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Autore: Byran    08/03/2014    1 recensioni
[Doppelgänger: Dawn of the Inverted Souls]
[SPOILER]
One shot incentrata su una prima relazione epistolare tra Shuang e Clifford, aiutata dal maggiordomo - e improvvisato messaggero, aggiungerei - Zhuang. Non ci sono particolari cambiamenti con la storia originale.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Subito dopo aver bussato, il ragazzo dai capelli corvini si affacciò dalla porta. Aveva le guance leggermente rosee e un timido sorriso lo fece sembrare ancora più piccolo e innocente di quando già non sembrasse normalmente.
- Posso, Milady?
- Oh, Zhuang! Prego, si sieda.
A dispetto del suo tono di voce, non fu per niente sorpresa nel vederlo. Era l’unica persona con cui poteva avere dei rapporti in fin dei conti, e non riusciva ad immaginare una persona che non fosse Zhuang entrare dalla porta. Veniva a trovarla ogni giorno verso le 16:45, così da poter preparare il thè senza fretta e poterlo bere alle 17:00 in punto. Da qualche tempo però (precisamente da quel giorno piovoso) lo aspettava con impazienza.
- Eh, eheh...  - Zhuang si grattò la guancia con l’indice, stranamente indeciso sul da farsi e si fece spazio nella grande sala.
- Zhuang, dimmi, stai bene ogg-
- C’è un'altra lettera per lei! - la interruppe bruscamente il ragazzo dai capelli corvini. Così le porse la lettera, con lo sguardo vuoto rivolto a terra.
Shuang allungò le braccia tremanti verso il suo maggiordomo e prese la lettera con delicatezza.
Shuang aveva intuito chi fosse il mittente dal profumo che la lettera emanava.
È lui, è proprio lui!
Chiuse gli occhi, cercando di contenere la sua felicità e dopo aver preso un bel respiro, aggiunse:
- Ti ringrazio come sempre, Zhuang.
- Desidero solo la vostra felicità, Milady. - si inchinò il maggiordomo.
- Per favore, ti ho già detto che puoi anche non chiamarmi in quel modo...
- Posso invece. Anzi, voglio. -
Shuang si lasciò scappare un sorriso, apparentemente rivolto a Zhuang, mentre egli assunse un'espressione anonima e indietreggiò di qualche passo, per poi uscire dalla porta.
 
Rimasta tutta sola nella stanza, diede una spinta alla ruota della sedia a rotelle, avvicinandosi alla finestra e ammirando il panorama.
Era curioso vedere come un ragazzo potesse suscitare tante emozioni con una sola lettera, con il solo lavoro della mano e della mente. Sembrava che per Shuang, la sola certezza di avere un oggetto riguardante Clifford, le dava pace e tranquillità. Le bastava sapere che ancora una volta, aveva scritto pensando a lei. Che fosse una lettera riguardante la crisi, il cibo, i problemi dei giovani, il passare del tempo; implicavano una dedizione da parte di Clifford nei confronti di Shuang.
E questo la faceva sentire amata, una volta tanto.
 
Prese ancora una volta un gran respiro e aprì la lettera.
 
Oh, la scrittura di Clifford.
Che bella, bellissima sensazione.

Si scambiavano lettere solamente una volta al mese, ma il loro rapporto sembrava consolidarsi col semplice passare del tempo. Respirare aria nuova, ascoltare con piacere e raccontare con entusiasmo, immaginare insieme mondi perfetti e realtà diverse: erano questi gli elementi di una ricetta perfetta per una coppia così affiatata. Ma nessuno al mondo poteva sapevare che, ahimè, anche la loro storia era destinata a finire.
 
Quel giorno Zhuang fece presente a Shuang che le sue lettere non erano più desiderate. Che Clifford non voleva più parlare con lei, che era stata solo un passatempo e l'aveva presa in giro da sempre.
Lo stesso giorno, Zhuang fece presente a Clifford che le sue lettere non erano più desiderate. Che Shuang non voleva più parlare con lui, che era stato solo un passatempo e lo aveva preso in giro da sempre.
 
Due ragazzi, così distanti eppure così vicini.
Che non possono uscire dalle quattro mura che li circondano.
Ognuno intrappolato nella propria gabbia, dove nessuno avrà più il permesso di entrare.

 

~ Fine ~

Vorrei precisare che scrivo da un computer americano quindi ogni volta mi tocca fare copia e incolla per scrivere le vocali accentate. Se ne ho saltate alcune (probabile 8D) fatemelo sapere!!
Un parto. Questa fanfiction è stata un parto... e la cosa bella è che non sono neanche convinta di ciò che ho scritto, evviva~ E’ piena di frasi che avrei voluto evitare (come: Due ragazzi così distanti eppure così vicini, tipica frase del madoka) ma sicuro che ho scritto roba di un fandom che è praticamente inesistente (forse sono l’unica che conosce DoTIS) quindi chissene, nessuno sa di cosa sto parlando 8D *delirio
  
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