Era sabato mattina. Sana se ne accorse perché la sveglia non era suonata come al solito. Non solo. Era anche il giorno del suo compleanno. Questo lo aveva notato dall'odore di torta che aleggiava per la stanza. Akito le faceva sempre la torta al cioccolato il giorno del suo compleanno. Si rigirò nel letto. Non voleva ancora alzarsi. Sapeva che aveva ancora pochi attimi per stare da sola prima che i suoi tre bambini entrassero nella stanza per farle gli auguri. Trentadue anni. Erano già passati 32 anni da quando era stata abbandonata su quella panchina e poi trovata da sua madre. Venti da quando si era innamorata e poi fidanzata con Akito Hayama. Diciotto da quando lui era ritornato in Giappone dopo essere stato due anni in America. Nove da quando si era sposata con Akito e otto da quando era nato il suo primogenito. Tutto in 32 anni. Era sbalordita da come era passato velocemente il tempo.

"Passi sulle scale. Stanno arrivando!” pensò Sana sorridendo.

E infatti eccoli lì davanti al suo letto, tutti e tre i figli messi in ordine di grandezza. Il primo, Yosuke, di sette anni, con i capelli ramati come i suoi. Poi il secondogenito, Hiroshi, di cinque anni, identico al padre ma moro; e infine la piccola Kohaku di soli tre anni, identica a lei ma bionda come il padre e con una gran parlantina. Sana li guardò sorridente. Il fratello maggiore guardò i piccoli, contò fino a tre e poi tutti insieme gridarono:

“BUON COMPLEANNO MAMMA!!!”

“Venite qua!” li incitò Sana a braccia aperte. Loro le saltarono sopra felici.

“E vostro padre?”

“Eccomi” disse Akito apparendo dalla porta con un vassoio in mano. I due si guardarono sorridendo.

“Allora voi tre, o vi spostate o vi buttò il caffè addosso” disse, mentre i figli scendevano dal letto ridendo.

“Buon compleanno Sana” disse Akito dandole un bacio sulla fronte.

“Grazie” disse lei raggiante “Ok, pancia mia fatti capanna!”

Mentre mangiava la sua torta vide il marito che faceva dei segni a Kohaku.

“Mammiiina! iniziò Kohaku “Oggi io e te usciamo”disse seria.

“Aaaah e perché?” chiese lei sospettosa guardando il marito.

“Pelchè così lolo possono fale la ..” ma il fratello grande le tappò subito la bocca.

“Così possiamo farti una bella cenetta in famiglia. Ormai lo hai scoperto. Hai rovinato la sorpresa Kohaku” sbuffò Akito rivolto alla piccola.

“Ma su Akito non te la prendere. Va bene, allora io e la mia piccola passeremo il giorno insieme. Senti mia madre e Rei ci saranno?”

“No mi dispiace. Hanno detto che non potevano venire”

“E tuo padre e Natsumi?

“Nemmeno loro. Come neanche Aya, Fuka, Tsuyoshi, Naozumi. Mi dispiace Sana, ma non poteva nessuno. Ci siamo solo noi”

“Ooh capisco.. non importa, starò con la mia famiglia, questo è quello che conta!”disse rincuorata “Bene, adesso uscite che devo cambiarmi!”disse spingendo dolcemente i figli fuori dalla stanza e chiudendo la porta.

“Io posso rimanere vero?” disse malizioso Akito, affacciandosi con la testa dalla porta.

“Soprattutto tu brutto maniaco, vai fuori!” disse lei sbattendogli la porta in faccia ridendo.

*

“Eccoci di nuovo a casa Kohaku” disse Sana stancamente tenendo per mano la figlia. Sana credeva di non aver mai camminato così tanto in vita sua. Quella mattina erano uscite verso le undici ed erano andate al centro commerciale, solo loro due. Avevano fatto shopping, avevano pranzato, poi Kohaku aveva deciso di andare al parco, poi sulle giostre (provandole tutte), poi a fare merenda con un gelato, e infine ha voluto fare una lunga passeggiata. Finalmente stavano tornando a casa. Erano quasi le otto.

Durante tutta la giornata gli unici che l'avevano chiamata per farle gli auguri erano stati Rei, Natsumi e sua madre(che però aveva sbagliato numero, e Sana conoscendola non ci fece troppo caso). Nessuno dei suoi amici le aveva fatto uno squillo, neanche un messaggio. Sana ci era rimasta abbastanza male.

“Su dai, avranno avuto altro da fare. Intanto hai passato una bellissima anche se stancante giornata con tua figlia” pensò Sana tentando di rincuorarsi.

Arrivata davanti la porta, prese le chiavi,aprì ed entrò in casa. Era tutto buio.

“Ehi Akito? Dove sei? Siamo tornate!”

Nessuno rispose.

Sana chiuse la porta alle sue spalle ed accese la luce.

“SORPRESAAAAA!!!!!! BUON COMPLEANNO SANA!!!!!!!”

“Aaaaaah!!!!!” urlò Sana spaventata, appiccicandosi al muro. Poi si riprese cercando di capire cosa stava succedendo. Lì, nel suo salone, tutti insieme felici e sorridenti, erano raggruppati i suoi amici e la sua famiglia.

“M-mamma sei veramente tu?!?!”

“Ahahah certo testona di una figlia!” disse la madre ridendo nel suo modo sadico.

“Pensavi veramente che ci fossimo scordati del tuo compleanno?” le disse una voce alle spalle.

