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Autore: lady hawke    27/06/2008    21 recensioni
La Mappa dei Malandrini è stata una manna dal cielo per Harry, ma prima ancora dei gemelli Weasley, adorabili prosecutori dell'opera di Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso. Ecco due giovani e innocenti studenti del primo anno alle prese con questa sensazionale scoperta.
“Non mi va.” Fu la prima frase che apparve, sostituita poco dopo da altre.
“Il signor Ramoso mi dice che siamo chiusi per ferie.”
“Messer Felpato era convinto che si trattasse di rinnovo locali”.

Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George, e, Fred, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: In HP e il Prigioniero di Azkaban la malandrinata che i gemelli combinano per beccarsi una punizione ha a che fare con delle Caccabombe, ma l’indefessa autrice qui presente se n’è accorta alle tre di notte dopo aver scritto più di metà storia. Fortunatamente la cosa non cambia la sostanza, e l’esito dell’azione è identico. Vi chiedo di perdonare questa mia piccola licenza poetica.



- Ma era solo un’esercitazione pratica! – si lamentò Fred con aria sentitamente dispiaciuta.
- Signor Weasley, far saltare i water del bagno del quinto piano non mi sembra propriamente un’esercitazione. – disse la professoressa McGranitt, asciutta, fissando i gemelli da dietro il suo paio di occhiali.
- E invece è così! – disse George – Stavamo studiando per il compito di Incantesimi e siamo andati un po’ avanti con il programma e abbiamo visto l’incantesimo Bombarda. Eravamo soltanto curiosi. – ammise candidamente.
Minerva per un attimo sembrò vacillare, quasi fosse sul punto di guardarli con ammirazione; erano anni che non gli capitavano sotto mano degli studenti così sfacciati.
- Bene, - annunciò – avrò modo di soddisfare appieno la vostra curiosità allora; dubito che abbiate avuto il piacere di conoscere il nostro custode come si conviene. Sarà lui ad occuparsi della vostra punizione, io mi accontenterò di togliere dieci punti ciascuno alla vostra casa e di avvertire i vostri genitori.
I due ragazzini si guardarono furtivamente: dieci punti a testa alla seconda settimana di scuola e pure una lettera a casa. Una buona media, secondo i racconti di Bill e Charlie. Quanto a Gazza… be’, non vedevano l’ora di conoscerlo, erano sempre stati tipi molto socievoli, dopotutto. In quel momento, giusto per aumentare la suspence e la solennità della situazione, qualcuno bussò alla porta.
- Mi ha chiamato, professoressa?
- Sì Argus, abbiamo trovato i colpevoli delle esplosioni nei bagni. Le presento il signor Weasley e il signor Weasley. Ne faccia ciò che vuole. – spiegò la strega con una nota di sarcasmo nella voce.
- Tanto piacere. – risposero i due ragazzi, voltandosi all’unisono e sfoderando un sorrisone allegro.
Gazza li odiò in quel preciso momento. – Seguitemi. – intimò.
Per nulla terrorizzati, con gran scorno del custode, e di Mrs Purr, i ragazzi si alzarono, pronti ad affrontare la punizione.
- Arrivederci professoressa McGranitt! – disse George, chiudendo la porta. Alla donna non restò che alzare gli occhi al cielo e scuotere la testa.
- Dove andiamo? – chiese Fred.
- Questo non la deve interessare più di tanto, signor Weasley. Il mio ufficio non è un posto gradevole.
- Oh, ma ne ha uno tutto suo? – commentò George, estasiato.
- Siete davvero fortunati, il professor Silente non ama le punizioni corporali, al contrario di me. Tempo addietro avrei potuto appendervi per le caviglie e lasciarvi così per ore. – replicò il Magonò, glaciale.
- Sadomaso. – bisbigliò Fred al fratello con un occhiolino.
Nessuno parlò più fino a che Gazza non li introdusse rudemente nel suo, personale, ufficio. Non lo si poteva certamente definire un luogo piacevole: sulla sudicia scrivania erano appoggiate un paio di minacciose manette arrugginite che il custode, con suo grande rammarico, non avrebbe mai potuto utilizzare; tutt’intorno c’erano armadi semiaperti che contenevano oggetti confiscati come Frisbee Zannuti ed altre amenità. Il paradiso di Fred e George.
- Vado a recuperare gli stura-lavandini con cui pulirete il macello che avete fatto. Non osate toccare niente, o sarà peggio per voi. – disse l’uomo, con fare macabro. Aspettò che la gatta uscisse e poi chiuse la porta. I due sentirono la serratura scattare: erano stati appena chiusi dentro.
