Quel mattino Ryo, come tutti gli altri, attendeva in agguato
che la sua socia venisse a svegliarlo. Tuttavia negli ultimi tempi sembrava
pensierosa e non lo svegliava più con la stessa grinta, cosa poteva essere
successo?
Bè, è vero che da imbecille quale lui
era, sempre a fare un passo avanti per poi tirarsi indietro altrettanto
velocemente, niente era cambiato dal matrimonio di Falco e Miki. Avevano
ripresto la loro routine giornaliera ma, era certo che lei non avesse
dimenticato il loro abbraccio nel bosco e nemmeno lui l’aveva fatto, anche se da
allora aveva mantenuto le distanze.
Ah! Ed ecco i passi del suo bel angelo che si avvicinava
mentre lui si ristendeva di traverso sul letto, chiuse gli occhi, e la sentì
aprire la porta ma, cosa strana, sentì subito dopo il suo respiro sulla
guancia. Si sforzò di restare immobile, inoltre, fortunatamente, era disteso
sulla pancia perché il suo mokkori, sentendo il suo
angelo così vicino, stava cominciando a dare segni di vita. La sentì allora
mormorare:
-
Ryo,
è ora di alzarsi.
Emettendo un borbottio, Ryo si girò dall’altra parte per non
sentire più il suo profumo stringendo tra le braccia un cuscino come un
bambino. Sedendosi accanto a lui mormorò:
-
Ryo
andiamo, in piedi pigrone!
Voleva renderlo pazzo quella mattina o cosa, doveva reagire,
alla svelta!
-
Mie
piccole conigliette adorate...
La sentì infuriarsi e lei gli assestò una violenta martellata
dal titolo “Perverso degenerato”, urlando:
-
Alzati,
la colazione è di sotto, io esco!
La sentì sbattere le porte mentre si estirpava da sotto il
martello e mise il broncio, borbottando:
-
Ci
va giù sempre più pesante! Ed è anche colpa mia, che idiota!
Con passo rabbioso Kaori, la borsa sotto braccio, era uscita
di casa. La gente che la vedeva passare
doveva chiedersi come mai una donna così graziosa sembrava essere così
infuriata e le lasciavano libera la strada per paura che gli tirasse sotto.
La camminata fino alla stazione per controllare la lavagna
sempre vuota, poi fino al Cat’s Eye
tuttavia non l’aveva calmata e Miki così come Falcon, sempre con un piatto in
mano, notarono subito che la donna era di cattivo umore.
Miki le sorrise salutandola:
-
Buongiorno
Kaori.
-
Buongiorno
– mormorò lei, appoggiando i gomiti sul bancone. Miki le servì una tazza di thè, continuando:
-
Bevi
questo thè al posto del caffè, ti calmerà un po’ e
raccontami cos’ha fatto ancora quell’idiota del tuo socio questa volta.
Sorseggiando prima un po’di thè,
rispose:
-
Non
capisco perché continuò a preparagli da mangiare, dovrei lasciare che si
arrangi da solo quel zoticone, non pensa che alle sue conigliette... non mi considera nemmeno...
Si interruppe emettendo un sospiro, Miki le sorrise dicendo:
-
Andiamo
nel retro, un po’ di esercizio ti farà bene e forse ho un’idea per te. Caro, ti
lasciò il bar.
Falcon arrossì mentre Kaori seguiva sua moglie nel
seminterrato. Perplesso, si disse che davanti l’aria cospiratrice di sua
moglie, senza alcun dubbio Ryo avrebbe avuto pane per i suoi denti.
***
Poco dopo Ryo fece la sua apparizione e aggrottò le
sopraciglia non trovandoci la sua socia anche se ne
sentiva la presenza. Saltando su uno sgabello, esclamò:
-
Ehi
lucciolone, la bella Miki ha finalmente capito che...
Prima che potesse finire la sua frase Falcon gli assestò una
vassoiata, riprendendo poi a lavare i piatti. Ryo si rialzò con difficoltà
borbottando:
-
Ehi
potevi uccidermi!
