Era lui, le mani erano le sue. Mi toccava mi stringeva a sé, ero sua e non avevo via di scampo. Mi sentivo così piccola e fragile ma protetta, tra le sue grandi mani. Lo sentivo ansimare, sentivo le sue labbra umide lungo il mio collo. Anch’io, adesso, ansimavo. Quante volte avevo segretamente sognato quel momento, quante volte avevo pianto per la consapevolezza che non sarebbe mai accaduto e invece.. eccomi qui contro il suo petto che quasi potrei scomparire. Vorrei sentire le mia ossa scricchiolare, il dolore della pressione, per assicurarmi che sia tutto vero. Lo mordo. Un delicatissimo morso sulla sua spalla nuda. Come io sono sua lui, almeno in questo momento, è mio. Non c’è timidezza, non c’è freddezza, c’è solo contatto e calore, tanto calore. Un attimo sembra fermarsi. Le sue mani costrette sui miei fianchi, so che quelle mani vorrebbero continuare a scorrere, lo so. Lui mi guarda dritta negli occhi, quegli occhi di ghiaccio adesso, nonostante il colore, sembrano oro fuso. Qualcosa di caldo e prezioso. Io non mi fermo, io non voglio fermarmi. Qualunque cosa lui abbia pensato, visto o intuito a me non interessa , c’è qualcosa di più forte a guidarmi, non ho la timidezza e la paura a frenarmi. Lascio che le mie mani scorrano sul suo collo e trovino quei meravigliosi, folti riccioli neri. Mantengo il suo sguardo, non ho intenzione di cedere. Le mie mani continuano a muoversi lungo il suo corpo ma i miei occhi rimangono fissi nei suoi. Lei sue mani mi stringono. Non so cosa possa vedere nei miei occhi se non la passione e tutto l’amore represso di tutti quegli anni. Finalmente sono stata ripagata. Per me, venivo ripagata ogni attimo, ogni momento in cui i suoi occhi incontravano i miei e mi rivelavano i suoi pensieri, ogni volta che la sua bocca chiedeva il mio aiuto. Io ci sono sempre stata per lui e ci sarò sempre. Qualunque cosa accada. È questo che ha letto nei miei occhi, lo so. Nonostante la sua bocca restasse immobile, con le labbra socchiuse, potevo scorgere un sorriso nei suoi occhi. Le sue mani si muovono, arrivano alla mia schiena. La mia maglietta non c’è più. Perfino Sherlock Holmes sembra messo in difficoltà dal laccetto del reggiseno. Tolto quell’ostacolo sembrò tutto così semplice, naturale e giusto. Lui è Sherlock Holmes, conosce alla perfezione l’anatomia umana, sa esattamente come muovere le mani, dove metterle. Non posso che sorridere adesso, soddisfatta e maliziosa. Io sto toccando Sherlock Holmes, l’uomo che ho sempre amato, l’unico e lui sta toccando me nella maniera meno casta che si possa immaginare.

• Molly Hooper – sussurra malizioso – hai vinto tu. -