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Autore: Lilim Sophie    07/03/2014    1 recensioni
«Questa storia ha luogo in Inghilterra, Londra per la precisione, in un tempo a noi neanche troppo lontano. Questa è la mia storia e forse non ci crederete, ma io sono nata da un fiore».
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo:


Tutto ebbe inizio un freddo giorno d’inverno. Nella grande villa sul lago c’era un gran fermento e tutte le domestiche erano in gran agitazione. La signora De Lesseps, la padrona di casa, moglie del grande impresario Robert De Lesseps, stava per dare al mondo il suo primogenito. La gravidanza non era stata delle migliori, poiché la signora De Lesseps era una donna molto giovane, ma ora il suo piccolo stava per venire al mondo. 

Robert IV De Lesseps, questo sarebbe stato il suo nome e sarebbe stato anche il bambino più amato e viziato di tutta la contea. I coniugi De Lesseps, infatti, sognavano da tempo la nascita di un erede, ma quando finalmente il bambino si decise a venir fuori, qualcosa sembrò non andare secondo i piani. Il bambino infatti venne fuori con una grossa e curiosa voglia rossastra che ne deturpava il piccolo visino. Al che la donna inorridita, freddamente ordinò alla balia di portarlo via, tanto ne rimase sconvolta. E senza degnarlo neanche più di uno sguardo, ordinò che il bambino fosse dimenticato, creduto morto persino dal signor De Lesseps. Mentre in gran segreto il piccino veniva portato via, verso il più lontano orfanotrofio. 

Nessuno doveva sapere della nascita di quel bimbo, motivo per cui nessuno ne parlò più per anni. Quel gesto così meschino da parte della giovane donna però, poco alla volta la condusse sempre più distante dal marito, che cominciò a preferire altre compagnie e che persino lui un bel giorno l’abbandonò senza far più ritorno. Rimasta sola nella grande villa sul lago, la donna ahimè cadde in disgrazia e perse presto ogni possedimento ed ogni servitore. 

Il tempo passò e col tempo anche l’animo e il carattere della donna si acquietarono, così che un giorno a seguito di un tremendo incubo, la donna comprese quale fosse stato il suo tremendo errore. Quel gesto folle era stato causa di tante sofferenze e discordie e solamente ora se ne rendeva conto. Lo stesso giorno la donna partì alla volta dell’orfanotrofio in cui aveva ordinato di portare il bambino, pronta a rimediare al suo errore, ma non trovò nessuno ad attenderla. Il ragazzo infatti, ormai cresciuto, era partito per la guerra e non aveva fatto più ritorno. 

Disperata la donna ne pianse la scomparsa per giorni e mesi interi, vagando in lungo e in largo pur di averne notizie. Finché un bel giorno non apprese di una donna che avrebbe potuto aiutarla a ritrovarlo. La donna in questione veniva chiamata la maga, ed era un anziana signora che viveva sul limitare di una collina. In cambio di una divinazione la donna chiedeva però un seme di fiore, al che la signora De Lesseps disperata non vide il motivo per cui non accettare. 

Quello stesso giorno la maga piantò il seme di magnolia portatole dalla signora De Lesseps per poi rivelarle che il ragazzo era sì vivo, ma molto lontano da casa, e che la sua vita era in grave pericolo. La signora De Lesseps chiese allora all’indovina se ci fosse stato un modo per salvarlo e allora la donna le rispose che l’avrebbe aiutata se l’indomani si fosse presentata nuovamente con un altro seme di fiore. 

La signora De Lesseps accettò e l’indomani portò un seme di giglio alla maga, che ella piantò subito nel giardino sul retro della sua casina, accanto alla magnolia che intanto con loro grande sorpresa era cresciuta forte e rigogliosa durante la notte. La maga allora le disse che il ragazzo era stato ferito, ma che se la donna tornando a casa avesse ripetuto una filastrocca, il ragazzo si sarebbe salvato.

La signora De Lesseps allora ringraziò la donna e andando via cominciò a recitare la filastrocca, finché attraversando il giardino della maga e meravigliata ancora dal prodigio a cui aveva assistito, non decise di raccogliere uno di quei fiori e portarlo via con se. 

Tornata a casa la signora De Lesseps mise subito il fiore in un vaso colmo d’acqua, dimenticandosi quasi di recitare la filastrocca. L’indomani così, preoccupata per la sorte del giovane, tornò dalla maga chiedendole del ragazzo. La maga però, che l’aveva vista portare via uno dei fiori e profondamente arrabbiata con la donna, le disse che il ragazzo era morto e che non l’avrebbe mai più rivisto. In realtà l’indovina non era altro che una strega distrutta anch’ella per la perdita di una figlia. La bambina era morta il giorno in cui la donna aveva ordinato di portare via il nascituro, pertanto la strega aveva fatto un incanto sulla sua tomba, il quale permetteva ad un unico seme, ignoto alla strega, di crescere velocemente e che se curato ogni giorno con pazienza e amore avrebbe riportato la vita li dove la morte aveva portato via il suo cuore. 

La strega aveva cercato quel seme per anni senza mai riuscire a trovarlo, né identificarlo, finché, proprio dal seme di magnolia portatole dalla donna non spuntarono i primi germogli. Dal momento però che la donna aveva estirpato uno dei magici fiori, la pianta cominciò ad appassire e tutti gli sforzi per salvarla da parte della strega furono vani. Così, rivelandosi finalmente alla donna e giurandole vendetta, la strega la mandò via dicendole di non farsi mai più rivedere e che se mai le loro strade si fossero incrociate di nuovo, gliel’avrebbe fatta pagare. 

Nel frattempo, tornata a casa, spaventata dalla minaccia della strega e addolorata dalla notizia ricevuta, la signora De Lesseps si convinse che mai più avrebbe commesso un simile errore e che dal momento che il fiore era tutto quello che le restava, avrebbe cominciato a prendersene cura dandole tutte le attenzioni che avrebbe voluto dare al suo vero figlio. Cominciò quindi ad occuparsene ogni giorno, nutrendolo e cantando per lui, finché non si accorse che il fiore di giorno in giorno cresceva sempre di più e che tra i suoi petali giaceva un piccolo esserino. Meravigliata da quel prodigio la donna continuò ad occuparsene finché dal fiore non nacque una bambina. Salvandola dal fiore la donna vide ripagate tutte le sue speranze di redenzione, e capendo di aver sottratto un fiore tanto speciale alla strega e temendo la sua ira, decise di nasconderle la bambina e fuggire con lei il più lontano possibile, in modo che non avrebbe mai potuto trovarle. 

   
 
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