui una ragazza poteva essere solo fonte di divertimento, nient'altro.

Simone e Lara sbuffarono, raggiungendo gli altri seduti intorno al tavolo.

Tutti, a parte Pietro ed Andrea, sorridevano, conoscevano i due amici ed erano abituati alle loro stranezze.

 

-”Chef, che si mangia?” chiese Emily con un sorriso sulle labbra: era da sempre innamorata del fratello della migliore amica.

Ovviamente non era ricambiata, il divario di età era troppo grande, nonostante ciò lei non demordeva e continuava a morirgli dietro.

Come quando, all'età di otto anni, gli aveva regalato una scatola, a forma di cuore, di cioccolatini fatti da lei.

Ora, ricordando l'accaduto, i due fratelli non potevano fare a meno di ridere fino alle lacrime.

Quei cioccolatini erano davvero orribili”, diceva ogni volta Stefano.

Non perchè fosse cattivo, ma proprio perchè era immangiabili.

Ovvio, dato che a prepararli era stata una bambina di otto anni.

 

Al contrario, e c'era una cosa che a Stefano veniva bene era cucinare: i pancakes allo sciroppo d'acero erano il suo cavallo di battaglia.

Ne servì cinque a testa, Lara lo guardò subito male, si alzò e prese una mela che addentò prontamente.

Tutti la guardarono straniti, lei rispose con un'alzata di spalle continuando imperterrita a masticare la mela.

Era assurdo che lei, solitamente la più golosa, rifiutasse i fantastici pancakes del fratello per una semplice mela.

Il fratello la rimproverò con lo sguardo, appuntandosi mentalmente di parlare con Sergio circa la dieta che le aveva dato; già una volta l'aveva vista cadere per colpa dell' insicurezza nei confronti del suo corpo, non intendeva permettere che risuccedesse.

Nessuno comunque, prestò più di tanta attenzione al fatto e iniziarono a mangiare quella deliziosa colazione che era stata loro preparata.

Lara, nel frattempo, si era allontanata ed era andata a cambiarsi per la partenza.

Il fratello l'aveva prontamente fermata:-”Che intenzioni hai?” le chiese con un tono che non ammetteva repliche; lei lo guardò dubbiosa, poi, intuendo a cosa si riferisse, gli rispose, in tono acido:”Non sono fatti che ti riguardano, fratellone.

Se ne andò, sentendo il ragazzo dirle:”Sono fatti che mi riguardano eccome, sorellina.”

Lei comunque non lo ascoltò e salì al piano di sopra, andò in bagno e dopo essersi lavata i denti, fece una comoda coda per poi mettersi un po' di fondotinta e una passata di mascara.

Si spostò nella sua camera e per poco non le venne un colpo quando trovò Pietro e Andrea che frugavano nella sua biancheria.

Si schiarì la voce per farsi sentire dai due che si voltarono rapidamente, colti in fragrante come un bambino che viene trovato dalla madre con le mani nella scatola dei biscotti.

-”Si può sapere cosa state facendo?”la voce rasentava l'isterismo, gli occhi mandavano lampi.

-”Beh, mi sembra ovvio.” rispose Pietro con una perfetta faccia da schiaffi.

-”Ed esattamente, perchè lo state facendo?” le era venuto addirittura un tic di nervosismo agli occhi.

-”Controlliamo la mercanzia.” disse questa volta Andrea, provocandola.

-”Non ne vedo il motivo, dato che non sarà mai vostra. Ora, se non vi dispiace, dovreste uscire: vorrei cambiarmi.” cercò di mantenere la calma ma era sempre più difficile.

Le prudevano le mani dalla rabbia.

Pietro, mettendosi una mano in tasca, seguì il suo consiglio, scambiandosi uno sguardo ammiccante con l'amico che rimase in camera.

Esposito, che invece era rimasto in piedi accanto all'armadio, si avvicinò alla ragazza e le sussurrò vicino all'orecchio:”Io non ne sarei così sicura, sai. Quello che è successo stamattina non mi è piaciuto, guardati le spalle.”

E se ne andò, lasciandola sola nella stanza.

Non si preoccupò della sua minaccia, voleva solo intimidirla e beh, non ci era riuscito.

Era abituata a quel genere di comportamento da parte di Esposito, ormai non se ne stupiva più di tanto.

Aprì l'armadio e, notando che i due non sembrava avessero fatto alcuna cosa, prese un paio di shorts di jeans a vita alta ed una camicia senza maniche color panna.

