SABATO 6 LUGLIO
                             ORE 21.30
                        FESTA DA MARIO
                        NON MANCARE!!

“Ehi Daniele, hai visto? Daniele? DANIELE MA TI VUOI SVEGLIARE?”
Stavo dormendo ad occhi aperti, ma quelle grida mi fecero svegliare. Stupido Marco.
“Sì, Marco. Dimmi.” Risposi con arroganza.
“Daniele, Sabato c’è una festa da Mario. Vuoi venire?”
“No, non mi va. Preferisco stare chiuso in casa a vedermi un film.”
“Il solito asociale. Senti ci saranno delle belle ragazze.”
“Ma cosa ne sai? Le ragazze della scuola neanche ti guardano. Immagina se guardassero me.”
“Dai è una festa per divertirsi. Non si sa mai.”
“Okay, mi hai convinto. Però non mi far fare brutta figura.”
“Sei tu che mi dai fastidio, non io.”
SABATO.
Non avevo tanta voglia di andare a quella festa. Cioè, non mi piacciono le feste. Detto da un 16enne è un po’ strano, lo so. Ma preferivo rimanere in casa a mangiare una pizza e guardare un film da solo. Senza Marco o qualcun altro che mi avrebbe distratto.
Decisi di indossare dei jeans e una camicia. Ma pensai che forse ero troppo serio e quindi mi misi delle bermuda bianche.
Di colpo, mi squillò il cellulare.
“Daniele ci sei? Sei pronto?”
“Sì, passi a prendermi?”
“Okay. Inizia a scendere sono dietro l’angolo.”
MA CHE CASPITA.
Uscii dalla porta e trovai Marco difronte a me.
“Ah, eccoti, dai andiamo. Non vedo l’ora” disse Marco.
“Calma i tuoi ormoni da 12enne.”
Arrivammo subito a casa di Mario, un po’ per l’impazienza di Marco, un po’ per i suoi ormoni.
La porta era spalancata, quindi, entrammo.
C’era un casino di gente. La musica era altissima e le luci mi davano fastidio. Mi girai per vedere se Marco era ancora lì ma non c’era. Era sparito. Mi sedetti su un divano per la noia. C’era una ragazza affianco. Non l’avevo mai vista prima d’ora. Ci guardavamo timidi. Eravamo stati 20 minuti a guardarci senza dire nulla. Mi avvicinai a lei e ruppi il “ghiaccio”.
“Io mi chiamo Daniele.”
“Io..Laura.”
Era timida, si vedeva. Ma volevo continuare a parlarle.
“Sei di queste parti?”
“Sì, vengo nella tua stessa scuola..”
“Davvero? Ma non ti ho mai vista.”
“Eppure ho la tua stessa età. Ho 16 anni anch’io.”
La guardai sbalordito. Era una bella ragazza con i capelli castani e gli occhi azzurri.
Continuammo a parlare ma Marco ci interruppe.
“Daniele, Mario ha detto che la festa è finita. Dobbiamo andarcene.. Oh ciao Laura, anche tu qui?” cambiò argomento.
“Sì, Chiara voleva venire e io l’ho accompagnata.” Rispose Laura.
“Ce ne dobbiamo andare? Perfetto, dai. Usciamo.”
Io e Laura ci scambiammo i numeri di telefono. Era una ragazza splendida.
Mentre stavamo tornando a casa, Marco mi chiese una cosa.
“Quindi, hai conosciuto Laura, da quanto ho visto.”
“Sì, è una bella ragazza. Perché non mi hai mai parlato di lei?”
“Che ti devo dire? E’ una sfigata, come la sua amichetta Chiara. Non escono mai. E’ una schiappa come te.”
“QUESTO NON DOVEVI DIRLO.”
Gli tirai uno schiaffo e non reagì.
“Comunque..” dissi “Non sembra una sfigata. Mi piacerebbe conoscerla di più.”
“Oh beh, è solo tempo perso.”
“Se lo dici tu. Comunque io voglio conoscerla.”
Infondo, quella serata non è stata uno schifo. Anzi, è stata una delle migliori.