Era diventata una tortura quotidiana per Jace.
Il ragazzo si era ormai abituato alla sensazione di bruciore dovuta al fuoco sacro che scorreva nelle sue vene,ma non a dover rimanere lontano da Clary per così tanto tempo.
Ogni giorno la ragazza lo andava a trovare,rimanevano insieme per ore,ma non si sfioravano minimamente,nonostante le polemiche della giovane che non sembrava spaventata dal fatto che il suo ragazzo l’avrebbe potuta facilmente uccidere stringendola tra le braccia.
Era una situazione straziante per entrambi,ma avevano stabilito che avrebbero trovato assieme la soluzione al problema e Magnus,nonostante la sua rottura con Alec,sedeva costantemente al capezzale dello Shadowhunter,cercando di alleviargli il dolore attraverso riti particolari,che gli richiedevano uno sforzo evidente;anche Isabelle ed il fratello erano completamente impotenti,ma nonostante ciò erano partiti per Idris,alla ricerca di qualche libro o di qualsiasi cosa avrebbe potuto aiutare Jace ad espellere tutto il fuoco sacro presente nelle sue vene.
Una notte,il rumoroso campanello dell’Istituto suonò turbando il leggero sonno di Jace che chiese a Magnus chi mai potesse essere a quell’ora improbabile.
-Una persona speciale,l’ho chiamata io,ti serve il suo aiuto:raramente qualcuno sopravvive ad un’ esperienza come quella che hai affrontato e,durante la mia lunga vita,oltre a te ho conosciuto solo un’altra persona ad esserci riuscita. E’ una vecchia amica,Jace,e spero ti possa aiutare,rimani qui,torno tra poco.- Rispose lo stregone con un sorrisetto enigmatico sulle labbra.
Detto questo,uscì dalla stanza dirigendosi verso l’enorme portone principale,spalancandolo. Naturalmente,fu seguito a ruota dal curioso Shadowhunter biondo,che raramente faceva ciò che gli veniva imposto. 
Jace rimase stupito dalla persona che si trovò davanti:si era immaginato che la visitatrice fosse un’anziana strega dall’aspetto ripugnante,ma la ragazza dai lunghi capelli ondulati e gli enormi occhi grigi che gli si parò davanti non aveva niente a che fare con quello che era stato il suo primo pensiero.
Rimase a fissarla stupito,in silenzio,ma quando lei tese la propria mano verso di lui,si scostò rapidamente per evitare il contatto.
-tranquillo- disse lei schiudendo le labbra a bocciolo in un sorriso:-non mi farai niente toccandomi! Magnus mi ha spiegato la tua situazione e spero di poterti essere d’aiuto.-
E di nuovo tese la mano verso il ragazzo che la guardò titubante,incerto sul da farsi.
La misteriosa ragazza continuava a sorridere,in attesa,così il ragazzo le strinse l’esile mano con la propria, presentandosi :- Jace Herondale.-
Al che lei rispose prontamente e con gli occhi leggermente lucidi:- Theresa Grey,ma tutti mi chiamano Tessa.-