Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: yachan    27/06/2008    3 recensioni
Ash torna a Pallet Town, ma al suo ritorno una sorpresa lo coglierà impreparato, portandolo a riflettere sulle sue scelte.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ash, Brock, Gary, Misty | Coppie: Ash/Misty
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
LIGHT AND SHADOW

LIGHT AND SHADOW

                                                        

Cap. 15

 

 

-         Uhh…- la ragazza si svegliò lentamente, mettendosi seduta. Notò il ragazzo che era seduto accanto a lei e che si voltò per guardarla.

-         Ehi, ti sei svegliata- disse con un sorriso.

-         Ash?- disse lei ancora un po’ frastornata e si guardò intorno con aria smarrita. Si trovavano da qualche parte dentro il bosco.

-         Tranquilla, se cerchi Spinarak non c’è più. Io e Pikachu lo abbiamo fatto allontanare.

-         Ah sì?- disse stupita.

-         Avessi visto la tua faccia…alla vista di lui sei passata dal viola al bianco in un secondo- ridacchiò lui- Non posso crederci che hai ancora così tanto terrore per questi pokèmon.

-         Mhh…- brontolò offesa e cercò il suo Pokèmon- Dov’è Togepi?

-         E’ con Brock e Pikachu. Brock sta dando da mangiare ai nostri Pokèmon, mentre io aspettavo che tu ti riprendessi dallo svenimento.

-         Sono svenuta? Per quanto?

-         Per ben un ora.

-         Hai aspettato un ora che io mi svegliassi?

-         Che dovevo fare? Abbiamo provato a svegliarti io e Brock, ma parevi essere nel mondo dei sogni. Così che Brock ha detto di aspettare che ti saresti svegliata da sola.

-         Capisco…Strano che tu non abbia tentato di farmi qualche scherzo mentre ero svenuta.

-         Ci avevo pensato- disse lui, ma poi indietreggiò allo sguardo arrabbiato di lei- Ma sapevo che non avresti gradito e che me l’avresti fatta pagare caro- ridacchiò, poi alzò lo sguardo- E poi si stava bene qui, questa sera le stelle si vedono più nitidamente.

-         Oh?- alzò anche lei lo sguardo- Hai ragione.

La ragazza sbirciò con lo sguardo il ragazzo accanto a lei, che aveva la faccia rivolta al cielo. Sorrise al vedere il suo volto illuminato dalla luce della luna.

-         Ash, tu…hai mai pensato al tuo futuro?

-         Uh?- si voltò per guardarla.

-         Intendo dire…- disse lei un po’ imbarazzata- A parte diventare Maestro Pokèmon…hai mai pensato a come sarà la tua vita tra qualche anno?

-         Da vecchio?

-         No, non così tanto lontano.

-         Uhm…- alzò lo sguardo pensieroso- La mia vita, eh? Non ci avevo pensato a fondo finora. Quello che mi preme più è raggiungere la mia meta.

-         Capisco…- abbassò lo sguardo.

-         Però…immagino che per allora avrò conosciuto tanta gente, visitato molti luoghi, ma voi che siete i miei amici ci sarete sempre al mio fianco.

-         Non credi che le nostre strade possano dividersi un giorno?

Ash la guardò, poi tornò a guardare il cielo.

-         Forse, ma non credo che sarà un addio definitivo. Noi ci rincontreremo…un giorno.

-         Per allora, chissà quanto saremo cambiati. Forse ci dimenticheremo uno dell’altro.

-         Non credo proprio- disse sicuro- Io non potrei dimenticarmi di te- la guardò e sorrise- Della ragazza che non fa che rimproverarmi per ogni mio errore, che mi sostiene nelle mie battaglie, che…- si fermò e abbassò lo sguardo timido.

-         Sì?- lo guardò un po’ ansiosa.

-         Beh, diciamo che sei unica- ridacchiò alzando lo sguardo imbarazzato.

-         Ash…- sorrise- Già, l’unica in grado di sopportarti.

-         Ehi- si voltò offeso.

-         Però per allora…forse conoscerai qualcun’altra come me…forse migliore e chissà che non ti capiti di innamorarti.

