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Autore: Bellatrix29    07/03/2014    3 recensioni
Per la prima volta in vita sua, Danny si sentiva solo.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Danny Mahealani, Ethan
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Buon giorno ^^
È la prima volta che mi avventuro in questo fandom e lo faccio con una brevissima one shot ambientata tra la 3x19 e la 3x20, spero vi piaccia.
Buona lettura!
 





Danny era seduto sul suo letto, fissando la parete con gli occhi spenti; non riusciva a smettere di rivivere quello che era successo quel pomeriggio, ancora, ancora e ancora. La corsa, il sorriso che lui e Kira si erano scambiati, poi Ethan che era sbucato fuori dal nulla e l’aveva baciato. Il sangue sulla maglietta del coach, il terrore che lui stesso provava, l’angoscia sui visi di Scott e Stiles mentre cercavano di aiutare l’uomo ferito.

Deglutì rumorosamente e chiuse gli occhi, nel tentativo di concentrarsi. Non era stupido, sapeva che stava succedendo qualcosa, qualcosa di pericoloso come se Beacon Hill non ne avesse già passate abbastanza. Era sicuro che i suoi amici fossero in qualche modo coinvolti ed era preoccupato per loro, ma anche arrabbiato perché nessuno gli diceva mai niente e lui era stanco di essere trattato da idiota.

All’improvviso qualcuno bussò alla porta, ma lui ebbe bisogno di un momento per tornare alla realtà e far uscire la voce dalle sue labbra.

«Avanti» gridò senza alcuna emozione nella voce. Non intendeva essere sgarbato, ma in quel momento avrebbe preferito essere lasciato solo.

«Tesoro, un tuo amico è passato a trovarti» disse sua madre aprendo la porta e spostandosi, in modo che l’ospite potesse passare.

«Fallo entrare» rispose semplicemente Danny qualche secondo dopo, alzandosi in piedi.

«Ciao» mormorò Ethan, entrando nella sua stanza per la prima volta. Danny era sorpreso di vederlo, ma aspettò che sua madre li lasciasse soli prima di dire qualcosa. I due giovani si fissarono l’un l’altro per qualche minuto, entrambi incerti su ciò che sarebbe successo dopo.

«Che ci fai qui?» chiese Danny infastidito.

«Ero preoccupato, volevo controllare che stessi bene» rispose l’altro, mordendosi il labbro e distogliendo lo sguardo.

«Sto bene» Danny aveva bisogno di mettere più spazio tra lui e Ethan, quindi si risedette sul letto. Non riusciva a crederci, Ethan era in grado di farlo sentire a disagio nella sua stessa stanza. Le pareti erano piene di foto sue e dei suoi amici, c’erano poster dei suoi cantanti e dei suoi gruppi preferiti, l’intera camera profumava del suo dopobarba eppure Ethan con la sua sola presenza era in grado di farlo sentire un estraneo: dava l’idea di possedere l’intera stanza, come faceva sempre ovunque fosse. Danny amava quella sua capacità, perché lo faceva sentire al sicuro, ma ora era certo che anche Ethan gli nascondesse qualcosa e lui non riusciva a sopportarlo.

Quel lungo silenzio lo rendeva nervoso, e Ethan non sapeva cosa fare; non ci aveva nemmeno pensato, voleva vedere Danny quindi aveva seguito il suo odore fino a casa sua. Aveva ancora il suo sapore sulle labbra e ne voleva di più. Danny gli era mancato più di quanto avesse pensato fosse possibile e ora che era tornato in città non riusciva a stargli lontano. Ethan si guardò intorno ma niente nella stanza era più interessante del ragazzo sul letto, quindi si sedette accanto a lui. Danny non ne sembrò molto felice ma non disse nulla.

Ethan poteva sentire il suo cuore battere più forte da quando si era seduto accanto a lui, ma Danny faceva finta di niente, e lui era confuso: sapeva che Danny provava qualcosa per lui e non riusciva a capire perché fingesse il contrario. Decise di fare un tentativo e gli si avvicinò. Danny non si mosse, così lo bacio delicatamente, lasciandosi annegare nel suo profumo incredibile.

«Ethan, cosa stai facendo?» chiese Danny qualche istante dopo, deglutendo rumorosamente e mordendosi il labbro. Guardò Ethan direttamente negli occhi, spaventato dai suoi stessi sentimenti.

«Mi sei mancato» Ethan sorrise, accarezzandogli il braccio.

