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Autore: bicchan    05/03/2014    2 recensioni
{One-Shot Tsunami/Touko}
Dedico questa One-Shot a Reol, per essere così disponibile ^^ graziegraziegrazie!!!
Dal testo:
"A volte la vita ci riserva incontri a cui non facciamo caso, a volte ci offre delle opportunità che noi puntualmente perdiamo, a volte ci spinge in errori di cui poi ci pentiamo.
A volte siamo noi stessi a rifiutare quello che ci dice il cuore, per paura, o per dovere.
A volte, lo sappiamo tutti, facciamo delle cavolate.
-Ho fatto una cavolata- si disse Zaizen Touko, lo sguardo perso tra le onde cristalline del mare di Okinawa, osservando l'isola farsi sempre più lontana."
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harley/Jousuke, Suzette/Rika, Victoria/Touko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Strawberry IceCream

 


 

A volte la vita ci riserva incontri a cui non facciamo caso, a volte ci offre delle opportunità che noi puntualmente perdiamo, a volte ci spinge in errori di cui poi ci pentiamo.
A volte siamo noi stessi a rifiutare quello che ci dice il cuore, per paura, o per dovere.
A volte, lo sappiamo tutti, facciamo delle cavolate.


-Ho fatto una cavolata- si disse Zaizen Touko, lo sguardo perso tra le onde cristalline del mare di Okinawa, osservando l'isola farsi sempre più lontana.
-Ho fatto una cavolata- ripetè ad alta voce, un po' a se stessa, un po' al gabbiano che la osservava dall'antenna del traghetto, in cerca di qualche briciola di pane.
Ed era vero, sì, Zaizen Touko aveva fatto la più grande cavolata della sua vita.


Una settimane prima, la ragazza era approdata sulla più bella isola dell'arcipelago giapponese in compagnia del padre, e dell'amica Rika Urabe, con l'unico scopo di divertirsi e passare una vacanza lontana dallo stress della città.
Doveva essere tutto perfetto: avrebbero soggiornato all'albergo più lussuoso dell'isola, mangiato nei migliori ristoranti, preso lezioni di surf e dato da mangiare ai gabbiani.
-Buongiorno signor presidente- aveva esordito il proprietario dell'albergo, il signor Tsunami, con un sontuoso inchino -E buongiorno anche a loro signorine- aveva continuato con un sorriso -Auguriamo a tutti e tre un piacevole soggiorno nelle nostre strutture e speriamo che sia tutto di vostro gradimento.
-Lo sarà di sicuro!- aveva gridato Touko, correndo a guardare dalla grande finestra a muro l'enorme piscina e gli ombrelloni. Da lì si snodava una stradicciola che portava alla spiaggia, a pochi metri dall'albergo.
-E se quì a Okinawa i ragazzi sono tutti così...- aveva continuato poi alzando le sopracciglia con un gesto di approvazione, alla vista di un ragazzo in costume da bagno con una tavola da surf sotto braccio, che tornava ancora bagnato dalla spiaggia.
-...Ci sarà da divertirsi!- aveva finito per lei Rika.
-Hem...- tossicchiò il padrone dell'hotel -Quello sarebbe mio figlio.
Le due ragazze diventarono rosse come peperoni, balbettando scuse. Ma non c'erano scuse, il ragazzo che adesso stava entrando, gocciolante di mare, era davvero niente male. Pelle abbronzata, fisico perfetto, e due ridenti occhi neri.
-Josuke! Quante volte devo dirti di non entrare nella hall se sei bagnato!? Vai subito fuori!- soffiò a denti stretti il signor Tsunami.
Josuke sfoderò un sorriso stupendo e scosse la testa, facendo volare goccioline salate da tutte le parti -Scusa papà, la prossima volta starò più attento!- e se ne andò ridendo a gran voce.
Il signor Tsunami sospirò e borbottò qualcosa tra se e se.
-Che tipo strano- osservò Rika.
-Eh già...- rispose Touko, sovrappensiero.
-Proprio per questo sarebbe il tuo ragazzo ideale!- gridò l'azzurrina, forse un po' troppo forte, perché il signor Tsunami si voltò di nuovo verso di loro.
La Urube ridacchiò e in quel momento tornò dal sopralluogo il padre della sua amica, che aveva fatto portare le valigie nella stanza.
-Ragazze, adesso ho da fare un'importante telefonata per lavoro, voi potete andare un po' in spiaggia, se volete.
-Evvai!- gridarono all'unisono le due, e partirono in quarta con i costumi in mano.
Dopo essersi cambiate, la Zaizen e la Urabe percorsero la stradicciola che separava la spiaggia dalla piscina, e stesero gli asciugamani vicino al bagnasciuga.
-Guarda un po' là!- esclamò la ragazza dai capelli celesti -Quello è il tipo di prima!
Ed era proprio lui. I piedi divaricati, le braccia stese per mantenere l'equilibrio e il busto leggermente piegato, il ragazzo dai capelli rosa stava cavalcando la cresta di un'enorme onda in sella ad una tavola da surf.
-Ma come fa?- chiese Touko, osservandolo a bocca aperta.
-Ad essere così carino? Beh sai...- fece l'altra, agitando le mani in aria.
-No, no, dicevo, come fa a restare in equilibrio su quell'affare?
-Oh! Ah, beh, perché non lo chiedi direttamente a lui? Magari sarebbe felice di darti delle lezioni!
-Non ci penso nemmeno!- gridò la rossa -Ma sei impazzita?
Rika corrugò le sopracciglia -E perché no? Questo costume ti sta benissimo!
Occupate com'erano, le due pettegole non si erano minimamente accorte del ragazzo dai capelli rosa che stava venendo verso di loro.
-Parlavate di me?- esordì facendole sobbalzare.
-No!
-Si!
-Decidetevi- fece lo Tsunami, piantando la tavola nella sabbia e osservandosi le unghie con finto interesse -E quando avrete deciso ditemi se domani vi va di venire con me alla spiaggia a nord, dove dicono che ci sarà tempo perfetto per fare surf.
La Urabe non riusciva a credere alle sue orecchie. Alla sua migliore amica stava capitando un'occasione che non poteva sprecare. Non poteva, non poteva e non poteva. Eppure la sprecò.
-Mi dispiace, ma domani abbiamo già un impegno- disse Touko, disegnando cerchi sulla sabbia.
Josuke sembrò stupito dalla risposta, come se si aspettasse per forza una risposta affermativa.
-E poi non sappiamo fare surf- aggiunse la Zaizen.
-Ma possiamo imparare!- si intromise Rika, tirandole una gomitata nelle costole -E tu potresti aiutarci! Anche perché credo che l'impegno di domani non sia così importante.
Josuke battè le mani una volta -Perfetto! Allora siamo daccordo, domani mattina fatevi trovare alla reception dell'hotel, alle tavole ci penso io!
Detto questo, il rosa sfilò la tavola dalla sabbia e strizzò l'occhio alle due ragazze -Ci vediamo!


