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Autore: Weasley_and_Black    08/03/2014    1 recensioni
Harry ha diciassette anni, vive ad Holmes Chapel e va ancora a scuola. Ogni giorno si ostina a sorridere e a nascondere la sua tristezza e la sua voglia di farla finita.
Louis ha vent'anni ed è malato al cuore, trascorre la maggior parte delle sue giornate in un ospedale a Doncaster. Non sorride più perché non c'è più nulla che lo renda realmente felice.
Harry è un sognatore e ha bisogno di una roccia e quella roccia sarà proprio Louis.
Genere: Commedia, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’adolescenza è il periodo che passa ogni uomo parte dai dodici anni fino ai diciotto anche se molte volte ho visto trentenni atteggiarsi come diciassettenni, ma questo non è il punto.. il punto è che in teoria dovrebbe essere il periodo più bello della mia vita ma a pensarci se mi fermassi un attimo e mi chiedessi “Harry sei felice?” io probabilmente risponderei di no.. perché in tutti i miei sedici anni non ho mai dovuto affrontare giorni come questi “i giorni più belli della mia vita” dicono ma per favore… volete sapere la verità? L’adolescenza è una merda anzi una gran fregatura.. perché sei troppo piccolo per fare determinate cose e troppo grande per altri.. a sentire mia sorella che l’adolescenza se l’è goduta e se la sta godendo.. io sarei fortunato! Ma fortunato di cosa?? Gli anni dell’adolescenza sono divisi in quattro percorsi.. se così si può dire o quattro settori! Il primo la famiglia e gli amici… la mia famiglia è un disastro insomma vivo con una ragazza acida che sembra avere le mestruazioni 24 ore su 24, una quarantenne fulminata con qui passo a litigare una buona parte della giornata e due gatti la prima Rosie sembra una teenager isterica che ama graffiarmi le braccia  e Sam, il compagno di Rosie, un vero lupo solitario passa le sue giornate per le strade di Holmes Chapel e a quanto pare io ero l’unico da qui accettasse delle carezze. Per quanto riguarda gli amici.. ne ho.. due è penoso lo so ma loro sono gli unici di qui mi fido e che chiamo Migliori amici e sono Zayn Malik è letteralmente il mio amico del cuore la persona di qui mi fidi di più anche se trovo che il termine migliore amico lo sminuisca perché credo che lui non sia solo quello insomma lui è la mia famiglia e poi c’è Ashton. Il secondo è la scuola ci tengo che sappiate non me ne frega nulla della scuola.. nemmeno di quel branco di stronzi che mi ritrovo per compagni di classe a cui non interessa chi sei o cosa fai loro ti guardano i vestiti per decidere se appartieni al loro “rango”  e ovviamente chi non si poteva permettere abiti della Hollyster e di altre marche ,come me, viene escluso è così che funziona scuola ci sono: gli strambi, i dark ,i nerd, gli sportivi e i popolari  quell’ammasso di teste vuote. Io non credo di potermi catalogare in uno di questi gruppi non voglio fare il ribelle e non voglio atteggiarmi e fare il figo dico solo che non me ne frega niente di quello che pensano perché non decidi tu di stare in uno di questi gruppi sono gli altri a farlo e sinceramente che ne sanno loro di me? Vedono solo quello che io faccio vedere. Il terzo è il tempo libero e mentre tutti quegli invasati dei miei compagni di classe vanno in discoteca e si divertono a bere e rovinarsi la vita io lavoro.. si lavoro nella panetteria sotto casa mi piace stare lì è un ambiente accogliente e le signore con qui lavoro mi trattano come un nipotino le adoro. E poi il quarto mi sembra quasi ovvio internet perché diciamocelo la maggior parte dei miei coetanei passa tutto il giorno a postare foto su facebook non che io non passi tempo al computer anzi buona parte della mia giornata la passo su un sito.. interi pomeriggi ad aspettare.. cosa? Una sua risposta forse mi dovrei spiegare meglio, qualche mese fa mi sono segnato