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Autore: demetra85    29/06/2008    14 recensioni
Due fratelli,Kagome e Inuyasha... Una missione da compiere...una donna da salvare...e un amore da reprimere perche' incestuoso.... Sapranno i due fratelli controllare la passione che li assale ogni volta che i loro sguardi si incrociano?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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L' AMORE SUPERA TUTTE LE BARRIERE (CAP 1 RICORRETTO) Capitolo completamente riveduto e corretto.
Buona lettura.


Alla stazione centrale, l' ennesimo messaggio vocale annunciava i ritardi e gli arrivi dei treni.
Una ragazza, seduta su una panchina, continuava ad imprecare.
Perchè ogni volta doveva aspettare ore per rivedere il suo fidanzato?
Si trovava in quella stazione già da un paio d'ore, e cominciava decisamente a perdere la pazienza.
Sbuffò per l' ennesima volta, e alzò gli occhi verso il cielo.
Quel giorno, il tempo sembrava essere contro di lei.
Una miriade di nuvole grigie si stavano ammassando le une sulle altre, e una pioggia minacciava di farle visita da un momento all'altro.
Guardò l' orologio.
Ormai erano le 3 e 30, e la stazione si stava nuovamente affollando.
Imprecò sottovoce per l' ennesima volta, battendo nervosamente i piedi a terra.
Non si è nemmeno degnato di farmi una chiamata, quello stronzo.
Afferrò il cellulare dalla borsa, pronta a riempire di parolacce il suo fidanzato, ma rimase di sasso.
Il telefono era scarico, ecco perchè nessuno l' aveva ancora chiamata.
Si alzò furiosa dalla panchina, e si diresse verso la direzione.
Una donna grassoccia sui 50 anni, seduta comodamente, la squadrò da capo a piedi...- Cosa posso fare per te, cara?-
-Voglio sapere, anzi pretendo che lei mi dica, quanto cavolo devo ancora aspettare per vedere arrivare questo stramaledetto treno. Un' ora fa, lei ha annunciato che sarebbe arrivato dopo 5 minuti, e ne sono passati 55.- disse, senza troppi complimenti.
La sua arroganza sembrava non essere passata inosservata alla donna, che fece un grande respiro, forse per mantenere la pazienza, e le sorrise dispiaciuta...-Devi essere parecchio distratta, se non hai sentito quello che ho detto subito dopo, cara.-
-E cosa avrebbe detto, di grazia?-
-Che il treno purtroppo ha avuto dei guasti al motore, e di conseguenza i passeggeri sono tornati a casa in autobus. Hai aspettato per niente.-
-COSA?-
Non curandosi di alcune persone che si erano voltate curiose, puntò un dito contro la signora...-I messaggi si ripetono una seconda volta, ha capito?-
-Vedi di calmarti. Non è colpa mia se eri distratta. La prossima volta stai più attenta. E comunque, ho ripetuto il messaggio anche in inglese, nel caso non lo avessi notato.-
-Non conosco un cazzo di inglese, brutta befana! E per la cronaca, i messaggi si ripetono due volte per lingua, capito? Ma tu non avevi certo tempo, essendo impegnata con quel pelato laggiù.- disse, indicando l' uomo calvo con gli occhiali seduto a qualche metro di distanza, che la fissò scocciato.
La reazione della donna non si fece attendere.
Infatti si alzò furiosa dalla sedia, e uscì dall' ufficio.
In pochi secondi, Kagome se la ritrovò di fronte...-Con un bel paio di schiaffi dovresti abbassare la cresta, mocciosa insolente.- e senza darle il tempo di rispondere, provò a colpirla.
La ragazza stava per difendersi, ma qualcunò fu più lesto di lei, e afferrò la mano della cicciona.

