Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: JD Jaden    11/03/2014    5 recensioni
Finalmente è il 15 di giugno.
Gli strateghi si fanno in quattro per creare qualcosa di unico.
Gli abitanti di Capitol City sono in fibrillazione.
Nei distretti le Mietiture stanno iniziando, ma con qualche ora di ritardo.
Il presidente non si scompone, ma sotto la corazza ha mille preoccupazioni.
Il suo cameriere personale da voce ai suoi pensieri, ricordando l'importanza di punire gli abitanti dei distretti.
E anche quest'anno i distretti riceveranno la loro punizione...
Che i trentasettesimi Hunger Games abbiano inizio!
*
Dalla storia:
«Temevo che fosse in atto l'ennesimo tentativo di ribellione. E non vogliamo che anche gli Hunger Games di quest'anno debbano essere truccati a causa di persone fastidiose da domare, giusto?»
«Certo che no, signore. Quest'anno sarà tutto regolare, niente problemi... per ora.»
«Per ora Feldman? Cosa vuoi dire?»
«Che quegli sciocchi abitanti dei distretti si credono troppo furbi per i miei gusti. Secondo me sono tutti colpevoli, chi prima, chi poi.»
Genere: Avventura, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Altri tributi, Caesar Flickerman, Presidente Snow
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic

CAPITOLO 1

Even presidents need to eat

 

Il salone degli Ori è una grande stanza di cortesia, situata al piano -1 della residenza presidenziale. Pensata in origine come caveau, era rimasta vuota e inutilizzata per anni, dopo che i valori erano stati trasferiti in una sede più sicura. E' stata in seguito fatta trasformare in salotto dal presidente Snow, il quale desiderava un luogo appartato, tranquillo, silenzioso e chiuso da combinazione in cui svolgere i suoi affari. Oggi Snow è qui per pensare, per bere un tè e, sì, anche per guardare le Mietiture. E' comodamente adagiato su una soffice poltrona di pelle rossa, davanti a lui c'è un tavolino basso, in legno di noce lucido, ancora vuoto. Nella stanza era stato installato anche un enorme schermo a scomparsa, che ora è li, a riempire un'intera parete in attesa di trasmettere qualcosa. Al momento è spento, tuttavia l’uomo lo sta osservando con un'espressione molto concentrata, tanto da sembrare nel pieno di un tentativo di accenderlo con la forza della mente...
La porta blindata circolare del salone si apre alle spalle del presidente e il profumo di tè e pasticceria invade la stanza, raggiungendo il delicato olfatto del presidente.
«Ecco, signore. Come mi avete chiesto.» Feldman lascia un vassoio d'argento finemente lavorato sul tavolino. Una tazza candida, col manico a forma di rosa, è posata al centro del vassoio, circondata da pasticceria fresca e secca dall'aria deliziosa. Sulla sinistra c'è la teiera e sulla destra il bricco del latte, entrambi del servizio preferito di Coriolanus, come la tazza.
«Sei in anticipo, Girolamo...» il presidente sorride vagamente, ma le sue sopracciglia sono separate da un solco profondo e gli occhi sono freddi come un cadavere.
«Pensavo che le avrebbe fatto piacere dare un'occhiata all'elenco dei Tributi, prima della replica ufficiale, così le ho portato i documenti. Sono sicuro che rimarrà piacevolmente colpito dall'accuratezza con cui sono stati selezionati i ragazzi di quest'anno...» un sorriso deciso increspa il viso di entrambi, quando i loro sguardi si incrociano. Si sono già capiti...
«Purtroppo però ci sono stati anche alcuni disguidi, per questo ho pensato anche che fosse il caso di anticipare il tè» i sorrisi si scuriscono nuovamente.
«Premuroso come al solito, mio caro, sei stato davvero gentile. Tu sei l'unico che mi capisce davvero, Girolamo. Le schede, i miei pasticcini preferiti...»
«Anche i presidenti hanno bisogno di mangiare, dopo tutto. E lei mio signore è un grande presidente! Sono certo che la sua merenda sarà oltremodo... illuminante.»
«Mi rallegri, amico mio. Ma non voglio mangiare da solo... resta con me.»
«Come desiderate signore...» Feldman è agitato, nervoso e eccitato. Non vedeva l'ora di mostrare al presidente quelle schede e illustrargli il piano che lui stesso ha abilmente orchestrato, per rendere felice il suo padrone ed ora ecco la sua occasione... Se solo non fosse stato per quei piccoli inconvenienti!
Snow inizia quindi a sfogliare velocemente l'album con i documenti dei nuovi tributi, mentre Feldman si accomoda sulla poltrona accanto alla sua e inizia a versare un po' di tè al suo padrone.
 
Circa un'ora più tardi, quando il vassoio dei pasticcini è quasi vuoto, lo schermo s'illumina e vi compare il sigillo di Panem. I due uomini interrompono le loro chiacchiere e sollevano lo sguardo, per concentrarsi sulle Mietiture vere e proprie. Snow tiene sott'occhio le schede del primo distretto, mentre le immagini iniziano a scorrere di fronte a lui.

