Correva,correva più veloce che poteva... non le importava della neve e della pioggia; anche perché le sue lacrime la bagnavano comunque … Sentiva solo freddo, ma non il freddo del vento che le sferzava la faccia, il freddo che le veniva da dentro.  Salì le scale di lui di corsa e bussò con forza alla porta per poi appoggiarsi di lato chiudendo gli occhi e aspettando.  Sentì i suoi  passi e la chiave girare nella serratura; poi lo vide, fece due passi barcollando e finalmente si lasciò andare sapendo che le braccia di lui l’avrebbero presa e protetta … e così fu.
_ Kate … tutto bene?_  disse Castle con la sua voce dolce e questa volta anche preoccupata.  Lei continuò a piangere bagnando il petto nudo di lui. Sempre tenendola stretta chiuse la porta e si sedette sul divano accarezzandole i capelli. Kate non si era mai lasciata andare a lui, nonostante più volte si fosse sentita attratta , aveva sempre respinto ogni desiderio; ma ora nel momento del bisogno aveva sentito un impulso irresistibile di andare da lui. Si lasciò coccolare da quelle mani che più volte aveva visto muoversi svelte sulla tastiera del pc e che non aveva mai pensato potessero essere così dolci.                                                                 _Rick…scusami… io … avevo bisogno …_ bisbigliò Kate. Lui le sorrise dolcemente _ Cos’è successo?_ domandò.                                          _ Mio padre … hanno colpito mio padre, sono gli stessi, hanno lasciato un biglietto ...-               _ Come sta?_ chiese Rick preoccupato 
_E’ in ospedale_ rispose Kate; ora le lacrime non c’erano più, in compenso c’erano tanta rabbia e tanta tristezza...                                                  _ Cosa diceva il biglietto? _ domandò_Di lasciar perdere le indagini su mia madre … ma io non posso, NON POSSO SMETTERE! _ finì lei urlando. E ricominciò a piangere abbracciata al suo Castle-Morfeo che la portò ben presto nel mondo dei sogni.