Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: Colpa delle stelle    10/03/2014    1 recensioni
[DAL TESTO]
Sua sorella stava ispezionando il contenuto del suo zaino e i suoi occhi non tradivano alcuna emozione, se non l'inevitabile orrore che le aveva suscitato il bagno di sangue.
Ma ci credeva, continuava a crederci, e voleva tornare a casa, per lei.
Fu allora che Prim comprese ciò che Katniss, e prima ancora loro padre, avevano voluto insegnarle: che la speranza era sempre più forte della paura.
Ora ci credeva anche lei.
Genere: Generale, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Primrose Everdeen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il coraggio di cambiare
 




 



I remember tears streaming down your face
When I sad,”I'll never let you go”

 

Il laccio stretto intorno al collo di Lady era troppo spesso, troppo corto e troppo ruvido. La manina di Prim riusciva a malapena a circondarlo tutto e con il braccio doveva esercitare tutta la forza che possedeva per non lasciarlo scivolare via. Non che la sua capretta potesse davvero pensare di scappare. Era con lei da un bel po' di tempo ormai, l'avevano salvata da morte certa e l'avevano accudita amorevolmente giorno dopo giorno. Darle in cambio un po' di latte, con cui riuscire a fare il formaggio, sembrava quasi una sciocchezza in confronto a tutto quello che avevano fatto per l'animale.
 

When all those shadows almost killed your light
I remember you said, “Don't leave me here alone”

 

Le strade del Giacimento erano vuote e silenziose, complici le nuvole cariche di pioggia che oscuravano il cielo e la giornata che in sé rappresentava.
Katniss era sicuramente già scesa dalla piattaforma di metallo e aveva iniziato a lottare per sopravvivere e tornare da lei, nel Distretto 12. Avrebbe dovuto vedersela con i Favoriti e con le mille insidie che nascondeva l'Arena e la voglia di sangue degli Strateghi, tutto per colpa sua.
Prim era riuscita a resistere e a guardare il momento in cui tutti i Tributi erano emersi dalle profondità del terreno e si erano fermati sulle pedane, pronti per l'inizio dei giochi. Il suo sguardo era subito corso alla ricerca di Katniss, che non rimaneva comunque per troppo tempo lontana dalle telecamere. La sorella aveva fatto colpo su Capitol City, i capitolini erano interessati a lei. Avrebbe potuto farcela. Eppure Prim, quando aveva incrociato il suo sguardo determinato, non aveva potuto non gridarle di scappare, di correre verso il bosco alle sue spalle e di mettersi in salvo.
L'occhiata terrorizzata e piena di dolore della madre l'aveva spaventata a sua volta e non era più riuscita a guardare. Si era precipitata fuori da casa sua, nell'esatto istante in cui il gong iniziale era suonato e i Tributi avevano iniziato a correre verso la Cornucopia. Nel profondo, Prim sapeva che avrebbe dovuto rimanere a guardare, a sostenere la sorella che l'aveva salvata e a incitarla a non mollare. Glielo doveva, anche se Katniss non poteva sentirla. Ma non ce l'aveva fatta.
Si era ripromessa così tante volte di essere forte per lei e alla prima occasione invece era scappata in giardino, aveva slegato il laccio che assicurava Lady ad un paletto e l'aveva condotta sulle strade del Giacimento, in silenzio.
Le lacrime le rigavano il viso e Prim non provava nemmeno a fermarle. Era sicura che non ne sarebbe stata in grado, così come non era stata in grado di sostenere Katniss e provare per lo meno a starle vicino nella sua lotta alla sopravvivenza.

 

But all that's dead and gone
and passed tonight

 

Gli uomini del Distretto erano in miniera, Gale quasi sicuramente era nei boschi invece. Anche il ragazzo cercava di mettere più distanza possibile tra lui e gli Hunger Games. Eppure lui non aveva bisogno di dimostrare il proprio coraggio e la propria forza di volontà: da quando Katniss era partita per Capitol City non aveva più lasciato la foresta, tranne che per la notte, ed era il solo che procurava il cibo per la sua famiglia e per quella della sua migliore amica.
Nessuno avrebbe assistito a quello che Prim aveva in mente di fare e si sarebbe perso lo spettacolo perché proprio quello che stava per fare andava davvero oltre l'immaginabile. Almeno per una bambina come lei.
Non aveva mai dimenticato le parole di rassicurazione che Katniss le aveva rivolto al momento dei saluti, forse l'ultima volta che l'avrebbe vista. L'aveva raccomandata di riguardarsi e di procurarsi il cibo necessario da sola.
Credeva nelle sue capacità, forse l'unica che non lo faceva era proprio Prim.
 

Don't you dare look out your window, darling
Everything's on fire

 

Il profilo del Forno si fece più definito man mano che Prim si avvicinava e l'ansia, com'era inevitabile che fosse, iniziò a crescere.
Pochi Pacificatori circondavano l'edificio. Se la bambina si fosse fatta furba, li avrebbe evitati senza problemi, anche con gli zoccoli di Lady che sbattevano sul cemento.
Dopo essersi nascosta velocemente dietro una casa diroccata, Prim aveva sporto appena la testa e aveva studiato i movimenti del vecchio Cray, che camminava svogliato avanti e indietro proprio nei pressi dell'entrata del Forno. Se fosse stata Katniss, nessuno le avrebbe detto niente e sarebbe stata libera di passare e di entrare. Ormai anche i Pacificatori sapevano che lei e Gale andavano sempre a cacciare di frodo nei boschi che circondavano il Distretto e che quel poco cibo che riuscivano a conservare, lo vendevano o lo scambiavano al Forno, il mercato nero dei cittadini. Tutt'al più, vendevano anche agli stessi Pacificatori e non avevano alcun timore di poter essere puniti.
Purtroppo per Prim non era la stessa cosa. Era solo una bambina, tutti la conoscevano come la buona e timida sorella di Katniss e se l'avessero vista al Forno, l'avrebbero rispedita a casa da sua madre senza neanche fiatare.
Doveva trovare una distrazione e far spostare Cray da lì o non sarebbe mai passata.