Il ragazzo la guardò confuso, poi arrossì.

-         Che?

-         Devi sempre agitarti quando ti parlo di questo?- ridacchiò un po’- Sembri proprio un bambino.

-         Perché dici cose assurde- girò la testa offeso- E poi…non ho bisogno di cercare lontano, ciò che ho vicino a me…- sussurrò.

Misty lo guardò per qualche secondo insicura di aver udito bene.

-         Hai detto qualcosa?

-         …no- si alzò in piedi- Andiamo che Brock ci aspetta.

-         …d’accordo- si alzò anche lei e lo seguì- Sicuro di non aver detto niente?

-         Ti ripeto di no- disse lui con la schiena rivolta a lei e senza fermarsi.

-         Mah…

 

-         Misty!

-         Uh…- aprì gli occhi lentamente e vide il volto della sorella Daisy vicino al suo- Cosa…?

-         Sei svenuta- disse lei sollevata- Non sai che spavento. Non ti saresti dovuta allontanare dalla Palestra.

-         La…Palestra?- si toccò la fronte confusa cercando di ricordare- Oh…sì, c’erano quei uomini e…- stette in silenzio per un po’, mentre le persone nella stanza attendevano e cercando di mettere ordine ai suoi ricordi- Sì, ora ricordo, gli uomini della Lega.

-         Ti…ricordi?- chiese Daisy incerta.

-         Sì- fece cenno di sì- Dove sono ora?

-         Se ne sono andati…hanno lasciato detto che sarebbero tornati, per parlare con te con più tranquillità.

-         Capito- socchiuse gli occhi. Poi alzò lo sguardo per guardarsi in giro. C’erano solo le sue sorelle. Era certa che la presenza del ragazzo, non fosse stato solo un sogno- E Ash…?

Le tre sorelle si guardarono tra di loro preoccupate.

-         Sei sicura di volerlo sapere?- chiese Lily incerta. Misty la guardò per qualche secondo, poi fece cenno con la testa.

-         …sì.

 

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

-         Ecco la tua cena- disse un uomo aprendo la porta di una stanza buia, illuminata solo da una finestrella.

Un ragazzo dai capelli spettinati, lo fissava con quei suoi occhi tormentati. Con voce preoccupata si rivolse all’uomo.

-         Quand’è che mi farete uscire?- chiese lui.

L’uomo si voltò quasi indignato dalla domanda.

-         Questo è ancora da vedersi. Non hanno ancora deciso sulla tua sorte- chiuse la porta dietro di se, assicurandosi di chiudere bene a chiave.

Il ragazzo rimase seduto finché non sentì i passi dell’uomo allontanarsi sempre di più. Poi lentamente scivolo verso il tavolino dove era stato appoggiato il vassoio con la sua cena. Guardò il cibo come se non volesse mangiare, ma la sua pancia gli ordinò di mettere sotto i denti qualcosa. Cautamente mandò giù qualche boccone, sperando di non doversene pentire in seguito.

Sospirò poi, dirigendo il suo sguardo alla finestrella posta vicino al soffitto. Non si vedeva molto, ma da quanto aveva detto l’uomo, intuì che dovesse essere sera, forse le otto. Non sapeva dirlo con certezza. Le ore e forse i giorni passavano lenti lì, senza avere notizie di niente e nessuno.

E in quelle ore di solitudine forzato, i ricordi continuavano a tormentarlo incessantemente.

Era come se d’improvviso dovesse fare i conti con tutto ciò che aveva provocato.

E quella sensazione era davvero terribile.

Poi in quei ricordi, riaffiorò la figura di quel ragazzo…come si chiamava? Ah sì, Ash. L’unico che finora era riuscito a metterlo in difficoltà e che gli aveva pure salvato la vita, nonostante lo avesse seguito per vendicarsi.

…è vero. Ti detesto per quello che hai fatto alle persone e…a Misty. Ma nonostante tutto, non posso lasciarti morire così. Ho detto che mi sarei vendicato, ma non certo con la tua morte.

