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Autore: hikaru83    08/03/2014    3 recensioni
Per l'unica ragazza che tutto lo Shohoku ama, e per tutte voi. Lievissima citazione HanaRu, o il contrario non importa (lo sapete che non posso non metterli!)
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ayako, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, questa fic senza alcuna pretesa, è nata per caso, scritta di getto, per un personaggio che non descrivo mai granché ma che secondo me è uno dei motivi che rende lo Shohoku quel gruppo eccezionale che tutte noi amiamo. E così eccola qui, spero che vi possa piacere.
Ps i personaggi non sono miei bla bla bla...
 

Cuore d’oro

 
Ayako adorava alla follia quel gruppo di scapestrati che formavano lo Shohoku. Con tutti i loro pregi, e tutti i loro innumerevoli difetti. Anzi probabilmente soprattutto, per i loro innumerevoli difetti.
Akagi , talmente occupato a essere un buon capitano da non riuscire mai a godersi fino in fondo un momento felice. Kogure perennemente occupato a salvare, letteralmente in molti casi, la testa ai compagni da non accorgersi di quanto fosse vicino a chi potrebbe riempirgli la vita d’amore. Miyagi, beh a lui teneva particolarmente, e forse prima o poi si sarebbe decisa a parlargli, anche se quando interrompeva la partita d’allenamento gridando un Ayacuccia in grado di sfondarle i timpani non gli risparmiava certo una bella sventagliata. Mitsui, che aveva perso tanto tempo, ma che era stato accettato da tutti, riconosciuto a pelle da tutta la squadra come uno di loro. Rukawa, bello, tanto bello e pieno di talento ma anche tanto solo, prima di arrivare allo Shohoku. L’allenatore, un babbo natale con un passato che però ancora gli faceva male. E poi lui, la persona più caotica, confusionaria e allegra che lei avesse mai incontrato. Un idiota, come Rukawa amava chiamarlo, in grado di far svegliare dal suo torpore proprio la kitsune congelata che, dal primo momento in cui li aveva visti insieme, non aveva fatto altro che punzecchiarlo, comportandosi come un bambino che fa i dispetti alla compagna di cui si è preso una cotta. Sakuragi era stato in grado di trasformare i suoi ragazzi, come lei amava  chiamarli, in un gruppo unito, una famiglia in cui tutti erano ben accetti. Persino i suoi amici, quei quattro teppistelli che lo seguivano sempre ne erano diventati parte integrante con i loro siparietti comici.
Loro non sapevano che era lei a manovrare tutto, lei a fare in modo che tutto filasse alla perfezione. Lei ad esempio che aveva messo una pulce all’orecchio di Akagi dicendogli quanto avrebbero potuto imparare ad accettarsi le loro due matricole eccezionali, se durante il ritiro avessero dovuto dividere la stanza. Sempre lei ad averli rinchiusi, inavvertitamente (le veniva da ridere anche solo a pensarci), in palestra una sera. E da come li aveva trovati la mattina dopo era contenta di averlo fatto. Lei che si occupava di tutti e non permetteva a nessuno di rovinare l’equilibrio assurdo che li univa.
A volte avrebbe voluto però che lo sapessero, come questo sabato pomeriggio. L’otto marzo, la festa delle donne, avrebbe voluto fare un giro con le compagne di classe per negozi ma Akagi l’aveva chiamata, aveva dimenticato un modulo in palestra e non poteva andarlo a prendere: “È importante Ayako, puoi passare tu?” Come faceva a dirgli di no? Non poteva ovvio, per questo stava superando i cancelli dello Shohoku di sabato pomeriggio, la porta della palestra era leggermente socchiusa, strano pensò. La aprì facendola scorrere e prima di potersi rendere conto di qualsiasi cosa venne investita in una pioggia di coriandoli e palloncini colorati.

“Sorpresa!” La voce dei ragazzi, dei suoi ragazzi, la colpì in pieno, un mazzo enorme di mimose le venne consegnato.

“Ma cosa?”

“Sappiamo di essere dei rompiscatole cronici, e sappiamo che tu ci sopporti sempre senza chiedere niente in cambio e quindi abbiamo pensato di organizzare questa festa per te.” Ayako era senza parole.

“Per me?”

“Già, l’unica donna che non muore dietro a Rukawa, che riesce a far lavorare Sakuragi e che non si intimorisce davanti a nessuno se la merita una festa.”

“È un’idea bellissima, vero? In fondo l’ha avuta il tensai qui presente.”

“Do’aho!”

“Kitsune!!!!!!” E in un secondo il solito siparietto, in grado di farla sentire subito bene.

“Quei due non cambieranno mai.” Dice Akagi prima di avvicinarsi per intervenire.

“Lasciali stare capitano, falli giocare un altro po’.” Interviene Ayako. E così con il sottofondo di quei due idioti e delle risate dei suoi ragazzi il pomeriggio scorre veloce. Decisamente molto meglio che andare a fare shopping. Sì ,ne era sicura, adorava la sua squadra, la sua grande e caotica famiglia.


Fine


Note: Non ho molto da dire, se non ringraziarvi per averla letta augurandovi un buon otto marzo a tutte, in particolare a Pandora86  e Slanif due ragazze eccezionali che ho conosciuto in questo sito.
  
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