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Autore: bebby    28/06/2008    0 recensioni
All’orizzonte si avvicinava una lunga spiaggia dorata con il mare azzurrino. Odiavo il mare con tutta me stessa per un solo e unico motivo, mia madre.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Non sono ancora arrivata ma questo posto mi fa già schifo. La Push. Che diavolo di nome è?

La strada per arrivarci è dritta e lunga. Odio le strade dritte e lunghe. Non ti danno nessuno motivo per azionare il cervello. Se ci sono delle curve c’è più divertimento. Strada dritta uguale noia e io mi sto annoiando.

.

Mi guardò facendo un sorriso con quella faccia da traditore.

Sono sempre stata polemica, ma non lo considero un difetto. Mi serve per dire quello che penso, è veramente utile.

.

Sbuffai girando gli occhi in su. Feci scendere il finestrino e mi appoggiai alla portiera.

All’orizzonte si avvicinava una lunga spiaggia dorata con il mare azzurrino.

Odiavo il mare con tutta me stessa per un solo e unico motivo, mia madre.

2 anni fa un bel giorno d’estate, mia madre aveva chiesto di andare in spiaggia a fare il bagno, proposta non molto invitante per me siccome nessuno mi ha mai imparato a nuotare.

Quel giorno mia madre entrò in acqua, si mise a urlare e ridere divertita indicandomi, dicendo di andare con lei a fare il bagno e di non avere paura che non mi sarebbe successo nulla.

Quel giorno le onde erano molto alte e io non accettai la richiesta di mia madre.

Le ultime parole che sentì da lei erano “Che figlia fifona che hai Ben!”.

Dopo due secondi non vidi mia madre risalire da un’onda.

Morì annegata, portata dalla corrente marina che le fece perdere il senso d’orientamento sott’acqua e lei, invece di nuotare verso la superficie, nuotava verso l’abisso più nero e fini l’aria a disposizione.

Il giorno dopo la trovarono a una cinquantina di metri più in là, sugli scogli. Da quel giorno non mi sono più avvicinata a una spiaggia.

  ma non puoi continuare ad avere questo rapporto con il mare. Ti capivo quando dicevi di non voler più tornare là, ma questa spiaggia non è la stessa che ci ha portato via tua madre.>

Un lacrima di tristezza mi scese sulla guancia per poi cadere e toccare l’asfalto consumato.

Il Rover si fermò.

Fortunatamente mia padre aveva fatto attenzione ad affittare una casa lontano dalla spiaggia, era nella riserva ed era anche carina.

Mio padre mi diede un bacio sulla fronte e scese dalla macchina arrancando un po’.

Aprì lo sportello posteriore e tirò giù le valigie. Cinque erano mie e tre sue. D’altronde una ragazza deve avere tutti i suoi confort.

Scesi pure io dopo qualche secondo, il tempo d’aspettare che scaricasse tutto per non doverlo fare io.

Presi le mie tre valigie più piccole e mi incamminai verso la nuova casa Schak.

  
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