“Fuka!” urlò Sana abbracciando l'amica. Poi guardò dietro di lei. C'erano Tsuyoshi con sua moglie e Aya con il marito e il figlio che le sorridevano. I due ragazzi si erano lasciati molti anni prima, ma erano rimasti ottimi amici.

“E' vero che siamo pieni di impegni, ma tu sei molto più importante” le disse Naozumi sorridente.

“Ah davvero?” gli disse Akito alle spalle in modo inquietante, facendo venire i brividi al povero Naozumi.

“C-cioè o-ovviamente come a-amica!!” balbettò Naozumi spaventato, mentre gli altri ridevano.

“Ma com'è possibile? Akito mi aveva detto che eravate tutti impegnati!”disse Sana sorpresa ripensando alle parole del marito di quella mattina.

Tutti i presenti la guardarono rassegnati.

“Non lo hai ancora capito?” le disse Fuka “Era uno scherzo per poterti organizzare questa festa a sorpresa. E' stata tutta un'idea di Akito. Anche il fatto che non ti abbiamo fatto gli auguri durante la giornata è stata opera sua. Questo è il suo regalo per te!”

Sana non credeva alle sue orecchie. Akito non le aveva mai fatto un regalo del genere. Lo guardò con dolcezza mentre parlava con Aya e Tsuyoshi. Aveva organizzato tutto questo solo per lei. Non poteva farle regalo migliore.

Tutti i suoi amici erano lì presenti per festeggiare il suo compleanno. Ci stava Natsumi con il marito e i figli, il padre Hayama, la signora Shimura, Rei con la moglie Asako.

Dopo un po' Akito la prese per mano. “Vieni, ti faccio vedere una persona” disse Akito conducendola alla fine del salotto. Lì, seduta sul divano con un pancione in bella vista, ci stava una ragazza con il suo stesso colore di capelli.

“Mariko!” gridò Sana al settimo cielo rivolta alla sorella. “Sei proprio tu!”

“Ciao Sana” disse timidamente la sorella.

“Come stai? Sei tornata dalla Francia! E quel pancione? Mi hai portato un nipotino!”

“Eh si. I miei invece come stanno? Non li vedo da un anno ormai.”

“Benissimo. Allora tuo marito dov'è?”

“Non so è sparito nella mischia per prendermi un bicchiere d'acqua. Ah eccolo!” disse Mariko sorridendo al marito.

“Tieni tesoro” disse Naozumi dandole il bicchiere.

Sana li guardò sorridendo. Era molto contenta di aver fatto conoscere la sua sorellastra con il suo migliore amico. Tra i due era stato amore a prima vista.

“Bene vado dagli altri invitati a dopo!” disse Sana facendogli ciao-ciao con la mano.

La festa andò avanti per il meglio tra gioia e risate. Sana passò tutto il tempo con i suoi amici, mentre i loro figli giocavano e si rincorrevano per la casa. Ne erano successe di tutti i colori quella sera, dai figli che avevano inscenato uno spettacolino(assieme a Misako Kurata), a Sana che aveva ricordato ad Akito che se fosse nata il 6 marzo si sarebbe chiamata Sam ,facendo sì che lui si sentisse male dal trattenersi dal ridere, scaturendo una risata collettiva. Sana non si era mai divertita così tanto in vita sua. “Invece si” pensò di colpo “una volta..”

Purtroppo la festa verso mezzanotte finì, e piano piano tutti gli invitati se ne tornarono a casa, rifacendo gli auguri a Sana.

Sana ed Akito misero a letto i tre bambini, poi andarono in camera loro.

“Uuuh che giornata stancante!” disse Sana buttandosi sul letto “Però mi sono divertita un sacco” poi si rialzò sui gomiti. “E quindi quella storiella della cenetta in famiglia era tutta una bugia eh?” continuò la ragazza “Ed io che credevo che Kohaku avesse rivelato tutto per sbaglio.. e invece l'aveva fatto apposta! Ahah che peste! Questa giornata non potrebbe andare meglio di così!”

“Tu dici? Perchè secondo me qualcosa per migliorarla ci sarebbe..” disse Akito cominciando a baciarle la spalla. Lei rise. Poi le venne in mente una cosa. “Sai” iniziò Sana “Questa festa..mi ha ricordato molto quella che organizzai io tanto tempo fa la vigilia di Natale. Mi ero divertita un sacco.. dimmelo..hai voluto farla per farmi rivivere quei momenti?”

Akito guardò Sana dritto negli occhi.“Si esatto è per quello” le disse “Era un modo per farti capire che anche se il tempo passa e invecchiamo sempre di più, noi rimarremmo sempre quei due bambini ingenui, e che sia a undici anni, che a trenta, cinquanta, o settanta, noi staremo sempre insieme.”

Lei sorrise e lo baciò. “Ti ringrazio l'ho apprezzato molto. E' stato il più bel regalo che io abbia mai ricevuto. Anche se..” disse lei cominciando a stuzzicargli un orecchio” Potremmo far proseguire la serata..”

“Concordo pienamente..” disse lui avanzando lentamente verso di lei.

“Avanti Akito, Sam ti sta spettando...”

“Pfft..pff.. tu..sei una stupida..”

“Ma come!! Sono Sam ti aspetto!” continuò lei.

“Pfft.. ho detto smettila” disse disperato Akito mentre soffocava le risate con le lacrime agli occhi

Sana rise. Era così contenta di quello che aveva vissuto fino a quel momento, e sapeva che anche gli anni a seguire sarebbero stati così, gioiosi, assieme al suo Akito, per sempre.


Questa storia mi è venuta in mente solo oggi e l'ho scritta tutto d'un fiato, spero vi sia piaciuta :)