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Autore: L0veg00d    05/03/2014    4 recensioni
Buonsalve! Sappiate che non mi perderò in chiacchiere, e che questa è la mia prima FanFiction! Adoro la coppia "LxMisa" da quando ho messo gli occhi su Death Note, quindi, questa FF sarà dedicata a loro due *-* Segnalate eventuali errori nelle recensioni! Detto questo buona lettura!
-L0veg00d
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: L, Light/Raito, Misa Amane, Rem
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Io, Misa Amane, non sono così stupida come voglio far credere.
È solo una maschera.
Certo che mi stupisce che nessuno se ne sia ancora accorto, dato che sia Light che L sono molto brillanti, se non i più brillanti ragazzi del mondo intero. Lo ammetto, sono cotta di Light, anche sono pienamente conscia del fatto che lui non ricambi i miei sentimenti. Pare voglia evitarmi. E me ne sono accorta da tempo, ormai. L, invece, mi fissa da un po’ di giorni. Quei suoi grandi occhi sembrano scrutarmi nell’anima, esaminarmi millimetro per millimetro, senza tralasciare alcun dettaglio.

Questo mi mette a disagio. Alquanto. Anzi, il suo essere mi mette a disagio. Il fatto che a volte mi faccia domande più che imbarazzanti senza nemmeno mostrare un briciolo di vergogna.
“E, dica, Amane, in questo periodo…frequenta qualcuno?” “Ehm…io…veramente…no…” “Molto bene.” Il tutto annotando la risposta su un taccuino. “Oh, non si senta a disagio. Mi dica, ha mai avuto rapporti sessuali?” “Ma…MA CHE RAZZA DI DOMANDE SONO, L!?!?” Dissi arrossendo bruscamente. “Le ho detto apposta di non sentirsi a disagio.” Sempre con quell’aria…neutra, gli occhi perennemente aperti, le labbra sottili mai increspate in un abbozzo di sorriso. “E smettila di darmi del lei, mi da sui nervi.” “Qualcos’altro ti dà sui nervi, Misa?” “Oh, e smettila!” “Perché?” “Perché sì. Mi irriti, lo capisci?” Lui, mentre io ero sull’orlo di una crisi di nervi, mi osservava col suo sguardo apparentemente in stato di dormi-veglia, ma in realtà più sveglio che mai. “Tenta di darmi una vera risposta.” “Uff…e va bene. Devi smetterla di sottopormi ogni giorno a interrogatori che includono anche domande riguardanti la privacy. Ti basta?” “Sbaglio, o da quando Light è partito per una piccola vacanza sei diventata più intelligente?” –Non lo sono diventata, lo sono sempre stata!- Pensavo. “Sarà che non mi conosci abbastanza.” Risposi, fredda. “Sarà che non me ne dai la possibilità.” Controbattè prontamente Ryuzaky, calmo come sempre. “Sarà che non ti interessa!” Gli lanciai uno sguardo infastidito “Sarà che non mi conosci abbastanza.” Disse citando la mia frase. “Potrei risponderti con le tue stesse parole. E il ciclo del discorso ricomincerebbe, perché in effetti abbiamo entrambi lo stesso problema, se così si può chiamare.” “Non mi sono sbagliato, ti sei proprio fatta più intelligente.” Arrossii lievemente, riconoscendolo come un complimento. “Ora, se non ti dispiace, vado a cercare un posto in cui nessuno mi sottoporrà a interrogatori.” E detto questo, me ne andai sul tetto, cercando pace. …E non accorgendomi di essere seguita.


Una mano calda e pallida si poggiò sulla mia spalla: “Se cerchi un posto rilassante, non ti conviene stare qui. Fa freddo e oltre tutto come puoi avere silenzio con questo assordante rumore di campane?” “Ryuzaky! Che ci fai qui? A proposito delle campane…pensavo essere l’ unica a sentirle. Quando Light è venuto qui e io gli ho detto che sentivo delle campane mi ha preso per matta. Non che non lo pensasse già prima…” “Ascolta Misa…Tu ami davvero Light?” Mormorò, senza smettere di fissarmi con quei grandi occhi dalle pupille dilatate. “Io…pensavo di sì…ma penso…penso che da quando so con certezza che lui non ricambia i miei sentimenti mi sono…ecco…ricreduta. Perché?” Quando mi resi conto di essermi appena aperta a lui come un libro, mi sorpresi di me stessa, come se non aspettassi nient’altro che rispondere a quella domanda.
“Non penso che tu meriti di essere trattata così.” “Sul serio? Grazie…” Sorrisi e gli stampai un bacio sulla guancia. Sorprendentemente, lui arrossì e balbettò: “Ehi…guarda che così…mi innamoro di te…” Mi avvicinai sempre più al suo orecchio e gli sussurrai:

“E sarebbe un male?”
 
  
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