Image and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPic
 
E’ TUTTA UNA GUERRA – Distretto 1
Io, Luxurya Willhelmina Kirtle, sono l’accompagnatrice del Distretto 1. Me lo sono meritato. Non ho rubato il posto a nessuno. Semplicemente, due anni fa, la ragazza del distretto che accompagnavo ha vinto, mentre l’anno scorso entrambi i miei tributi sono finiti tra i finalisti. Sono stata molto brava! Meritavo questa promozione. Quel Wollie può dire ciò che vuole, ma non è colpa mia se sono quattro anni che i suoi Tributi muoiono...
Oltretutto lui non ha il mio stile, non si è mai abbinato al distretto, mentre io con il tema del lusso posso finalmente sbizzarrirmi! Mi sono fatta cotonare talmente tanto i bei capelli biondi e lunghissimi, che ora sono spumosi e ingombranti, a riccioli intrecciati in nastri dorati, arricchiti di pietre preziose; e poi sono vestita letteralmente d’oro, con il mio abito corto, da 24 carati, che pesa un po’ troppo, ma ne vale la pena, soprattutto abbinato alle decolté incrostate di pietre preziose. Sono semplicemente radiosa, luccico addirittura.
E tocca pure a me, devo smetterla di farmi venire i dubbi! Salgo sul palco con una certa agitazione, il cuore che mi batte a mille. Devo dare il massimo, coraggio Wily, puoi farcela.
«Buon pomeriggio a tutti voi, cari abitanti del Distretto 1, sono felice di essere qui fra voi, in questo giorno così importante. Lascio la parola al vostro sindaco, per il video di rito, poi potremo finalmente cominciare con la Mietitura!» mi faccio da parte con gesti calcolati, da vera esperta. Conosco bene il mio lavoro, non sono certo una novellina! Giuro che me la pagherà per le sue insinuazioni, maledetto Wollie.
Quando il video finisce, con misurata lentezza prendo nuovamente posto dietro al microfono, ma non faccio in tempo ad aprire bocca perché, dal gruppo delle ragazze, si alza una voce fredda e chiara.
«Mi offro volontaria come Tributo.» non sono abituata a questo genere di cose, ero convinta che per lo meno si provasse ad estrarre un nome, prima che qualcuno potesse offrirsi... avrei dovuto seguire con più attenzione le mietiture degli altri distretti, ora sono impreparata... devo inventarmi qualcosa, non voglio servire a Wollie un’occasione per ridere di me!
«Vieni avanti cara, sei stata rapidissima eh? Volevi fregare tutti?» sfodero uno dei miei sorrisi migliori, sotto le labbra tinte di nero, secondo la moda attuale. La ragazza mi raggiunge, ma non risponde alla mia domanda. Se ne rimane dritta come un fuso, lo sguardo alto e fiero, bella, coi suoi liscissimi capelli dorati e gli occhi azzurri come il cielo. La sua bellezza però risulta un po’ oscurata dall'espressione cupa e seria. Una perfetta Favorita, certo, ma questo non mi aiuta affatto!
«Qual è il tuo nome, tesoro? Coraggio, parlaci un po’ di te.» vediamo se così le sciolgo un po’ la lingua...
«Io sono Kimberly Drepton, ho 17 anni e sono qui per vincere. Nient’altro.» la ragazza è dunque di poche parole. Non si scompone, neanche fosse un soldato sull'attenti. Meglio così, almeno possiamo passare oltre, ma sta volta non mi farò sorprendere.
«Benissimo, complimenti Kimberly. Ora il ragazzo, ehm, c’è qualche volontario?» prego che qualcuno si faccia avanti, ma purtroppo per me più di un braccio si solleva. Sono nuovamente in difficoltà. Mi volto verso il sindaco, solo per un istante, ma in quel breve lasso di tempo mi perdo ciò che succede alle mie spalle. Quando torno a guardare verso la folla un grosso ragazzo tutto muscoli sta salendo le scale, mentre gli altri camminano sconsolati verso il loro posto. Evidentemente c’è un criterio di valutazione, ma mi informerò meglio, per ora va bene così.
«Benvenuto ragazzo, tu sei?» ora che si è avvicinato noto quanto sia bello, con quegli occhi azzurri cristallini e i capelli castani spettinati, quasi da ribelle. Le orecchie a punta, un po’ a sventola, non rovinano il quadro del suo viso, i lineamenti decisi e le labbra rosee. Ok, forse devo smettere di fantasticare sull’aspetto dei Tributi...
«Sono Hurricane Arson, ho 18 anni e vincerò per mia nipote. Per fortuna io non ho solo la bellezza, per aiutarmi a raggiungere il mio obiettivo.» sbaglio o questa è una frecciatina per la ragazza? Oddio, spero solo che non inizino a litigare o il mio lavoro diventerà ancora più difficile! Meglio chiudere in fretta con questa Mietitura.
«Sono sicura che avrete tutti modo di dimostrare i vostri numerosi talenti. Benissimo, ora stringetevi amichevolmente la mano e andiamo.» pare proprio che i due ragazzi cerchino di spaccarsi le ossa a vicenda, altro che stretta amichevole.

***
«Nulla di nuovo, insomma. Due Favoriti in competizione. Difficilmente potremo mai attuare i nostri piani nei distretti privilegiati.» il presidente sembra quasi annoiato, o forse deluso, probabilmente la visione delle Mietiture sarebbe addirittura deprimente se non fosse per la presenza costante di Feldman, a tirargli su il morale.
«Troveremo un modo, mio signore, a costo di legarli tutti a dei ceppi per evitare che alzino la mano per offrirsi volontari!» nei suoi occhi c’è uno strano luccichio, come se l’idea lo eccitasse.
«Non credo che sarà necessario arrivare a tanto, ma ammiro la tua ambizione. Sono sempre più sicuro che ti meriti una bella promozione. Sei sprecato come cameriere.» è sempre più ammaliato da quel uomo dai capelli neri, lucidi e curati, con quegli occhi azzurri, limpidi e brillanti.
«Mi onora, signor presidente, ma poi chi potrebbe servirle il suoi pasticcini preferiti?» il commento fa scoppiare a ridere Snow. Era una frase sconveniente, come un rifiuto educato, ma pur sempre un rifiuto. Dalle labbra di Girolamo, però, avrebbe potuto uscire qualunque cosa: non sarebbe mai riuscito ad arrabbiarsi davvero con lui.
Nel frattempo, sullo schermo, è comparsa la seconda Mietitura...
 
