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Autore: Cyanide_Camelia    28/06/2008    4 recensioni
“… di colpo, tutto era cambiato. Perché, come aveva avuto modo di capire, Hinata aveva iniziato a rivelarsi a lui di volta in volta. Fino a soggiogarlo…”
[QUARTA CLASSIFICATA AL CONTEST HYUUGACEST INDETTO DA KILLER_QUEEN 7]
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Neji Hyuuga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Iris~

Note dell’autrice: La canzone utilizzata è Iris dei Goo Goo Dolls ©

* Il susseguirsi di “bella” e “bellezza” è voluto per dare un senso incalzante e ridondante al brano.

 

 

~Iris~

 

 

 

Neji amava l’atmosfera notturna.

Per lui era diventato un silenzioso rituale:attendeva che Hinata si addormentasse profondamente per sgusciare via dal futon caldo e leggermente inumidito dal sudore che, fino a poco prima, velava la loro pelle, e andava a sedersi sotto alla finestra.

Da lì si perdeva a guardare lo stralcio oltremare di cielo nel quale campeggiava, sontuosa, la luna.

 

Quella era una notte limpida.

Neji osservava quell’astro, e più ci si soffermava, più gli sembrava di vederci lei.

 

Bella come poche. Bella, ma in modo diverso rispetto a tutte le altre.

La sua  bellezza* non era sfacciata, né risiedeva nel particolare che rende unici, né era mediocre, né era tracotante.

Hinata era bella come la luna.

Perché la sua magnificenza era timida e schiva, non era abbagliante, ma soffusa, piena di quella dignità che solo un fascino così riservato poteva avere, era elegante.

 

Hinata era quel tipo di donna che rivelava il suo charme in modo passivo.

Inizialmente, risultava solo graziosa e delicata.

Bisognava avvicinarcisi con cautela per non incuterle timore, solo in questa maniera si poteva acquistare la sua fede, e da lì, lentamente, lei avrebbe iniziato a farsi apprezzare, particolare per particolare, mostrando ogni giorno una nuova sfaccettatura di sé.

Questo procedimento avveniva, contrariamente alla maggior parte delle ragazze, in maniera completamente inconscia.

Lei non sapeva di possedere un tale ascendente. Ma chiunque la conoscesse a fondo, ne era rimasto sconcertato.

Infatti, Hinata non se ne era mai resa conto.

 

Neji aveva, involontariamente, seguito questo sentiero.

 

Tutto aveva avuto inizio dai loro allenamenti.

Ogni volta, quando concordavano di interromperli, calava tra loro un silenzio imbarazzante.

Ciò lo infastidiva: non sapeva assolutamente cosa dirle, ed il fatto che lei rifuggisse così palesemente ogni comunicazione non faceva che generare ostacoli apparentemente insormontabili.

Così si era intestardito, come suo solito, ed aveva, con pazienza, cominciato a farsi strada nei loro rapporti.

Voleva abbattere quel muro di silenzio. Non per altro se non per impuntatura. E con il presupposto di vincerla.

In principio, Neji era sempre piuttosto freddo e contenuto, mentre Hinata se ne stava sulle sue, impaurita ed imbarazzata.

Poi, di colpo, tutto era cambiato.

Perché, come aveva avuto modo di capire, Hinata aveva iniziato a rivelarsi a lui di volta in volta.

 

Fino a soggiogarlo.

 

And I’d give up forever to touch you

Cause I know that you feel me somehow

You’re the closest to heaven that I’ll ever be

And I don’t want to go home right now.

 

E Neji non aveva potuto fare altro che ammettere di essersi lasciato incantare da quella creatura delicata e sfuggente.

Ne aveva conquistata la fiducia. Ne conosceva ogni dettaglio. Non aveva bisogno che di uno sguardo per comprenderla.

Gli bastava accennarle un sorriso per fare sì che anche lei sorridesse, quasi sentendosi sfiorare da lui.

Anche se all’inizio gli sembrava impossibile, Neji si era presto reso conto che non aveva bisogno di toccarla affinché lei percepisse la sua vicinanza.

Perché, in un qualche modo meraviglioso, Hinata sapeva che lui le era accanto per proteggerla.

Lo sapeva con la semplicità e la fermezza con cui si è perfettamente consci di qualcosa di universale ed immutabile.

 

And all I can taste is this moment

And all I can breathe is your life

And sooner or later it’s over

I just don’t want to miss you tonight

 

Perso nelle sue riflessioni, Neji se ne stava seduto compostamente in terra. Teneva le gambe incrociate ed aveva il viso rivolto verso la finestra, dalla quale penetrava un fascio argenteo di luce che giocava ad illuminare i lineamenti regolari e bellissimi della sua figura.

Si era voltato verso il futon e l’aveva vista.

Era quasi stupito da quel tenero spettacolo.

Hinata dormiva, raggomitolata, stringendo tra le dita piccole ed affusolate un lembo della coperta.

I capelli neri e lisci le ricadevano sulla pelle chiara come la decorazione astratta di un kimono di seta.

Neji si riempiva gli occhi di quell’incanto, della perfezione di quel momento.

Quello che importava era non perdersi nulla di lei, dal suo rossore alla sua grazia tanto castamente seducente.

Improvvisamente gli era balenata in mente l’idea che, forse, avrebbe potuto vivere anche solo per potersi beare del loro amore.

Tanto carnale quanto spirituale.

Il loro legame era diventato una specie di elezione, ristretta solo a loro due, concessa dal destino.

Quello stesso destino che lo aveva addolorato e contro il quale si era scagliato più di una volta.

 

And I don’t want the world to see me

Cause I don’t think that they’d understand

When everything’s meant to be broken

I just want you to know who I am.

 

Dopo un’ulteriore mezz’ora di tenera e silenziosa adorazione della sua dolce amata, era tornato a stendersi accanto a lei.

Poteva nuovamente udirne il respiro silenzioso, vedere l’armonia dei suoi movimenti lenti, sentire la sua pelle impalpabilmente liscia.

Le aveva passato un braccio intorno alla vita, stringendo il suo corpo nudo contro il proprio, ed aveva sfiorato con le labbra il suo collo.

Aveva inspirato quel profumo leggero, dai toni amari e freschi: bois d’iris.

L’iris, il suo fiore preferito.

L’iris, che significa “buona notizia”.

Neji aveva sorriso.

Una volta ricordava di averle sussurrato nell’orecchio: “Sei il mio splendido iris”.

Riflettendoci, non aveva mai detto nulla di più vero.

 

Perché, in fondo, cos’era mai Hinata se non la sua meravigliosa notizia?

 

Una notizia di salvezza e redenzione.

 

Una notizia, principalmente, di puro amore.

  
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