~Stars need a sky to shine~


Le note tristi e melanconiche di Tears for Alice risuonavano soavi per la stanza, rimbalzando dolcemente sulle pareti e carezzando l'udito di chi le ascoltava. Due mani dalle dita affusolate, da pianista, scorrevano veloci sui tasti neri e bianchi. Una nota stonata risuonò interrompendo la dolce melodia, provocata da un dito paffuto di bimba che curioso si è allungato sulla tastiera. La donna al piano sorrise e prese la creaturina di soli due anni sulle gambe lasciando che le sue goffe manine si divertino sullo strumento.

L'uomo seduto sul divano poggiò il libro che stava leggendo e si alzò.

- Su Airi, lascia suonare tua madre. - disse con dolcezza accarezzando i capelli blu scuro della figlia.

- Oh, cosa vuoi che sia: è solo una bambina, lasciala giocare. - rispose con un gesto della mano osservando commossa la piccola che suona una melodia stonata e stridente con la solida innocente curiosità tipica dei bambini.

- Non ti lascia mai suonare, solo quando vai da Shindou ne hai l'occasione! - osservò lui, anche se addolcito dalla tenerezza dalla bimba che si finge una musicista di fama mondiale stando col busto ben dritto, il mento alzato, gli occhi chiusi e un'espressione compiaciuta in volto.

- Da grande sarai una bravissima pianista, piccola mia. - disse la donna accarezzandole i capelli e ignorando il marito che sorrideva per la sua testardaggine. - Non credi anche tu, Kyousuke?

- Ma certo che sì, la migliore.

L'interpellata esplose in un sorriso enorme e radioso. - Grazie mamma, grazie papà! - rise con la sua vocina dolce.

Il minore dei fratelli Tsurugi spostò di lati i boccoli azzurro cielo della moglie e le baciò il collo abbracciando contemporaneamente lei e la bambina che aveva ripreso a schiacciare tasti a caso canticchiando una canzone per bambini.

- Keiro... -

- Sì? - si voltò e si perse negli occhi color sabbia dell'uomo. Azzurro nell'ambra.

- Ti amo.

Ambra nell'azzurro.

La donna sorrise imbarazzata, mentre con una mano si spostava i capelli dal viso in un gesto tremante. - Sarebbe ovvio, a questo punto, non credi? Ti amo anch'io, idiota.

- Trovo estremamente interessante il tuo modo di infilare insulti e sarcasmo in una frase romantica, sai? - ribattè divertito stampandole un bacio sulla fronte.

Quella volta, sulla torre, avevano promesso di rimanere sempre uniti, qualsiasi cosa accadesse. E lo erano stati, nonostante l'estrema gelosia che Tsurugi aveva dimostrato fin da subito, specialmente nei confronti di Shindou, con il quale la ragazza, e in seguito donna, si era sempre trovata in sintonia. Anche il povero Tenma, nella sua innocenze esuberanza, si era beccato non poche occhiatacce da parte del blu. Per non dimenticare Shirou che una volta le diede un bacio su una guancia di fronte a lui e si beccò una pallonata in pieno volto. Poi però capì che non ce n'era bisogno con lei, perché avrebbe potuto cercare in mezzo universo, e non avrebbe mai trovato qualcuno che lo amasse come lei faceva al punto da chiamarlo ad ore indecenti della notte perché non riusciva a dormire e pretendendo che le tenesse compagnia, o al punto da cucinare i suoi piatti preferiti solo per lui e poi invitarlo a cena annullando tutti i suoi piani per la serata. Trovava adorabile il suo modo di fare al contempo premuroso e presuntuoso, motivo per cui molti la guardavano dall'alto in basso, che invece lui non avrebbe cambiato per nulla al mondo.

Lei, da parte sua, amava il suo modo di fare distaccato, misterioso e a volte rude e il suo non perdere mai la calma e il fatto che riuscisse a tranquillizzarla in pochi istanti con poche parole semplici, il fatto che si dimostrasse sempre preoccupato per lei senza mai smettere per un attimo di dimostrarle tutto il suo amore.