su questo sito dove posso scrivere storie.. delle mie storie dove per una volta posso esprimere liberamente la mia opinione è diventata quasi un’ossessione per me perché passo intere giornate a scrivere, comunque ritornando al punto in questo sito mi fatto un amico e forse è una delle persone più vere e sincere che io conosca.. non mi giudica mi aiuta, certo uno potrebbe dire “ma chi ti assicura che non sia come catfish? Chi ti assicura che lui sia quello che ti dice di essere che non ti stia mentendo?” a questa domanda me la sono posta ogni volta insomma io gli sto dicendo cose che non ho detto a nessuno chi mi assicura che lui non mi stia prendendo in giro? Nessuno ma.. non so perché io mi fidi insomma  che senso avrebbe prendermi così in giro? Non avrebbe nessun senso anzi sarebbe una cosa da stronzi quindi io gli voglio crede insomma questo sono io che gli piaccia o no. Aprì lentamente gli occhi e finì la mia solita riflessione sull’adolescenza mi voltai e guardai l’ora… erano le undici di sera e io era da più di un’ora che ero lì steso su quel letto con gli occhi chiusi, ero lì nella mia tana quasi imprigionato non mi andava di uscire perché avevo avuto un’altra pesante lite con mia madre.. e non mi andava di parlarle dei miei problemi dice sempre che non abbiamo il minimo dialogo che io non mi confido mai con lei come fa Zayn con sua madre ma.. insomma come potrei? Come potrei mai farlo con lei che mi insulta mi dà dell’idiota e mi critica.. perché ne sono certo è lei la causa di tutto.. di tutte le mie insicurezze… ok forse non è lei ma diciamo che in buona parte della colpa è sua e dei miei bulletti delle medie. Mi alzai decisi di andare in bagno appena uscì la vidi uscire dal bagno appena si accorse della mia presenza ricominciò i suoi soliti discorsi io non la ascoltai e mi guardai in torno.. osservai le nostre foto quelle che ci aveva scattato papà prima di morire.. sembrava tutto ok insomma sembravamo la classica famiglia felice come quelle della mulino bianco ma in realtà non era così.. poi guardai le altre quelle che avevamo fatto io e gemma non erano come quelle di papà anzi erano sfocate o sviluppate maldestramente, a me piaceva usare la vecchia macchinetta di papà e  svilupparle a mano.. nello sgabuzzino ogni volta che appendo una foto non so perché me lo sento vicino come se fosse qui con me. A riportarmi alla realtà fu il ceffone che ricevetti da mia madre, mi aveva colto così tanto alla sprovvista che caddi ai suoi piedi e la osservai.. non sembrava affatto pentita di ciò che aveva fatto, sbraitava non so che cosa era rossa in volto per lo sforzo che stava facendo a urlarmi così forte.. non sapendo che in realtà io non la sentivo perché in anni ed anni ho imparato a.. disconnettermi cioè a non ascoltarla e ad entrare nel mio mondo. La continuavo a fissare zitto senza dire una sola parola perché ormai sapevo che qualsiasi mio commento sarebbe stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso in poche parole che l’avrebbe spinta a segnarmi in collegio, mi puntava il dico contro e aveva il fiatone.. mi faceva davvero pena, dopo poco si fermò ansimando –Finito? Ora con il suo permesso vado in bagno!- dissi sorpassandola e chiudendole la porta in faccia, la sentì urlare il mio nome.. poco m’importava mi chiusi a chiave e iniziai a lacrimare.. mi sentivo male mi mancava di nuovo l’aria.. mi sentivo male stanco.. finito le calde lacrime scendevano dal mio viso.. mi guardai in torno e vidi il portatile di mia sorella, sorrisi mi guardai allo specchio: avevo i capelli disordinati, gli occhi lucidi, due occhiaie che incombevano sul mio volto e le lacrime che scendevano continuamente ma nonostante  tut5to questo sorridevo.. sembravo un pazzo uno di quelli che rinchiudevano in manicomio .. ero perso… e sapevo che c’era un'unica cosa da fare accesi il computer ed entrai nel sito.
