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Autore: bimbabest99    05/03/2014    3 recensioni
La storia di due giovani nati da due famiglie diverse in contrasto tra loro: Weasley e Malfoy. Ginevra Weasley, cresciuta in una famiglia consapevole dei veri valori della vita, seppur non molto benestante. Draco Malfoy, cresciuto in una famiglia di nobili purosangue, circondato da malvagità e ipocrisia, dove ogni persona è costretta ad attaccare per non essere attaccata. La storia inizia con il quinto anno di Ginny Weasley, cioè il sesto libro. E’ raccontata in prima persona da quest’ultima, gli eventi INIZIALI seguiranno la trama della Rowling, ma a partire dalla fine del sesto libro saranno modificate. Buona lettura!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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CAPITOLO 1 Questa sono io...

La magia di un amore

  

Quando a te si apriranno tante strade e non saprai quale scegliere,

non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta.       

Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato       

il giorno in cui sei venuto al  mondo, non farti distrarre da nulla, 

aspetta e aspetta ancora, resta in silenzio ed ascolta il tuo cuore.         

E quando ti parla, alzati e vai dove lui ti porta.                                                                                                                                                  

(Susanna Tamaro)                         

                                                                    

QUESTA  SONO  IO….

                                   

La sveglia suonò alle 7:00 in punto dando inizio a una vera apocalisse di cui le mie compagne di dormitorio erano protagoniste e come oggetti di sfondo c’erano spazzole, trucchi, vestiti e borse di tutti i tipi.

Questa era la solita routine che accompagnava il dormitorio femminile di Hogwarts da quando questa diede inizio al mio quinto anno, cioè due settimane fa.

Mugugnai stizzita infilando immediatamente la testa sotto il cuscino mentre la mia puffola Arnold mi saltellava intorno emettendo il suo tipico verso strozzato che tanto mi dava sui nervi di prima mattina, specialmente quando cercava (inutilmente) di svegliarmi.

Ginevra Weasley non era il tipo che si svegliava così presto.

Feci un vago gesto della mano in direzione del suo squittio.

-Arnold vattene, lasciami dormire-

Proclamai in un sussurro per via della voce ancora impastata di sonno, mentre il suo squittio cessava.

Probabilmente si è offeso…oh-oh! Adesso mi sento in colpa….ma sopravvivrò!

E con questo pensiero mi accoccolai meglio tra le lenzuola-ignorando bellamente il caos che mi circondava- e sprofondai nuovamente tra le braccia di Morfeo.

Hiiiip, hiiiiip, hiiiip

Arnold, ma che fai nei miei sogni?!

Mi domandai mentalmente, ancora leggermente assonnata mentre mi mettevo a sedere sul letto rendendomi vagamente conto che quello non era un sogno: Arnold mi stava chiamando davvero!

-Per Godric, Arnold! Cosa non hai capito dell’espressione lasciami-dormire?!-

Domandai acida a quel batuffolo viola che stava saltellando sul mio comodino.

Sbadigliai, sfregandomi gli occhi per poi stiracchiarmi. Feci vagare lo sguardo tutt’intorno notando solo in quel momento la stanza completamente vuota.

Sgranai gli occhi sfregandoli nuovamente per accertarmi che non fosse un’allucinazione indotta dalla sonnolenza.

Quando capii che non si trattava di nulla di tutto ciò gemetti sorpresa saltando fuori dal letto come una molla.

-Oh, merda merda merda…-

Mi dissi mentre mi aggiravo per la stanza come una furia gettando uno sguardo veloce all’orologio affisso alla parete: Le 7:45.

Grandioso, mi toccherà affogarmi con la colazione per poi correre da quel manico di scopa di Piton per la lezione!!!

Mi ritrovai inevitabilmente a pensare mentre mi chiudevo in bagno con i vestiti per poi uscirne cinque minuti dopo con i capelli boccolosi leggermente gonfi, la cravatta stropicciata per la fretta e un’espressione preoccupata stampata in viso.

Presi la borsa, salutai velocemente Arnold e mi precipitai giù per le scale correndo fino ad arrivare alla Sala Grande occupando il posto tra Harry e Ron.

