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Autore: Crookshanks_2000    10/03/2014    1 recensioni
Buona Sera!
Questa fan-fiction è ambientata dopo la morte di Sherlock. Leggetela e fatemi sapere che ne pensate! Accetto critiche.
Per quanto riguarda il titolo è preso da una frase del testo dove dice "Non ho bisogno di nessuno, se non di me stesso, per cui non abbiate per me"
Spero vi piaccia!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Molly Hooper, Sherlock Holmes, Sig.ra Hudson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One-Shot

I DON'T NEED NOBODY

 

 

È morto. Non può essere morto. Stiamo parlando di Sherlock Holmes, non può morire. Eppure è morto.

Vi starete chiedendo “ Jonh, che diavolo dici?” la mia risposta: è autoconvizione. Mi convinco che una cosa non sia mai successa o che non accadrà. Effetto colaterale: non sono più capace di dire a voce alta “Sherlock Holmes è morto”.

È il giorno dopo la sua morte. La signora Hunderson, Molly e Greg stanno per arrivare. Credono che stia male. È vero. Ma non lo direi mai a loro: non voglio farle preuccupare.

Addiritura si è scomodato Mycroft per farmi le condoglianze. A poco senso, perché era SUO fratello. Credo gli dispiaccia, ma non lo da a vedere.

Molly sta arrivando. La sento salirele scale. Ha dei tacci alti: lo sento della sua camminata un po' goffa e instabile. Oddio, sembro Sherlock.

Sento che anche la signora Hunderson sale portando con se un buon profumo di tea e biscotti.

Appena entrano scatto in piedi e Molly si spaventa che indietreggia per un paio di passi.

“NOTIZIONE!”urlo. Dovrei urlare più spesso. Mi sento decisamente meglio quando lo faccio. “Chiudo il blog!”. Sembrano sorpresi, cosa si aspettavano che dicessi? Che partivo per i Caraibi?

Molly sospira e mi mette una mano sulla spalla e sossurra “John”. Perché la gente prova compassione? In fondo lei ha perso il ragazzo che ama. Perché prova compassione per me? Mi da sui nervi.

Non ho bisogno di nessuno, se non di me stesso, per cui non abbiate pena per me.

“Non avere compassione Molly, quest'uomo è stato un reduce di guerra, non credo gli piaccia che la gente provi pena per lui”

Sorridiamo insieme: io, la signora Hudson e Greg. Sherlock aveva ragione, come farebbe la Gran Bretagna senza la signora Hudson?

“Molly, per favore ti puoi togliere i tacchi? Mi da noi pensare di essere alto quanto te” Ridacchio, lei ridacchia e agita la testa in segno di resa mentre posa le scarpe in un angolo.

“Non sei mai stato tutta quest'altezza”

“Buon pomeriggio anche a te Mycroft, a cosa dobbiamo la sua presenza?”

“Non potevo venire?”

“Certo, in genere c'è un motivo in particolare se vieni”

“La morte di mio fratelo non accade tutti i giorni, visto che ho un solo fratello”

abbozza un sorrisetto. Il famoso sorridetto alla Mycroft. Non è famoso, ma ci ho fatto caso diverse volte che in determinate situazioni,, sorride in modo particolare. Una maniera tutta sua.

Passiamo tutta la serata fra risate e ricordi.

In fondo sia una bella “combriccola”, un po' stravagante, però divertente.

Abbiamo: un reduce di guerra, una patologa legale, un'uomo che rappresenta il governo inglese fatto persona e una padrona di casa. Decisamente strana.

La stessa sera, mi arriva un messaggio.

-Shelock è davvero morto?

IA-

Non l'ho mai vista firmare così...

-Chi sennò?

JW-

Non so che risposta sia. È sola la prima cosa che mi è passata per la testa.

Sono stanco. Molto stanco. Troppo stanco. Mi stendo sul letto.

 

***

 

Che cosa brutta. Dopo il terzo incubo decido che non è la nottata adatta a dormire.

Prendo il capotto. Esco. Corro per un bel pezzo. Poi mi accorgo di due cose: la prima è che fa molto freddo, perché è molto tardi; la seconda è che ho cominciato a zoppicare. “NON ADESSO!” urlo. Non me ne frega nulla se sveglio mezza Londra. Non vedo perché loro devono dormire se io non ci riesco.

Corro al cimitero, corro per modo di dire perché con questa gamba sembro un'impedito.

Arrivo alla sua lapide. Non so cosa mi passi per la testa, ma tiro fuori un cortellino svizzero e mi taglio.

Poi mi fermo perché mi rendo conto di quello che sto facendo, ma sento già il sangue colare lungo il braccio. Mi accascio a terra. Il sangue non porta nulla di buono, sento solo affievolire tutti quei ricordi sul Afganistan e non mi piacciono affatto.

“Grazie Sherlock. Seriamente. Sherlock, grazie. Adesso ho persone su cui contare. Sai cosa è successo oggi di strano? Tutti sono venuti a farmi le condoglianze, ma sono quello che ti conosce da meno tempo” abbozzo un sorrisetto “Sherlock, non riesco a dormire perché come te ne sei andato sono tornati gli incubi. Sta notte ho sognato un mio compagno di plotone. Era la scena in cui veniva ucciso e io ero impotente. È come vedere un film, il problema è che l'ho prvato sulla pella.

Ma tornando a te. TORNA. Un puoi restare morto per sempre! Mi senti... sono penoso... sto dicendo cose che non hanno minimamente sernso!

Torna... torna..”

Mi distendo sul terreno freddo e chiudio gli occhi.

 

 

 

 

 

 

NOTA DELL'AUTRICE

 

Scusate se questa fanfiction è obrobriosa, come la grammatica con cui è stata scritta. Era tanto che non scrivevo ed avevo un forte bisogno di farlo per sfogarmi.

Accetto critiche, anzi più critiche ricevo più felice sono. Recensite mi raccomando!

Per quanto riguarda l'inglese del titolo non so è corretto, scusate l'ignoranza.

 

 

 

 

 

JM (sì, firmo James Moriarty)

  
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