Era il momento di scrivergli.
*°*
Era la quinta volta che quell’incapace infilava l’ago del flebo nel mio braccio ed era la quinta volta che gemevo dal dolore, ormai in quel punto si era formato un livido violaceo alla sesta volta non potei non urlare di dolore –Fa piano cazzo!- la biondina mi guardò e dilatò gli occhi –S.. si Sc… scusami- balbettò tremando visibilmente estrasse l’ago, potevo vedere chiaramente la punta dell’ago tremare ero seriamente preoccupato, la ragazza fece scendere lentamente l’ago i secondi passavano lentamente sempre più lentamente io la squadrai male, cercando di non mostrarmi impaurito o preoccupato, ma il mio sguardo la fece agitare ancora di più gemette impaurita conficcandomi l’ago in una parte molto lontana dalla vena il polso –E CHE CAZZO!!!COS’è CHE NON TI è FOTTUTAMENTE CHIARO FAI O PIANO!- sbottai levandomi il flebo dal polso e facendo cadere tutto a terra la ragazza salto e urlò trapanandomi le orecchie –BASTA CAZZO! DATTI ALL’IPPICA IDIOTA- sbottai cercando sul tavolo accanto al mio letto un fazzoletto per asciugare il sangue che schizzava copiosamente la ragazza si mise a piangere facendo colare tutto il trucco e uscì dalla stanza urlando, grazie al cielo s’era andata che crepasse quella stronza –Fanculo- dissi a bassa voce continuando a tamponare la ferita –E con questa stiamo ad otto.. dall’inizio della settimana e Louis oggi che giorno è?- mi chiese il dottor Payne entrando –Mercoledì- bofonchiai a bassa voce –Capisci che non ti stai facendo una buona reputazione in questo ospedale?- mi disse lui entrando e sedendosi accanto a me –In che senso?- -Nel senso che ormai nessuna delle infermiere vuole venire qui!- disse lui, lo guardai era serio cosa potevo avere loro fatto?? –Perché?- -Perché tu le urli contro spaventandole- sbuffai lasciandomi cadere sul letto –Quante cazzo di volte ti ho detto che non voglio nessuna di quelle sciacquette incapaci!!-   Liam mi guardò severamente a me lui era tanto simpatico ma alle volte era un po’ tardo andavo da anni in quell’ospedale e da anni che lo conoscevo,  prima volta che lo vidi era uno di quegli insulsi specializzandi invece ora era il primario del reparto cardiologia, sono nato con una rarissima deformazione al cuore che a quanto pare hanno solo quattro persone su questa terra che fortuna vero!! Comunque per pietà di Liam mi calmai e dissi tranquillamente-E dimmi per quale cavolo di motivo le spaventerei?- in tutti questi fottutissimi diciannove anni non ho mai avuto una cavolo d’infermiera che facesse bene il suo lavoro tutte incapaci nemmeno i medici lo erano insomma in quel reparto in trenta facevano un cervello.. tutti inetti tutti tranne Liam che a quanto pare era l’unico capace di tenermi testa in quel piano –Perché sei tu.. cavolo sei freddo e incostante e con quell’aria dura severa se poi ci mettiamo le tue battutine acide e quegl’iceberg che ti ritrovi come occhi non fai una buona impressione- -Quale atteggiamento e poi perché parli come una teenager!! Così freddo e incostante.. ma da dove le prendi queste frasette beautiful?!!- sbottai –No non le prendo da beautiful ma dall’infermiera Betty Clark- -AH beh allora siamo apposto!- dissi  ripensando a quella svampitella bionda passava le sue pause a vedere programmi come Ciao Charlie, il nostro amico Charlie, beautiful, cento vetrine, tutti insieme appassionatamente con Charlie… ma perché le soap tedesche hanno tutte come protagonista quel dannato scimpanzé!? E ovviamente visto che la mia era l’unica camera fornita di televisione ovviamente ogni dannato pomeriggio si fiondavano qui –Sai che c’è sono solo delle svam- -Pite sei ripetitivo caro mio-  lo guardai male poi dal cassetto del mio comodino estrassi il suo regalo di natale, un dizionario dei sinonimi e dei contrari e cominciai a sfogliarlo –Allora… Inette, inidoneo… inabile, inadatte, incapace, incompetente, buone a nulla e poi.. AH ecco i miei preferiti!! Stupide, sciocche, cretine, sceme..