Image and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPic  
ANTICHI GUERRIERI SI NASCE – Distretto 2
Mi sento lo stomaco sottosopra. E' il primo anno che faccio l'accompagnatrice e certo non mi aspettavo che sarei stata assegnata subito ad un distretto tanto importante! Il Distretto 2 è conosciuto per la serie di guerrieri e vincitori che ha sfornato in questi anni. Qui i ragazzi si offrono volontari, per cui questa fase del mio lavoro è quasi inutile, è solo una facciata. Ciò non toglie che sarò al centro dell'attenzione, sul palco, di fronte agli abitanti del distretto e in televisione, sugli schermi di tutta Panem. Per questo motivo ci ho messo un'intera settimana per scegliere cosa indossare e due giorni per truccarmi, acconciarmi e prepararmi a dovere! Ho studiato tutto nei minimi dettagli: ho letto su una rivista di moda, che moltissimi anni fa, prima della nascita della nostra società, esisteva un popolo di guerrieri, chiamati Indiani d'America. Mi è parso che il look piumato e colorato da indiana si adattasse alla perfezione al Distretto 2, per questo motivo oggi indosso un abito marrone chiaro con decorazioni rosse e ocra e frange agli orli, un copricapo con una fascia nera, rossa, verde e gialla e trecce bianche e rosse con inserti piumati, a ricoprire i miei capelli castani. Mi sono truccata in modo pesante, con colori abbinati all'abito, ma non credo di risultare pacchiana: ho comunque rispettato la moda attuale... però mi sento molto agitata lo stesso!
Salgo sul palco e comincio il mio show.
«Buongiorno a tutti, cari abitanti. Io sono Noemy Terry Leory, la nuova accompagnatrice del vostro distretto e sono lieta di annunciarvi che è finalmente giunto il momento che tanto attendevamo: fra pochi minuti selezioneremo una giovane donna e un giovane uomo che avranno l'onore di venire con me a Capitol City, per partecipare al più importante reality di tutti i tempi! Signore e signori, che gli Hunger Games abbiano inizio... cominciamo con un video speciale, solo per voi.»
Mi emoziono sempre quando vedo il video e ora che posso ammirarlo da uno dei distretti è ancora più eccitante! Certo la storia dello "speciale, solo per voi" è una cosa assurda, che sono obbligata a dire da copione, però suona così bene che adoro il fatto che finalmente tocchi a me pronunciare quelle parole...
«Benissimo! E ora possiamo iniziare con la selezione. Prima le signore! C'è una volontaria fra le file delle coraggiose, giovani donne?»
«Io.» una ragazza magra e slanciata con una criniera di capelli arancioni e l’espressione più tipica della capitale, che dei distretti, si avvicina con passo deciso al palco. Lo vedo subito che si sente superiore. A me, alle telecamere, forse al mondo intero. Spero solo che non mi creerà problemi.
«Eccoti, cara, dicci come ti chiami.» la ragazza si sistema fiera dietro al microfono e con voce limpida e chiara, si rivolge al pubblico, come se non avesse fatto altro per tutta la vita.
«Alexis Robin Meredith Siegel.» che nome curioso, sembra più maschile che femminile, ma chi le capisce le tradizioni dei distretti?
«E quanti anni hai?» possibile che non possa presentarsi e basta? Devo proprio fare tutto io, qui?
«Ho 17 anni. Ma non ha importanza quanti anni ho, sarò io a vincere, sono pronta, sono bella e quando voglio qualcosa lo ottengo.» il suo tono non sembra altezzoso, è quasi come se recitasse un copione, eppure risulta proprio una ragazzina viziata. Potrebbe addirittura farmi concorrenza! Ma non mi farò mettere in difficoltà...
«Che bello vedere che sei sicura di te… Ehm, perfetto, ora il giovane uomo! La domanda è sempre la stessa: c'è un coraggioso volontario fra di voi?»
«Io! Mi offro volontario come tributo.»
Come immaginavo, un volontario: un ragazzino dalla pelle scura, i capelli riccioli e dei begli occhi dorati sale, sicuro di se, sul palco. Subito vedo i suoi numerosi orecchini e piercing e penso che potrebbe anche piacermi, ma poi noto la cicatrice sulla guancia e rimango di sasso: possibile che non possa togliersela in qualche modo? Orribile... Pazienza, ci penseranno a Capitol City, l'importante è che ora siamo al completo, ancora pochi secondi e ce ne andremo da questo posto. Ok, è stato emozionante stare sotto i riflettori per un po', ma questo posto inizia a starmi stretto, non vedo l'ora di tornare alla capitale, nel lusso e nelle comodità.
«Bravissimo giovanotto, qual è il tuo nome?»
«Ismael.»
«Ismael e poi?» che noia quando le persona non mi capiscono all'istante.
«Niente, Ismael e basta.» certo che in questo distretto la gente è proprio strana, oh beh, non è un problema mio.
«Fantastico Ismael-e-basta, quanti anni hai?»
«15 signora.» signora? Ma come si permette. Rilassati Noemy, continua a sorridere!
«Ottimo, stringi la mano alla tua compagna e andiamocene da qui» regalo un ultimo sorriso smagliante, più alle telecamere che alla folla, mentre i ragazzi si stringono la mano, quindi li prendo a braccetto e li trascino dentro il Palazzo di Giustizia.
Devo stare ad aspettare che i loro cari vadano a trovarli e poi finalmente potrò risalire sul treno... questa parte dell'accompagnatrice è più faticosa di quello che mi aspettavo. E anche un tantino noiosa, fino ad ora!

