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Autore: LoveEverlack    06/03/2014    2 recensioni
Cosa succederebbe se Afrodite guardando un programma umano decidesse di collaborare con Percy al suo matrimonio, nascondendo ad Annabeth ogni organizzazione così come in "Non ditelo alla Sposa!", il programma in cui sono i mariti ad organizzare il matrimonio?
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Afrodite, Annabeth Chase, Gli Dèi, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hola!
Ok, questa è la quarta storia che pubblico su un matrimonio... mi sa che se divento Wedding Planner smetterò (probabilmente) di scrivere certe cose.
Spero di essere riuscita ad essere comica così come mi ero prefissata.
Dedico la storia ad AnnabethJackson, che è riuscita in ogni sua one shot comica a farmi ridere come una matta. Grazie :)
Il racconto passerà da Percy ad Annabeth, non per forza ogni volta che c'è una divisione.
Invito chiunque a passare anche dalle altre mie storie se vi và




Annabeth Chase continuava a mordersi insistentemente le labbra mentre il suo fidanzato firmava con Afrodite il maledettissimo contratto che la Dea gli aveva proposto.
Come se far organizzare il matrimonio al ragazzo fosse la scelta più logica, come se Percy non avrebbe combinato all’ultimo minuto un imbarazzantissimo disastro.
Come poteva seguire i consigli di Afrodite dopo quello che era successo meno di tre anni fa?
Quando al suo compleanno le aveva regalato un orripilante intimo ricamato che, secondo Afrodite, la ragazza avrebbe adorato.
E perché no, farglielo aprire proprio davanti ai suoi amici!
-Vedrai Percy caro, quel giorno sarà memorabile- Afrodite salutò il ragazzo prima di sparire in una strana e principesca nuvola di fumo rosa a cuoricini.
Certo M-E-M-O-R-A-B-I-L-E, scandisca bene le lettere Afrodite non voglia Zeus che qualcuno capisca male.
Percy tutto contento continuava a guardare quel foglio con le istruzioni di Afrodite che Annabeth aveva il divieto assoluto di guardare, oltretutto, anche se ci avesse provato non sarebbe mai riuscita a leggere nulla.
Questo era il patto che Afrodite aveva stipulato, mentre tutta contenta aveva pensato di aiutare la Percabeth dopo aver visto un programma umano.
In quel momento non sapeva cosa fare, non voleva distruggere la felicità del suo futuro marito ma nemmeno divenire cavia dei progetti della Dea.
Quando provò però a fare un passo rimase bloccata, la voce della Dea che le chiedeva di non farlo aveva iniziato a farsi insistente e si era ritrovata a sorridere di rimando al fidanzato prima di vederlo andar via.
-Vedrai sarà un matrimonio memorabile! Ciao amore- era corso via proprio mentre le parole stavano tornando, maledì mentalmente la madre della sua amica e tornò indietro sui suoi passi verso la capanna di Atena, dove ad aspettarla sulla soglia, c’era Piper già pronta per parlare.
In quel momento la casa era vuota, nessuno dei suoi fratelli stava gironzolando o leggendo al suo interno.
Forse erano andati a pianificare nuove strategie all’esterno, o forse avevano semplicemente pensato di lasciarla sola per quel momento in cui sapevano l’avrebbero trovata irritata.
-Allora, tira pure fuori tutto quello che hai da dire su mia madre- le sorrideva, come se parlare male di Afrodite in quel momento non fosse per lei un problema vista la faccia di Annabeth.
Annabeth sospirò sapendo che in ogni caso lamentarsi della mania che Afrodite aveva per loro due sarebbe stato inutile, la sua preoccupazione al momento era quello che si sarebbe ritrovata a far organizzare tutto il loro matrimonio a Percy, di cui si fidava per molte cose tranne che per quella.
-Mi fai un favore?- Piper annuì smuovendo i capelli che aveva legato in una coda.
Piper cercava sempre di non mostrarsi troppo appariscente, come figlia di Afrodite era sempre strano non vederla preoccuparsi del suo aspetto esteriore, che cercava invece sempre di camuffare il più possibile senza però ottenere molto successo, ormai era diventata una che dovevi guardare e basta.
-Controllalo, non vorrei ritrovarmi il giorno del matrimonio con chissà quale sorpresa-