Ai piedi mise le immancabili vans dello stesso colore e, dopo aver preso la valigia e lo zaino, raggiunse gli altri che la aspettavano assieme a Sergio.

 

-”Bene, ci siamo tutti?” gli atleti annuirono guardandosi in giro.

Il coach fece segno di seguirlo e tutti, dopo aver preso i loro bagagli, lo seguirono.

Stefano fermò la sorella:”Senti, stai attenta okay? Se hai bisogno chiamami.”

Lara gli rivolse un sorriso dolce e lo abbracciò, totalmente dimenticata del litigio precedente.

Stefano le bacio la fronte e la incoraggiò ad andare:”Vedi di fare i tempi, o mai più pancakes per te.” Era il suo modo per augurarle il suo “in bocca al lupo.”

-”Ew, che sdolcinati.” Esisteva essere più ripugnante? Lara era ormai arrivata, dopo sei anni di nuoto con lui, alla conclusione che no, peggio di lui non c'era nessuno.

-”Sta lontano da lei o ne pagherai le conseguenze.” Quella era una minaccia in piena regola.

-”Oh si, le starò lontanissimo. Quel tono faceva presagire tutto il contrario.

Stefano, intanto, pensava a tutti i modi per ucciderlo, cercando di trattenersi dal prenderlo a pugni.

 

Quel ragazzo non le era mai piaciuto.

C'era stato un periodo in cui la sorellina tornava a casa da allenamento piangendo e non voleva dirne il motivo.

A quei tempi ancora non si allenavano insieme, lui era più grande e quindi si allenava a orari diversi, di conseguenza, non poteva sapere cosa accadesse.

Chiese quindi spiegazioni al coach che gli rispose di non sapere niente, in acqua la sorella non aveva problemi, era la più forte.

Era poi riuscito a scoprire, grazie alla confessione di Emily, che Lara veniva continuamente presa in giro da Esposito e dagli altri ragazzi della squadra.

Erano cose da bambini, sì ma quando la sorella le aveva detto che aveva iniziato a considerare l'opzione di cambiare squadra perchè terrorizzata da quei bambini, non era riuscito a controllarsi.

Li aveva chiamati in disparte e aveva fatto loro un cazziatone con i fiocchi: da quel momento nessuno aveva più rivolto una parola troppo cattiva a Lara.

Almeno fino a quando, tutti cresciuti, si erano trovati in evidente contrasto.

In quel momento Stefano si era fatto da parte, la sorella era già abbastanza grande da potersela cavare da sola.

Tuttavia non aveva mai dimenticato il dolore che le aveva inferto, portandolo ad odiarlo.

 

-”Allora? Ce la fate?” fu Sergio ad evitare una lite con i fiocchi.

Uscirono in fretta di casa e caricarono le valigie dietro.

Il furgone, o meglio pulmino, era di un colore rosso acceso.

Erano stati loro, anni prima, a verniciarlo ed ora, ogni estate, ripetevano quello che ormai era diventato una sorta di rito.

Contava dodici posti, di cui uno per il conducente: quattro file ognuna di tre posti.

Emily, che soffriva il mal d'auto e ancora di più quello di pulmino, prese il posto al fianco di Sergio assieme ad Angelica.

Lorenzo e Roberto presero posto subito dietro, stravaccandosi completamente e nascondendo sotto il sedile lo zaino pieno di schifezze.

Poi c'erano Sofia, Lara e Simone.

Simone che si era tuffato subito accanto all'amica e che le aveva schioccato un sonoro bacio sulla guancia.

Infine Pietro, Andrea e Chiara avevano preso i posti dietro.

Chiara si era accoccolata ad un Andrea alquanto scocciato e irritato.

Sarà un lungo viaggio” pensò, con un certo rammarico, Lara.

Infatti, affrontarlo con Esposito e Bellini, il cognome di Pietro, dietro non era affato semplice, soprattutto considerato lo scontro avvenuto qualche minuto prima.

Salutò un'ultima volta il fratello dal finestrino, prima che il pulmino partisse alla volta di Roma.





Angolo autrice.
Hi people, eccoci con un nuovo capitolo.
Finalmente in nostri ragazzi partono, nel prossimo capitolo ve li farò conoscere meglio.
Grazie ancora per chi ha recensito e per chi ha messo questa storia tra preferite/seguite/ricordate, mi fa tanto piacere sapere cosa ne pensate.
Bye, fobic.
 

  
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