È strano sentirsi amata da qualcuno, è un emozione così bella che nessuno o almeno non io riesco a spiegare. È così tutto talmente strano che non riesco a spiegare come mi sento io adesso. Sono qui,seduta sulla mia poltrona a pensare. Come sarà il mio futuro? E mi rispondo involontariamente: insieme a lui. Si, voglio passare il mio futuro accanto a lui, svegliarmi con i suoi buon giorno e addormentarmi tra le sue braccia che mi sussurra la buona notte. Ebbene si, sogno proprio che lui, sia il mio futuro. Forse a quindici anni non dovrei pensare così al mio preziosissimo futuro ma ho in mente quel ragazzo che mi fa tornare il sorriso dopo lunghe giornate di pianti e di tristezze.

Tracy smise di scrivere sentendo il citofono squillare, non aspettava nessuno a quell’ora.  Aspettava soltanto la telefonata dal suo amore più grande. Incominciò a sorridere quando quel qualcuno rispose al suo “chi è?”. Quando rispose lui. Gli corse subito incontro e gli saltò in braccio come una bambina quando vede il suo papà fuori da scuola. La baciò, la abbracciò e la strinse forte a lui. Entrarono in casa e incominciarono a parlare di quello che pensava prima del suo arrivo Tracy e lui sorrideva, mentre l’ascoltava. 
- Amo, è tutto il giorno che ci penso, ti immagini una vita insieme? - disse lei felice
- Si piccola mia, e non vedo l’ora che tu compi quei diciotto anni per portarti via con me, in giro per il mondo -
Si abbracciarono ma Paul si staccò dopo qualche secondo.
- Piccola mia, ti devo dire una cosa importante però - disse lui, togliendosi il sorriso di dosso
- Cosa c’è di più importante di noi due, del nostro futuro Amo? Mancano soltanto due anni e qualche mese, ce la possiamo fare Paul se rimaniamo così, insieme - rispose Tracy
- Mi trasferisco - disse dopo qualche secondo di silenzio
Tracy lo guardò, stette zitta, non fece una piega.
- Cambi casa? -
- No piccola, cambio paese -
Lei scoppiò a piangere, i suoi sogni in frantumi. Si dava la colpa a se stessa del fatto che fosse ancora minorenne e che non poteva lasciare la casa perché sua madre non voleva.
- Piccola mia, ho avuto un opportunità che di certo, non potevo rifiutare! Lo sogno fin da quando ero piccolo.. mi  capisci amo? -
- No! Non capisco un cazzo Amore, come puoi farmi questo? Dovevamo aspettare soltanto due anni, dopo che compiessi la maggiore età - disse lei urlando
- Ho vent’anni, lavoro come aiuto cuoco al ristorante di tuo zio, mi hanno chiamato per andare a lavorare negli stati uniti, in un ristorante di lusso dove la paga è il triplo dello stipendio che ho ora! - continuò la frase di lei,urlando e piangendo allo stesso tempo.

Tracy gli disse di andarsene da casa sua, che non lo voleva più vedere, disse che gli faceva rivoltare lo stomaco, ma quello che voleva, era soltanto un suo abbraccio e un “non vado da nessuna parte,io resto con te, per sempre”. Ma lui, la ascoltò e se ne andò.