- -Maledetto il giorno in qui ti feci quel dizionario- esclamò Liam cominciando a disinfettarmi e ripulirmi il braccio –ti sei fregato con le tue stesse mani!.. AH fa piano!- esclamai mentre lui infilava l’ago nel mio braccio –Ecco fatto, ci voleva tanto? invece di frignare come una femminuccia potresti sopportare il dolore come un vero uomo!- disse lui prendendo le fasce e fasciandomi accuratamente il braccio.. il nostro rapporto era strano si alternava tra discorsi idioti a silenzi imbarazzanti –sai io non ti capisco.. che ci guadagni a fare così.. insomma ti ho visto in giardino sei dolce e simpatico i bambini e le anziane ti adorano le infermiere del secondo piano svengono appena passi ma allora perché qui ti comporti come un bastardo- lo guardai.. non poteva capire preferì non rispondere non amo mostrare il vero me stesso.. perché so che poi la gente se ne approfitterebbe in questo mondo bisogna essere cattivi perché essendo buoni non ci si guadagna nulla prendete ad esempio Liam ogni cinque secondi lo chiamano per venire qui da me.. e mi fa quasi pena poiché ad ogni minima cosa è costretto a ritornare a prescindere da dove sia e con chi sia una volta si presentò qui in smoking era il giorno dell’anniversario con la sua ragazza ma lui era venuto lo stesso e mi ricordo che quella notte rianimò  una signora che mi stava accanto.. quanti anni avrò avuto? Quattordici? Tredici? Pochissimi assistere a quella scena saranno state le undici della notte più buia e tempestosa quando sento la mia vicina ansimare, ad un certo punto la porta si spalanca ed entrano due infermiere accompagnate dal dottor Smith ,allora il primario del reparto, e da Liam che in mano aveva un defibrillatore sentì le loro urla la confusione e poi un rumore fastidioso che mi trapanava il cervello mi voltai… la donna era morta mi cadde qualche lacrima poi scoppiai a piangere le infermiere la portarono via e anche il dottor Smith se ne andò solo Liam rimase con me.. lì a consolarmi mentre piangevo disperato.. consapevole che quell’esperienza mi avrebbe segnato a vita. Presi il computer che ore potevano essere? Le dieci? Appena accesi il computer vidi l’ora era mezzanotte –ti ha scritto di nuovo?- mi chiese Liam sedendosi accanto a me –Si..- bofonchiai osservando intensamente la schermata del mio portatile –Ok ho capito ti lascio con i tuoi segreti e i segreti di…. Hazza_potter?! Ma che razza di nome è?- disse ridendo –Si chiama Harry e… nulla- dissi semplicemente, squillò il cercapersone  di Liam –Mi chiamano.. vado!- uscì chiudendo la porta. Aprì di fretta la posta
Ciao MyVoice____ o più semplicemente Louis, delle volte non so proprio chiamarti scusa.. e anche per l’ora insomma un po’ indecente però spero che tu sia sveglio perché ho bisogno di te… perché non so con chi sfogarmi insomma ho appena avuto una lite con mia madre.. penso piuttosto pesante perché mi ha dato un schiaffo, è strano perché di solito non lo fa.. non l’ha fatto mai né con me né con gemma mia sorella e.. non so cosa fare insomma mi è caduto il mondo addosso.. quel fottuto mondo che mi ero creato dalla morte di mio padre.. che mi ero costruito per proteggermi dalla realtà.. quello che mi faceva mantenere ogni giorno il sorriso e mi faceva andare avanti quello che ora si sta sgretolando. Piano piando prima il tetto e poi le pareti.. ed è come se ogni singolo mattone mi stesse cadendo addosso lacerandomi il volto e creandomi lividi sul corpo e io sono lì e non riesco a muovermi immobilizzato. E aspetto.. aspetto.. qualcuno che mi salvi che mi porti via da lì da quell’inferno… aspetto gridando e disperandomi, ma per quanto pianga nessuno arriva e nessuno arriverà mai. Ma io cerco di convincermi che quel qualcuno arrivi mi tenda la mano e mi porti via aspetto e guardò in aria ignorando tutto… ma molto probabilmente come un capitano con la sua nave sono destinato a sprofondare con me.
