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Autore: cleariver7    08/03/2014    0 recensioni
Seguito di The last guardian, Artemis Fowl è appena resuscitato e subito lo aspetta una nuova avventura, un vecchio nemico ricomparirà nella sua vita, chi lo seguirà in quest'altra impresa??? Ma certo.... il capitano Spinalla tappo, si evolverà la situazione romantica tra i due come successo nella trappola del tempo? E Artemis ruscirà a tenersi lontano dalla morte?
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Artemis Fowl, Domovoi Leale, Nuovo personaggio, Spinella Tappo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se siete fan di Arty/Spinella siete capitati nella fiction giusta! Almeno lo spero =) se volete potete recensire e consigliarmi qualche miglioramento!! CAPITOLO 1  Finalmente vita

Quando  Artemis e i suoi amici arrivarono davanti alla porta di Fowl Manor, Spinella stava raccontandogli le loro avventure (quelle citate prima), Artemis ascoltava ,annuendo in alcune parti, in altre corrugando la fronte.
Faceva fatica a ricordare, ma al momento gli faceva fatica ogni cosa.
Prendere aria e ributtarla fuori era un'azione incredibilmente difficile, i colori erano fin troppo accesi, il sole era così caldo, e i rumori troppo forti. Tutta la vita gli stava dando un'emicrania. Eppure Artemis la adorava.
Finalmente era di nuovo in grado di respirare, di apprezare i colori dei prati e del cielo, poteva di nuovo sentire i raggi del sole sulla pelle, e sentire tutta la musica del mondo. Sentiva cantare gli uccellini, e per una volta questo non gli sembrava clichè , sentiva gli zoccoli di Polledro battere  sul prato e ,sopratutto, ascoltava la voce di Spinella.
La voce di Spinella, era la prima cosa che Artemis aveva sentito nella sua nuova vita, lei la prima persona che aveva visto.
Si era piegata su di lui. E quando lui aveva ,finalmente, aperto gli occhi, le lacrime di lei gli stavano cadendo sul petto.
Lui si ricordava ancora la sua faccia, la sua bellissima faccia. I suoi due occhi , l'uno di un caldo nocciola ,l'altro d'un impressionante azzurro, erano stracolmi di lacrime. La sua pelle scura era bagnata da esse, e intorno agli occhi tutta arrossata.
I suoi capelli mori, fino a due anni prima tagliati a spazzola, le cadevano riccioluti sulla fronte in una carina frangetta.
Lui si ricordava ancora le sue labbra piene, in un primo momento distorte in una smorfia di dolore, poi, quando aveva notato che lui era vivo, si era subito formato un sorriso raggiante.
Artemis era stato sicuro di averla già vista, come avrebbe potuto dimenticare qualcuno del genere? ma...chi esattamente era lei?
-Voi..voi.. siete miei amici?-  cos'altro avrebbe potuto dire? Aveva chiesto  loro di raccontargli la sua storia.
E loro, ovvero lei, aveva iniziato a farlo. Ora si trovavano davanti alla porta, alla porta della casa della sua vita precedente.
Leale suonò il campanello. Leale, la sua guardia del corpo, come gli avevano detto.
La persona a cui era  stata affidata la sua vita, in effetti sapeva che poteva fidarsi di lui. Anche se Artemis sapeva questo, non aveva la minima idea del perchè ne era così sicuro. Artemis scese da Polledro, il quale nitrì spaventato e disse:
-Fangosetto, non sei ancora in grado di camminare, sono passati appena un paio di minuti da quando sei tornato dal regno dei morti, datti tempo.-       Ma Artemis scosse la testa.
Spinella lo osservava preoccupata : - Non è sicuro, Arty. Devi riposarti, Polledro ha ragione-.
Artemis sapeva che avrebbe dovuto ascoltarli, sapeva che avrebbe potuto farlo senza correre pericoli, voleva farlo, ma non ci riusciva. Barcollò un poco, e subito leale fu al suo lato a sorregerlo.
Artemis si appoggiò con una mano al muro e rizzò la schiena.
-Se sto ..se sto davvero per incontrare i miei.. i miei genitori, allora..non voglio che mi vedano in questo..questo stato.-
Fece un profondo respiro, questa frase gli era costata un sacco d'energia. Spinella voleva dire qualcosa, ma sembrò ripensarci.
Parlò Polledro: -Come sai facciamo parte del popolo, non possiamo farci vedere dalla tua famiglia.  Ma qui vicino  esiste un vecchio rifugio dei partigiani elfici usato durante la guerra contro gli umani, non è stata usata da un bel pezzo, ma pensavo fosse più sicuro se per un pezzo stessimo vicino a te invece che sotto di te.-  ridacchiò -questa era bella. -
Spinella gli lanciò uno sguardo rimproverante:
- Non conosci il limite, eh Polledro? Comunque, quello che questo centauro qui ha cercato di dirti, Arty, è che saremo sempre nelle vicinanze se hai bisogno di noi. Basta che ci fai uno squillo con il tuo comunicatore elfico, e noi saremo da te, va bene?-
Artemis cercò di sorridere, non ci riuscì del tutto, ma, se qualcuno avesse guardato ben bene avrebbe visto gli angoli della sua bocca alzarsi di qualche millimetro.-Apprezzo il vostro aiuto..- poi la porta si aprì e le creature elfiche divennero invisibili.
  
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