Quest’ultimo alla mia vista mi disse leggermente irritato ma molto preoccupato:

-Dove diavolo ti eri cacciata? Ti sei ridotta agli ultimi cinque minuti per fare colazione Ginny!-.

-Lo so Ron, lo so…è solo che questa mattina non avevo proprio voglia di alzarmi-

Gli risposi portandomi immediatamente un tost alla marmellata in bocca per poi versarmi del succo di zucca, cercando di fare il più velocemente possibile.

-Ehi sorellina, non ingozzarti…ce n’è per tutti…-

-Ma da che pulpito-

Mi difese Hermione con un tono a metà tra il severo e il divertito beccandosi uno sguardo omicida da mio fratello e un risolino a stento trattenuto da Harry.

-Sempre in ritardo eh Ginny?-

Mi chiese il ragazzo con la cicatrice, ma non c’era derisione nelle sue parole, era solo intrigato dalla faccenda.

Mi sorrise dolcemente facendo ulteriormente scintillare i suoi bei occhi turchesi. Un tempo avevo avuto una cotta per Harry.

Dal mio primo anno sino all’anno scorso lui era sempre al centro dei miei pensieri.

Amavo il suo modo di fare, quel suo carattere così sbarazzino e giocoso ma allo stesso tempo così riservato e un po’ misterioso, amavo i suoi occhi color dello smeraldo ed anche i suoi capelli corvini quasi sempre in disordine.

Qualcosa però cambiò quando l’anno scorso Harry si era preso una cotta per Cho Chang.

Non ero gelosa, ma semplicemente amareggiata. Io avevo amato Harry fin da quando ero solo una bambina, ma lui non mi aveva mai vista sotto un ottica che non fosse “la piccola e tenera Ginny, sorella del mio migliore amico”.

Fu forse quella consapevolezza che mi portò a non amarlo più, ed ero più che felice di questo. Mi sentivo finalmente….libera.

-Non lo faccio apposta Harry lo sai….il fatto è che proprio non riesco a svegliarmi presto….-

Gli risposi con la voce leggermente deformata per via del cibo.

Nel frattempo Hermione si era girata in direzione della sua borsa per poi cacciarne furi un piccolo taccuino. Lo guardò assorta  arricciandosi una ciocca di capelli intorno all’indice.

Hermione era cambiata molto in quegli ultimi tempi: i suoi capelli-quasi sempre crespi e leggermente ribelli- erano diventati morbidi e lisci, di una bella tonalità di marrone, gli occhi erano diventati due bellissime sfere che sembravano esser fatte di cioccolata, le forme avevano iniziato a delinearsi di più dando così vita a un bellissimo bocciolo che stava solo aspettando di poter sbocciare.

Mi riscossi dalle mie riflessioni quando sentii la voce della suddetta proclamare:

-Oggi ho cura delle creature magiche alla prima ora!-

Forse ero io un po’ squilibrata  ma mi parve di aver sentito una nota euforica a stento trattenuta da parte della mia amica.

Per merlino, ma come ci riesci?! Io al massimo durante una lezione mi faccio un pisolino….

Pensai tra me e stavo quasi per dare voce a quel pensiero che mi ritrovai a dover guardare il professor Piton camminare velocemente tra i tavoli per poi dirigersi a passo svelto in direzione del grande portone della Sala Grande, probabilmente dirigendosi nei sotterranei dove avrebbe avuto lezione tra un po’.

Sbuffai ricordandomi del motivo per cui stavo facendo colazione  così velocemente.

-Io invece ho lezione con quell’avvoltoio di Piton…-

Dissi con un tono di voce più basso del mio normale timbro facendo anche una smorfia con il labbro inferiore da fuori mentre giocavo distrattamente con una briciola di pane sul tavolo, puntellandomi il gomito su di esso.

-Fai attenzione con quel succhia-sangue Ginny! Mai una volta che faccia qualcosa di buono per noi…non ho ancora digerito quando “per caso” ha chiamato proprio me nelle ultime 4 interrogazioni-

Sbuffò spazientito il rosso guardando da me ad Harry, senza osare guardare Hermione che lo stava letteralmente incenerendo con lo sguardo.

