Serie TV > I ragazzi della prateria
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Autore: Martyx1988    26/06/2008    1 recensioni
Tornare e capire di essere sola...e poi trovare nuovi amici...e trovare lui, così diverso dagli altri... E se Mary Jane trovasse Buck Cross sulla strada di ritorno a Rock Creek?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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.1. Vecchio e selvaggio

Tutti lo chiamavano e lo chiamano ancora il selvaggio West, un posto lontano, senza legge, pieno di delinquenti e cacciatori di taglie. Io preferisco chiamarlo vecchio West, perché è un nome che dà a quelle terre lontane un certo fascino e ti induce a volerne scoprire i segreti e le leggende, un po’ come si fa con l’antica Grecia o l’antica Roma. Come loro, anche il West ha le sue leggende, i suoi eroi, non immortali, ma comunque eroi, che ne hanno segnato la storia, e non solo tra i cosiddetti buoni, ma anche tra i fuorilegge c’erano degli eroi. Me lo ricordo bene, come se fosse ieri.
La mia storia risale al lontano 1860, quando tutta l’America era scossa dall’incubo della guerra, quando migliaia di pellerossa venivano ingiustamente sterminati, quando alcuni desideravano la libertà per tutti mentre altri no, quando la ferrovia non era ancora stata completata e il telegrafo non si era ancora diffuso, quando i messaggi e le lettere li portavano i corrieri del Pony Express.
Me li ricordo i corrieri, giovani ragazzi, per lo più orfani, che attraversavano quotidianamente l’Ovest a cavallo per conto della Russell, Majors & Waddell, dal Missouri alla California, passando per Fort Laramie, Sweetwater e Rock Creek. La mia Rock Creek. Era considerata da tutti un inferno, la terra di nessuno, ma non era così. Beh, forse c’erano due o tre ladruncoli di troppo e qualche ubriacone che riempiva il saloon, ma era la mia città, alla quale stavo tornando, quel pomeriggio di settembre del 1860, dopo un viaggio di quasi due anni in giro per il mondo. Lo avevo visto tutto il mondo, dalle Alpi alle Ande, dall’India al Giappone, ma nulla era più affascinante del mio West, nessun luogo era così selvaggio. Perché chi lo definisce così, il mio West, ha ragione, è selvaggio, per questo lo amo, e non lo cambierei, anche se potessi. A me piace così, ed è così che mi piace raccontarlo: mi piace descriverne le immense praterie, i caldi deserti, le verdi colline, le mandrie di bufali che pascolano libere, i cavalli selvaggi che lo attraversavano al galoppo, i villaggi indiani, le città, i fiumi; ma soprattutto mi piace raccontare le loro storie, di quegli eroi e non che lasciarono un segno indelebile nel West, e di cui il West non si dimenticherà mai.
   
 
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