Si chiese perché quel ragazzo, così semplice in apparenza, potesse avere dentro di sé una forza simile. Lo vedeva intento a combattere contro di lui, deciso a non arrendersi.

E ricordò le parole che gli aveva rivolto.

Non devi far affidamento su quella pietra, ma sulle vere capacità dei tuoi pokèmon! Non sai cosa ti potrebbe accadere se tu utilizzassi ancora quel potere?

Finora aveva tentato di non pensarci, ma ora lì da solo, era costretto a riflettere su quelle parole.

Le cose pian piano sembravano avere un senso e guardò se stesso come un mostro.

Ricordò allora il primo capopalestra che aveva affrontato, quella ragazza dai capelli color arancio. Il suo sguardo sgomento e pallido, poco prima di correre via dalla Palestra.

E poi la rivide nuovamente tempo dopo in quella stradina, con aria affaticata e tenendosi in piedi a stento. Non era chiaramente in forma, ma aveva il coraggio di affrontarlo a parole. Neppure quando lui aveva tentato di strangolarla aveva dato cenno di arrendersi e continuava a sfidarlo con il solo sguardo. Probabilmente l’avrebbe uccisa se non fosse arrivato quel ragazzo.

E senza preoccuparsi delle conseguenze, si ritrovò alla Fiera la ragazza, molto cambiata. La disperazione dove l’aveva trascinata, l’aveva costretta a vendicarsi da sola. Aveva avuto paura, doveva ammetterlo, quando il primo colpo fu sparato verso di lui. Per la prima volta, si stava rendendo conto di quali conseguenze ne erano derivate dal suo comportamento. Probabilmente sarebbe morto, ne era certo mentre aspettava il suo momento senza fare un passo. Però poi incredulo, guardò quel ragazzo mettersi in mezzo per proteggerlo. Era assurdo, si diceva. Quale pazzo si sarebbe voluto sacrificare per lui? Lui che aveva provocato tanto dolore? E con dolcezza quel ragazzo era riuscito a calmare la ragazza. La vedeva inginocchiarsi a terra, mentre mormorava qualcosa al ragazzo con le lacrime agli occhi. Quella scena gli rimase impresso. Può una amicizia era così forte?

E dentro di lui, qualcosa lo scosse. Quello in cui credeva, tutto ciò per cui aveva lottato, la sofferenza dei primi momenti…gli parvero così confusi. Incominciò a dubitare di stare facendo la cosa giusta, però il rancore che si portava appresso nel cuore, lo aveva rimesso in piedi con una sfacciataggine incredibile.

Infine, uno squarcio si aprì dentro di sé, quando vide la figura del ragazzo in piedi e di spalle con accanto il suo Pokèmon, dopo avergli salvato la vita. Troneggiava sulla sua persona, come un pilastro che non avesse bisogno di sostegni.

E allora capì chi dei due era veramente il più forte.

Sospirò mentre si mise nuovamente accovacciato sul letto.

Probabilmente, era la cosa più giusta che venisse portato via dalla Lega. Solo…si chiedeva che fine avesse fatto quel ragazzo. Chissà come stava? E la ragazza? Ma poi, perché si faceva queste domande? Non ne aveva il diritto.

Eppure…alzò lo sguardo nuovamente alla finestrella…non poteva fare a meno di pensarci, in quella stanza buia. Chiuse gli occhi. 

 

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Un ragazzo dai capelli color nero corvino guardò nuovamente la palestra. Quella che un tempo aveva un enorme piscina piena di Pokèmon d’acqua e un senso di allegria traspariva nell’atmosfera. La stessa che ora era deserta, priva d’acqua, priva di Pokèmon, priva d’allegria…priva della presenza di lei.

Quante cose erano nuovamente cambiate dal suo viaggio.

-         Triste, vero?

Si voltò spaventato e guardò sorpreso la ragazza che camminava verso di lui con andatura tranquilla. Teneva sulle spalle un maglione, dopo essersi svegliata dal suo letto e il suo sguardo era serio.

Lui la guardò triste e non seppe cosa dire.

-         E’ incredibile quante cose posso cambiare a distanza di qualche anno- lei ora lo aveva raggiunto e si era fermata accanto a lui ad osservare la palestra deserta- Sei anche cresciuto di statura- lo guardò- Quasi non me ne accorgevo.