Ron non era certo uno studente modello, tutt’altro, non perdeva l’occasione per fingere un qualsiasi male di modo da saltare la lezione, specialmente se questa era con il professor Piton.

Emotivamente Ronald non era cambiato per niente dall’anno scorso, ma fisicamente era, al contrario, molto diverso.

Le spalle erano diventate larghe e anche abbastanza muscolose, era molto più alto rispetto agli anni precedenti, gli occhi azzurri erano diventati molto più profondi e penetranti e le lentiggini molto meno marcate.

Molte volte mostrava un po’ d’insicurezza quando si trattava di temi “delicati” ed era super geloso e protettivo nei miei confronti, per questo non andava molto d’accordo con il mio ragazzo…

-Non è certo colpa di Piton se tutte le volte ti fai trovare impreparato Ronald-

Commentò la riccia con voce leggermente atteggiata e severa. In tutto quel frangente nessuno si era accorto che lo sguardo di Harry era rivolto al tavolo dei Serpeverdi….

-Si, ma non è neanche colpa mia se le parole non ne vogliono proprio sapere di entrarmi in testa!!!! Io non sono come altre persone so-tutto-io di mia conoscenza-

Le rispose Ron con un’allusione ben precisa a quell’ultimo epiteto.

-Cosa vorresti dire?-

Rispose Hermione con una tonalità di voce più alta del previsto, a metà tra lo scandalizzato e l’arrabbiato.

E fu così che iniziò di nuovo uno dei loro tanti e tanti e tanti e tanti e tantissimi battibecchi.

Erano poche le persone-e tra queste c’eravamo anche io e Harry naturalmente!- che sapevano il significato nascosto di queste sfuriate.

Era ormai palese a tutti che quei due erano fatti l’uno per l’altra e che, non riuscendo a esternare i loro sentimenti, spesso sfociavano nell’azzuffarsi verbalmente per motivi futili.

Il reale motivo di queste litigate però non era il voler avere ragione sull’altro, bensì il fatto che avevano il disperato bisogno di parlarsi.

Poiché l’unico modo per non far esternare i loro sentimenti e poter allo stesso tempo sentire la voce dell’altro era litigare, molto spesso capitava.

Alzai gli occhi al cielo, emettendo un sospiro esasperato per poi voltarmi alla mia destra dove era seduto Harry, aspettandomi da lui uno sguardo di rassegnazione o cose del genere per il comportamento dei suoi migliori amici.  

Lo vidi invece concentrato nell’osservare un punto ben preciso dall’altra parte della Sala.

Seguii il suo sguardo e sbiancai quando capii qual’ era l’oggetto delle sue riflessioni.

-Harry….mi spieghi perché stai guardando così intensamente Malfoy?!-

Gli chiesi, con un tono di voce leggermente scandalizzato.

Malfoy, il suo acerrimo nemico, la testa platinata che per tutti questi anni non ha mai perso un’occasione per umiliarci e deriderci, il ragazzo più bello e playboy ma allo stesso tempo stronzo e opportunista di tutta la scuola, il giovane che più fra tutti Harry cercava di evitare….e adesso lo stava guardando?!

Anche il giovane rampollo di casa Malfoy era cambiato molto rispetto all’ultimo anno…..positivamente o negativamente, questo non avrei saputo dirlo.

Resta il fatto che da quando è iniziato il nuovo anno scolastico si prodigava molto meno-attenzione! Ho detto molto meno, non ho detto per niente!  C’è una grande differenza!- negli atti di bullismo, probabilmente perché da quando suo padre era ad Azkaban, lui era divenuto il capofamiglia e questo comportava molte responsabilità.

Per quanto riguarda il suo carattere da Don Giovanni, continuava ad avere il primo posto: quasi tutte le ragazze della scuola gli morivano ai piedi.

A mio parere erano tutte delle ochette giulive che avrebbero dato l’anima per passare una notte tra le lenzuola con lui.

Ma come fanno a non capire che per lui sono solo dei mezzi?!

Io invece ci tenevo molto al mio orgoglio e alla mia dignità e di certo non avrei mai permesso a un essere ignobile come Draco Malfoy di infangare il mio onore.

Sono o non sono una Grifondoro per Merlino?!