- Pensi che mamma vorrà sapere che a scuola ci maltrattano? – domandò Fred.
- Aspetta che legga la lettera della McGranitt. Ci pensi, la nostra prima Strillettera!
- Così Percy smetterà di rivolgerci la parola, fantastico, George.
I gemelli rimasero poi in silenzio, guardandosi attorno con fare pigro: c’erano un sacco di cose interessanti lì dentro, ma nulla di prelevabile senza che Gazza se ne accorgesse.
- Che dici, frughiamo un po’ intorno per passare il tempo? – propose Fred, sbadigliando. – Giusto per non pensare al fatto che presto avremo roba schifosa tra le mani.
George rise, alzandosi. – Niente di particolarmente interessante. – disse poi, cominciando ad aprire i cassetti della scrivania a caso. Con un ghigno divertito estrasse un pacchetto recante la scritta Speedy Magic, per poter avere più spazio per curiosare.
- Gazza deve avere un gran complesso di inferiorità se si riduce a questo. – disse.
- Povero custode. – convenne Fred, alzandosi a sua volta e cominciando ad aprire gli armadi.
Per poco non rischiò di far cadere una scatola stracolma di Caccabombe. – Che scorta industriale!
- Elastici, chiavi, intrappola dita… - elencò George, con fare deluso. – Nulla di che, conserva pure le vecchie pergamene. – disse buttando il vecchio pezzo lacero sul piano della scrivania.
- Sarà la lettera di un vecchio amore? – rise Fred. – Il rifiuto della donna da lui amata.
- La pergamena è bianca. – fece notare George.
- Oh, lo era anche il diario di Percy, se ben ricordi.
- Qual era l’incantesimo che ci aveva insegnato Charlie? – domandò George.
- Rivela il tuo segreto. – disse Fred con fare compiuto ed estremamente serio. Con grande soddisfazione videro che linee di inchiostro stavano comparendo per formare una breve frase. Il battito del loro cuore accelerò per l’eccitazione.
“Ci hai provato” disse la pergamena.
- Rivela il tuo segreto. – tentò George, sperando di avere più fortuna. Stavolta la frase composta era più lunga.
“Scarsa fantasia, nevvero, messer Lunastorta?”
“Il signor Codaliscia suggerisce un proverbio: ritenta e sarai più fortunato.”
- Ho come la sensazione che ci stia prendendo in giro. – disse Fred. Nello stesso istante i gemelli sentirono la serratura scattare. Rificcarono la roba nei cassetti e si sedettero il più compostamente possibile. La pergamena era al sicuro in una tasca.
- Le vostre nuove bacchette. – disse Gazza, porgendo loro due stura-lavandini, e guardandoli con profondo disgusto.
Le nuove bacchette dei gemelli, com’era prevedibile, si rivelarono assai scomode e ben poco maneggevoli. Ma certo questo non sarebbe bastato a scoraggiarli. Lavorarono di buona lena, pensando ossessivamente a come convincere la pergamena dispettosa a collaborare.
- Pensi che abbia volontà propria? – chiese Fred.
- Quella carta straccia? Be’, di certo si diverte un mondo a ridersela alle nostre spalle.
Sistemare il bagno richiese un’incredibile quantità di tempo e di fatica. Fred e George tornarono in sala comune piuttosto provati dall’esperienza e desiderosi di tranquillità.
Sfortunatamente l’irreprensibile mamma Molly aveva già compilato una rapida risposta per quei discoli dei figli, e Errol, il gufo di famiglia l’aveva recapitata da un pezzo. Nessuno aveva osato aprirla per non sentire le urla disumane di mamma Weasley ed era finita con l’esplodere in pompa magna, facendo un sacco di rumore.
- Che vi è venuto in mente di fare? Volete farvi espellere? – urlò Percy non appena li intercettò sulle scale che portavano ai dormitori.
- Cos’è, il riassunto della lettera di mamma? – chiese George.
- Non abbiamo fatto nulla, e abbiamo già pagato con la punizione. Torna ai tuoi libri, Percy. – tagliò corto Fred, sorpassandolo. I gemelli Weasley avevano ben di meglio da fare.
- E ora, - annunciò Fred tirando fuori la pergamena con foga – voglio proprio vedere quanto si diverte questa qui.
- Hai altri incantesimi a disposizione?
- Pensavo di tirare a caso, George.
- Sono della tua stessa opinione. – rispose il gemello. Entrambi si sedettero sul letto con le gambe incrociate, le bacchette magiche sguainate, la pergamena davanti a loro ed un’espressione risoluta dipinta sul volto.
- Mostrati! – tentò George.
“Non mi va.” Fu la prima frase che apparve, sostituita poco dopo da altre.
“Il signor Ramoso mi dice che siamo chiusi per ferie.”
“Messer Felpato era convinto che si trattasse di rinnovo locali”.

