La nonnina

Watson prese la boccetta, inspirò e sollevò il labbro superiore verso sinistra. Si piegò e gettò il contenuto sopra il fuoco del camino, spegnendolo.

“Datemi lavoro! Datemi problemi” implorò Holmes gattonando fino alle gambe di Watson. La porta si aprì con un tonfo, Sherlock si voltò e vide le gambe di Mrs. Hudson.

“Tè, mister Holmes?” domandò. Si piegò porgendo un vassoio argentato.

“C’è del veleno, nonnina?” chiese Holmes. Si sporse e prese una tazzina di tè, guardandola con gli occhi socchiusi.

“Le morirà avvelenato per le cose che beve già di suo” ringhiò la donna. Watson avanzò zoppicando, conficcò il bastone nel pavimento e si piegò.

“Si alzi” disse. Gli porse la mano, Sherlock la afferrò con una mano e John lo issò in piedi.

“La nonnina vuole il mio avvelenamento” si lamentò Holmes.