 

The war outside our door keeps raging on

 

Prim si guardò freneticamente intorno e non ci mise molto a individuare un sasso abbastanza grosso, proprio in mezzo al sentiero. Un'idea geniale le balenò in mente e, dopo aver recuperato il sasso e intimato a Lady di far silenzio, raggiunse la casa di fronte a lei e tirò il masso addosso a Cray, stando attenta a non farsi vedere e a non beccarlo. Il Capo dei Pacificatori imbracciò velocemente il fucile e, senza tentennare, si lanciò alla ricerca del suo aggressore, proprio come aveva previsto Prim, la quale raggiunse Lady e la indusse a raggiungere l'entrata del Forno, finalmente libera.
Ciò che vide appena superò la soglia, la lasciò a bocca aperta. Centinaia di banchi colmi di oggetti erano sparsi in tutto l'edificio e l'unico enorme bancone al centro della stanza era affollato di persone. Gente si affrettava da un angolo all'altro, all'apparenza spinti dal caso e dalla confusione, ma guidati invece da un determinato fine logico.
Un uomo urtò Prim ad una spalla, per colpa del carico di vestiti che si portava sulle spalle.
-Non è posto per bambini questo.- berciò, guardandola male e allontanandosi velocemente.

Prim deglutì faticosamente e si riscosse. Restare fermi in mezzo alla stanza non era il modo migliore per passare inosservata e attirare l'attenzione era l'ultima cosa che voleva. Dopo aver tirato leggermente il laccio di Lady ed averla esortata a muoversi, Prim si diresse titubante proprio verso il bancone, dal quale si vedeva chiaramente la testa bianca di Sae la Zozza.
Nessuno la notò finché non fu troppo vicina.
-Prim?- esclamò stupita Sae la Zozza, sgranando gli occhi. -Cosa ci fai qui?-
Buona parte degli uomini e delle donne che li circondavano si voltarono, ma l'unico viso che le causò un brivido di paura fu quello di Darius, che la scrutò a fondo. Per un unico breve istante la paura ebbe il sopravvento: le gambe di Prim si fecero molli e il discorso che aveva preparato con così tanta cura, le morì in gola. Tutti quegli occhi puntati su di lei erano veramente troppi. Poi un grido improvviso la salvò da un prevedibile fallimento e le permise di rifiatare.
-I nostri sono vivi! Hanno superato il bagno di sangue!-
L'immagine di Katniss riempì lo schermo, ansante, ma viva. Poi il gruppo dei Favoriti e Peeta, che li seguiva e chiudeva la loro fila.
Qualcosa si mosse nella testa di Prim, che afferrò una manica del vestito di Sae la Zozza e la tirò verso il basso, arrivando così a sussurrarle all'orecchio la sua richiesta.
-Ho una capra e posso fare latte e formaggio. Ne ho giusto un pezzo qui. E in casa abbiamo bisogno di legna.- snocciolò, recuperando dalla gonna una forma di formaggio, fresca ed invitante. La vecchia donna, dopo essersi riavuta dalla sorpresa, non ci mise molto a buttarsi nei calcoli del guadagno che quel pezzo di formaggio e la stessa Lady le avrebbero assicurato. Dall'espressione che assunse alla fine, doveva ritenersi alquanto soddisfatta.
-Il formaggio è raro in questo Distretto.- affermò, recuperando con delicatezza il fagotto dalle mani di Prim. -In quell'angolo c'è della legna. Prendi pure tutta quella di cui hai bisogno.-
Prim fece appena in tempo a capire quale angolo le venisse indicato, che Sae la Zozza scomparì tra le tante teste che si erano affollate davanti allo schermo, con la chiara intenzione di correre a casa e di mettere al riparo il piccolo tesoro che aveva avuto la fortuna di conquistare. Un leggero sorriso soddisfatto curvò le piccole labbra di Prim, che si concesse un secondo per risollevare lo sguardo sull'ologramma degli Hunger Games. Sua sorella stava ispezionando il contenuto del suo zaino e i suoi occhi non tradivano alcuna emozione, se non l'inevitabile orrore che le aveva suscitato il bagno di sangue. Ma ci credeva, continuava a crederci, e voleva tornare a casa, per lei.
Fu allora che Prim comprese ciò che Katniss, e prima ancora loro padre, avevano voluto insegnarle: che la speranza era sempre più forte della paura
Ora ci credeva anche lei.

You'll be all right
No one can hurt you now
Come morning light
You and I'll be safe and sound

 


 



Angolo d'autrice:
Credo sia inutile negarlo: ho sempre trovato il personaggio di Prim un po' mollaccione e insignificante, a tratti anche rompiscatole e troppo piagnucolone.
Ma nei giorni precedenti ho riletto (per la miliardesima volta) la saga di Hunger Games e mi sono veramente resa conto di tutto quello che Prim ha dovuto subire e quanto questo l'abbia portata a maturare velocemente.
Ti vogliamo tutti bene, paperella.
Riposa in pace. 
Colpa delle stelle 
*alza le quattro dita*

P.S. I versi riportati nella storia sono tratti dalla canzone "Safe and Sound", colonna sonora di Hunger Games.

(La storia si è classificata sesta al contest "The Civil War Games" indetto da Darkmoon90 e Ciara90 sul forum di EFP)

 

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Colpa delle stelle