-Se te lo dico non ci credi…-

Rispose il ragazzo corvino dopo un lungo istante di silenzio, senza mai distogliere lo sguardo da quella testa platinata che adesso sembrava essere assorta in chissà quali pensieri.

-Tu prova a dirmelo…-

Risposi con un tono leggermente stizzito ma curioso.

Fu in quel momento che piantò i suoi occhi di smeraldo nei miei color ambra, d’oro.

Mi guardò per qualche istante, come a voler considerare da tutti i punti di vista l’idea….poi parlo:

-E’ un mangiamorte-

Lo sentii dire con voce calma ma ferma mentre continuava a guardarmi negli occhi per studiare ogni mia reazione.

-C-come? Harry….ne sei certo?-

Inizialmente non avevo minimamente preso in considerazione l’idea che tutto ciò fosse vero, ma la decisione e la fermezza con cui il ragazzo aveva proclamato la notizia, mi fecero capire che probabilmente doveva avere delle buone ragioni per dire una cosa del genere.

Mi sbagliavo….

-No, o meglio sì…io ne sono certo ma non ho prove sufficienti per dimostrarlo….-

Rispose lui, abbassando lo sguardo e arrossendo leggermente.

Cooosa?! Tu proclami qualcuno mangiamorte…. SENZA PROVE??!!

Capivo perfettamente che l’odio di Harry nei confronti di Malfoy non aveva limiti, ma da qui a proclamarlo mangiamorte ce ne vuole!!!

Dire una cosa del genere senza delle adeguate prove era a dir poco una follia!

Senza contare che-anche se non sarebbe così difficile da credere una cosa del genere giacché il padre del furetto era uno dei più accaniti mangiamorte- nessuno gli dava il permesso di infangare con un tale disonore il nome di una persona, Malfoy o non Malfoy!

Il moro dovette aver capito il flusso dei miei pensieri perché un attimo dopo lo vidi abbassare lo sguardo con un sorriso amaro ad incurvargli le labbra sottili.

-Non mi credi vero?-

-Harry…non è questione di crederti o non crederti…il fatto è che non puoi dire delle cose così serie su una persona, senza neanche avere un briciolo di prova….chi potrebbe crederti?!-

Gli domandai retoricamente cercando di non essere troppo dura sia nel tono che nelle parole.

Lo vidi rabbuiarsi sgranando gli occhi e boccheggiando con espressione scandalizzata come se avessi detto la più grande delle volgarità.

Gli occhi celesti erano oscurati da un’ombra di amarezza.

-Suo padre è un mangiarmorte, sua zia è una mangiamorte e molto probabilmente anche sua madre…e tu mi dici che una cosa del genere non sarebbe possibile?!-

-Non sto dicendo che non sarebbe possibile…bensì che senza prove non puoi averne la certezza-

Gli dissi, cercando di rassicurarlo.

Nello stesso momento Ron e Hermione smisero di azzuffarsi, sentendo solo la mia ultima frase.

-Cosa non sarebbe possibile senza prove?-

Domandò mio fratello curioso, al che mi girai verso il moro per avere il consenso di riferire ai due “piccioncini” il motivo di queste riflessioni.

Harry capì dal mio sguardo ciò che gli stavo chiedendo.

Anche se non eravamo mai stati fidanzati e adesso la mia cotta per lui era terminata, avevamo comunque un bel rapporto e riuscivamo a capirci al volo con dei semplici gesti.

Il ragazzo che è sopravvissuto mi fece un vago movimento del capo in segno d’assenso.

-Harry teme che Malfoy sia diventato un mangiamorte-

Proclamai tutto d’un fiato, guardando attentamente i due che adesso si stavano scambiando un’occhiata veloce per poi voltarsi verso me e Harry.

Fu Hermione a rompere il silenzio:

-Harry….ne abbiamo già parlato, quante volte dobbiamo ripeterti che ci sono pochissime possibilità che…-

-Malfoy sia un mangiamorte….lo so, lo so-

La precedette il ragazzo con la cicatrice portandosi una mano al viso con fare consapevole ma incredibilmente stanco, mi fece quasi pena ma non feci in tempo a formulare quel pensiero che mi accorsi che la Sala Grande era quasi completamente vuota!