- Ma in quanti diavolo sono a parlare? – sbottò George.
“E chi ti ha cercato? Presentati tu!” disse la pergamena, prima che ogni goccia di inchiostro sparisse.
I gemelli si guardarono perplessi: erano maghi e tutto il resto, ma non gli era mai capitato che una pergamena chiedesse loro di presentarsi. Dopotutto avevano rivolto la parola perfino a Gazza…
- Fred Weasley.
- George Weasley.
Per un po’ non accadde nulla, come se la pergamena stesse pensando ad una risposta adatta. Poi l’inchiostro tornò a tingere la superficie.
“I signori Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso sono lieti di fare la conoscenza di Fred e George Weasley. Siete per caso parenti, voi due?”
I due ridacchiarono divertiti.
- Siamo gemelli.
“Il signor Felpato si congratula con i gemelli due al prezzo di uno.” La pergamena tornò presto a tingersi di nero.
“Il signor Ramoso, però, vorrebbe sapere a cosa sono interessati Fred e George Weasley, gemelli al prezzo di uno.”
- Oh, bene. – disse Fred. – Va subito al sodo.
- Non potevamo chiedere di meglio. – annuì George. – Qual è il vostro segreto?
La pergamena rimase pericolosamente bianca per diversi minuti, e i due temettero che i loro pittoreschi interlocutori si fossero dileguati per sempre.
“Portare sulla cattiva strada” fu l’enigmatica risposta.
- Perfetto. – commentò George, osservando il gemello. – Giusto quello che desideravamo.
La pergamena ascoltò attentamente quelle parole.
“Il signor Lunastorta suggerisce dunque un giuramento.”
Gli occhi dei due Grifondoro scintillarono: la cosa si stava facendo interessante.
- Giurare su che?
“Il signor Codaliscia si permette di ricordare che è un giuramento solenne, non uno scherzo, sia chiaro”.
- E sia. – concesse Fred, sbrigativo. – Giurare solennemente su cosa?
“Sulle vostre intenzioni, si capisce.”
“Che non devono affatto essere buone, come ricorda sempre il signor Ramoso”.
- Perfetto, giuriamo sulle nostre non buone intenzioni. – disse George.
“Ah, quasi.” Disse la pergamena.
“Il signor Felpato vi rassicura, siete vicini alla soluzione.”
“Il signor Lunastorta suggerisce di prendere la bacchetta, siete maghi per una ragione.”
- Pretenziosi. – si lamentò Fred.
“Sì”.
George rise. – Insieme? Tentiamo la formula corretta?
- Giuro solennemente… - iniziarono all’unisono.
“Perfetto fin qui, non è vero messer Lunastorta?”
“Ne sono deliziato, messer Ramoso.”

