Era mattina ormai a Liverpool , Paul era sveglio e girava per la casa in modo silenzioso e cauto , all'improvviso si ritrovò il pianoforte davanti, così iniziò
a suonare.
Ormai era preso dalla musica e non riusciva più a smettere, le sue dita erano lunghe e lisce, continuamente guardate dai suoi occhi che quasi si muovevano
come i tasti bianchi.
Mentre il piccolo Paul era concentrato, John andò dietro di lui senza farsi vedere e si sedette sullo sgabello dove era seduto il più giovane. Mise le gambe aperte per unirle alle sue che erano perfettamente accavallate l'una sull'altra e poggiò il petto sulla schiena di Paul, il quale faceva finta di nulla.
Iniziò a muovere le sue mani e a metterle su quelle di Paul cullandole dolcemente.
Poi toccò al suo collo, dove John fece dei sospiri molto intensi dandogli piccoli baci.
Per finire, spostò le mani sul suo petto facendogli carezze e andando sempre più giù.
Paul non ce la fece a sopportare, tanto che si fermò con le dita tremanti e girò la testa verso il più grande e ansimò rosso in viso. John per tutta risposta lo
guardò sorridendo e gli disse :
- finalmente hai capito, andiamo in camera mia -