Porca troia! Mi ero quasi dimenticata della lezione con Piton, se arrivo in ritardo alla seconda settimana, come minimo mi mette in punizione per un mese!

Al solo pensiero sentii lo stomaco aggrovigliarsi e uno strano sapore amaro sul palato.

Presi velocemente la borsa a tracolla, salutai i ragazzi con un veloce “devo andare a lezione o questa Piton me la farà pagare cara” e mi precipitai fuori dalla Sala Grande come una furia correndo a perdifiato per i corridoi, sperando solo di riuscire ad arrivare in tempo nei sotterranei dove avrei trovato senza dubbio anche Neville e Luna: anche loro avevano difesa contro le arti oscure.

Per quanto la voglia di conoscenza facesse parte del carattere di Neville, non si poteva certo dire che gradisse le lezioni di Piton.

Tutt’altro, lui DETESTAVA categoricamente quel professore e- a mio parere- questo era dovuto perché in passato aveva avuto molta soggezione nei suoi confronti.

Quell’estate era stata molto benevole con il giovane. Quest’ultimo infatti era cambiato molto, non solo fisicamente ma anche emotivamente.

L’avventura avuta nell’ufficio misteri l’anno scorso aveva alimentato molto il suo coraggio, tanto che all’inizio della scuola non riuscivo proprio a riconoscere in quel ragazzo spudorato e coraggioso il bambino insicuro e timido che era stato fino a tre mesi prima.

Era certamente maturato molto e adesso si poteva addirittura dire che aveva la stoffa del leader.

A livello fisico invece era diventato molto più alto, i capelli-quasi sempre lunghi fino a coprirgli gli occhi- erano stati tagliati rivelando così due occhi colore del cielo, le braccia e le spalle erano diventate molto più forti ed era diventato molto più agile nei movimenti.

Luna invece era rimasta la stessa: schietta, giocosa, saggia e un po’ stana.

Quell’estate io Luna e Hermione c’eravamo sentite molto spesso via gufo e avevamo parlato molto dell’edizione del CAVILLO gestita dal padre di Luna.

Il giornale in questione appoggiava in tutto e per tutto Harry, e questo stava causando non pochi problemi alla Gazzetta del Profeta.

Fisicamente Luna era cambiata ben poco: i suoi capelli erano diventati molto più lunghi di quanto ricordassi e il suo fisico era diventato più snello e slanciato ma i suoi occhi erano rimasti come me li ricordavo, azzurri e profondi come il mare spesso ammantati da uno scintillio d’innocenza che la rendeva semplicemente meravigliosa.

Stavo correndo da quasi cinque minuti per i corridoi della scuola quando, svoltando l’angolo, andai a sbattere contro qualcuno.

Se non ci fosse stato quel “qualcuno” a posare una mano dietro la mia schiena, sorreggendomi, sarei caduta violentemente a terra.

Alzai lo sguardo incontrando quasi subito due intensi occhi marroni che mi guardavano amorevolmente.

-Dean…-

Pronunciai in un sussurro il nome del giovane che dalla fine del mio quarto anno era ufficialmente diventato il mio ragazzo.

-Ciao tesoro, come stai?-

Mi domandò lui con un sorriso a 32 denti, facendo ulteriormente scintillare i suoi occhi di una bella tonalità di nocciola.

-B-bene…grazie per avermi sorretto, se non fosse stato per te a quest’ora sarei già da Madama Chips-

Lo sentii ridere mentre mi aiutava a rimettermi in piedi per poi stringermi al petto, accarezzandomi il viso con una mano.

-Scherzi? Per te questo e altro piccola…-

Lo sentii dire mentre mi sorrideva dolcemente.

Dean era sempre stato molto dolce e premuroso con me, mi era stato molto vicino l’anno scorso quando litigavo-per motivi che più stupidi non si può- con l’allora mio fidanzato Michael Corner.

Fu in quel lasso di tempo che mi accorsi di quanto fosse fondamentale per me il giovane.

Michael ed io ci lasciammo agli inizi di Aprile, io ero in lacrime per l’accaduto e fu in quel momento che arrivò Dean.

