10/03/2014
1 recensioniIl peso dell'amore
Era una normale giornata d’autunno, uno di quei giorni in cui tutti gli avvenimenti scorrono tranquillamente e ogni cosa scivola via in un batter d’occhio.
Nel vialetto d’entrata della loro scuola, un ragazzo ed una ragazza chiacchieravano seduti su una delle panchine ombreggiate dagli alberi di ciliegio che ormai stavano perdendo vigore.
Il moro si esprimeva cercando di non gesticolare troppo, mentre lei guardava sbieco in direzione di una coppia che si era appostata vicino al portone d’ingresso, cercando intimità.
« Che cosa stanno facendo ora? » chiese il ragazzo, cercando di mascherare la sua gelosia.
La ragazza cercò di rispondere con più tatto possibile.
« Beh...» sussurrò, angosciata « Diciamo che sembrano essere abbastanza in confidenza »
Lui si girò subito nella direzione dei due, cercando di non ringhiare.
Sembravano più che “in confidenza” a dirla tutta.
Lui la cingeva con le mani in un punto della vita, mentre lei lo guardava sognante.
« Disgustoso » commentò l’osservatore.
« Mi dispiace così tanto, Donald... » disse l’amica, guardandolo con tristezza « Mi dispiace che non sia andata come avevi sperato »
Il moro, a quelle parole, finse indifferenza.
Chiuse gli occhi, sorridendo e voltandosi dall’altra parte, dove nessuno avrebbe visto il suo volto.
Però ciò che non diede a vedere fu che non si era girato per una sua insensibilità, no.
Aveva dovuto smettere di guardare nella direzione del ragazzo che aveva amato per così tanto tempo al fine di non scoppiare a piangere.
Aveva sorriso, non perché si divertisse, non perché trovava tutto quello veramente disgustoso, ma per cercare di nascondere il fatto che ormai il suo cuore si era ridotto in frantumi.
L’amica, che lo conosceva da moltissimi anni, aveva capito subito la situazione, e perciò aspetto qualche momento.
Gli diede il tempo di ricomporsi, di ricoprire di nuovo con un velo il suo dolore.
« Forse non la ama davvero » riprese poi, lei.
Donald si stropicciò gli occhi lucidi.
« Invece si, lo noterebbe chiunque » poi sospirò « Basta vedere il modo in cui la guarda »
Lei stava per ribattere, ma lui continuò, con voce sempre più spezzata.
« Sai cosa è più doloroso, più distruttivo? Mi ha spezzato il cuore, ma io continuo ad amarlo ancora, con tutti i cocci rimanenti »
Vederlo con un’ altra persona, senza di lui, in quel momento lo faceva soffrire come non aveva mai sofferto prima.
Mentre la coppia a pochi metri di distanza rideva spensierata, lui si struggeva come non mai, per non avere avuto nemmeno una possibilità di essere felice con lui.
Non aveva potuto nemmeno tentare di stare insieme a lui, non aveva potuto fare nulla.
« Magari non era quello giusto per te... » cercò di confortarlo l’amica, seduta accanto a lui « Magari è meglio così... forse non era la tua anima gemella »
« Oh si, lui è la mia anima gemella, non ho dubbi. » e qui una lacrima rigò il suo viso.
« Semplicemente, io non sono la sua. »
Era una normale giornata d’autunno, uno di quei giorni in cui tutti gli avvenimenti scorrono tranquillamente e ogni cosa scivola via in un batter d’occhio.
Nel vialetto d’entrata della loro scuola, un ragazzo ed una ragazza chiacchieravano seduti su una delle panchine ombreggiate dagli alberi di ciliegio che ormai stavano perdendo vigore.
Il moro si esprimeva cercando di non gesticolare troppo, mentre lei guardava sbieco in direzione di una coppia che si era appostata vicino al portone d’ingresso, cercando intimità.
« Che cosa stanno facendo ora? » chiese il ragazzo, cercando di mascherare la sua gelosia.
La ragazza cercò di rispondere con più tatto possibile.
« Beh...» sussurrò, angosciata « Diciamo che sembrano essere abbastanza in confidenza »
Lui si girò subito nella direzione dei due, cercando di non ringhiare.
Sembravano più che “in confidenza” a dirla tutta.
Lui la cingeva con le mani in un punto della vita, mentre lei lo guardava sognante.
« Disgustoso » commentò l’osservatore.
« Mi dispiace così tanto, Donald... » disse l’amica, guardandolo con tristezza « Mi dispiace che non sia andata come avevi sperato »
Il moro, a quelle parole, finse indifferenza.
Chiuse gli occhi, sorridendo e voltandosi dall’altra parte, dove nessuno avrebbe visto il suo volto.
Però ciò che non diede a vedere fu che non si era girato per una sua insensibilità, no.
Aveva dovuto smettere di guardare nella direzione del ragazzo che aveva amato per così tanto tempo al fine di non scoppiare a piangere.
Aveva sorriso, non perché si divertisse, non perché trovava tutto quello veramente disgustoso, ma per cercare di nascondere il fatto che ormai il suo cuore si era ridotto in frantumi.
L’amica, che lo conosceva da moltissimi anni, aveva capito subito la situazione, e perciò aspetto qualche momento.
Gli diede il tempo di ricomporsi, di ricoprire di nuovo con un velo il suo dolore.
« Forse non la ama davvero » riprese poi, lei.
Donald si stropicciò gli occhi lucidi.
« Invece si, lo noterebbe chiunque » poi sospirò « Basta vedere il modo in cui la guarda »
Lei stava per ribattere, ma lui continuò, con voce sempre più spezzata.
« Sai cosa è più doloroso, più distruttivo? Mi ha spezzato il cuore, ma io continuo ad amarlo ancora, con tutti i cocci rimanenti »
Vederlo con un’ altra persona, senza di lui, in quel momento lo faceva soffrire come non aveva mai sofferto prima.
Mentre la coppia a pochi metri di distanza rideva spensierata, lui si struggeva come non mai, per non avere avuto nemmeno una possibilità di essere felice con lui.
Non aveva potuto nemmeno tentare di stare insieme a lui, non aveva potuto fare nulla.
« Magari non era quello giusto per te... » cercò di confortarlo l’amica, seduta accanto a lui « Magari è meglio così... forse non era la tua anima gemella »
« Oh si, lui è la mia anima gemella, non ho dubbi. » e qui una lacrima rigò il suo viso.
« Semplicemente, io non sono la sua. »