Scusami per il disturbo.. non mi sorprenderò non riceverò una tua risposta.. buona notte
Tuo Hazza
 Rilessi la lettera, cosa avrei dovuto fare? Insomma era la prima volta che mi mandava un e-mail così.. insomma le scorse erano piuttosto demenziali avevamo parlato di video games, master chef e altre cose.. perché questa.. PROPRIO ORA, come se io non avessi problemi, poggiai la testa sul cuscino e chiusi per qualche secondo gli occhi cercando di fare mente locale. Perché me lo stava dicendo a me? Insomma io quando dicevo con me ti puoi confidare intendevo… si intendevo confidare ma insomma credevo che i suoi fossero dei tipici problemi.. dei tipici problemi che ha un ragazzino della sua età come.. la mia ragazza mi ha lasciato o.. la mamma non mi fa andare a quella festa… non pensavo problemi così, i miei erano forse le classiche parole che si dicono a qualcuno per gentilezza o per farsi un po’ i suoi cavoli.. anche per supportarlo ma.. non credevo che lui fosse depresso e non mi aveva mai parlato di suo padre. Cosa gli avrei potuto dire? Insomma non gli potevo scrivere le stesse cose o le solite risposte brevi cosa gli avrei dovuto scrivere? Sii forte? No sembra anzi è una di quelle risposte che usa la gente per bidonarti. Se ancora non si era capito io non ripongo molta fiducia nelle persone anzi.. le odio il mio è un odio puro per tutti o quasi tutti ma poche persone si salvano. Perché proprio io? Mi conosceva appena anzi non mi conosceva e io non conoscevo lui, o forse lui credeva l’incontrario che io lo conoscessi forse mi calcolava come uno dei suoi amici? Che fosse realmente così tanto solo e così tanto depresso? Per un attimo pensai che fossero tutte balle, che stesse scherzando e per qualche secondo aspettai una delle sue solite risposte “Ci sei cascato eh?” oppure “ho appena fatto face con mia madre… certo che l’adolescenza è una vera e propria fregatura!” aspettai invano.. era serio. Sentì bussare alla porta –Avanti!- esclamai –Tutto ok?- mi chiese Liam –Perché sei qui?- gli chiesi turbato –Cosa?- eppure Liam non mi era mai perso una persona ansiosa anzi… anche se con tutti i suoi stai fermo non toccare lì non toccare lì mi faceva incavolare non mi era mai sembrato un tipo ansioso –Perché sei rientrato insomma sei uscito qualche minuto fa!- lui mi sghignazzò divertito e chiudendo accuratamente la porta mi raggiunse –Guarda che sono le due di notte!- disse chiudendo il portatile –Ehy!- dissi cercando di riprenderlo ma lui lo spense e lo mise sul mio comodino –No caro! È ora di andare a letto!