07/03/2014
1 recensioniSilver Dust
La volta del firmamento notturno brillava intensa, letteralmente infiammata da una miriade di stelle e astri. Il cielo al quale Touko stava lentamente ascendendo aveva colto l'attenzione della ragazza, assorta ora nel contemplare l'orizzonte da dentro la sua cabina nella ruota panoramica.
Sciroccopoli scintillava splendida e tranquilla nell'oscurità che inghiottiva i suoi dintorni, confondendosi con lo splendore della notte stellata.
La Campionessa era accoccolata su uno dei posti a sedere della cabina che ormai occupava stabilmente quasi ogni giorno. Ogni volta che il sole tramontava e la tenebra avvolgeva la terra lei era lì, davanti alla ruota, pronta a farsi un altro giro, nella vana speranza che N potesse tornare da lei.
Saliva nell'abitacolo e si accomodava a sedere, attendendo invano la sua entrata. La ruota si muoveva, la cabina cominciava a salire, ma lui non era lì. Nemmeno quando usciva, qualche giro dopo, lo trovava. La sua tenace testardaggine era senza speranza: il verde l'aveva dimenticata. Non sarebbe più tornato da lei.
Eppure Touko non gettava la spugna; non era nella sua natura arrendersi. Era o non era la Campionessa della Lega di Unima? Aveva lottato e combattuto a lungo e duramente per emergere ed arrivare alla fama. Non si sarebbe lasciata schiacciare e vincere dalla delusione e dalla disillusione.
Sbuffando annoiata, la mora distolse lo sguardo dal finestrino, massaggiandosi poi gli occhi. Era stanca e aveva sonno. Era capitata lì sul tardi, quella sera: aveva allenato arduamente i suoi amici Pokémon per prepararsi adeguatamente a qualsiasi sfidante che avesse voluto strapparle il titolo.
Quando rialzò le palpebre, Touko osservò nuovamente il panorama, accorgendosi dal movimento rallentato dell'abitacolo che fra poco le sarebbe toccato scendere. La ruota era quasi ferma. Sospirò rattristata. Anche quella sera non era venuto. Le sue caparbie certezze stavano cominciando inevitabilmente a vacillare. Era certa dei propri sentimenti nei suoi confronti, ma non più tanto di quelli di N. Che doveva pensare della sua prolungata assenza? Forse non gli importava più nulla. O forse, semplicemente, mai gli era importato un accidente di quella ragazzetta ostinata e sognatrice che in lui aveva visto qualcosa di buono. Qualcosa che nessuno era riuscito a scoprire.
L'amarezza di quella riflessione fu come colare dell'aspro Lemonsucco in una ferita aperta e sanguinante. Lacrime di dispiacere e forte delusione salivano tumultuose agli occhi azzurri della giovane, ma Touko resisteva, decisamente restia a piangere per un ragazzo.
Ma che ragazzo. N. Un giovane come lui non lo aveva mai trovato. Non solo per quello strano colore di capelli - verdi come una foglia di té -, ma anche per la sua infinita sensibilità, per la sua tenacia e per l'amore puro che aveva voluto donarle. O forse si era trattato solo di una passione momentanea, di un'infatuazione? La Campionessa non sapeva più che pensare, che cosa credere. Era entrata nella spirale dell'incertezza.
La ruota era ferma completamente, ormai. Touko scese dalla cabina con un profondo sospiro.
Era pensierosa e desolata come mai le era capitato in vita. Camminando lentamente, si diresse verso un parco della città, uno dei pochi posti che di notte a Sciroccopoli non era così illuminato e frequentato. Lo spazio verde era immerso nel silenzio; la gente preferiva di gran lunga andare nei posti affollati piuttosto che farsi una salutare passeggiata serale nel parco, lontano dal rumore della metropoli. Procedendo placidamente tra aiuole e giardinetti ben curati, lungo il viale lastricato, Touko alzò gli occhi al cielo.
