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Autore: Laxity    06/03/2014    2 recensioni
Alice, una ragazza italiana, navigando su internet trova casualmente il sito dei Dollars. Tramite un sistema di hackeraggio ne trova la password e, chattando con qualcuno in inglese, scopre qualcosa che non avrebbe mai immaginato che la porta alla decisione di recarsi a Tokyo ed entrare a far parte dei Dollars.
Azione, amicizia e amore. E se ti innamorassi della persona che ha teso tranelli ai tuoi amici e a tanta altra gente, cosa faresti?
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izaya Orihara, Masaomi Kida, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alice, una ragazza dai lunghi e ondulati capelli castani, si trascinava col suo corpo piccolo e minuto lungo il corridoio della casa. Aveva gli occhi leggermente a mandorla, grandi e cangianti dal verde al castano.
Il silenzio era tale che il rumore dei suoi passi e il ticchettio degli orologi riecheggiavano nell'abitazione di campagna, ma alla giovane piaceva quella tranquillità: niente urla, litigi o stress, ma solo una grande pace.
Alice varcò la soglia della porta della sua cameretta e accese il computer, perché – attratta dalle culture di ogni paese – voleva cercare immagini sui dollari e la loro storia.
Digitò su google la parola “dollars”, perché per ottenere più dati si era abituata a scrivere in inglese.
Il primo risultato era una pagina con quel nome, così credette che dentro ci fosse tutto ciò che voleva sapere. Cliccò dunque sul link, vedendo con sua sorpresa che per accedere aveva bisogno di una password.
Ciò la attirò ancor di più, perché era sempre stata attratta dall'ignoto e dal nuovo, e – conoscendo qualche trucchetto da hacker – non dovette faticare molto per trovare il codice esatto.
Inserì “baccano” ed ebbe accesso al sito, ma non riusciva a capire nulla in quanto gli utenti scrivevano con dei kanji giapponesi.
Decise che il suo nick sarebbe stato Zero, quindi iniziò a chattare in lingua inglese.
Zero: Ciao! Stavo navigando su internet quando ho trovato questo sito. Non so il giapponese, quindi non capisco. Cosa è questo?
La risposta arrivò più rapida di quel che Alice s aspettava.
Setton: Come hai trovato la password?
Pensai che non sarebbe stata una buona idea dire che avevo hackerato il sito, perché non sapevo che genere di sito web fosse.
Zero: È da qualche giorno che digito parole a caso, quindi è stato un colpo di fortuna.
Saika: È abbastanza difficile da credere.
Zero: In ogni caso non abito nemmeno nel vostro continente, quindi state tranquilli.
Non sapendo se fidarsi di lei, le chiesero da dove venisse e lei rispose che era italiana. Per sicurezza tentavano di parlare in italiano per accertarsi che andasse tutto bene.
Bakyura: Possiamo fidarci di tu?
Zero: Maybe you wanted to say “possiamo fidarci di te?”. Google Translate sucks.
Andava avanti a correggere ogni errore, dato che usavano tutti google traduttore, che come diceva la ragazza faceva schifo, poi però si stufò un po' e tornò a parlare in inglese.
Zero: Non mi avete ancora detto di che si tratta!
Iniziarono a parlare tutti in kanji, forse per discutere sul fatto che io potessi saperlo o meno, e si era aggiunto anche un certo Kanra.
Kanra: I dollars, cioè noi, sono una gang di Ikebukuro, a Tokyo.
Iniziarono a parlarmi di come fossero trasparenti e di ciò che accadeva in quella città.
Zero: Wow! Immagino che la vostra sia una vita movimenta. Mi piace!
Byakura: Magari, se verrai a Ikebukuro potrai far parte dei Dollars.
Zero: Dovrete solo aspettare che avrò abbastanza soldi! Ahahah
Dissi quella frase scherzando, anche se in fondo ci speravo un po', pur conoscendone la difficoltà.
Kanra: Intanto potrai parlarci qui, Zero-kun!
Aveva detto “kun”, quindi poteva darsi che mi avessero scambiato per un ragazzo.
Decisi di lasciare le cose così come stavano: in fondo erano una gang e non sarebbe stato prudente farmi conoscere, pensiero che andò pian piano scomparendo ogni giorno che parlavo con loro. Passò del tempo e io intanto, oltre che aver imparato le basi del giapponese, mi ero trovata dei lavoretti part-time, per cui ero riuscita a guadagnare un po' di soldi.
L'unica che sapeva il mio vero sesso e nome era Setton, che mi aveva rivelato non solo che si chiamasse Celty, ma anche che era il Cavaliere senza testa di cui tutti mi avevano parlato.
Certo, rimasi a dir poco stupefatta quando ne fui a conoscenza. Tuttavia, ciò non aveva cambiato nulla, tutt'altro: Celty doveva essersi fidata molto di me, per potermi dire qualcosa del genere.
Uno di quei giorni, Kanra mi aveva scritto in privato.
Kanra: Quel giorno hai hackerato il sito, vero?
Zero: Magari sapessi farlo!
Non sapevo come fare per non dare nell'occhio, ma cercai di apparire nel modo più naturale possibile.
Kanra: Avanti, l'ho capito da un pezzo!
Zero: E come hai fatto?
Kanra: Se fossi capitata qui per caso, non avresti mai buttato via alcuni dei tuoi giorni per una password. Non credi?
Zero: Yep. Non sei arrabbiato?
Kanra: Perché? Sei per caso un nemico?
Zero: Ma no! Se lo fossi stato vi avrei già fatto fuori.
Alice era spaventata dal fatto che l'avesse scoperta, così gli chiese di non dirlo agli altri, perché avrebbe dovuto essere lei a spiegarlo quando sarebbe stato il momento adatto.