***
«Che noia Girolamo, sono tutti uguali questi Favoriti. Mi sto pentendo di aver dato loro questa possibilità di allenarsi. E’ come se avessi creato una fabbrica di cloni! Tutti ad offrirsi e fare i duri. Non sanno che agli Hunger Games, i forti e i coraggiosi, muoiono allo stesso modo dei deboli e dei codardi?»
«Non si preoccupi, mio signore, il bello deve ancora venire. Il ragazzo mi preoccupa, però...»
«Cosa c’è che non va?» Snow non sembra affatto preoccupato, solo scocciato. Afferra uno degli ultimi pasticcini, un bignè ripieno di soffice panna montata, e inizia a sbocconcellarlo con aria sempre più annoiata.
«Quell’Ismael risulta essere il fidanzato della vincitrice dell’anno scorso, la stessa che ha figliato con Caesar Flickerman.»
«Ancora con questa storia, Feldman? Oleander Myree non creerà problemi. Me ne sono accertato personalmente.»
«Non è per lei che mi preoccupo, mio signore...» ma non ha il tempo di concludere la frase, perché lo schermo sta ricominciando a trasmettere...
 
 
Image and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPic
 
DICHIARAZIONI RISCHIOSE E PROSSIMI LICENZIAMENTI  – Distretto 3
«Bene abitanti, guardatevi sto video che ho portato da Capitol City per voi, anche quest’anno.» dico con aria annoiata. È l’ennesimo anno in questa fogna di distretto. Certo è vero che poteva andarmi peggio, ma dovrebbe essere chiaro ormai che io odio questo posto pieno di cervelloni e pazzi senza rotelle.
Ma cosa dici? Sono tutti così carini! Non vedi come sono adorabili, con i loro piccoli occhietti che ci guardano spaventati, come pulcini bagnati.
Zitta Enrichetta. Esci dalla mia testa! Ho una Mietitura da presentare, non ho tempo di ascoltarti. Voglio liberarmi in fretta di questa cosa e tornare finalmente a Capitol City...
Uffa! Mi avevi promesso che avremmo presentato insieme, quest’anno. Mi sono anche truccata per bene, con l’ombretto duo verde e giallo che abbiamo trovato in quel bel giornale!
Non era certo nei piani che mi facessi tagliare metà barba per farti vedere dall’esterno. Io sono un uomo, non dovrei avere mezza faccia da donna solo perché ci sei tu nella mia testa!
Ma io ci sono. Noi siamo un tutt’uno ormai da molti anni, era ora che mi permettessi di uscire in superficie! Coraggio, dai il video è finito, tocca a me, fatti da parte! Mi giro di mezzo profilo, per mostrare ai capitolini il mio lato femminile e inizia il divertimento...
«Vi è piaciuto cari? Sono sicura di sì! È tutto così emozionante! Allora, cominciamo con la Mietitura» volo al contenitore delle femmine e afferro un bigliettino, quindi torno saltellando al microfono «per le signorine, quest’anno ci sarà... Irene Eagle! Cara, Sali sul palco, fatti vedere» mentre la ragazza sale sul palco, puoi farmi il favore di ridarmi il controllo del mio corpo?! Mi stai facendo sembrare un ridicolo adulatore.
Stai forse dicendo che sono ridicola? Sei proprio un bruto! E va bene, tieniti il tuo corpo, ma non dire che non ti ho avvisato quando ci rimprovereranno per i tuoi modi scortesi!
Oh, taci Enriquetta! Io sono Christian Virgilio Procopof e sono un uomo, non una sciacquetta qualunque. Esci dalla mia testa o mi farai impazzire!
Mi ero pure fatta i boccoli per l’occasione... hai rovinato tutto!
Zitta! Guarda come è bella la ragazza che sta salendo, invece di discutere: con quei capelli così scuri e morbidi, proprio come piacciono a me... ha pure gli occhi azzurri! Voglio parlarle io, sparisci Enry!
«Ciao, bellissima! Dicci, quanti anni hai? Parla un po’ di te…» le dico col mio miglior tono suadente.
«Ho 18 anni e so che conquisterò la capitale!» mi risponde sicura, affascinante, intraprendente. Già la amo, lo so.
Ma piantala Chry, sei il solito cascamorto! Ci stai rovinando la reputazione, sappilo!
Dai, lo sai che non posso resisterti: continua pure tu, col ragazzo...
Finalmente lo ammetti! Bene tocca di nuovo a me...Mi incammino verso il contenitore dei bigliettini maschili, ne prendo uno a caso e torno al microfono, tutta sculettante.
«Ed ora signore e signori, vediamo chi sarà il bel ragazzo di quest’anno: Dominique Dawn Mycroft Smith! Sali tesoro, coraggio...» il ragazzo che si fa avanti è davvero particolare: ha capelli ricci e neri, un po’ ribelli e due occhi che emanano mistero ad ogni sguardo, sembra che ci stia guardando l’anima, Chry! E con quel mento squadrato e affascinante... mi piace, sai?
Non mi esprimo, sono entrato in sciopero.
Bene, così continuo io!
«Ciao tesoro, quant...»
«Sì, sì conosco il copione. Dovresti proprio curarti, sai? Il disturbo della personalità di cui soffri non è da sottovalutare. Inoltre credo di poter affermare con una certa sicurezza che anche il vostro capo, il presidente, colui che ci guarda dall’alto della sua imponente e onnisciente presenza, sta per licenziarti: non ti ha nemmeno detto che questa mietitura è truccata.» quel ragazzino mi ha zittita, Chry! Come ha potuto? E di cosa va blaterando poi? Non possono licenziarci! Noi siamo fantastici...
Sciopero. Togliti da sola da questo guaio, non voglio saperne niente.
«Di cosa stai parlando, ragazzo?» gli chiedo con cautela.
«E’ molto semplice: nella teca con i biglietti maschili c’è solo il mio nome.»
«Non dire idiozie, tesorino, questa cosa non è possibile!» sento che stanno per arrivare guai, Chry...
Sciopero!
Ma il ragazzo ha la mano nel contenitore dei biglietti dei maschi! Non credo si possa fare...
«Ecco a voi la verità: ho pescato un altro bigliettino e contiene anch’esso il mio nome. Ora, io non ho mai preso delle tessere, non ne ho bisogno. E’ vero che, avendo io 18 anni, in questa teca il mio nome c’è ben 7 volte, ma quante probabilità ci sono che su migliaia di biglietti il mio nome esca due volte? Non voglio tediarvi con noiosi calcoli, ma sappiate che sono veramente poche. Se poi io pescassi un altro biglietto, le probabilità che contenga anch’esso il mio nome, diventano infinitesimali. Eppure...» Dobbiamo fermarlo! Ha pescato tre volte il suo nome. C’è qualcosa che non quadra, forse quel signorino la sa più lunga di noi...
Mi hai convinto, fine dello sciopero. Ora riprendo il controllo io!
«Senti ragazzo, non puoi venire qui e fare i tuoi comodi! Ora sei un Tributo, il tuo compito è stringere la mano a quella bella ragazza e andare a dire addio ai tuoi cari. Niente di più!»
«Vedo che sei tornato tu... bene, come vuoi. Tanto ho terminato, possiamo pure andare...»
 
