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Autore: Grenade__    06/03/2014    7 recensioni
“Marco.. devo farti vedere una cosa.” Detto questo, si alzò le maniche della maglietta e mostrò i tagli a Marco.
Il ragazzo gli prese le braccia con gli occhi colmi di lacrime, poi cominciò a baciargli le ferite lentamente, e lo abbracciò stringendolo forte.
“Mi dispiace tanto.” Disse soltanto.
Questa volta fu Michael a scoppiare in lacrime tra le braccia di Marco.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Can I help you? I’m in love.

 
Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro,
non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone,
nè offenderle in alcun modo.


Personaggi della storia: Marco Mengoni e Michael Holbrook Penniman Jr, due persone assolutamente normali.



 
A Liviuccia, con affetto. Te la dedico tutta.
 
 
 
25 dicembre. Natale.
Michael era in giro per Londra quel giorno.
Non aveva nessuno con cui festeggiare.
 
La famiglia lo aveva abbandonato all’età di 14 anni, quando confessò loro di avere un debole per gli uomini.
Insomma.. di essere omosessuale.
In realtà, non fu la famiglia ad abbandonarlo. Al contrario.

Una notte gelida, una di quelle dove si dovrebbe stare davanti ad un camino con la propria famiglia a ridere, Michael scappò via, senza mai più rivedere la famiglia.
Pochi mesi dopo gli giunse notizia che la famiglia aveva fatto un incidente stradale e nessuno si era salvato.
Mamma. Papà. Sorelle.
Tutti.
Non gli era rimasto più nessuno.
Ogni volta che ci pensava, Michael sarebbe voluto essere morto insieme a loro e ora sarebbero tutti insieme.
Diventò autolesionista.
Così, in un giorno vuoto: prese la lametta e cominciò a graffiarsi.
Per un attimo, il dolore fisico sostituì quello psicologico.
Divenne un abitudine, un modo per sfogarsi.
Non c’era giorno che non pensava a loro.
Non c’era giorno che non si faceva male.

 
Si espose sul ponte che affacciava al Tamigi e prese a fotografare i fiocchi di neve che si scioglievano nel fiume.



Una delle passioni di Michael era la fotografia:
Lui fotografava tutto quello che doveva rimanergli impresso nella testolina.
Perché si sa:
La mente umana, pur non volendo, dimentica.
La mente umana, però, funziona anche in modo contrario:
A volte, ti fa ricordare cose che dovresti dimenticare e ti fa dimenticare cose che vorresti ricordare per tutta la vita.



 
Michael stava continuando ad alimentare i suoi ricordi, quando non molto lontano, seduto su una panchina, un ragazzo attirò la sua attenzione:
Capelli scuri, coperti da un cappello; occhi nocciola ridotti a due fessure concentrati sul fiume e una sigaretta accesa tra le labbra tremanti.
Il fotografo rimase a fissarlo e fargli qualche scatto (ovviamente senza farsi notare!) finchè l’altro non finì la sigaretta, prese il viso tra le mani e cominciò a piangere.
Al riccio, a quella vista, si spezzò il cuore; istintivamente corse da lui.
“Hey, che succede?!” gli chiese preoccupato.
Il moro alzò il viso, guardandolo supplicante.
Non disse nulla e si precipitò al collo del riccio, che lo strinse forte.

“Sshh, va tutto bene..” lo rassicurava, mentre i singhiozzi del moro aumentavano.
“Su, vieni.. andiamo a casa mia..” lo informò Michael mentre l’altro lo seguiva come un cagnolino abbandonato.

 
 
Arrivati in casa, il ragazzo dagli occhi ancora gonfi, non potè fare a meno di notare tutte le foto che decoravano i muri.
Michael lo fece accomodare in cucina, attorno al tavolo, mentre lui preparava una tisana al ragazzo.
Il moro fece per guardarlo con fare curioso tutto il tempo, finchè non gli offrì la tazza davanti.
Il riccio si accomodò di fronte a lui e fece un sospiro profondo, guardando teneramente il ragazzo che beveva attentamente la bevanda calda.
“Grazie di tutto.” Esclamò tra un sorso e l’altro.
“Figurati.” Si limitò a dire l’altro, ritrovatosi sbalordito dalla voce calda del moro.
“Io sono Marco.” Gli porse la mano.
“Piacere, Michael.” Ricambiò “Quindi.. sei italiano?”
“Esattamente.”
Michael annuì con la testa, e calò il silenzio che dopo un po’ Marco spezzò.

“Perché mi stai aiutando?” chiese confuso.
“Sembri in difficoltà..” rispose Michael, facendo spallucce.
“Sarei potuto essere un assassino..”
“Tu? Con questo faccino così tenero? Non credo proprio!” rispose divertito. “Quanti anni hai?”
“Oggi diciannove.” Rispose con un velo di tristezza.
“Cosa?! E lo festeggi da solo?!” chiese dispiaciuto.