Percy continuava a rigirarsi la matita tra le dita aspettando che Grover e gli altri arrivassero per aiutarlo con l’organizzazione del matrimonio.
Afrodite aveva imposto anche questo nei patti: gli unici semidei a poterlo aiutare erano gli amici maschi, poteva accettare consigli o altro ma il lavoro dovevano farlo loro.
Quando sentì dei rumori fuori la sua casa e andò ad aprire si ritrovò Grover, Jason e Leo accompagnati però anche da Tyson che non credeva sarebbe venuto.
-Ciao Fratello, ti sposi!- sentì Tyson abbracciarlo non appena aperta la porta.
-Hey Tyson frena, anch’io sono felice di vederti- seguito subito dagli altri Tyson andò a sedersi sul suo letto mentre gli altri si accomodavano su quello di Percy o sulle due sedie disponibili.
Non era proprio comodo per lavorare, ma qualsiasi altro posto non sarebbe stato adatto, aveva persino paura che Rachel cacciasse una predizione prima del matrimonio.
-Allora cosa ti ha detto la divina Afrodite?- naturalmente però quella di Grover era una domanda puramente retorica perché stava già guardando con attenzione il foglio che la Dea gli aveva dato.
-Si beh, quelle sono le istruzioni-

Un abito, come diavolo faceva a capire quale abito scegliere per Annabeth?
La divina Afrodite li aveva invitati nella sua casa, dove in una stanza possedeva abiti da sposa di ogni tipo. Percy non sapeva a cosa le servissero ma preferì non fare domande.
Mentre parlava con i ragazzi notò un piccolo aiutante girargli intorno con una minuscola videocamera, aveva già avuto la sensazione di essere osservato ma l’aveva accantonata all’arrivo dei ragazzi.
-Oh Percy non preoccuparti per loro, devo pur filmare la Percabeth- Percy rimase per un attimo sorpreso ma dovette ammettere che era talmente emozionato da non aver letto proprio tutto il contratto, inoltre quella sua dislessia gli aveva fatto vorticare le lettere e alla fine ci aveva rinunciato.
-Allora vediamo Percy caro cosa posso darti. Ti mostro la mia top 3, un abito super sexy ispirato a quello di Pnina Tornai, uno più da principessa e un terzo più semplice- iniziò a girovagare tra i vari abiti finchè, ricordandosi poi dove li aveva inizialmente messi, non aveva semplicemente schioccato le dita facendo aprire una parte del muro mettendo in mostra i tre abiti.
Il primo a principessa era rosa antico, aveva un’ampia gonna in tulle con un corpetto ornato di diamantini.
Il secondo abito da sposa era bianco e più semplice, con dei piccoli fiorellini a fare da bretelline sulle spalle e altri sempre fini a decorare la fine della gonna.
Il terzo che doveva essere quello super sexy metteva in mostra più cose di quanto la divina Atena gli avrebbe concesso, ricordandosi poi quello che era successo quando aveva regalato quell’intimo a Annabeth (su consiglio di Afrodite) aveva finito per ricevere un bel ceffone.
Inoltre non voleva proprio vederla con quell’essere al loro matrimonio, il corpetto aveva più inserti di un qualsiasi gioiello e metteva in mostra più carne che altro, la gonna poi era piena di tulle. 
Tanto che se con quello rosa antico si sarebbe ritrovato un semplice ceffone, con quell’abito Annabeth avrebbe divorziato ancor prima di cominciare.
Sentì un fischio da Leo che colpì subito con una piccola mazza rosa che Afrodite gli aveva dato non appena erano arrivati, doveva essersi aspettata qualcosa del genere.
-Divina Afrodite sono tutti così… belli- eppure nessuno dei tre riusciva a convincerlo particolarmente, tanto che si ritrovò a girare lo sguardo tra i vari abiti finchè non ne trovo uno.
-No caro, quello è stato prenotato per il matrimonio della mia Piper- Jason accanto a lui boccheggiò per un attimo, non sicuro di ricordare la proposta che aveva fatto alla ragazza.
Iniziava a temere di una nuova perdita della memoria, certo però scordarsi anche della proposta sapeva essere imperdonabile, soprattutto per Afrodite e i suoi figli. Nonostante ciò la Dea rise, sventolandogli un giornalino vicino al viso mentre ritornava in sé.
-Jason ho solo detto che l’abito è prenotato per Piper. Fortunatamente è chiuso, non devi assolutamente vederlo prima di quel giorno sono stata chiara?- Jason annuì, la voce ammaliatrice che Afrodite usava su di lui sembrava avere più effetto che sugli altri.
Era sicuramente più potente di quella di Piper, infondo come Dea doveva essere la più forte.
Percy nel frattempo indicò l’altro, quello che davvero aveva catturato la sua attenzione e che si trovava accanto a quello che Afrodite aveva scelto per Piper.
-Oh beh, potevi dirlo prima. Un modello stile Dea Greca fa sempre clamore-