***
«Come vede siamo riusciti a far selezionare il ragazzo che ci stava creando tutti quei problemi con le sue storie malsane, i suoi calcoli e le sue indagini in giro per il Distretto 3...» si pronuncia cautamente Feldman, dopo qualche istante di teso silenzio.
«Già, ma a quale prezzo? Quel piccolo bastardo ha sbandierato al mondo il nostro segreto.» la voce di Snow tremava appena, ma era rimasto serio e impassibile.
«Siamo riusciti contenere i danni. Jaden sa il fatto suo, a quanto pare: ha interrotto la diretta appena ha potuto e a Capitol City nessuno ha sentito il discorso sulle probabilità. Nelle repliche pubbliche la scena verrà tagliata e non si vedrà nulla di anomalo. Certo restano gli abitanti del 3, ma non credo che abbiano il coraggio di creare problemi. In fondo si tratta solo di una manica di cervelloni, credo proprio che abbiano capito bene il significato di ciò che è successo.» il caro Girolamo ha sempre la risposta pronta, fortunatamente per lui, ma il presidente non è ancora convinto.
«E quale sarebbe, questo significato?»
«Se parli troppo, muori.» risposta pronta, di nuovo.
«Sei un genio, mio buon amico.» Coriolanus guarda il suo cameriere con orgoglio. Lui è la persona giusta da tenere al suo fianco. Non si può fidare di nessun altro, quanto di lui!
«E poi, come ha giustamente detto il ragazzo: questo è l’ultimo anno di quel Christian Virgilio Procopof. Finalmente ci libereremo di lui, di loro o di quel che è. E senza volerlo, il piccolo Tributo ci ha anche fornito una motivazione valida...»
Il sorriso del presidente si illumina compiaciuto, proprio mentre anche il megaschermo si illumina per mostrare la Mietitura successiva...
 
Image and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPic
 
SCHERZI DEGLI ORMONI O VERI SBALZI D’UMORE – Distretto 4
Che voi ci crediate o no io, Liala Effie Frozenshine, in questo momento vorrei essere da tutt’altra parte: a casa mia, tranquilla, a seguire tutto comodamente seduta sul mio bel divano rosa corallo, facendomi servire e riverire da mio marito, Tormakle Trinket. Non odio il mio lavoro, ma speravo davvero che a sette mesi di gravidanza, il Presidente Snow, mi avrebbe lasciata in maternità! L’ampio abito turchese, con grandi fiori a sfumature violacee che indosso con eleganza e contegno invidiabile, non basta a coprire il mio ventre prominente e ho dovuto già da un po’ rinunciare ai tacchi alti, a favore di più comode ballerine lilla, perché il mal di schiena mi logora. Eppure sono ancora qui, nel distretto della pesca, che per fortuna è un posto tutto sommato civile, a estrarre ragazzini per gli Hunger Games. Sarà per questa vita che sta crescendo dentro di me, ma ho una sensazione sgradevole a riguardo... non so, forse è meglio se comincio, non è il caso di pensarci troppo. Per fortuna che il video di presentazione è finito.
«E ora, cari abitanti del Distretto 4, estraiamo i due ragazzi che verranno con me a Capitol City, per il reality show più atteso di tutta Panem! Ovviamente, prima le signore...» mi incammino goffamente verso la boccia delle ragazze, tenendomi una mano sulla schiena, all’altezza dei reni, per alleviare il dolore che non mi da tregua. Estraggo alla svelta un bigliettino, prendendolo fra quelli più in superficie e faccio dietrofront.
«La coraggiosa signorina selezionata è... Riley Ithel Rooney.» mentre una graziosa ragazza bionda, con occhi chiarissimi e lentiggini su naso e guance, con un vestitino rosso, di quelli che io non metterei mai, perché troppo semplice sale sul palco, apparentemente calma e decisa, le lacrime mi pizzicano gli occhi: anche la mia bambina potrebbe nascere biondina e con gli occhi azzurri! Certo, a Capitol City il suo aspetto sarebbe molto diverso, ma non posso fare a meno di pensare che se fossimo nati nei distretti il nostro destino potrebbe essere il medesimo della famiglia di questa ragazza... Devo smetterla di pensare certe cose!
«Nessun volontario? Ok, quanti anni hai, tesoro?» la mia voce risulta leggermente incrinata e prego che nessuno ci faccia troppo caso o rischio di perdere il lavoro.
«Ho 17 anni...» appare così tranquilla, ma anche intimidita, non so proprio cosa pensare, di lei.
«E ora vediamo chi accompagnerà Riley in questa avventura.» dico quasi balbettando, prima di intraprendere il percorso dal microfono alla boccia dei ragazzi e ritorno.
«Viene selezionato...»
«Mi offro volontario!» nel momento in cui il bel ragazzo alto e atletico, dai capelli rossicci e ribelli esce dalle fila dei ragazzi, osservo un curioso cambiamento nel viso della diciassettenne al mio fianco. Sicuramente lo conosce già, perché la sua espressione è scioccata, quasi infastidita. Nel frattempo il giovane proprietario di quel corpo magro, dalla carnagione scura, ha raggiunto il palco con aria fredda, quasi distaccata. Qualcosa cambia nel sua espressione vagamente strafottente, quando vede bene in viso la sua compagna di distretto. E’ come se i suoi occhi di ghiaccio si sciogliessero, ma è un qualcosa di impercettibile, che non saprei spiegare. Il ragazzo afferra il microfono e si presenta.
«Sono Vidal Johnson, ho 18 anni e farò impazzire tutta Capitol City!» decisamente sicuro di se, il giovanotto, bene... comunque sia abbiamo finalmente finito e posso riposarmi un po’ prima del viaggio.
«Ora, ragazzi, una stretta di mano e si parte.» gli occhi dei giovani neo-tributi si incrociano e un alone di tristezza pare attraversare entrambi. O forse è solo la mia sensibilità estrema, dovuta a questi maledetti ormoni della gravidanza, che mi fa vedere ciò che non c’è!
 