-         Misty…- abbassò lo sguardo e strinse le mani- Scusami.

Lei lo guardò in silenzio, poi si voltò.

-         Abbiamo passato un bel pomeriggio…questo può bastare- disse lei.

-         Però…

-         Hai mentito, lo so…Ma almeno non ti sei preso gioco di me. Avresti potuto dirmi la verità, riportarmi alla realtà, ma invece hai preferito farmi passare un piacevole pomeriggio- stiracchiò le braccia- E credo che in tutto questo tempo, non ho mai passato una giornata così spensierata.

Ash sorrise. Anche lui era d’accordo…finora non era riuscito a passare un giorno con lei scherzando come normali amici.

-         Hai ragione- ammise- Per un momento ho creduto che fossimo tornati davvero indietro nel tempo.

-         Già, da ragazzini eravamo così presi dalle nuove scoperte, dalle novità, che non avevamo tempo per pensare. Ogni giorno era un avventura. Mentre invece da quando gestivo la Palestra, era come se il tempo mi si fosse fermato. Tutto intorno a me procedeva velocemente- sospirò- Io invece passavo i giorni lentamente a ricordare le nostre avventure e non potevo che sentire nostalgia di quel periodo.

-         Misty.

-         Non fraintendermi. Prendermi cura della Palestra non mi dispiaceva. Era qualcosa che mi rendeva felice.

-         E ora, vuoi chiuderlo…

-         Non ci sono alternative.

-         Certo che ci sono- la guardò serio- Guardati intorno. La vedi la Palestra? Questo è il tuo sogno. Non lasciare che il passato ti impedisca di andare avanti. Tu hai dato anima e corpo per mandare avanti la Palestra da sola.

-         Che ne vuoi sapere tu?- gli voltò la faccia- Tu non eri qui.

-         Lo so…- strinse forte le mani, come se quella frase lo avesse ferito- Però ti conosco bene e so che ti impegni in quello che ami. Se non fosse stato così…se questo non fosse stato il tuo vero sogno…- la guardò deciso- Io non ti avrei lasciata andare.

Misty si girò per guardarlo.

-         Se fare il capopalestra non era quello che desideravi fare, perché allora te ne sei andata? Perché non hai continuato a viaggiare con noi e realizzare un altro sogno?

-         Beh, pare che la mia partenza non sia stata così importante per te. Eri quasi felice che me ne andassi.

Il ragazzo la guardò in silenzio.

-         Sei una sciocca- si voltò arrabbiato. Quelle parole lo avevano nuovamente ferito- Non so neanche perché sto qui a parlarne. Se avessi veramente voluto che te ne andassi, avrei chiesto a mia madre di ripagarti la bici. Avrei fatto a meno di averti con me nei miei viaggi.

La ragazza lo guardò stupita, poi tornò seria.

-         C’è una cosa che vorrei chiederti…

-         Eh?

-         Perché in tutto questo tempo…non ti sei fatto sentire? Neanche un chiamata o una lettera…

Ash chinò la testa triste, senza aprire bocca.

-         …capisco- Misty chiuse gli occhi, rassegnata al suo silenzio.

-         Misty!- arrivò in quel momento la sorella Lily- E’ arrivata una persona…

-         E’ così importante Lily? Digli di aspettare in sala d’attesa.

-         Però…credo che dovresti andare Misty.

-         Mh?- la guardò senza capire.

In breve i due raggiunsero l’ingresso, dove li attendeva un ragazzo che chiacchierava allegramente con le altre due sorelle.

-         Ragazzi! Ciao!- salutò contento.

-         Brock?- dissero sorpresi Misty e Ash.

-         Sono venuto a trovarti- disse Brock- E sapevo che Ash si trovava qui da te, perché avevo chiamato a casa sua.

-         Come mai questa visita?- chiese Misty.

Brock divenne serio.

-         Sono venuto a parlarvi di una cosa urgente.

Misty e Ash si guardarono senza capire. Brock continuò.