Le stelle non le erano mai parse così luccicanti... o meglio, erano stelle?
La ragazza si bloccò di botto, esterrefatta. Osservò la volta serale sopra di sé con più attenzione. Non erano astri, quelli. Quando qualcosa di fino e carezzevole le si posò sulla pelle e sui capelli bruni, si rese conto che era polvere. Alla luce tenue dei lampioni che costeggiavano il sentiero appariva d'argento.
Stupita come non mai, gli occhi sbarrati per l'incredulità, Touko si guardò attorno smarrita e confusa, senza avere la più pallida idea di cosa stesse accadendo. Avvertiva un bizzarro ronzìo di sottofondo. Notò allora con la coda dell'occhio un lieve frullare d'ali. Voltandosi di scatto, la giovane rimase a bocca aperta di fronte a una miriade di Pokémon Coleottero che aleggiavano quieti sopra la sua testa nel rapido battito delle loro sottili elitre setose. Un'infinità di Beautifly, Dustox, Butterfree, Venomoth, Illumise, Volbeat e Masquerain usavano la mossa Ventargenteo per coprirla di fine polvere argentata. Perfino un Volcarona era tra loro.
L'occhio attento di Touko colse un movimento strano oltre le grosse ali rosse maculate di Volcarona e oltre il capo imponente in cui erano incastonate due iridi celesti. Una testa di lunghi capelli verde té spuntò tutt'a un tratto da dietro il coleottero, facendole perdere un battito del cuore.
Uno. Due. Tre. Tum! Il suo organo ripompò il sangue con forza, mentre lei si rendeva conto che si trattava di N.
"Touko!" la chiamò a voce alta ed emozionata il ragazzo, facendole un ampio cenno con la mano.
Volcarona atterrò leggiadro, nonostante il peso non indifferente che gli gravava sul dorso.
N saltò giù agilmente. Sussurrò un ringraziamento alla creatura che l'aveva trasportato sopra sé, quindi s'accomiatò con gli altri lepidotteri.
"Grazie, amici! Vi devo un favore!" li salutò, gridando forte per farsi sentire. Agitò il braccio rapidamente, osservandoli partire. Dapprima si udirono solo i versi che emettevano i Pokémon per congedarsi con lui, quindi il potente ronzio delle loro ali che, sbattendo con forza, li facevano volare via, quindi ci fu il silenzio assoluto.
N si voltò bruscamente, facendo oscillare la coda verde. Osservò con intensità Touko, che era a circa dieci metri di distanza da lui, ancora paralizzata dall'incredulità. La sua figura slanciata scintillava lievemente di polvere di Ventargenteo. Era bellissima, meravigliosa. E così dolcemente buffa.
I loro sguardi s'incatenarono l'uno nell'altro per un lungo momento, l'azzurro del cielo estivo nel verde cupo della foresta, prima che uno dei due proferisse parola.
"Ti avevo promesso che sarei tornato da te" esordì infine il ragazzo, prendendo una lunga boccata d'aria. "Io mantengo sempre le mie promesse".
Il suo sguardo la carezzava dolce e felice.
Alla fine, dopo qualche istante, la Campionessa accettò la realtà: il verde era di nuovo con lei, davanti a lei, per lei. Solo per lei. Aveva rispettato la parola data.
"N!" esclamò singhiozzando, mentre la gioia più grande irrompeva nel suo cuore e cancellava la tristezza, i dubbi, la nostalgia provata in quei lunghissimi mesi. Una lacrima brillò all'angolo del suo occhio.
Seguendo l'impulso del momento, Touko si precipitò correndo verso N per abbracciarlo, mentre lui l'aspettava a braccia aperte. In un battito di cuore aveva percorso la distanza che li separava; un istante dopo, i due si ritrovarono avvinghiati l'uno all'altra, legati in un abbraccio indissolubile.
***
Angolo dell'autrice:
Buondì a tutti! :D
Eccomi tornata con una FerrisWheel... Spero che vi sia piaciutama anche no dato che fa schifo.
