Personaggi: Sam, Dean, Ben e Lisa. 

 

Aveva rapito Lisa e Ben, parte della sua vita. 

Dean si trovava adesso spiazzato; aveva ricevuto la chiamata di Ben e si stava precipitando lì, guidato da Balthazar ed accompagnato da Sam. 

Si trovarono di fronte ad un imponente edificio, e vi entrarono senza scrupoli. 

Sam e Dean, come al solito, si divisero, in modo da sbrigarsi, far tutto più velocemente. 

Dominati dalla rabbia, che riuscivano difficilmente a controllare, sfondavano qualunque cosa somigliasse anche lontanamene ad una porta, un’entrata segreta, un nascondiglio, stavano morendo dalla voglia di ritrovarli – ovvio, più Dean, che Sam – ed avrebbero rinunciato alla vita pur di portarli in salvo; in fondo i fratelli Winchester erano conosciuti per la loro estrema capacità di volere ed ottenere, sempre e comunque. 

Stavano entrambi perdendo le speranze, tanto che si erano ritrovati al punto dapprima stabilito.

L’affanno conferiva a loro una respirazione irregolare, e il sudore li stava bagnando come se fossero appena usciti da una doccia.

Sam poggiò i suoi occhi penetranti su quelli di Dean, e gli sfiorò la spalla, dandogli una pacca poco energetica:

Li troveremo, Dean. Te lo prometto, li troveremo. –  Dean lo guardò col viso pallido, scuotendo la testa più e più volte, abbassando lo sguardo di seguito, dopo pochi secondi. 

Sam lo conosceva: Dean stava carburando. Sarebbe esploso a breve, e lui doveva assolutamente evitarlo. 

 

Prendi.. – Sam gli stava ora porgendo una boccetta ripiena di Whisky, che aveva ricevuto qualche tempo prima da Bobby. – Vedrai che ti piacerà, è un vecchiotto di 10 anni, che tiene con sé per gli avvenimenti importanti. Pensi che il fatto che io abbia nuovamente la mia anima per intero, e mi stia riprendendo alla grande non sia un avvenimento importante? 

 

Stava provando a sviare il discorso sotto un altro punto di vista, e Dean sembrava ascoltarlo, seppur con le sopracciglia storte dai nervi, annuiva.

Annuiva, fin quando non si sentì un boato provenire dall’altra parte del corridoio.

Scrupolosi, guardarono in ogni angolo, giù, su, a destra, a manca. Sam si accorse improvvisamente che sulla destra, lato controllato da Dean, non aveva probabilmente notato una scrivania.

 

Non sempre tutto quel che vediamo, è realmente ciò che sembra. 

Rimboccatosi le maniche, spostò la scrivania. Sotto questa, vi era un qualcosa di reticolato, e sotto di lui una camera, che probabilmente avrebbe condotto ad altre camere.

Dean! Dean! – Agitato, richiamò l’attenzione del fratello, dimenticando un piccolo particolare: lì, tutto era un qualcosa di demoniaco, pronto ad attaccarlo. Si abbassò sulle ginocchia, mentre Dean correndo stava tornando in dietro, sollevò il reticolato e si precipitò giù, crollando proprio di fronte a Ben e Lisa, che, con i polsi e le caviglie legate, lo guardavano spaventati. 

Dean sta arrivando, tranquilli. – Affermò Sam con tono rassicurante, prima di precipitarsi a slegare il bambino. 

Dean arrivò poco dopo e fermò Sam con un urlo: SAMMY! SAMMY! NON SLEGARE LISA! 

Sam lo guardò stranito, inconsapevole del fatto che Dean avesse visto lo sguardo, il colore uniforme, NERO, negli occhi della donna. 

Va bene, come vuoi Dean. Grazie per l’aiuto – Disse ironico con un sorrisetto tirato, prendendo Ben e portandolo fuori.

 

 

A noi due, puttanella – Sorrise malefico, estraendo dalla tasca posteriore dei jeans maltrattati il coltello che Ruby gli aveva regalato; un coltello in grado di uccidere i demoni, farli fuori per sempre.

 

Non puoi uccidermi, uccideresti anche lei, l’unica donna che hai amato, quella troia, puttana che non ti ha mai aspettato – Scoppiò in una frivola, insopportabile risata, al tempo stesso in cui Dean le puntò il coltello contro la giugulare. 

 

Parla un’altra volta così di lei e ti faccio fuori. – Disse coraggioso, mentre si ripeteva di continuo “Dean, non perdere la pazienza. Lisa è un contenitore, puoi esorcizzarla”, ma la paura, la paura vinceva ogni volta che provava a cominciare il rituale.

Con le labbra serrate la osservò per minuti interi, con la mano tremante e il coltello che leggermente le graffiava la pelle. 

Tirò un sospirò, e pregò “qualcuno” purché la donna, la SUA donna riuscisse a sopravvivere:

 

Ecclesiam tuam secri tibi facias..
 

Il demone soffriva, e con lui il suo contenitore, il corpo di Lisa, quel corpo che Dean amava stringere, quel corpo che profumava, per lui di casa. Ma c’era quasi. Sperava, ce l’avrebbe fatta.

 

 

Quando ci si abitua alla presenza di qualcuno nella propria vita, è difficile lasciarlo andare.

E’ più facile andar con lui. 

 

Dean era stato innamorato poche volte, e tra queste volte c’era Lisa. 

Un amore vero, puro, genuino. 

Una lacrima, senza la sua accortezza, gli scivola sulla guancia, rigandogliela e bagnandogliela. 

China la testa, e china il suo corpo contro quello della donna, che prima slega e poi accoglie tra le braccia.

Si posiziona contro una colonna marmorea e grigia, le posa un bacio sulle labbra ormai viola, secche.

Anche se ormai la donna era andata… L’amore vero, resta. 

 

“Ti amo”  ..Dice in un sussurro.