-         Ho saputo che chiuderai la Palestra Misty.

Ash si girò per guardare la ragazza, mentre lei si stringeva nelle braccia.

-         …sì. E allora?

-         Guarda- estrasse un foglio e glielo diede da leggere- Ti ricorda qualcosa?

-         E’…la stessa richiesta della Lega a chiudere la Palestra- alzò per guardarlo- Ma come…lo hanno chiesto anche a te?

Lui fece cenno di sì.

-         Sì, e non solo a me. Mi è giunta voce che anche le altre Palestre dove Jonathan è stato, hanno ricevuto la stessa richiesta.

-         Che significa?- chiese confuso Ash- Perché la Lega chiederebbe alle Palestre di chiudere?

-         E’ quello che mi sono chiesto anch’io dopo averlo saputo. All’inizio appena ricevuto la visita da quelli della Lega, ero un po’ depresso…sai, l’incidente e la Palestra semidistrutta. In più, la tv aveva trasmesso il combattimento dove ne uscivo sconfitto. Beh, erano riusciti a farmi convincere che chiudere la Palestra era la cosa giusta dopo l’ultimo episodio. Finché la Capopalestra Erika non mi contattò. Sapeva del mio scontro con Jonathan e del…- guardò Misty dispiaciuto- dell’incidente a Misty…Anche a lei ed altri Capopalestra era capitato di scontrarsi con Jonathan finendo sconfitti.

-         Già, ne avevo sentito parlare anch’io quando seguivo Jonathan…- disse Ash perplesso- Però non sapevo della notizia di chiudere la Palestra.

-         E’ per questo che sono qui…Non so quale sia il loro obiettivo, ma stanno sicuramente tramando qualcosa. Gary si è già messo d’accordo con gli altri Capopalestra per raccogliere informazioni e dati che ci potranno servire.

-         Gary?- i due guardarono sorpresi l’amico.

-         Già, sembra che lui se ne sia accorto per prima e mi ha chiamato per averne la conferma. Così sono venuto a conoscenza della situazione di Misty- guardò la ragazza che fissava sorpresa quel foglio di carta- Misty, io non so cosa la Lega ti abbia detto, ma qualsiasi cosa sia successa, non è un motivo valido per farti chiudere la Palestra.

-         Ah no?- disse lei abbassando lo sguardo- Uccidere il proprio Pokèmon non è un motivo valido?

-         Misty, è stato un incidente- disse Ash- Non l’hai ucciso tu.

-         Però è stata a causa delle mie decisioni che è finita così.

-         Quando la smetterai di fartene una colpa? Al posto tuo un altro Capopalestra avrebbe reagito alla stessa maniera. In questo caso, è capitato a te…ma poteva capitare a chiunque. Non sapevi contro chi ti stavi scontrando.

-         Ash ha ragione- disse Brock e la prese per le mani- Non potrai cancellare questo peso che ti porti appresso, chiudendo con tutto ciò che ami…allontanandoti dalle persone che ti vogliono bene e che vogliono la tua felicità. E’ ora di reagire Misty. Io e Ash conosciamo bene la vera Misty e sappiamo che può farcela a superare questo momento- la guardò dolcemente- Io e gli altri Capopalestra vogliamo andare a capo di questa faccenda e per farlo abbiamo bisogno della vera Misty.

-         Però…però io…- disse con le lacrime agli occhi- Non credo di farcela…non sono nelle condizioni di…

-         Puoi farcela- disse Ash sicuro- E poi, non sei più sola.

Misty guardò i due ragazzi che la guardavano con sguardo deciso e dolce, e per un momento tornò con i ricordi al momento in cui le loro strade si erano divise. Il giorno in cui si erano ripromessi di rimanere amici per sempre e aiutarsi a vicenda.

 

-         E’ per merito di questa bici che ho conosciuto Ash- disse Misty, camminando affianco alla bici e con accanto Ash e Brock. Poi si rivolse al suo Togepi che stava sul cestello davanti- Sai Togepi, anche quando ho conosciuto te è stato per puro caso.

-         Il nostro incontro non è stato un caso- disse Ash. Misty si voltò per guardarlo sorpresa- Non posso credere che sia stato un caso incontrare proprio te fra tanta gente.

