WHAT I'VE DONE
Un
deragliamento ferroviario...
Questa volta
Edward Elric l'aveva combinata veramente molto
grossa.
E il peggio é,
che sa, che la colpa é da imputare unicamente a lui.
Guarda
l'orribile scena con occhi gonfi di rimorso, dolore e paura.
Non ricorda
neppure cos' é accaduto in quei fatali istanti.
Prima ammirava le verdi colline che davano al paesaggio un aspetto così vivace,
chiacchierando con il Taisa, mentre ora...
Ora, un
piccolo incendio,
aveva trasformato le terre, fino a poco prima rigogliose, in una steppa
rossastra.
Il treno per
metà é affondato nel limpido laghetto che scorre vicino, mentre la
locomotiva, che é completamente rovesciata, mostra all'impassibile cielo la
prova del suo ennesimo sbaglio.
Ed nota, dal
punto elevato dove si trova, che neanche le rotaie si erano salvate, infatti nel luogo d'impatto anziché essere perfettamente
parallele, sono ingarbugliate, inutilizzabili.
Sui binari e
sul prato ci sono mucchietti sparsi di vestiti, che giacciono immobili nonostante
il disastro appena accaduto. Dopo un attimo, con orrore, realizza
che sono i passeggeri del treno, sbalzati dai vagoni...
Non soffiava
un refolo d'aria e il tutto é silenzioso ed immobile come in un dipinto.
Ma non sta
dimenticando nessuno?
"Dov'é Mustang?" pensa, "Gli
ho pure rovinato il suo giorno libero..."
Appena finisce
questo pensiero, sente una mano afferrargli, con una presa d'acciaio, la
spalla.
"Ed..."
L'interpellato
non ha il coraggio di girarsi per rispondere al suo interlocutore, preferisce
fissare nella mente l'orrore.
"Insomma Fullmetal, mi vuoi
ascoltare, o no?"
La presa
diventa più forte, costringendolo a voltarsi.
"Taisa...io...mi disp..."
comincia Ed, con il capo chino.
Con un brusco
gesto, da cui traspare tutta la sua amarezza, il Flame Alchemist
lo interrompe.
"Per questa volta ti perdono, ma finché sarai così maldestro,
non azzardarti ad avvicinarti al mio modellino di ferrovia di Aquroya!"
Ed, sorpreso
di esserla cavata così con poco, annuisce, con un accenno di sorriso,e scocca uno sguardo malevolo al gradino che l'ha fatto inciampare contro il plastico.