Una volta, da ragazzi, avevano litigato perché Kyousuke aveva tirato degli spartiti della fidanzata in faccia a Takuto, dopo aver trovato lui e Keiro a casa di quest'ultima a suonare il piano, l'uno quasi abbracciato all'altra per mostrarle quali note doveva suonare. La Nogi ricordava di avergli dato dell'isterico e dell'idiota, per poi sbatterlo fuori casa, mentre il poveretto dai capelli color tortora cercava di calmare la ragazza, che a sua volta stava tentando di impedire al blu di uccidere Shidou che, a detta sua, “cercava di rubarle la ragazza”. Ricordava anche che nei giorni successivi, per farsi perdonare, Tsurugi l'aveva riempita di messaggi sdolcinati, fiori e regali, quasi lo si poteva definire uno stalker, visto che le si presentava dopo le lezioni e durante il pomeriggio ovunque lei fosse chiedendole perdono. Alla fine, tre giorni dopo, si era presentato in casa sua, facendo venire un colpo a sua madre e a Ruka, quasi in lacrime dicendo di essere uno stupido geloso, che aveva ragione ad arrabbiarsi con lui, ma che non ne poteva più di essere ignorato da lei, perché l'amava troppo per starle lontano anche solo un minuto di più. Keiro a quel punto stava per mettersi a piangere a sua volta, e non si trattenne dal tirargli un pugno sul braccio, ricevendo in risposta uno sguardo sconvolto.

- Sei un idiota, prima fai il geloso solo perché io e Shindou-san stavamo suonando insieme, poi vieni qui a supplicarmi di perdonarti con parole sdolcinate... - gli si gettò tra le braccia bagnandogli la giacca di lacrime. - Sei un idiota! - ripetè.

Una sera in cui il cielo era molto limpido la ragazza l'aveva trascinato di peso su un autobus fin fuori città, lì si era seduta sull'erba umida fissando il cielo stellato che in quel poso, dove le luci della città non interferivano, era splendente e luminoso come non mai. Lui rimase per un po' ad osservarla, era così carina mentre scrutava le stelle attentamente, come non volesse dimenticarne neanche una, stringendo le gambe con le braccia, la testa lievemente reclinata all'indietro, la bocca semiaperta, lo sguardo attento. Poi finalmente le si sedette accanto.

- Non trovi che sia stupendo? - chiese la blu

-Cosa?

Beh, il cielo è così luminoso e splendente, ma non lo sarebbe senza le stelle, che a loro volta hanno bisogno del cielo per brillare. Trovo che le stelle siano come le persone, ognuna è in ricerca del proprio cielo per poter splendere in eterno nell'Universo.

Tsurugi sorrise e l'abbracciò dolcemente.

- Tu sei il mio cielo.

Quando Terumi scenderà in Terra per farla santa, Seth si ritirerà sul monte Fuji per cure psichiatriche e smetterà di scartavetrarvi le scatole.
Konnichiwa, minna!!
Sì vabbeh, lo so che è passato un sacco di tempo dal 22, ma mi sono detta: "Sono in ritardo, tanto vale ritardare ancora un po' e cercare di fare una cosa migliore", perciò mi sono presa un po' più tempo per cercare di fare una cosa carina. Spero di esserci riuscita, almeno... ^^'''
Capisco la povera Keiro, tutt'ora a volte non riesco a suonare quando c'è in casa mio fratello di 5 anni perché come inizio quello mi viene lì a scartavetrare le scatole. Bambini, che seccatura! No vabbeh, io scherzo sempre, e voi lo sapete.
Vi ringrazio tantissimo chi sta leggendo questa fanfiction, chi la recensirà, chi ha già recensito almeno una mia storia, chi ne ha messo una tra le seguite/preferite/ricordate, chi mi sostiene, chi mi minaccia di morte, chi organizza complotti per farmi amare le mie fic... Grazie perché senza di voi questo traguardo non sarebbe mai stato possibile, vi adoro ragazze! :3
Purtoppo devo andare, ho da fare, quindi non mi dilungo ancora con i ringraziamenti.
Kisses!!! ;3

Seth ^^