Si prese cura di me cercando di consolarmi in tutti i modi possibili ma alla fine, quando non riuscì più a trattenere i suoi impeti, mi baciò prima piano, poi con più ardore fino a posarmi di fretta sul tappeto e spogliarmi.

Quella fu la mia prima volta, e a quella se ne aggiunsero molte altre.

Ron non aveva certo preso la cosa nel migliore dei modi anzi, non perdeva occasione per sgridarmi o ricordarmi che ero troppo piccola per avere un fidanzato…ma io non ero affatto piccola  così-per ripicca, lo ammetto!- ogni volta che mio fratello era nei paraggi, stringevo forte a me Dean e lo baciavo appassionatamente.

Merlino, era davvero divertente vederlo fumare con le orecchie!

Dean era un ragazzo dalla carnagione color caffelatte, alto 1.80 m con i capelli neri ricci e ad incorniciare il tutto c’erano un paio di profondi occhi marroni che tanto mi trasmettevano sicurezza.

Ricambiai il sorriso guardandolo dritto negli occhi. Lo vidi avvicinare un po’ di più il suo viso al mio, facendo quasi sfiorare le nostre labbra salvo poi proclamare in un sussurro:

-Non hai idea di quanto vorrei baciarti in questo momento amore mio….-

Non mi sfuggì la nota d’eccitazione trattenuta nel suo tono di voce e la cosa mi riempì di orgoglio.

L’idea di mandare in subbuglio gli ormoni agli uomini non mi dispiaceva per niente.

Molte volte Hermione e Luna mi dicevano che ero la ragazza più desiderabile della scuola, ma io non prendevo mai sul serio questa loro bizzarra idea di me.

Poi però mi accorsi io stessa che qualcosa in me stava lentamente mutando: ero diventata alta almeno 1.75m-1.80m, le forme si erano ammorbidite di più diventando anche abbastanza prosperose, il seno era cresciuto di almeno 2 taglie, i capelli-quasi sempre lisci e piatti come spaghetti- adesso mi arrivavano fino a metà schiena e si erano trasformati in tanti morbidi e vaporosi boccoli color rosso fuoco dai riflessi ramati molto somiglianti ad una cascata di lingue di fuoco, gli occhi ambra erano molto più profondi e accattivanti oltre ad essere sempre luminosi e il mio viso-che era sempre stato rotondo e pieno di lentiggini- era diventato molto più piccolo, con zigomi più pronunciati, lentiggini quasi invisibili e la carnagione era diventata chiarissima, come se avessi sempre uno strato di cipria ultra coprente.

Il tutto aveva costruito un bellissimo visetto d’angelo, molto somigliante a una preziosa bambolina di ceramica.

-Allora baciami no?-

Gli dissi con tono accattivante e un sorrisetto malizioso.

Mi parve di sentirlo sogghignare per poi arpionarmi delicatamente la nuca attirandomi con urgenza a se, unendo le nostre labbra in un bacio lento e profondo, poi più urgente e umido.

-Umpf umpf-

Sentii qualcuno simulare dei colpi di tosse alle nostre spalle.

Ci staccammo entrambi con il respiro leggermente ansante per poi voltarci in direzione del suono.

Un ragazzo alto 1.85m appoggiato con la schiena alla colonna ci stava guardando con i suoi occhi di ghiaccio, adesso baluginanti di divertimento, e un sorriso sornione.

Draco Malfoy.

Una ciocca di capelli ribelli gli era caduta sugli occhi e provai lo strano ma intenso impulso di avvicinarmi per poi scostargliela.

Scossi la testa come per riprendermi dai miei stessi pensieri.

Per la barba di Merlino, Ginny! Stiamo parlando di Draco Malfoy…non puoi farti certi trip mentali su di lui!

Mi sgridai mentalmente per poi concentrarmi sulla conversazione che stava avendo il mio ragazzo-che ancora mi teneva stretta tra le sue braccia- con il “furetto”.

-Che vuoi Malfoy?!-

-Da te? Proprio niente mezzosangue…-

Rispose con un tono annoiato e strascicato per poi posare lo sguardo su di me con espressione schifata, mentre nella mia mente facevano capolino un sacco di epiteti non molto educati, nei suoi confronti.