***
Il presidente è soddisfatto, seduto comodamente nella sua poltrona, a merenda finita.
«Una prostituta in meno, ad allettare quei sempliciotti dei pescatori.» dice tutto compiaciuto, rivolto ad un sorridente Feldman.
«Una famiglia sfortunata, quella dei Rooney. Davvero sfortunata.» risponde il cameriere, senza la minima traccia di tristezza nella voce. Le disgrazie degli abitanti dei distretti non toccano il cuore dei capitolini. Non di quelli ai piani alti, comunque...
«E che mi dici di lui, potrebbe creare problemi?» il pensiero non sembra preoccupare troppo Snow: ha le armi giuste, per placare anche le onde più pericolose.
«E’ un classico Favorito fresco di accademia, con precedenti per rissa e minacce, ma tutte cose interne al distretto, nulla di pericoloso per la capitale. Comunque consiglio come sempre prudenza, con gli abitanti dei distretti non si può mai stare tranquilli.» dice Girolamo, alzandosi e apprestandosi a portare via il vassoio, ormai vuoto.
«Non lasciarmi solo, amico mio, non ora che iniziano i distretti più lontani dalla capitale! Ho bisogno dei tuoi saggi consigli.» una punta di amarezza si è insinuata nella voce fredda di Coriolanus.
«Non era mia intenzione andarmene, mi sarei assentato solo un paio di minuti, ma se preferisce attenderò la fine delle repliche, per risistemare...»
«Sì, è ciò che preferisco, mio fedele consigliere.»
E proprio in quel momento, mentre il cameriere, sostanzialmente promosso a consigliere, si risiede accanto al suo presidente, lo schermo torna a trasmettere...
 
Image and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPic
 
ALLA RICERCA DI VINCITORI FRA GRANDI ORATORI – Distretto 5
E’ ingiusto che io sia costretto a fare l’accompagnatore di un distretto povero e puzzolente, pieno di graffiti e strani edifici grigi, come questo: ero l’accompagnatore del Distretto 1, mi ero sudato quel compito e ora me lo sono fatto scappare. Maledetta sia quella Luxurya, con i suoi modi da diva e l’aria da so-tutto-io! Ah ma il mio nome verrà osannato ancora, è una promessa: i miei tributi vinceranno e allora tutti osanneranno Wollie Brian Smith!
Mi passo una mano fra i riccioli, neri e lunghi, facendola scivolare poi sul mento, ricoperto di barba ispida. Vado controcorrente rispetto la moda di Capitol City che vuole uomini sbarbati, dai capelli corti, magari colorati, ingellati o pettinati in forme strane. Non mi sono mai sentito parte di questo mondo modaiolo, ma nemmeno vorrei vivere nei distretti... insomma, mi accontento di sopravvivere alle varie sciocchezze che gli stilisti propongono, tenendo fede al mio essere stravagantemente normale e trasandato. Un ultimo sguardo ai miei abiti, più simili a quelli delle persone che mi stanno davanti, che a quelli dei capitolini: pantaloni della tuta grigi, maglietta rosa con una stampa astratta, giacca bianca dai trascorsi eleganti, che ora appare come un pugno in un occhio, inserito in un abbigliamento poco curato, scarpe da ginnastica nere e vissute. Sono cosciente di risultare ridicolo, ma a me piace così e rido all’idea di ciò che direbbe Wily se mi vedesse. Nel frattempo il video che, anche in questo buco dimenticato da Dio, gli abitanti sono costretti a guardare ogni singolo anno, è finito.
«Signore e signori, ora selezioniamo i candidati alla vittoria dei giochi di quest’anno! Prima di tutto la giovane donzella...» mentre mi avvicino alla teca femminile prego che sia bella, aggraziata, facile da proporre agli sponsor. Afferro un biglietto, torno al microfono e leggo tutto d’un fiato.
«Mary Anne Miller McGrover!» dopo di che osservo la ragazza che mi si avvicina leggermente shoccata, sentendo la delusione crescere dentro di me: non posso dire che sia brutta, ha un bel viso, tutto sommato, occhi castani da cerbiatta, labbra rosee, molto truccata, i capelli del medesimo colore, lisci e ben curati, elegantemente vestita, porta addirittura i tacchi alti... ma non posso nemmeno dire che sarà facile farla piacere agli abitanti della capitale, a causa della sua corporatura decisamente robusta.
Giunta sul palco fa un cenno con la testa, alzando appena il mento, al sindaco del distretto, che mi appare decisamente sconvolto, ma non si scompone. Sono certo che sono parenti, forse è addirittura sua figlia, eppure non si lascia andare in scene disperate, quindi lei si volta verso il pubblico afferra il microfono e inizia il suo show.
«Non ha importanza se sono stata scelta per gli Hunger Games. Io resto migliore di tutti voi e anche se ho solo 17 anni, tornerò vincitrice, così potrete continuare ad amare la mia splendida persona... Andiamo a spaccare qualche ossicino!»  conclude con un ghigno crudele, freddo. Un breve inchino e si fa da parte. Forse tanta sicurezza potrebbe essermi utile. Potrei usarla in suo favore per farla piacere al pubblico... ma come potrà sopravvivere in una qualsiasi arena, con quel fisico tutt’altro che allenato?
«E ora il giovanotto...» spero che almeno lui sarà più semplice da portare alla vittoria...
«Peter Harrys Foremann!» mi deprimo alla vista di un imberbe scricciolo dall’aria patita e malaticcia, che si stacca dalle file dei dodicenni, tremando. Sono rovinato, con tributi del genere non scalerò mai le classifiche degli accompagnatori di talento. Proprio mentre mi sto disperando sempre di più, dal fondo si alza un braccio.
«Mi offro volontario come tributo!» un volontario? Perfino qui, in un distretto povero? Non potevo sperare in niente di meglio: il prestante ragazzone che si fa avanti, superando un Peter in preda al più grande sospiro di sollievo che io abbia mai visto, ha un fisico decisamente atletico ed è davvero bello. I capelli biondo scuro, corti e mossi, incorniciano il suo bel viso, mentre gli occhi azzurri, scintillano di una luce strana. L’espressione è decisa, è convinto di ciò che sta facendo e forse non aspettava altro da tutta la vita...
Da vicino noto la cicatrice che ha sulla guancia, ma non mi scompongo: a Capitol City ci metteranno meno di un minuto a nasconderla! Lui potrebbe essere il mio vincitore.
«Vuoi dirci qualcosa di te?» dico quasi emozionato, pentendomi immediatamente.
«Eccome se voglio dire qualcosa. Levati di torno!» mi spinge da parte e prende possesso del microfono. E mentre parla i miei sogni di gloria si sgonfiano lentamente...
«Il mio nome è Axel Reyes, ho 18 anni e vincerò per mostrare che nonostante le difficoltà che la vita mi ha messo davanti niente può battermi, nemmeno i Giochi della Fame! Dimostrerò a tutti che la capitale non è invincibile, che anche lei può bruciare! Perché come diceva un antichissimo saggio, Oscar Wilde, il grande vantaggio del giocare col fuoco è che non ci si scotta mai. Sono solo coloro che non sanno giocarci che si bruciano del tutto...» tutte queste minacce velate non lo aiuteranno a sopravvivere, devo calmare i suoi bollenti spiriti o saranno guai per tutti noi.
Lo vedo anche dalla stretta di mano, che avrò problemi: dagli occhi di entrambi sembrano uscire fulmini e saette, mentre cercano di rompersi le ossa a vicenda.
 