La donna si voltò, pronta a riempire di insulti chi aveva osato ostacolarla, ma rimase muta subito dopo.
Due bellissimi occhi ambrati la stavano scrutando con aria severa...-Nessuno le ha insegnato a restare al suo posto? Come si permette di reagire in questo modo contro una ragazzina?- si voltò verso la direzione, richiamando il calvo che osservava sconvolto la scena, che si precipitò fuori su suo invito.
Afferrò la donna e la costrinse a guardare Kagome...-Chiedi subito scusa, se non vuoi perdere il posto.-
-Ma io...- si bloccò. Lo sguardò del ragazzo dai capelli d' argento non ammetteva repliche.
Rassegnata, porse le sue scusa.

-Dovrei denunciarti, lurida cicciona. Ma non lo farò, mi fai troppa pena.- la derise quest' ultima, che aveva capito di non aver ricevuto delle scuse vere.
-Cosa hai detto? - sbraitò la donna, poi tornò a guardare il ragazzo che se la rideva sotto i baffi...-Ha visto? Come si fa a chiedere scusa ad una maleducata come questa? Cosa avrebbe fatto lei al mio posto, per insegnare a questa mocciosa a rispettare gli adulti?-
- La ignori semplicemente.- risposta ovvia.
-Che?-

-Forza Elaisa, andiamo. - il calvo decise finalmente di intervenire.
Prese la donna per un braccio e se la trascinò dietro, mormorando un "questi giovani d' oggi non hanno più rispetto".

Mentre Kagome se la rideva di cuore, lo sconosciuto la stava osservando silenziosamente.
-Sei Kagome, vero?- chiese ad un tratto, attirando su di sè lo sguardo stupito di lei.
-Scusa, ma come fai a conoscere il mio nome?-
- Da quello che Koga mi ha raccontato, devi essere proprio tu.-
-Koga? Ma tu chi saresti, scusa?-
-Inuyasha. - rispose quest' ultimo, come se fosse la risposta più ovvia del mondo.
Solo allora, Kagome rammentò le parole del fidanzato.
-Ti ricordi di Inuyasha, il mio migliore amico e figlio adottivo di mia zia? Ha deciso di venire con me. -

- Giusto, Koga mi aveva avvertita. Ma cosa ci fai qui? Il treno non è arrivato in stazione. -
-Lo so. Io e Koga ci siamo divisi per cercarti. Ha provato a chiamarti al cellulare, ma risultava irrangiungibile. -
- E ci credo...era scarico.-
- Koga mi ha raccontato della tua sbadataggine,ma non credevo fossi stupida fino a questo punto. -
- C-come? - chiese incredula la ragazza.
La faccia da schiaffi del giovane le diede i nervi.
-Sei arrabbiata? - le chiese sfacciato.
-Arrabbiata? Nooo. MA CERTO CHE LO SONO.-
- Gallinella, abbassa la voce. Siamo in un luogo pubblico, e hai già fatto abbastanza figuracce per oggi. -
- Ga-gallinella? Ma come ti permetti? Non mi conosci nemmeno, quindi prenditi poca confidenza. Hai capito? -
- Ok. ok. Non si può nemmeno scherzare. Forza, andiamo. - si incamminò, ignorando la ragazza.
- Ma dove stai andando, adesso? -
- Fuori c'è un taxi che ci aspetta. Koga sarà già arrivato a casa tua, e ci starà aspettando. Non hai voglia di rivederlo e sbaciucchiartelo? -
- Non sono cazzo tuoi. -
- Hai davvero un bel linguaggio, complimenti. -
- Mi stai per caso prendendo in giro? -
- Ovviamente. -
- Brutto stronzo. - superò il ragazzo facendogli la linguaccia.

Però...che tipetto la ragazza.
Inuyasha la seguì divertito.

Per tutto il tragitto, un silenzio assurdo aleggiò nell' aria, interrotto solo dai discorsi incomprensibili del tassista.

***********

Kagome osservava sconvolta le reazioni dei suoi cari.
Sua madre stringeva Inuyasha con le lacrime agli occhi, mentre suo padre e suo nonno osservavano commossi la scena.
E il ragazzo in questione non sembrava per nulla sorpreso.
Di Koga non vi era traccia.
Evidentemente er ancora fuori a cercarla, ma Kagome era troppo impegnata a cercare di capire qualcosa per preoccuparsi di lui.