Annabeth si ritrovò all’improvviso con Piper e Clarisse nella casa di Afrodite, lo sapeva per certo viste le pareti rosa e con cornici argento ad inquadrare ogni foto.
Inoltre sui muri erano appesi più poster Percabeth di quanto si sarebbe aspettata, con tanto di DVD di ogni loro momento impilati in base alla data: Primo bacio, Proposta, I guai di Percy, Il compleanno di Annabeth…
-Oh Annabeth finalmente ti stavo aspettando per la prova abito. Ciao Clarisse, ciao tesoro- senza attendere risposta condusse tutte verso la stanza accanto dove c’era un camerino e delle sedie.
Con una spintarella fece entrare Annabeth in quel camerino bianco e argento, su un’asta era appeso un bellissimo abito stile greco che però… era, e Annabeth ne era certa, della misura sbagliata.
Almeno una cosa era riuscita a farla, anche se la taglia era la cosa più importante.
Uscendo fuori vide Piper trattenere il vestito mentre Clarisse era già scoppiata a ridere insieme ad Afrodite.
-Sono contenta che la cosa vi diverta tanto, ma io avrei qualche problema con la taglia. È grande- con uno schiocco di dita Afrodite fece rimodellare l’abito adattandolo alla figura della ragazza.
In quel momento si sentiva meglio, l’abito inoltre le piaceva ancora di più dopo le modifiche della cara dea Afrodite che super eccitata per il loro matrimonio Percabeth aveva messo a loro disposizione ogni armamentari che la Dea dell’amore poteva loro offrire.

