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Autore: KuromiAkira    28/06/2008    6 recensioni
[Mai HiME - Anime]Cosa può distrarre uno studente del primo anno di superiori da una noiosissima lezione pomeridiana di matematica?
Il sole, una folata di vento, la pagina bianca che aspetta solo di essere riempita di scarabocchi oppure… oppure…
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Takeda Masashi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dediche speciali:
A Shainareth per il ‘betaggio’ e perchè mi sopporta. Sempre. Praticamente ogni giorno. E ancora non mi ha insultata! Fatela santa!!
A Lux perché è Lux. Solo per questo dovete ringraziarla tutti! Io per prima!
Alla dolcissima Orihime, grazie alla quale ho ritrovato la forza di tornare a scrivere. Grazie per quello che hai fatto e che fai per me.
A chi sa cosa provo ogni volta che metto una parte di me su scritto e sa perché esito a farlo e a pubblicare, e che nonostante questo mi incita a non arrendermi nonostante i miei vaneggiamenti.

Grazie e scusatemi per quando vi rompo le scatole un po’ troppo.

Al protagonista di questa fiction, Takeda, il mio eroe personale! Anche se non è tra personaggi principali, è tra i miei preferiti. Non ha avuto uno special nei DVD della serie.
Ho provato a fagliene uno io.



Masashi no Haru – La primavera di Masashi.




Cosa può distrarre uno studente del primo anno di superiori da una noiosissima lezione pomeridiana di matematica?
Il sole, una folata di vento, la pagina bianca che aspetta solo di essere riempita di scarabocchi oppure… oppure…

… una chioma nera e fluente che sobbalza a ogni passo, gambe da modella, pugni serrati che dondolano lungo i fianchi…

La prima volta che la vidi fu di schiena, camminava velocemente verso il cancello, rigida.

La fissai annoiato pensando che stava palesemente bigiando.
Sospirai. A volte vorrei farlo anche io ma il mio carattere non me lo permette quindi non ho mai saltato una lezione durante la mia giovane vita.
Non fate quelle facce! Io, Takeda Masashi, sono sempre stato uno studente modello, sapete?

Insomma… dicevo... ah sì, un pomeriggio di aprile del mio primo anno di scuole superiori, io la vidi per la prima volta!
Quando, poco prima di superare il portone, si voltò diffidente verso l’edificio scolastico.

Occhi color smeraldo e sguardo truce, di chi ce l’ha col mondo.

Fu quello che chiamano ‘colpo di fulmine ’! Sussultai e capii che la mia vita sarebbe cambiata per sempre.
La primavera era arrivata anche per me!

Kuga Natsuki, a quei tempi studentessa del primo anno delle medie, poco più che bambina ma già bellissima e misteriosa, entrò nel mio cuore e non se ne andò più!

Da allora cercavo quella ragazzina con lo sguardo, sempre. Durante le lezioni, durante gli allenamenti solitari di kendo, durante la pausa pranzo…
Divenne un’abitudine, nonostante non l’avessi più vista dopo quella volta.

Fu guardando fuori dalla finestra sospirando sconsolato che lei mi passò accanto, entrando velocemente in una stanza, sbattendo la porta.

Fissai la stanza, cercai di pensare ad altro ma non ci riuscivo, cercai di scostare lo sguardo ma i miei occhi non ubbidivano, non volevo avanzare verso quella porta ma proprio non capisco perché quella volta non riuscii a fermarmi e mi ritrovai a sbirciare dalla serratura!
E proprio in quell’istante lei aprì la porta!

Se mi aveva scambiato per un maniaco guardone non c’era da biasimarla anche se era un equivoco!
Perché lo era, all’apparenza non sembrava ma era solo un equivoco, ve l’assicuro!

Com’era prevedibile mi insultò, mi diede uno schiaffo e se ne andò mentre qualcun altro, rimasto nella stanza, ridacchiava sorseggiando del tè.
Come primo approccio non fu dei migliori. Ma solo allora ebbi la certezza che ne ero follemente innamorato!

Ogni volta che qualcuno nominava il suo nome mi irrigidivo, mi batteva forte il cuore e ripensavo a quei suoi occhi severi, il mio sguardo era sempre rivolto a lei, ogni mio pensiero l’aveva come protagonista (e vi prego, non pensate male, di fantasie sconce ne avevo giusto una volta ogni tanto…) e col tempo capii che quella sua durezza era solo una barriera per nascondere la sua solitudine… e la sua dolcezza.

Quando riuscivo a trovare coraggio cercavo di avvicinarla e da allora ho continuato a fare sempre e solo figuracce, credo di essere vittima di una specie di maledizione.

È diventato sempre più difficile parlarle (non che lo abbia fatto molto in passato visto che si è sempre tenuta alla larga da tutti), dirle ciò che provavo ogni volta che la guardavo, aprirle il mio cuore e confessarle i miei sentimenti.


Sono passati tre anni e Kuga è diventata sempre più bela e inavvicinabile per me. Probabilmente è arrivata ad odiarmi…

Però credo di aver notato qualcosa di diverso in lei, quella dolcezza di cui avevo avuto sentore si sta ora mostrando anche ad altre persone.

Sono contento che il suo sguardo si sia rassenerato, che abbia cominciato a parlare con qualcuno e che abbia trovato delle amiche… certo, sarebbe bello se ora si accorgesse anche di me…

Ma io non mi arrenderò, giuro sul mio onore che riuscirò a dichiararle i miei sentimenti!

Kuga, aspettami fiduciosa, diventerò un vero uomo e verrò da te, un giorno…
  
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