Pov. Alice

Decisi che, da quel momento, il mio obiettivo sarebbe stato quella città e quella gang. Passò altro tempo ed io continuavo a lavorare e guadagnare soldi, spendendone il meno possibile. Arrivai al punto di conservare 5000 euro, così andai in banca per ritirarne 10000, che erano fruttati fino a diventare 15000.
I Dollars mi chiedevano sempre quando potessi raggiungerli, perché gli avevo detto che di certo prima o poi sarei venuta, e quel giorno risposi che avevo guadagnato abbastanza soldi per il volo, ma non per un'abitazione, così si organizzarono, scegliendo che mi avrebbero accolta loro in casa, una settimana ciascuno, almeno fin quando non avessi trovato abbastanza soldi per acquistare anche una casa piccola, o affittarla. A quanto pareva sarei andata prima da Celty, così era tutto deciso.
Andai a comprare il biglietto aereo, prefissato per il mese dopo.

 Quel giorno avevo inviato un messaggio in privato a Celty dicendole com'ero vestita per potermi riconoscere. Indossavo un paio di jeans blu e una maglietta semplice e nera, coperta da una felpa color verde petrolio, mentre il mio collo era avvolto da una morbida sciarpa dei medesimi colori.
Io, invece, l'avrei riconosciuta dalla tuta da motociclista e dal casco.
L'idea di condurre una nuova vita a Ikebukuro mi eccitava moltissimo e non avevo proprio voglia di addormentarmi, ma sapevo che il fuso orario mi avrebbe distrutta e ci provai ugualmente, riposandomi il più possibile, mentre per il resto del tempo leggevo dei manga che mi ero portata dietro.
Il paesaggio era davvero fantastico: sembrava che sovrastassi le nuvole insieme agli altri passeggeri, e di notte le città sotto di me si illuminavano.
Scesa dall'aereo trovai subito Celty ad aspettarmi, la quale mi fece un cenno con la mano. Andai subito da lei e la abbracciai, poi mi scrisse un testo col suo smarphone e lo lessi. Diceva che era felice di vedermi dal vivo, ed io risposi che per me era lo stesso. Mi misi sulla moto insieme a lei e mi creò un casco, poi partimmo, mentre io guardavo la città scorrere davanti ai miei occhi con velocità, riflettendo sul fatto che stava cambiando tutto e che, per fortuna o sfortuna, non sarei mai tornata indietro.
  
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