***
Una risata isterica riempì la stanza al termine del filmato.
«Una cicciona e un bell’imbusto. Andiamo, non si accorgono di essere ridicoli, con tutti quei discorsi da divi del cinema?» Snow continua a ridere, mentre Feldman raccoglie le cartelle dei tributi, che sono cadute di mano al suo presidente, quando il neo-tributo del Distretto 5 aveva pronunciato le sue parole di minaccia. Non voleva darlo a vedere, ma era preoccupato. Era necessario prendere provvedimenti a riguardo: non potevano permettersi un vincitore sovversivo e nel caso in cui l’avessero avuto, era loro dovere trovare un modo per sedarne il desiderio di ribellione...
«Sono lieto di vedere che non teme questi due oratori, signor presidente, ma prima o poi potrebbe porsi il problema di... tappare loro la bocca.» dice Girolamo con cautela, posando le schede sul tavolino, nuovamente ordinate.
«Quando e se si porrà questo problema, decideremo come agire. Per il momento preferisco non pensarci» si era ripreso dall’attacco di risa e la sua espressione era nuovamente seria e imperturbabile. In fondo aveva spento molti altri fuochi, nel corso della sua carriera; uno più uno meno, non faceva differenza: bastava la forza dell’acqua. A quel pensiero il filmato riprese...
 