-
Pff, vattene schifoso pervertito! Non ho tempo da perdere con te!
-
Allora
dimmi dov’è Miki, potrebbe con...
Questa volta trovandosi un bazooka puntato alla testa Ryo si
zittì e indietreggiando prudentemente disse:
-
Andiamo
gorilla calmati! Non dico più niente promesso!
Ryo si risedette al bancone brontolando, allora Falco gli
ringhiò:
-
Se
non hai niente da fare qui e non ordini, sparisci!
-
Sono
il tuo unico cliente, mio caro!
Era vero che dopo che Miki si era allontanata i clienti
s’erano andati anche loro ma, Falcon borbottò:
-
Un
cliente che non paga io lo sbatto fuori!
In quel momento entrò Mick di buon umore come sempre e guardandosi
attorno decise di prendere posto accanto a Ryo, chiedendo:
-
Dunque
dove sono Miki e Kaori?
-
In
un posto dove nessuno di voi due pervertiti le scoccerà per il momento – grugnì
Falco facendo cadere all’indietro Ryo e Mick che si rialzarono dicendo:
-
Eh
oh!
E mentre i nostri tre compagni litigavano, facendo fuggire
gli ultimi clienti, Miki cercava di far rilassare Kaori facendola sparare con
una delle sue pistole ed allenandola a sapersi difendere.
Ryo lo sapeva ma non aveva mai fatto niente per fermarla
allora Miki ebbe un’idea e la sottopose alla sua amica la cui leggendaria
timidezza prese il sopravento, facendola diventare rossa come un pomodoro.
Ma di fronte a tutto il baccano che stavano facendo i tre
uomini, finirono per risalire al bar, giusto in tempo perché Miki potesse
impedire a Falco di sparare un colpo di bazooka sui due uomini togliendolelo dalle mani.
-
Mio
caro, non distruggerai ancora il nostro bar per colpa di questi due imbecilli!
Rosso come un’aragosta, e con del fumo che gli usciva dalle
orecchie, Falco posò il suo bazooka, voltandosi per riprendere a lavare i
piatti. Quanto a Mick, si era già lanciato su Kaori che lo aveva appena
spiaccicato contro il muro con una martellata proprio come aveva fatto per Ryo
prima che si gettasse su Miki urlando:
-
Non
si può lasciarvi soli per cinque minuti!
Mick allora si avvicinò ed abbracciò Kaori per le spalle
dicendo:
-
Vieni
tesoro, andiamo piuttosto a fare una passeggiata, è così bello fuori, sai che
per me tu sei la sola.
E mentre lasciava scivolare una di quelle sue mani viziose
verso il sedere di Kaori, questa lo rispedì ancora una volta contro il muro
raggiungendo Ryo esclamando:
-
Non
puoi restare tranquillo?! Kazue non ne sarebbe felice
e lei è una mia amica. Bè, questo non è tutto ma,
Miki possiamo andare?
-
Tesoro
possiamo lasciarvi soli senza che mi distruggiate il bar? Ho promesso a Kaori
che saremmo andate a fare un po’ di compere.
Il “tesoro” in questione arrossì violentemente annuendo e
grugni:
-
Quei
due imbecilli stanno per andarsene ed così andrà meglio.
-
Grazie.
Miki prese la borsa e le due donne salutarono gli uomini ed
uscirono assieme sotto gli sguardi sorpresi di Mick e Ryo che avevano ripreso
posto al bancone.
Mick dichiarò con un sorriso:
-
Sono
sicuro che stanno complottando qualcosa, io farei
attenzione se fossi in te Ryo!
-
Pff, me ne frego, andiamo piuttosto a divertirci.
-
Che
liberazione! – disse Umi.
-
Arrivederci
Tesoro! - Esclamarono Mick e Ryo in coro svignandosela prima che Falcon potesse
metterli ko, rosso di rabbia, riprendendo poi il suo posto dietro il bancone
borbottando.