Mi raccomando, lasciate tante recensione ;)
A presto!! E buon pomeriggio <3
Flame
Sciroccopoli scintillava splendida e tranquilla nell'oscurità che inghiottiva i suoi dintorni, confondendosi con lo splendore della notte stellata.
La Campionessa era accoccolata su uno dei posti a sedere della cabina che ormai occupava stabilmente quasi ogni giorno. Ogni volta che il sole tramontava e la tenebra avvolgeva la terra lei era lì, davanti alla ruota, pronta a farsi un altro giro, nella vana speranza che N potesse tornare da lei.
Saliva nell'abitacolo e si accomodava a sedere, attendendo invano la sua entrata. La ruota si muoveva, la cabina cominciava a salire, ma lui non era lì. Nemmeno quando usciva, qualche giro dopo, lo trovava. La sua tenace testardaggine era senza speranza: il verde l'aveva dimenticata. Non sarebbe più tornato da lei.
Eppure Touko non gettava la spugna; non era nella sua natura arrendersi. Era o non era la Campionessa della Lega di Unima? Aveva lottato e combattuto a lungo e duramente per emergere ed arrivare alla fama. Non si sarebbe lasciata schiacciare e vincere dalla delusione e dalla disillusione.
Sbuffando annoiata, la mora distolse lo sguardo dal finestrino, massaggiandosi poi gli occhi. Era stanca e aveva sonno. Era capitata lì sul tardi, quella sera: aveva allenato arduamente i suoi amici Pokémon per prepararsi adeguatamente a qualsiasi sfidante che avesse voluto strapparle il titolo.
Quando rialzò le palpebre, Touko osservò nuovamente il panorama, accorgendosi dal movimento rallentato dell'abitacolo che fra poco le sarebbe toccato scendere. La ruota era quasi ferma. Sospirò rattristata. Anche quella sera non era venuto. Le sue caparbie certezze stavano cominciando inevitabilmente a vacillare. Era certa dei propri sentimenti nei suoi confronti, ma non più tanto di quelli di N. Che doveva pensare della sua prolungata assenza? Forse non gli importava più nulla. O forse, semplicemente, mai gli era importato un accidente di quella ragazzetta ostinata e sognatrice che in lui aveva visto qualcosa di buono. Qualcosa che nessuno era riuscito a scoprire.
L'amarezza di quella riflessione fu come colare dell'aspro Lemonsucco in una ferita aperta e sanguinante. Lacrime di dispiacere e forte delusione salivano tumultuose agli occhi azzurri della giovane, ma Touko resisteva, decisamente restia a piangere per un ragazzo.
Ma che ragazzo. N. Un giovane come lui non lo aveva mai trovato. Non solo per quello strano colore di capelli - verdi come una foglia di té -, ma anche per la sua infinita sensibilità, per la sua tenacia e per l'amore puro che aveva voluto donarle. O forse si era trattato solo di una passione momentanea, di un'infatuazione? La Campionessa non sapeva più che pensare, che cosa credere. Era entrata nella spirale dell'incertezza.
La ruota era ferma completamente, ormai. Touko scese dalla cabina con un profondo sospiro.
Era pensierosa e desolata come mai le era capitato in vita. Camminando lentamente, si diresse verso un parco della città, uno dei pochi posti che di notte a Sciroccopoli non era così illuminato e frequentato. Lo spazio verde era immerso nel silenzio; la gente preferiva di gran lunga andare nei posti affollati piuttosto che farsi una salutare passeggiata serale nel parco, lontano dal rumore della metropoli. Procedendo placidamente tra aiuole e giardinetti ben curati, lungo il viale lastricato, Touko alzò gli occhi al cielo.
Le stelle non le erano mai parse così luccicanti... o meglio, erano stelle?