Image and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPic
 
COLPI DI SCENA AD UNA CARRIERA SEGNATA – Distretto 6
Mio padre mi diceva sempre che noi, i Karai, siamo discendenti di un antichissimo pilota di auto da corsa. Il mio secondo nome era il suo: Tamas. Da piccolo la cosa mi piaceva molto, ma non credevo che sarebbe diventata la mia maledizione! Sono sempre stato l’accompagnatore del distretto dei trasporti e temo che non ne uscirò mai... Ormai sono Gullielme Tamas Karai, eterno e frustrato accompagnatore del Distretto 6! Vorrei provare l’ebbrezza di visitare altri luoghi, vedere facce diverse, anziché i soliti visi ostili o terrorizzati. E invece sono qua, a mostrare il solito video alla solita popolazione, mentre in disparte mi rifaccio il trucco un po’ sgualcito dal viaggio. Cerco sempre di essere alla moda, di seguire tutte le tendenze, per farmi notare e aspirare ad una promozione, ma sembra non funzionare... però io non demordo.
«Signore e signori, spero che il video abbia emozionato voi, quanto me» bugia: il video è di una noia mortale, ma devo mostrarmi convincente, devo piacere al pubblico.
«Sorteggiamo ora i Tributi della trentasettesima edizione degli Hunger Games!» dico con tono frizzante e allegro, senza però ricevere un seguito alle mie parole. Solo il fischio stridulo del microfono, seguito da silenzio. Eppure quando lo dice Caesar Flickerman, a Capitol City le folle esplodono in boati spacca timpani. Cosa che chiaramente non avverrà mai al Distretto 6.
«La fortunata ragazza di quest’anno è... Gloryel Sunday! Coraggio cara, fatti avanti.» mentre una graziosa donzella si fa avanti tremando appena, noto un brusio crescere fra la folla, oltre le schiere di bambini e ragazzi sorteggiabili. Dal fondo del viale principale arrivano degli urli e riesco a scorgere una figura allungata e sottile che si avvicina a tutta velocità alla piazza. Improvvisamente un gruppo di pacificatori sbuca da una via secondaria e si fionda all’inseguimento della figura solitaria. Poco dopo, quando ormai quello che riconosco essere un ragazzo dall’arruffata e ribelle criniera di capelli biondo paglia ha raggiunto la piazza, anche un altro gruppo di persone balza fuori da un vicolo e intrappola il corridore, immobilizzato fra i due gruppi di inseguitori. Si legge il panico negli occhi quasi invisibili di quel ragazzino, che si guarda attorno spaesato, come accorgendosi solo ora di dove è arrivato. Pacificatori da una parte e semplici cittadini dall’altra, si stringono sempre più su di lui, come sfidandosi a vicenda in una gara a chi lo cattura per primo e all’improvviso, quando stanno per afferrarlo...
«Mi offro volontario come tributo!» Grida quello con tutto il fiato che ha in gola. Sono seriamente spiazzato, ma devo fare il mio lavoro.
«Non puoi offrirti adesso, stiamo sorteggiando le ragazze e tu sei un maschio. Aspetta il tuo turno! Ti sei già registrato, sì? Perché scappavi, maledizione. Torna subito fra i sorteggiabili e attendi che finisca con le femmine!» ho appena finito di dirgli questo, fra lo sgomento dei suoi ormai ex inseguitori e lo stupore di tutta la piazza, quando l’ennesimo imprevisto si fa strada in questa maledetta giornata.
«Mi offro io volontaria per la ragazza, così siamo al completo.» dice una bellissima ragazza, decisamente alta, dai lunghi capelli castani e con zigomi alti spruzzati di lentiggini. I suoi occhi azzurri e affascinanti si incatenano ai miei, guardandomi con odio, come sfidandomi a contraddirla, mentre sale sul palco con passo deciso, sicura di se, padrona del proprio corpo e della propria mente fino in fondo. Lo sento che mi detesta, ma non ha importanza, la sua bellezza mi affascina al punto da farmi quasi dimenticare il mio ruolo qui.
«Certo, sì... A questo punto è inutile fare troppe cerimonie, salite entrambi e che sia finita qui.» dico spaesato da tutto il trambusto, dai volontari imprevisti e dalla perdita ufficiale di ogni possibilità di promozione. Per l’ennesimo anno.
 
***
«Questa moda di offrirsi volontari, quest’anno ci ha messo un po’ i bastoni fra le ruote, come le accennavo, ma se vogliamo c’è anche un lato positivo: il ragazzo è l’ultimo discendente di una delle due bande del Distretto 6. E’ un’occasione per liberarcene, o almeno per provarci. Uno spacciatore in meno. Quanto a lei non c’è molto da dire: viveva solo col fratello maggiore, perché entrambi sono orfani. Non dovrebbe creare troppi problemi...» un Girolamo sicuro di sé presenta così la mietitura dell’ennesimo distretto.
«Non sembri troppo sicuro... Come sono morti i genitori?»gli risponde dubbioso un Coriolanus sempre all’erta.
«Lei capisce sempre subito quali sono i problemi, signor presidente. Vede, il padre è morto in una edizione dei giochi, quindici anni fa e la madre morì di parto quello stesso anno. Ora, non dico che lei si sia offerta per vendicare la fine della propria famiglia, ma è comunque meglio essere previdenti.»
«Hai ragione, mio caro, ah se hai ragione! Non dobbiamo mai fidarci di loro.» e dopo questa affermazione il presidente e il suo cameriere rimasero in silenzio, ad attendere di vedere la mietitura successiva...


SPAZIO DELLA STRATEGA

Il fatto che state leggendo queste parole, è la prova che ho avuto tutte le schede (o almeno quanto mi serviva per scrivere le mietiture), per cui possiamo festeggiare: iniziano le danze! E alcune dame e cavalieri stanno già danzando, come avete visto. 
Ma andiamo per gradi: anzitutto il titolo del capitolo, che come i partecipanti sanno è una citazione del secondo libro "anche i presidenti hanno bisogno di mangiare", che Snow dice alla mamma di Katniss al villaggio dei vincitori. La qual cosa ha permesso ad una partecipante di vincere un bonus, ma non annoierò oltre con questa storia, che tanto è già stata chiarita sulla pagina Facebook.
Seconda cosa ora sapete anche che cos'è la fatidica "sorpresa" di cui tanto (?) si è parlato sul gruppo: ebbene sì, ho graficato un po' con le foto dei vostri Tributi e il risultato è quella sorta di mini-banner che sovrasta ogni singolo sottocapitolo. Sono pazza, lo so, ma è per voi: un piccolo omaggio per ringraziarvi del fatto che mi sopportate quando rompo le scatole ;)
Ora i tributi. Spero davvero di averli caratterizzati bene e nel caso fatemi sapere che ne pensate, perché ho letto migliaia di volte le schede per non perdermi richieste, consigli, desideri, storie ecc. però sono umana e se ho sbagliato qualcosa ditelo che correggo ^-^ idem per gli eventuali errori di battitura/distrazione & Co. che vista l'ora tarda in cui aggiorno sono facili da lasciare indietro...
Infine parlo di aggiornamento, una cosa che non faccio mai nelle mie fanfiction, ma che qui è d'obbligo visto che mancano gli altri 6 sottocapitoli! Devo ancora ultimare il nuovo capitolo, ma cercherò di fare tutto entro la settimana prossima o comunque non più tardi di due settimane. Giuro e prometto! *e prega anche*
E nulla per ora JD la Stratega vi saluta,
A presto e... "possa la fortuna sempre essere a vostro favore" anche se non è questione di fortuna, è solo questione di tempo ^^
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: JD Jaden