Il prossimo problema era la festa, i cibi e le bevande che avrebbero servito.
Naturalmente le arpie avrebbero anche potuto occuparsi di tutto ma Percy voleva un menù speciale, qualcosa che potesse rendere particolare la giornata.
Mister D. e Demetra erano le prime persone che gli venivano in mente che potessero aiutarlo in quel campo, insieme forse anche a suo padre su quale pesce poteva servire.
Mister D. era di mal umore quella mattina o meglio lo era quasi ogni giorno al campo e, quasi ogni giorno non mancava di ricordare a Percy i suoi poteri di trasmigrazione sul ragazzo.
Percy non voleva certo ritrovarsi trasformato in qualche strano animale e obbligato quindi a rinunciare al matrimonio, eppure si costrinse a camminare verso la casa grande.
Sentì Dionisio sbuffare e sbraitare contro Zeus, a quanto pare ancora non aveva imparato che non poteva bere vino e che questo di sarebbe tramutato in Diet Coke.
-Ehm, Mister D?- lo sentì sbraitare un “AVANTI!” cosa che non gli fece avere molto coraggio.
Dovette però obbligarsi a camminare e seduto sulla scrivania trovò mister D che buttava un altro bicchiere di plastica nella spazzatura con fare irritato.
-Permy Jinson, cosa vuoi? Ginger, Teo e Mason volete muovervi anche voi ad entrare? Persino quel… Byron è entrato prima di voi- sbottò versandosi altro vino che però si trasformò nuovamente, seguito quindi da un altro sbuffo del Dio che li guardo irritato, come se loro fossero la causa della punizione.
Gli altri dietro di Percy si chiusero la porta alle spalle lentamente, pronti a scappare se qualcosa iniziava ad andare storto, a differenza di Percy non volevano mettersi contro un Dio .
Mister D. li guardava con un sopracciglio alzato mentre l’irritazione cresceva, Percy era indeciso se per la loro presenza o come sempre per il vino che diventata Coca.
-Sapete c’è un Dio a cui credono gli umani che fa questa cosa al contrario- puntò il dito al cielo per fare una ramanzina a Zeus che però non sarebbe comunque servita a nulla -quello sì, che è un Dio- continuò.
Gli altri annuirono in segno di assenso e Mister D. li fece accomodare volendo sbrigare in fretta quella faccenda, sembrava decisamente che fosse irritato per la loro presenza.
-Allora Jerry Tompson cosa c’è?- 
-A dire il vero sarebbe Percy Jackson signore. Così come Grover, Leo, Jason e Tyson- Mister D. mosse le mani come a scacciare una mosca, segno che la cosa non gli interessava.
-E lo stesso… ripeto cosa c’è?- ripeté la domanda, con le dita ticchettava sul tavolino in attesa che qualcuno dei ragazzi parlasse, qualcuno che a differenza di Perry Jonson gli riferisse il tutto con un minimo di educazione che in tutti quegli anni non aveva ancora inculcato nel ragazzo.
-Mi sposo, volevo il suo aiuto per la festa- Percy poté giurare di vedere un sorriso solcare il volto di Mister D. alla sua richiesta, un sorriso che fece accapponare la pelle del ragazzo facendogli domandare se avesse fatto bene a rivolgersi proprio al direttore del campo.