- cos’era questo istinto paterno? Così da un momento all’altro aveva deciso che avevo bisogno di un genitore.. come se non mi bastassero già i miei  così fui costretto a dirgli cosa pensavo perché il nostro povero Liam non era molto sveglio e non capiva che a quest’ora il mio unico desiderio era quello di essere lasciato in pace -Liam io capisco che mi vuoi bene eccetera eccetera ma cos’è quest’improvviso istinto paterno? Se vuoi un figlio chiami la tua bella stro… fidanzata e con una botta e via lo fate e tra nove mesi lei sfornerà un bambino e mi lascerai in pace!! Ma penso che per le tue voglie e per la mia sanità mentale nove mesi siano troppo pochi allora ti propongo un’alternativa al parto e non sto parlando di un adottamento anzi… RUBANE UNO! Tanto la giù al reparto maternità ne sfornano venti al secondo basta dire a una di quelle madri il suo caro figliolo è morto e puff!! Come per magia lei si ripresenterà qui tra dieci mesi di nuovo incinta e tu avrei il tuo bambino da tormentare e mi LASCERAI IN PACE!!!-  sbottai alla fine, ma lui non cambiò posizione restò accento a me a braccia conserte –Hai finito?!- mi chiese con calma –si…- dissi con il fiatone –Benissimo buonanotte!- esclamò lui spegnendo la luce e andando via, non mi poteva lasciare così… quindi come un bambino viziato mi misi a urlare il suo nome finché mister-ti-accanno-quando-voglio-e-dove-voglio avrebbe riportato il suo culo in questa stanza, cosa che successe molto presto perché la porta si aprì –Che vuoi?!- disse a bassa voce –Un saluto decente!- esclamai, non fece in tempo a chiudere la porta e a mandarmi a fanculo che io mi rimisi a urlare costringendolo a ritornare –SH!!!!!!ZITTO!!! O MI FARAI FINIRE NEI GUAI!!!- sembrava divertito da quella situazione… ghignai soddisfatto, la mia bastardaggine stava superando ogni limite. Accese le luci ,mentre io mi sistemavo nel mio letto lui si assicurò che la finestra sia chiusa a dovere e mi raggiunse mi rimboccò le coperte e mi baciò la fronte –Buona notte bimba viziata- disse spegnendo le luci –Notte- dissi chiudendo gli occhi.
*°*
Era la ventesima volta che riaprivo la stessa pagina e come ogni volta quella scritta celeste incombeva sulla schermata del portatile Non hai ricevuto nuovi messaggi. Rilessi attentamente la scritta e poi continuai a fissarla, come del resto avevo già fatto tutte le altre volte, come se succedesse qualcosa ma la verità era che speravo veramente che quella scritta cambiasse e che apparisse un HAI RICEVUTO UN NUOVO MESSAGGIO.. ma ero un illuso, chi mi assicurava una sua risposta? Chi mi diceva che sarebbe rimasto con me? Che non mi avrebbe lasciato solo come tutti gli altri?
