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Autore: metaldolphin    09/03/2014    6 recensioni
I turni di guardia possono essere davvero duri, anche se si è ormeggiati presso la più tranquilla isola del Grande Blu, come scopre il povero Usopp tormentato dalle ombre che si aggirano nella notte.
Genere: Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Usop | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Comunque insieme'
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Era tardi e la nave dormiva col suo equipaggio.
O, per dirla tutta, con quasi tutto il suo equipaggio.

Per essere precisi, circa un terzo di esso era ben vigile… uno di questi era Usopp, di vedetta in coffa già da due ore e guardava con occhi stanchi le luci del villaggio che brillavano nella notte.
Le piccole barche da pesca iniziavano ad illuminarsi sulla spiaggia, dato che i pescatori davano vita alle loro lampade ad acetilene, semplici ma ingegnose, per uscire in mare. La notte era il momento migliore per catturare le prede tradizionali, calamari e totani, ingredienti di base per il caratteristico cibo dell’isola.

Qualcuno di quegli uomini passò vicino alla nave e proseguì nel buio, con la sola compagnia della fedele lampada di bordo, e presto anche il mare della notte fu disseminato di puntini luminosi: ognuno di essi portava con sé le speranze e le aspettative di quella povera gente che viveva di quanto il mare poteva offrire.

Le stelle brillavano sul nero velluto del cielo numerose, essendo praticamente assente l’inquinamento luminoso e la luna non le avrebbe disturbate troppo, quando sarebbe sorta dall’orizzonte, con la sua forma sottile di falce.

Usopp credette davvero, in quel momento, che una serata perfetta come quella non avrebbe potuto essere infastidita da nulla, ma ancora non aveva idea di quanto quel giudizio potesse essere errato, oltre che affrettato.

Le ore passarono e la luna sorse, leggera, a donare la poca luce che quella particolare fase le consentiva di riflettere, per alleviare le tenebre che in quel momento avvolgevano quella parte di pianeta.

Era ormai notte fonda e la sottile striscia curva e luminosa nel cielo osservava, come un sorriso un po’ sghembo, l’ombra che dal castello di poppa attraversò, veloce e furtiva, il ponte per dirigersi in cucina.
Più che vederla, il Cecchino la percepì, senza riconoscerla, e fu preso dalla paura, dato che non sapeva di non essere l’unico ad essere sveglio.

Tremante, si affacciò dal parapetto, sporgendosi quel tanto che bastava a vedere, per cercare di capire se fosse stata illusione o realtà.

Ed eccola di nuovo, la spaventosa apparizione: esitare brevemente, guardinga, mentre si accingeva ad attraversare di nuovo il ponte.
Senza pensarci due volte, il cecchino tirò fuori la sua fionda, prese la mira e lanciò il proiettile. Ebbe l’impressione di vedere il nemico sussultare, ma continuò dritta per la sua strada, sparendo di nuovo nel buio di poppa. L’aveva mancata, maledizione!



Nell’ampio bagno di poppa, un’ansimante Nami fece il suo ingresso tra le volute di vapore che saturavano l’ambiente caldo, quindi bilanciò l’oggetto che aveva tra le mani e lo lanciò a Zoro, mollemente rilassato nella vasca colma d’acqua calda.
Quello lo prese al volo con un ghigno sul viso, ma lei, togliendo il cappuccio e l’aderente tuta nera che usava per non farsi riconoscere, gli disse, rabbiosa: -La prossima volta ci vai tu! Usopp mi ha mancata per un soffio!

Aprendo la confezione di yogurt, lo Spadaccino ci tuffò dentro un dito e se lo ripulì in bocca.
-La combinazione del frigo la conoscete solo tu e il cuocastro… e poi io avevo già rubato la panna- si giustificò sollevando una bomboletta dal pavimento, mostrandola, ironico -Che ci posso fare se mi hai detto solo dopo di essere a dieta?

La Navigatrice non riuscì a rispondere.
Anche perché lui si sollevò dall’acqua in tutta la sua magnificenza e le si fece vicino, grondante acqua, quindi le sollevò il top leggero, spalmò un poco di yogurt su di un seno e lo leccò via, facendola gemere.
-Mmmh! Ottimo!- esclamò soddisfatto, prima di ripetere l’azione anche sull’altro, poi fu lei a togliere il vasetto di dolce crema alla fragola dalle sue mani…



Mancavano pochi minuti al sorgere del sole e Usopp guardò le barche rientrare, con le luci ormai spente nel chiarore del mattino.

Aveva gli occhi paurosamente cerchiati, perché era stato a fissare il ponte con la fionda in mano per tutta la notte, tenendosi pronto se le ombre si fossero presentate di nuovo, ma così non era stato.
Forse le aveva solo sognate… ma avrebbe avuto una nuova storia da raccontare a Chopper, a colazione, magari condita da qualche altro spaventoso particolare, innocentemente addizionato per rendere la vicenda un po’ più esaltante.


Non sapeva quanto ci era andato vicino, al pericolo, quando aveva quasi colpito la Navigatrice!
   
 
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