Annabeth si ritrovò nuovamente nella sua cabina, Clarisse e Piper con lei che si guardavano intorno confuse per il veloce teletrasporto che la Dea aveva su loro effettuato.
Aveva ancora tra le mani quel foglio che Afrodite le aveva consegnato, quel foglio in cui aveva la possibilità di scoprire una sola cosa che Percy avrebbe organizzato, qualcosa che però avrebbe potuto cambiare qualcosa nel matrimonio perché importante per la sua riuscita.
-In breve non posso vederlo, tua madre può anche non dare consigli indirettamente. Ti fa sentire peggio- Clarisse le prese il foglio dalle mani, girandolo prima di decidere che avrebbe tolto il problema già dalla radice, leggendo quindi proprio lei quello che Percy avrebbe fatto.
Immaginava già che Annabeth si sarebbe sentita in colpa poi per l’accaduto se mai avesse sbirciato, quindi meglio evitare il tutto e scoprire lei una delle organizzazioni di Percy.
-Bene allora, faccio io- pensò a loro, alle ragazze che Annabeth aveva scelto come damigelle e vide un immagine raccapricciante di Percy con degli abiti fin troppo principeschi mentre sempre nella casa di Afrodite pensava a quali abiti scegliere per loro.
Sembrava che il tutto si stesse svolgendo in quel momento, lo capiva dall’ora che in quel momento veniva mostrata sulla vicina parete rosa.
-IO A QUELLO LO AMMAZZO! AFRODITE VORREI VEDERTI!-
Due secondi dopo sia lei che Piper vennero trasportate nella casa di Afrodite, proprio davanti a Percy e i ragazzi che in quel momento li osservavano sorpresi.
-Scusate. Mi ha chiamato- disse loro Afrodite per giustificarsi.
Clarisse sembrava in quel momento fumante dalla rabbia, nonostante l’aggettivo sia alquanto delicato, la ragazza guardava infatti Percy come se fosse carne da macello.
Se quel ragazzo non avesse cambiato idea si sarebbe ritrovato nei successivi due minuti attaccato ad un cavallo alato irrefrenabile che lo avrebbe portato nel lontano Timbuctu, il tutto con una corda super resistente nata dalla collaborazione dei figli di Efeso e di Apollo.
-JACKSON! Porco Ade, cosa sarebbe quell’obbrobrio? Questo matrimonio non si farà se deciderai di farci indossare quella specie di abito da principessa sono stata chiara?- 
Grover e Leo accanto a lui annuirono, come se loro fossero stati in quel momento i bersagli di una Clarisse super arrabbiata per le sue scelte stilistiche. 
Percy non era certo bravo, ma non pensava certo di avere cosi… torto?
Piper dietro di lei cercava di farla sbollire, prendendo dell’acqua da un bicchiere di un assistente e passandolo alla ragazza che spaventava ancora quei ragazzi.
Afrodite, cercando di sistemare una situazione che aveva lei creato, passò al ragazzo altri due abiti:
degli abiti blu con il corpetto arricciato che aveva sia in versione lunga che corta, in base a come li volevano le damigelle, sembrava infatti che molte fossero pignole.
-Si… direi che prenderemo queste. Che dici Clarisse?-
La ragazza posò il bicchiere, incrociando le braccia al petto e guardando gli abiti.
-Direi che ti conviene Jackson. Divina Afrodite possiamo tornare da Annabeth?-
Quando le due comparirono di nuovo nella camera di Annabeth trovarono la ragazza assorta nella lettura della carta di Afrodite, mentre tentava di vedere quello che Clarisse aveva visto.
-Allora?- chiese poi dopo essersi accorta delle due.
-Principesse. Puff, se lo può scordare-


L’ultima cosa che Percy voleva chiedere in quel momento era l’aiuto di Zeus, un aiuto che sapeva sarebbe stato molto difficile ottenere dallo zio.
Lo aveva raggiunto con Grover sull’Olimpo, un viaggio con molti semidei avrebbe attirato abbastanza mostri e aveva chiesto invece loro di spargere la notizia tra i vari semidei.
Inoltre aveva chiesto a Frank e Hazel di raggiungere il campo per preparare con Leo e Jason un invito per il loro matrimonio alla stessa Annabeth, con la speranza che le sarebbe piaciuto.
-Divino Zeus volevo chiederle un favore per il mio matrimonio-
Accanto a lui Era lo osservava interessata dopo aver sentito la parola matrimonio, una cosa che particolarmente la attraeva era anche parlare di matrimoni con Afrodite.
Infondo aveva anche lei un “piccolo” lato da Dea pettegola, il tutto era un eufemismo.
-Volevo chiederle il permesso di far entrare alcuni umani a cui tengo all’interno del campo. Purtroppo portare tanti semidei fuori per un matrimonio sarebbe un problema-
Vide Zeus guardarlo con un sopracciglio alzato, così come Dionisio nelle sue visite, ticchettava selvaggiamente con le dita su una qualsiasi superficie avesse in contatto.
-Va bene, adesso va’. Ci mancava anche questa-