-Perché l'hai fatto!?
-Avanti, lo so che avresti voluto subito dirgli di si!
-Certo che no! E poi mio padre aveva detto...
-E dai! Gli diremo che è importante andare a fare questa gita!
Le due ragazze camminavano su per le scale dell'albergo, dirette alla camera che dividevano.
Touko sospirò -E va bene, ma solo perché tu sei tu.
-E perché lui è lui- ridacchiò la celeste, guadagnandosi uno scapellotto.

Ma l'indomani, un violento acquazzone impedì anche solo di pensare di poter fare surf. E così il giorno dopo ancora, e quello ancora dopo.
Dopo tre giorni passati in albergo, le turiste poterono finalmente uscire, e si misero subito alla ricerca di Josuke. Durante questi tre giorni non si era mai fatto sentire, e anche se non lo avrebbe mai ammesso, a Touko mancava il suo sorriso smagliante.
E fu così che le due si trovarono a camminare lungo la strada principale di Okinawa, canotta, pantaloncini e occhiali da sole.
Turiste perfette.
Ma non lo trovarono. E nemmeno il giorno dopo, e nemmeno quello dopo ancora.
Ormai però, le due non ci pensavano nemmeno più.
Fino a quella sera.
Rika era da due ore al telefono con il suo "tesorino" così Touko decise di scendere in paese a comprare un gelato.
Ed era lì tutta sola, con il suo gelato alla fragola, seduta su una panchina, quando una voce familiare la fece arrossire.
-E cosa ci fa una bella ragazza come te tutta sola?
Tsunami Josuke si sedette accanto a lei, fissandola con un sorriso divertito.
-Mangio un gelato- ridacchiò la rossa.
-Anche io- fece il ragazzo.
-Ma tu non hai un gelato!- esclamò l'altra.
-Infatti mangio il tuo!- e Josuke si avvicinò a lei lasciando una bella leccata sul cono alla fragola.
-Hei!- fece lei coprendo il gelato con una mano -Questo è mio!
-Scusa tanto!- la punzecchiò Tsunami facendole il solletico; Touko cominciò a ridere portando le mani alla pancia, e lasciò cadere il gelato, che andò a formare una bella macchia rosa sui sassetti bianchi.
-Oops!
E i due cominciarono a ridere.


Insomma, alla fine della serata, quando Touko tornò in camera, la ragazza ci aveva guadagnato tante risate, un altro gelato e un nuovo invito per il surf, il giorno dopo.

Ma le cose non vanno sempre come vorremmo. La mattina dopo arrivò una chiamata per il padre di Touko.
-Devo tornare a casa- annunciò cupo il signor Zaizen -Si tratta di una faccenda importante, devo essere assolutamente a Tokyo per domani. Voi ragazze dovreste venire con me, non me la sento di lasciarvi da sole... ma se proprio ci tenete potete rimanere ancora qualche giorno.
Touko era combattuta. Lei voleva rimanere. Ma suo padre aveva ragione, sarebbe stato meglio non rimanere sole sull'isola.
-No papà, veniamo con te- rispose subito la rossa -Tanto abbiamo fatto una bella vacanza comunque, non è vero Rika?
-Certamente!- sorrise l'altra.


Quando Tsunami venne a prenderle, loro erano giusto alla reception per pagare e andarsene subito dopo; il ragazzo non nascose la sua delusione, e salutò mestamente le due amiche.
-Aspetta!- gridò il rosa quando le due erano già sulla porta. Afferrò al volo una penna dal bancone e scarabocchiò velocemente un numero di telefono sul polso della rossa -Se per caso tu dovessi tornare...
-Va bene- sorrise l'altra -tornerò di sicuro!
Sentiva un grande impulso di abbracciarlo, ma non lo fece. Invece prese il suo zaino e attraverso la grande porta a vetri, salutando con una mano.
Eh già, Zaizen Touko aveva fatto la più grande cavolata della sua vita.



-Pronto?

-Josuke!






 


Angolo del Gelato alla Fragola :D

Et voilà! Sono tornata con questa nuova One-Shot al gusto di gelato alla fragola! ^^
Protagonisti i nostri amici Hurley e Victoria, e ovviamente quando si tratta di far nascere amori, non poteva mancare Suzette!
Beh, non ho niente di speciale da dire; ringrazio in anticipo chi recensirà, e spero che a farlo sarete in tanti **
A presto
Titu *^*

 

 

  
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