La ragazza si bloccò di botto, esterrefatta. Osservò la volta serale sopra di sé con più attenzione. Non erano astri, quelli. Quando qualcosa di fino e carezzevole le si posò sulla pelle e sui capelli bruni, si rese conto che era polvere. Alla luce tenue dei lampioni che costeggiavano il sentiero appariva d'argento.
Stupita come non mai, gli occhi sbarrati per l'incredulità, Touko si guardò attorno smarrita e confusa, senza avere la più pallida idea di cosa stesse accadendo. Avvertiva un bizzarro ronzìo di sottofondo. Notò allora con la coda dell'occhio un lieve frullare d'ali. Voltandosi di scatto, la giovane rimase a bocca aperta di fronte a una miriade di Pokémon Coleottero che aleggiavano quieti sopra la sua testa nel rapido battito delle loro sottili elitre setose. Un'infinità di Beautifly, Dustox, Butterfree, Venomoth, Illumise, Volbeat e Masquerain usavano la mossa Ventargenteo per coprirla di fine polvere argentata. Perfino un Volcarona era tra loro.
L'occhio attento di Touko colse un movimento strano oltre le grosse ali rosse maculate di Volcarona e oltre il capo imponente in cui erano incastonate due iridi celesti. Una testa di lunghi capelli verde té spuntò tutt'a un tratto da dietro il coleottero, facendole perdere un battito del cuore.
Uno. Due. Tre. Tum! Il suo organo ripompò il sangue con forza, mentre lei si rendeva conto che si trattava di N.
"Touko!" la chiamò a voce alta ed emozionata il ragazzo, facendole un ampio cenno con la mano.
Volcarona atterrò leggiadro, nonostante il peso non indifferente che gli gravava sul dorso.
N saltò giù agilmente. Sussurrò un ringraziamento alla creatura che l'aveva trasportato sopra sé, quindi s'accomiatò con gli altri lepidotteri.
"Grazie, amici! Vi devo un favore!" li salutò, gridando forte per farsi sentire. Agitò il braccio rapidamente, osservandoli partire. Dapprima si udirono solo i versi che emettevano i Pokémon per congedarsi con lui, quindi il potente ronzio delle loro ali che, sbattendo con forza, li facevano volare via, quindi ci fu il silenzio assoluto.
N si voltò bruscamente, facendo oscillare la coda verde. Osservò con intensità Touko, che era a circa dieci metri di distanza da lui, ancora paralizzata dall'incredulità. La sua figura slanciata scintillava lievemente di polvere di Ventargenteo. Era bellissima, meravigliosa. E così dolcemente buffa.
I loro sguardi s'incatenarono l'uno nell'altro per un lungo momento, l'azzurro del cielo estivo nel verde cupo della foresta, prima che uno dei due proferisse parola.
"Ti avevo promesso che sarei tornato da te" esordì infine il ragazzo, prendendo una lunga boccata d'aria. "Io mantengo sempre le mie promesse".
Il suo sguardo la carezzava dolce e felice.
Alla fine, dopo qualche istante, la Campionessa accettò la realtà: il verde era di nuovo con lei, davanti a lei, per lei. Solo per lei. Aveva rispettato la parola data.
"N!" esclamò singhiozzando, mentre la gioia più grande irrompeva nel suo cuore e cancellava la tristezza, i dubbi, la nostalgia provata in quei lunghissimi mesi. Una lacrima brillò all'angolo del suo occhio.
Seguendo l'impulso del momento, Touko si precipitò correndo verso N per abbracciarlo, mentre lui l'aspettava a braccia aperte. In un battito di cuore aveva percorso la distanza che li separava; un istante dopo, i due si ritrovarono avvinghiati l'uno all'altra, legati in un abbraccio indissolubile.
***
Angolo dell'autrice:
Buondì a tutti! :D
Eccomi tornata con una FerrisWheel... Spero che vi sia piaciuta
Mi raccomando, lasciate tante recensione ;)
A presto!! E buon pomeriggio <3
Flame