- Di…
“Il signor Codaliscia suggerisce un bel non.”
“E il signor Felpato si accoda con bell’aver.”
- Non avere buone intenzioni! – completarono i gemelli, estremamente soddisfatti. Toccarono la pergamena con la punta della bacchetta, e da quel punto cominciarono a dipanarsi linee su linee che andarono velocemente a formare una piantina.
- E’ Hogwarts! – esultò George.
- Guarda, possiamo vedere tutti. – Fred cominciò a indicare tutti i cartigli che si formavano sotto i loro occhi.
“I signori Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso
consiglieri e alleati dei magici malfattori
sono fieri di presentarvi
LA MAPPA DEL MALANDRINO
Complimenti, Fred e George Weasley”

- Natale è arrivato in anticipo quest’anno, fratello. – disse Fred con gli occhi lucidi. – Guarda, ci sono anche dei passaggi per evadere da scuola!
- Guarda – indicò George – Hagrid sta vagando nella Foresta Proibita, mi chiedo come mai. - Per le mutande di Merlino, Lee sta salendo, dobbiamo far sparire quest’affare. – si allarmò Fred, notando il cartellino dell’amico avvicinarsi pericolosamente. – Cancellati! – tentò di dire, puntando la bacchetta sulla Mappa.
Sotto l’intestazione della pergamena, dove poco prima erano stati vergati i complimenti ai gemelli, apparve una nuova scritta.
“Il signor Lunastorta nota la sconvolgente ottusità dei gemelli due al prezzo di uno.”
“Il signor Felpato ricorda che se chiedere di mostrarsi non ha funzionato, non lo farà nemmeno questo patetico tentativo”

- E adesso?
“Il signor Ramoso suggerisce…” la pergamena tornò bianca in un attimo, e subito dopo apparve una nuova scritta.
“Fatto il misfatto”.
George, sentendo i passi di Lee Jordan sulle scale, si affrettò a seguire il suggerimento.
- Fatto il misfatto! – la Mappa di Hogwarts scomparve in un istante.
- Ehi, ho sentito della Strillettera. – disse il ragazzo, entrando. – Che vi ha detto vostra madre?
- Non eravamo qui, stavamo riordinando i bagni per Gazza. – spiegò Fred. – Puoi chiederlo a Percy, di certo lui lo sa.
- Non ci penso nemmeno. – replicò Jordan, inorridito. Percy Weasley non era propriamente indicato per una leggera conversazione, se n’era accorto giusto la settimana prima, quando era rimasto placcato dal terzogenito Weasley e incastrato in una penosa disquisizione su un argomento che proprio non ricordava. Di certo non era Quidditch. – Comunque non credo che questo sia un buon nascondiglio.
- Nascondiglio? – chiesero i due, smettendo di sogghignare.
- Charlie ha finito da poco l’allenamento, da quello che ho capito vi sta cercando per una lezione di vita.
Fred e George sapevano perfettamente che Charlie aveva una concezione alquanto… fisica, dell’espressione “lezione di vita”.
- Oh. – mormorarono.
- Io torno di sotto, era solo per avvisarvi. Se arrivate vivi a cena avrete la mia stima incondizionata. – disse Lee, prima di scendere di nuovo in sala comune.
- Dicevamo, di quei passaggi per fuggire da scuola? – chiese George con fare nervoso.
- Sai, - tentennò Fred – Penso che questa Mappa ci salverà la vita. Che ne dici di provare a fuggire a Mielandia?
Non fece in tempo a finire la frase che George aveva già intascato la pergamena, e si stava avviando verso l’uscita per raggiungere i corridoi, dove facilmente l’avrebbero fatta franca. I gemelli compresero che, se fossero sopravvissuti a quel battesimo del fuoco, avrebbero avuto un milione di avventure di fronte a sé. E con questo spirito attraversarono baldanzosi il passaggio della Strega Orba, un attimo prima che Charlie medesimo passasse di lì.

I pareri sono sempre graditissimi ^__^
  
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