«Questo l’hai già detto, ma c’è mia mamma di sotto» replicò Danny, sapendo quanto curiosa fosse sua madre e che la donna avrebbe potuto fare irruzione nella stanza in qualsiasi momento con una scusa.

«Quindi non possiamo...» sussurrò Ethan, mordicchiandogli la pelle morbida sotto l’orecchio.

«No, non possiamo» borbottò Danny, allontanandosi da quelle labbra tentatrici «Ethan, sono serio» ribadì più chiaramente, in modo che non ci fossero incomprensioni.

«Ok, quindi cosa vuoi fare?» chiese Ethan con uno sbuffo infastidito, per tutti i suoi piani andati in fumo in una manciata di secondi.

«Potremmo parlare un po’» propose Danny incrociando le braccia al petto.

«Oh, ok» ribatté Ethan, sorpreso «Di cosa vuoi parlare?» chiese quindi inarcando un sopracciglio; non era mai stato un tipo dai grandi discorsi, e il modo in cui Danny aveva detto quelle parole l’aveva immediatamente innervosito.

«Per esempio di dove sei stato negli ultimi mesi» rispose semplicemente l’altro, mentre lo invitava a parlare con un gesto della mano.

«Oppure potresti dirmi cosa è successo oggi nel bosco» suggerì ancora Danny, quando fu evidente che Ethan non aveva intenzione di dirgli niente.

«Danny...» iniziò il giovane licantropo, sentendosi in trappola: Danny aveva l’espressione seria che faceva sempre quando s’impuntava su qualcosa, e lui lo conosceva abbastanza da sapere che non si sarebbe arreso facilmente.

«No,» lo interruppe Danny all’istante «se devi raccontarmi altre bugie tanto vale che stai zitto» disse.

«Ok, senti» borbottò Ethan «non hai pensato che magari è meglio per te non saperne niente?» chiese fissandolo dritto negli occhi, nella speranza che si fidasse di lui un’altra volta.

«Quindi mentirmi è la tua soluzione?» s’indignò Danny, alzandosi dal letto e iniziando a camminare per la stanza, più nervoso che mai.

«Se è quello che serve perché tu sia al sicuro, allora » ribatté Ethan, convinto delle proprie buone intenzioni. Quella era la prima volta in vita sua in cui stava cercando davvero di proteggere qualcuno, e lo feriva sapere di non poter dire a Danny la verità.

«Danny, se ti dicessi quello che credi di voler sapere, potresti non volermi rivedere mai più» affermò Ethan, nel tentativo di farlo desistere.

«Mettimi alla prova!» insistette Danny, sfiancato dal suo continuo temporeggiare. Voleva delle risposte e le voleva subito.

«Non posso, mi dispiace» mormorò Ethan scuotendo la testa.
“Non posso rischiare di perderti” aggiunse tra sé e sé, senza trovare il coraggio di dirlo ad alta voce.

«Allora credo che non abbiamo altro da dirci» replicò Danny con un tono che non ammetteva repliche. Raggiunse la porta in un paio di passi e l’aprì, invitandolo ad andarsene.

«Danny...» tentò Ethan per l’ennesima volta, ma l’altro scosse la testa, irremovibile.

«O mi dici come stanno le cose o te ne vai» ripeté Danny, deciso a cacciare Ethan dalla sua stanza. Il licantropo si alzò dal letto con il cuore a pezzi, rivolgendogli uno sguardo triste. Non aveva mai realizzato prima d’allora quanto avere Danny al suo fianco fosse importante per lui.

«Ci vediamo a scuola» mormorò prima di superarlo per uscire dalla stanza.

«Mmh» mugugnò Danny distogliendo lo sguardo al suo passaggio, quindi sbatté la porta alle sue spalle, desiderando ardentemente di poterlo escludere così facilmente anche dal suo cuore e dalla sua vita. Si appoggiò un braccio sugli occhi, mentre un nodo gli si formava in gola; era così stanco di vivere una vita fatta di bugie che era sicuro non l’avrebbe sopportata un giorno di più.

Era ormai certo che tutte le persone a cui teneva di più non facevano altro che mentirgli da anni, e sapeva che stavano cercando di proteggerlo, ma lui non aveva bisogno di essere protetto, quello di cui aveva bisogno era la verità, anche se nessuno sembrava disposto ad offrirgliela. Si sentiva sempre più isolato, sempre più tagliato fuori dai suoi vecchi amici.

Per la prima volta in vita sua, Danny si sentiva solo.










Ed eccoci qui, ve l'avevo detto che era cortina u.u
Alla prossima,
Bellatrix



 
   
 
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