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Autore: Gese Lohya    08/03/2014    3 recensioni
"Black Tale": Favola Nera.
Titolo più che azzeccato, visto che la protagonista di questa flashfic è la Morte.
Spero vi piaccia, visto che è il mio primo esperimento.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camminava per i corridoi del suo palazzo, la spada alla cintola, ed era bello come il modello di una statua greca. S'innamorò. Il suo cuore, che mai aveva cominciato, battè con violenza nel petto d'ossa e desiderò aver subito con lei l'amato.  Chiamò quindi Guerra, suo fedele vassallo e gli ordinò di portarglielo.
Guerra andò quindi nel regno del principe, portando con sé odio e numerosi eserciti; ma per quante lame gli puntassero contro, lui le spezzava e mai un nemico gli ferì il bel corpo.

Il primo cavaliere fallì.

Morte chiese aiuto a Carestia; lui andò nel regno del principe, portando con sé cavallette, ratti, siccità ed alluvioni, suoi servi. Essi si abbatterono sui campi, mangiando, seccando ed affogando i raccolti. Nel giro di una settimana, non c'era cibo che per le formiche e in tutto il reame si udivano i lamenti degli affamati. Un sovrano, grande amico del principe, mandò però ingenti aiuti a quelle terre sfortunate, che si salvarono grazie a lui; questo gesto generoso, Carestia non l'aveva previsto.
Così fallì il secondo cavaliere.
Morte mandò a chiamare Pestilenza, sua ultima speranza. Pestilenza andò nel palazzo del bel principe e sciolse, nella fontana del cortile dalla quale si attingeva l'acqua per tutti gli abitanti del castello, le sue peggiori malattie. Tutti, nel castello, si ammalarono, compreso il principe; egli, però, come per miracolo, guarì dalla più pericolosa: la peste.

Il terzo cavaliere tornò sconfitto al cospetto della sua signora.

Ella, sul suo trono di ossa, piangeva di rabbia e disperazione, fino a quando non arrivò da lei Vita, sua antitesi, a ridarle speranza.
-Sorella mia,- disse inchinandosi davanti alla Triste Sovrana.  –Ti porterò io l’uomo che tanto ami, senza che sia Tempo a prenderlo, vecchio, brutto ed amareggiato.

Vita andò nei boschi che circondavano il castello e, travestitasi da sasso, attese nel mezzo del sentiero il passaggio del principe che ogni pomeriggio passava per di là al galoppo sul miglior cavallo della scuderia reale, godendosi il vento sul volto angelico.
Quel giorno, però, lo stallone inciampò su di un sasso in mezzo alla strada, che sembrava messo lì apposta per far cadere i migliori cavalli di una scuderia reale*. Il principe fu disarcionato e, vista la forza con la quale colpì il terreno,  si ruppe il collo morendo all’istante.

Un vero colpo di sfortuna: ma così è la Vita.







*N.d.A- Ripetizione voluta.
  
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