Capitolo 01 – You mix the two, this is how it starts
La scuola di Hogwarts era
da sempre avvolta in un'atmosfera misteriosa e incantata e tutti gli studenti
che ospitava, anche quelli degli ultimi anni, ne rimanevano sempre estasiati
ogni volta che passeggiavano tra i corridoi. Le scale che cambiavano direzione,
le quattro chiacchiere scambiate con i ritratti o con i fantasmi dei casati -
in particolare Sir Nicholas, era un chiacchierone! - o ci si allenava per le
partite di Quidditch, senza contare ovviamente le meravigliose scorpacciate
durante i pasti o la disgustosa sensazione di aver appena mangiato una gelatina
al gusto di cerume.
Scorpius H. Malfoy, però,
aveva fatto perdere venti punti a Grifondoro, che era tornato secondo in
classifica dopo Serpeverde, per aver fatto saltare in aria l'aula di pozioni dopo
aver fatto esplodere l'ennesimo calderone durante la lezione del professore
Vacuom. Era giunto al quinto anno per un pelo, ma aveva iniziato nel peggiore
dei modi: tutta la scuola si chiedeva se la sua lettera d'ammissione fosse
stata in realtà una burla o arrivata solo grazie alle conoscenze di suo padre.
Così, mentre tutti si
allenavano a Quidditch, parlavano con Sir Nicholas, studiavano in gruppetti,
durante le ore di buca Scorpius era solito nascondersi sotto l'ombra di un
albero nel vasto giardino dell'istituto, per evitare di essere additato come
Colui-Che-Fa-Esplodere-I-Calderoni.
Quel giorno, così come
gli altri, Hugo gli si era avvicinato, piantandosi le mani sui fianchi e
assumendo un'espressione gioiosa: nulla, neanche quei venti punti persi, poteva
far passare il buon umore a quel ragazzo.
'Però sei stato un mito. Vedere il professore
ricoperto di vomito verde è stata la scena più bella di tutta la mia vita. I
venti punti meglio persi nella storia dei Grifondoro!'
'Peccato che non metteranno il mio nome nella lista di coloro che hanno
prestato servigi alla scuola...'
'Dai, solo perché sei una schiappa in pozioni, non significa che non sei un
bravo mago. Anche mio padre era una schiappa in pozioni e oggi è un Auror.'
Hugo, il suo migliore amico, aveva la facoltà di
contagiarlo con il suo perenne ottimismo. Il biondino allora l'abbracciò e gli
annuì.
'Hai ragione. Posso sempre migliorare!'
'Hey, ho un'idea: perché non chiediamo aiuto a mio cugino Al?'
***
Albus Severus Potter aveva, o meglio sembrava avere,
tutto ciò che si potesse desiderare. Alle sue spalle c'erano due genitori che
gli volevano bene, un fratello maggiore e una sorella minore con lui litigare e
fare squadra quando necessario e una carriera scolastica circondata solo da
"E".
Senza contare che era considerato quello più bello della scuola, con i suoi
capelli scuri e gli occhi di sua nonna. Però, nonostante le ragazzine facevano
a gara per potergli parlare, gli inviassero cioccolatini e studiavano con lui,
Albus passava la maggior parte del tempo da solo, seduto all'ombra dello stesso
albero da cinque anni. L'unica differenza era che sul suo mantello, appena
sotto lo stemma dei Serpeverde, scintillava la spilla di Prefetto.
Anche quel giorno, Albus, non lontano dal cugino e dal
suo amico, si era seduto all'ombra di quella quercia, con le spalle contro il
suo tronco, le ginocchia piegate e un libro tra le mani che sembrava aver
catturato la sua attenzione. Sembrava, però, perché in realtà aveva ascoltato
la loro conversazione.
Quando i due ragazzini gli si avvicinarono, infatti,
non li fece neanche parlare.
'No.'
'Cosa, no?'
'Non ci penso proprio. Non posso permettermi di farmi vedere in giro con
qualcuno che fa esplodere i calderoni. Ne va della mia dignità personale,
ammesso che voi due sappiate di ciò che sto parlando.'
'Ma... Al! E' il mio migliore amico, ti assicuro che è molto intelligente, è
solo che non gli entra in testa col metodo del professore!'
'E perché mai dovrebbe entrargli col mio, che sono anche peggio?'
Il biondino sembrava essere scoraggiato. Sospirò e
afferrò il braccio di Hugo.
'Dai, Hugo, non importa. Si vede che Albus non è bravo
abbastanza da potermi insegnare qualcosa in pozioni. Perché non chiediamo a
Newt di Corvonero?'
Quella frase, però, aveva fatto infuriare Albus più di
quanto mostrasse. Non era bravo abbastanza? Aveva sedici anni e già
poteva superare i MAGO, aveva aiutato il suo stesso fratello maggiore a
superarli e non era bravo abbastanza?
'Oh, sì, Newt di Corvonero. Dubito che sia
disponibile. Il professor Topic l'ha messo in punizione.'
'Perché?'
'Gli ha bruciato mezzo ufficio nel tentativo di sconfiggere un Molliccio.'
I due amici sbuffarono di nuovo, tristemente e si
guardarono come a chiedersi cosa fare. Il Serpeverde si mise in piedi, chiuse
il libro e fece qualche passo, fingendo di allontanarsi.
'Potter... Per favore. Devo prendere almeno A in
Pozioni, altrimenti non potrò mai aspirare a lavorare al Ministero. E se ciò
non dovesse accadere, mio padre mi torturerebbe fino a farmi rinchiudere al San
Mungo! Sei la mia unica speranza, ti prego..'
'Oh bene, bene, le mie orecchie odono una rispettabile melodia: la supplica. Ci
vediamo nell'aula di pozioni alle cinque.'
Hugo ridacchiò, Scorpius rimase pietrificato nel
vedere Albus che si allontanava.
'E' il peggiore. Ha
recitato la parte per farsi supplicare!'
'E' un genio, del resto buon sangue non mente!'