“Beh.. prima ero solo, ora ci sei tu!” esclamò ingenuo Marco, facendo arrossire Michael.
Da quando l’aveva notato, quel ragazzino gli piaceva un sacco.
Michael si chiese mentalmente dove fosse la famiglia di quell’orsacchiotto.
“Sono solo .. non .. ho una famiglia.. Preferisco essere orfano anziché avere genitori.. omofobi!” rispose con rabbia, come se avesse letto nella mente di Michael.
“Quindi.. sei, uhm.. gay?” chiese in imbarazzo Michael.
“Beh.. sì.” Disse Marco con tutta la naturalezza di questo mondo vuoto.

“Bene” esclamò Michael, ricevendo un’occhiata confusa da parte del moro. “Anche io” sorrise.
“Davvero?” chiese stupito Marco.
“Già.. e neanche io ho una famiglia..”


Rimasero tutta la mattinata a parlare, a conoscersi, a creare un rapporto sulla sincerità e sulla fiducia.

Michael adesso sapevo ogni cosa su Marco:


Era italiano, il suo cognome era Mengoni, era gay e la sua famiglia non lo accettava, per questo decise di andare via di casa all’età di 16 anni. Era molto maturo per la sua età, ma timido e silenzioso come un bimbo che provava imbarazzo.
La sua passione era cantare, avendo una voce da Dio, e disegnare, e la pensava proprio come Michael: la mente ha bisogno di conservare i momenti belli, non quelli brutti.
Cominciò a fumare quando andò via di casa, come modo per non sentirsi solo e sentirsi grande per affrontare il mondo.

 
Michael ormai si fidava di Marco: si somigliavano così tanto!
Erano destinati ad essere una sola cosa, pensava il riccio.

Si stava pian piano innamorando del moro, e non gli importava da quanto lo conosceva.
Chissà se Marco pensava la stessa cosa.
Sembrava fossero amici da anni.



“Marco.. devo farti vedere una cosa.” Detto questo, si alzò le maniche della maglietta e mostrò i tagli a Marco.
Il ragazzo gli prese le braccia con gli occhi colmi di lacrime, poi cominciò a baciargli le ferite lentamente, e lo abbracciò stringendolo forte.
“Mi dispiace tanto.” Disse soltanto.
Questa volta fu Michael a scoppiare in lacrime tra le braccia di Marco.
“Voglio aiutarti. Voglio esserti vicino. Voglio essere la tua cura.” Disse tra i singhiozzi di Michael.
Rimasero abbracciati per mezz’ora.
Si guardarono poi negli occhi fino a scavare giù nell’anima.
Le lacrime avevano fatto diventare gli occhi di Michael verdognoli, e Marco li amava.

 
Amava i ricci di Michael, la sua piccola bocca rosea, la forza che voleva ma gli mancava nell’affrontare quella situazione.
Amava Michael Holbrook Penniman Jr.
Inutile ribadire che anche Michael amava Marco Mengoni.


 
Ormai mancava solo il bacio..
Ma Michael spezzò quell’atmosfera magica che si era creata!


“Ehm.. voglio farti trascorrere il più bello dei compleanni. Su, metti la giacca!” lo incoraggiò con il rimorso di un bacio mancato.

Marco sorrise forzatamente e si lasciò trascinare da Michael.

 
Corsero per circa dieci minuti.
Poi si fermarono in un vicolo cieco. (Tranquille, niente cose sconce!)
“Perché.. siamo.. qui?” chiese Marco con il fiatone.
“ssshh..” Michael lo zittì, lo spinse delicatamente alla parete del vicolo cieco e appoggiò le sue labbra su quelle del ‘festeggiato’.

Un bacio che ispirava fiducia, amore vero.
Un bacio che diceva ‘voglio esserti vicino e amarti per sempre.’
Marco approfondì il bacio poggiando le mani al collo di Michael e schiuse le labbra per dare più spazio al riccio, che poggiò le sue mani sui fianchi del più piccolo.
Non durò più di 2/3 minuti, ma fu il più bel bacio di tutta la loro vita.
“Buon compleanno, piccolo.” Sussurrò Michael.


Trascorsero tutto il pomeriggio insieme, accontentando il piccolo Marco, anche se quel bacio lo aveva fatto sentire pieno.

Forse gli sarebbe bastato tutta la vita;
Forse non avrebbe mai avuto abbastanza.

 
 
 
Spazio autrice: 

Saaalve a tutti! :D
Sono tornata con una nuova OS sui Mirco, la nostra coppia adorata eheh.

Ho cercato di descrivervi tutto nei minimi particolari, perché io quando immaginavo tutti, mi scioglievo completamente: gli sguardi, le carezze.. AAAAHH! Sono ancora un po’ rimbambita, haha.
Beh, niente, ho finito! :))
Spero vi piaccia e spero che recensiate in tanti.

Baci,

Grenade_
  
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