-         Che cosa vuoi dire Ash?

-         Sono convinto che tutto quanto sia successo perché…- si voltò a guardarla con un sorriso- era destino che ci incontrassimo e che diventassimo amici.

-         Lo penso anch’io- intervenne Brock- Ne abbiamo passate tante nei nostri viaggi, che ora siamo amici per la pelle.

-         Anche tu pensi che siamo amici per la pelle, Brock?- sorrise contenta- Che bello.

I due ragazzi si voltarono a guardarla e fecero entrambi cenno di sì. Come in una sorta di intesa tra di loro.

 

Certo, erano cresciuti, avevano avuti i loro problemi e avventure uno separato dall’altro. Però ora erano lì…con lei. Come se non se ne fossero mai andati. Come se quei giorni grigi passati in solitudine fossero ormai un vecchio ricordo.

Misty socchiuse gli occhi e poi tirò fuori un altro foglio. Lo stesso foglio che aveva firmato lei il giorno che aveva deciso di arrendersi. Il giorno in cui la Misty combattente aveva smesso di lottare, nel momento invece che avrebbe dovuto resistere.

Lei per prima avrebbe dovuto sapere cosa si prova a vedere qualcuno lasciarsi andare nella disperazione e sentirsi inutili. E ora sapeva cosa dovevano aver provato le sue sorelle, i suoi amici, Gary e Ash, a vederla così.

Ma forse era giunto il momento di voltare veramente pagina.

Doveva chiudere con i ricordi del passato…doveva accettare quel che era stato e imparare dai suoi errori.

Lo doveva fare, per se stessa e per quelli che credevano ancora in lei.

I suoi amici la guardarono un po’ preoccupati per il suo silenzio, poi la videro alzare il braccio con il suo foglio. Con l’altra mano strappò il foglio in due e alzò lo sguardo, con qualche lacrima agli occhi, ma finalmente sicuro di sé.

-         La vita va avanti…e io non ho intenzione di rimanere ferma- disse con le prime parole piene di speranza, lei che aveva abbandonato quel suo lato dolce per diventare fredda e cinica.

I suoi amici si guardarono sollevati e felici. Finalmente…finalmente si poteva tornare a sorridere.

Si abbracciarono per commemorare quel momento. I tre amici si erano ritrovati.

 

  CONTINUA…

 

""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""

Anteprima: Dopo una lunga attesa, parte dei misteri che avvolgeva la storia della pietra nera e Jonathan, avranno una soluzione. Però questo porterà a nuovi interrogativi.

In questo nuovo mistero, verranno coinvolti vecchi personaggi che aiuteranno Ash e amici in questa nuova impresa. E inevitabilmente, in questa nuova riunione, riporterà a galla vecchie discussioni.

Questo e altro nella prossima puntata! Non mancate!

"Nella luce e nell'oscurità, io ci sarò"

""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""

Avevo detto 17? Bene, se è così, allora rettifico dicendo che la fic terminerà al capitolo 18, se invece non l’avevo detto…beh, amici come prima XD

Grazie a Fedina per avermi passato l’episodio di Pokèmon in italiano, dove si separano. Però devo dire…ma che cavolo di traduzione hanno fatto! Brock che dice “amici per la pelle”? Ma questo lo si dice in altri casi! Le parole giuste erano “i migliori amici”. E nell’episodio, Misty sembra una idiota nel ripetere la frase di Brock -_-‘

Waaa, comunque la storia mi commuove ç.ç anzi, mi commuovo da sola XD Il fatto è che certe scene non erano comprese nella stesura originale della fic e quindi mi ritrovo ad improvvisare (non uccidetemi U.U’). Perciò continuate a seguirmi, perché siamo alla fine e anche perché ci saranno varie sorprese, che neppure io so XD

Ok, lasciate stare, oggi sono un po’ euforica ^.^ E’ solo che, ho appena finito di rileggermi il prossimo capitolo e un poco mi fa ridere la scena dove…beh, lo saprete presto. Bye!

By Ya-chan

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: yachan