Annabeth sorrise, stranamente tranquilla si stava in quel momento rilassando mentre Piper con una piastra le arricciava ulteriormente i capelli in boccoli, fermandone poi una parte in alto.
Sally Jackson l’aveva in quel momento raggiunta con il padre, purtroppo la matrigna non era potuta venire visti i bambini ma le aveva mandato un biglietto di auguri.
Non aveva ancora visto Clarisse, aveva solo sentito quelli della casa di Ade parlare dei suoi lamenti sul fatto che dovesse indossare un abito scelto da Jackson, parlando però di quanto lo preferisse rispetto alla principesse di cui quello “stupido” aveva a suo dire in mente.
-Allora Annie, qui è tutto pronto. Quando vuoi puoi vestirti, io vado a fare altrettanto-
Annabeth annuì mentre salutava Piper e raggiungeva il suo vestito, che continuava a sembrarle ancora più bello e si ritrovò a decidere di sposare Percy anche solo per quella scelta.
Iniziò ad indossarlo, infilando le ballerine bianche che Afrodite le aveva portato visto il matrimonio sulla spiaggia del Campo, si chiedeva ancora come sarebbe stato il pranzo della mensa.
-Annabeth?- la ragazza si girò, dietro di lei Atena la guardava con un sorriso.
-Mamma?- la Dea annuì, avevano convinto Zeus a lasciarli andare almeno per quel giorno, per vedere in diretta anche solo le promesse senza per forza pranzare.
Non sapevano ancora cosa Zeus avesse deciso in definitiva e per questo pensò di passare più tempo possibile con Annabeth, così come Poseidone che aveva visto correre da Percy.
-Bel vestito. Dovrei accettarlo come genero solo perché non ha preso quello sexy-
Si ritrovò a ridere, aggiustando l’acconciatura che Piper le aveva fatto ed aiutandola con il vestito.
-Sei perfetta, ti va di andare?-

All’altare Percy non riusciva a stare fermo mentre guardava Annabeth venirgli incontro.
Piper, Tahlia e Clarisse erano stupende nei loro abiti blu cosa che gli fece pensare di aver fatto la cosa migliore nel non scegliere l’altro.
Jason e Leo le guardavano praticamente come dei pesci lessi, tanto che Grover e Tyson dovettero colpirli perché tornassero in sé stessi.
Accanto a lui Hazel e Frank che erano venuti per fare da testimoni aspettavano con ansia che Annabeth finisse di percorrere la navata accompagnata da Frederick.
Sally e Paul erano seduti con Poseidone da un lato mentre in quello dedicato ad Annabeth c’era Atena.
Per tutto il tempo Annabeth e Percy si guardarono negli occhi, solo una breve parola spiccicata mentre l’emozione del matrimonio continuava ad essere forte dentro di loro.
-Lo voglio- 
Sia Annabeth che Percy sorrisero quando finalmente seppero di essere ufficialmente sposati, Percy potè però giurare di aver visto Atena sbuffare al momento del loro bacio.
Il tutto mentre una cascata di petali cadeva magicamente dal cielo su volere di Afrodite.


UN ANNO DOPO
-E questo signori è nuovamente il matrimonio Percabeth, il tutto filmato dalla vostra fantastica Afrodite. Restate sintonizzati perché tra meno di un mese riusciremo a vedere la nascita del piccolo Percabeth-
Percy spense la TV OLIMPO, un nuovo messaggio di Afrodite ai suoi fan trasmesso per la ventesima volta in quei nove mesi, tanto per ricordare a chi non lo sapesse del loro futuro figlio.
Diede un bacio ad Annabeth che accanto a lui si era addormentata, ormai il bimbo le toglieva ogni energia.
Nella cabina di Poseidone, che quella sera era stata usata come casa, si sentiva solo il dolce suono del mare.
-Si, sarà proprio un bel giorno-


Eccoci, spero vivamente che la storia vi sia piaciuta.
Un saluto a tutti anche da Afrodite, che qui con me ha deciso di salutarvi fino al nostro prossimo incontro.
   
Che dite? Potrebbe andare come Afrodite? O ne pensavate altre?
  
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