Mi dovevo calmare.. di solito quando ero agitato chiamavo Zayn ma di sicuro non mi avrebbe risposto chiunque non l’avrebbe fatto! Allora decisi di farmi una doccia, mi rilassava.. insomma era l’unico momento della giornata in cui stavo veramente solo.. sotto l’acqua calda mentre le gocce cadendo scandiscono il tempo lentamente e quando sei triste è il posto perfetto dove piangere perché lo scroscio dell’acqua copre ogni tuo singhiozzo, lamento e urlo.. e le gocce le tue lacrime che rigano il tuo viso e si confondono con le altre. Mi sedetti a terra e lasciai bagnarmi dall’acqua fredda.. ogni volta ci metteva qualche minuto per scaldarsi pensai alla giornata che era appena trascorsa.. non era cambiato nulla come ogni inutile giorno ero andato a scuola e avevo scaldato quel banco ormai ricoperto da tutti i miei schizzi.. quell’ultimo banco che tanto adoravo e che mi aveva fatto compagnia in questi terribili anni come sempre all’ultima fila accanto alla finestra da dove potevo vedere tutto e mi potevo distrarre durante le lezioni di matematica tanto a quella non l’ascolta mai nessuno per non parlare di quello di scienze che oltre ad avere la erre moscia e la esse sibilante aveva problemi a pronunciare la p.. era orrendo quando doveva pronunciare parole come psicologo… o altre che avessero ps perché sembrava uni irrigatore non fraintendetemi a me non cambiava nulla ma dal mio ultimo banco vedevo anche la faccia schifata di Matt al primo banco che ogni volta sembra sul punto di vomitargli sulle scarpe.. non che la cosa mi dispiaccia!! Anzi Matt mi è stato sempre antipatico è un tale figlio di papà.. poi in classe se la tira perché prende sempre nove e dieci cordiale lo è ma insomma ogni volta che risponde correttamente ai prof mi guarda come per dire “ Becca e porta a casa ciuccio” lo gonfierei di botte anche se ci ha già pensato la squadra di calcio l’hanno scorso. Alzai il volto lasciando che l’acqua ormai calda mi piombasse sul volto poi la spensi e m’insaponai il corpo e i capelli.. e come ogni volta lo shampoo mi finiva sugli occhi da piccolo ci pensava mia madre ad aiutarmi ma ora.. no non più è diventata per me una routine sentire l’orribile bruciore negli occhi e i miei gemiti di dolore insomma gli occhi erano l’unica parte del mio schifosissimo corpo che mi piaceva e non prendetemi per un narcisista ma erano verdi smeraldo e sinceramente li adoravo. Chiusi gli occhi lasciando che qualche goccia ribelle s’imprigionasse tra le mie ciglia e aprì leggermente la bocca lasciando scivolare d’entro l’acqua e bevendola. Dopo poco uscì e ricontrollai la posta.. ancora nulla.. ero davvero patetico, si patetico se ancora speravo che lui mi rispondesse. Decisi di andare a letto, spensi il computer ritornai in camera e m’infilai sotto le coperte senza nemmeno mettermi il pigiama quella sera non mi andava di fare nulla.
*°*
Cazzo, cazzo, cazzo…. Perché pensavo di continuo a lui? Mi faceva pena.. forse… mi disturbava.. anche… ma insomma perché ci pensavo? Forse perché fino ad allora avevo sempre creduto di essere l’unico ad avere problemi su questa terra, l’unico ad avere una famiglia di merda. Presi il computer e lo accesi sperando che nessuno entrasse e mi beccasse. Gli serviva qualcuno con cui sfogarsi e forse quel qualcuno ero io, gli serviva una roccia un amico che lo sostenesse e lo consolasse nei momenti più critici, insomma che ci fosse sempre ma io… non potevo esserci tutto il giorno 24 su 24 e non sapevo come spiegarglielo.
Una volta finito spensi il portatile e mi accasciai su quel letto scomodo. E cercai di addormentarmi.


ECCOMIII ^^
Allora partendo dal presupposto che io NON sono Larry ma nemmeno Eleonour o qualsiasi altra cosa.. insomma la mia leader ship e naura cioè Niall più me!! Muahahah, scherzi a parte a me basta che loro siano felici quindi non m'interessa chi frequentano a me basta che loro siano realmente felici. Allora questa non credo che sia una larry perché diciamocelo, chi mi conosce saprà che questa è la fotocopia della mia vita o una piccola parte lo è e il mio Louis ehehhe (pensava che non la nominassi!!!) è Eightsvoice.
Quindi non mi schiero da nessuna parte, se desiderate che sia una Larry fatelo e non desiderate che lo sia fate anche questo siete libere o liberi di fare e pensare quello che volete. Spero che questo capitolo non vi abbia deluso e se lo ha fatto scusatemi veramente.. è che è stato molto difficile scrivere questo capitolo e non ne sono ancora molto sicura.
Ma ora vi lascio. Senza tralasciare una cosa... IL MIO MALIKKK angelica_stew.
Arrivederci bellezze mie e AUGURIII 
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