-10 punti in meno a Grifondoro per aver violato la regola che vieta ogni tipo di effusioni in pubblico-

Proclamò vittorioso il biondino al che alzai gli occhi al cielo con un sospiro rassegnato.

Eh sì, Malfoy era il prefetto Serpeverde.

Ciò che non avevo previsto era la reazione di Dean che con voce scandalizzata aveva chiesto:

-CHE COOOOSA?!-

Sentii le sue forti braccia lasciarmi la vita per poi fare qualche passo in direzione del biondo che dal canto suo non si era minimamente scomposto, rimanendo immobile vicino la colonna, quasi non ritenesse neanche necessario proteggersi da uno come Dean.

Mi parve di sentirlo sogghignare come se volesse deridere il mio ragazzo per aver anche solo permesso, al pensiero di battersi con lui, di sfiorargli l’anticamera del cervello.

-Andiamo Dean, non ne vale neanche la pena-

Dissi in direzione del ragazzo di colore il cui viso stava diventando di tutte le sfumature di viola per la rabbia.

Non degnai Malfoy neanche di uno sguardo ma mi limitai a prendere Dean per un braccio e tirarlo in mia direzione.

Ci voltammo iniziando a camminare, entrambi con l’intenzione di allontanarci il più possibile da quella serpe.

-Ascolta la tua ragazza mezzosangue….siamo a due livelli diversi tu ed io….-

Il biondo aveva detto quelle parole quando eravamo arrivati a quasi mezzo corridoio.

Dean si girò in sua direzione guardandolo con uno sguardo indecifrabile.

Il biondino fece schioccare la lingua sul palato, squadrando il ragazzo di colore da capo a piedi, quasi a volerlo deridere del suo stesso aspetto.

-Naturalmente io mi riferivo a ME-

Disse con un sorriso da far paura.

Non attese la nostra risposta e alzò i tacchi, imboccando un altro corridoio, lasciando Dean confuso e interdetto in mezzo al corridoio.

Io ero rimasta da semplice spettatrice in quello “scambio di opinioni” ma, nonostante tutto, non potevo fare a meno di riconoscere che il biondo era molto abile nel campo del sarcasmo e riusciva molto bene a salvaguardare il suo orgoglio, per poi fare un’elegante uscita di scena.

Mi riscossi dalle mie riflessioni quando sentii Dean ringhiare a denti stretti per poi afferrarmi la mano e percorrere insieme i corridoi che ci separavano dall’aula del professor Piton.

Lungo il tragitto ripensai a tutti gli avvenimenti successi durante quella giornata.

Io sono Ginny Weasley, la mia delusione per Harry Potter mi ha aiutata a diventare più forte, l’esempio della mia migliore amica Hermione Grenger mi ha aiutata ad impegnarmi in tutto ciò che faccio, la goffaggine di mio fratello Ron Weasley mi ha aiutata a capire che non è importante il giudizio degli altri, la stravaganza della mia amica Luna Lovegood mi ha aiutata a capire che bisogna essere sempre molto schietti, il coraggio di Neville Paciock mi ha aiutata a farmi forza durante le situazioni più disastrose, l’eleganza di Draco Malfoy mi ha aiutata a capire che bisogna essere sempre pronti a qualsiasi evenienza. Mi chiamo Ginevra Molly Weasley….E QUESTA SONO IO…

To be continued…



Salve a tutti! Ecco il primo capitolo della mia prima storia...che ansia che ho! Non ho mai pubblicato niente su questo sito, non vi chiedo di essere clementi, bensì di aiutare anche voi una povera scrittrice che vuole migliorare, magari con una piccola recensione! ^.^ Venendo alla storia, tutti i capitoli saranno scritti in prima persona, per una questione di comodità nei confronti della sottoscritta, la storia comprenderà il sesto e settimo libro più l'epilogo, ma a partire dalla fine del sesto tomo molti particolari non si atterranno alla trama di Mamma Rowling. Questo non è un capitolo vero e proprio...diciamo che è un prologo...un introduzione in cui Ginny descrive i personaggi che accompagneranno la storia da tutti i punti di vista. Che dire? Spero che questo piccolo assaggino vi sia piaciuto! Al prossimo capitolo!

Bimbabest99

 

  
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