- Non sai che gioia rivederti, ragazzo mio. Quanto tempo è passato?-

-Da quando mio padre è così gentile ed emotivo?-

- Saranno 2 o 3 anni. -

- E guarda che faccia da ebete, lo stronzo. -

- Non sai quanto ho sperato di rivederti, figliolo. E quando mi hai annunciato il tuo arrivo, quasi non ci credevo. Insomma....non hai mai voluto mettere piede in questo paese, prima di oggi. -
- Gli eventi mi hanno costretto a fare delle scelte, che altrimenti non avrei mai preso in considerazione. E conoscere Kagome...rientra fra queste. - si voltò verso la ragazza in questione, che aveva sgranato gli occhi scettica e dubbiosa.
Le sorrise.

- Cuoricino mio, datti una calmata. Non è Koga quello che ti ha appena sorriso così sensualmente. Quello è Inuyasha...lo stronzo, quello che si diverte a prendersi gioco di te, ed è un estraneo. Vuole provocarmi, ma non mi abbasserò al suo livello.-

-Pulcino mio, tutto bene? Ti vedo così pallida. -
Kagome avvertì la calda mano di sua madre posarsi sulla sua fronte, ed il suo sguardo preoccupato la riportò alla realtà.
- Non ho niente mamma, sto bene.- si affrettò a dire, sperando che la donna non indugiasse oltre con le sue domande.
Sua madre era una donna meravigliosa, ma a volte sapeva essere davvero insopportabile.
- Dimmi la verità. Stavi pensando a Koga, vero?-
- Certo. E a chi se no?- meglio lasciarle credere quello che voleva.
- E sicuramente ti starai domandando perchè non è qui, vero?-
-Si.-
- L' ho mandato a fare la spesa al centro commerciale. Fra poco verrà a piovere, e la dispensa è vuota. Io non posso uscire perchè ho molte cose da fare in casa, quindi ho mandato lui. Spero che non ti dispiaccia. Quando torna avrai tutto il tempo per...-

- Sbaciucchiartelo. -

Le due si voltarono verso Inuyasha.

- Non vi vedete da molto. Avrete molte cosette da fare, no?- continuò, in tono stramaledettamente malizioso.
Imponendosi di mantenere l' autocontrollo, Kagome fece un grande respiro per poi guardarlo con indifferenza...- E anche se fosse? Quello che faccio con il mio ragazzo non è certo affar tuo, chiaro? Quindi fatti gli affaracci tuoi.-
- Invece è proprio affar mio.-
-E sentiamo...perchè dovrebbe essere affar tuo? Cosa c' entri tu nella mia vita? Chi diavolo sei? E perchè i miei genitori e mio nonno ti hanno accolto tanto calorosamente? Come fanno loro a conoscerti, se io non ti ho mai visto? -
Aveva davvero bisogno di avere una risposta a tutte quelle domande che la stavano assillando.
Inuyasha...il migliore amico e cugino acquisito di Koga.
Il suo ragazzo gliene aveva sempre parlato, ma non lo aveva mai conosciuto.
E i suoi genitori non lo avevano mai nominato.
Eppure, a giudicare dalla loro accoglienza, lo conoscevano e anche piuttosto bene.
E non capiva perchè.
E voleva saperlo.

- Nipotina mia, calmati. Perchè aggredisci Inuyasha in questo modo? Non ti ha fatto niente. -
Osservò sconvolta suo nonno...- Non mi ha fatto niente? Mi ha offesa dal primo momento, e tu dici che non mi ha fatto niente? - si girò verso il ragazzo che la osservava fra il divertito e il sorpreso... - Non lo sopporto. - disse poi, rivolta maggiormente ad Inuyasha che al vecchio.
- Se non lo sopporti, e non  lo capisco, sono affari tuoi. Sta a te trovare un compromesso per conviverci civilmente, d'ora in poi. - disse stavolta il vecchio.
Kagome sbarrò gli occhi.
Non era da lui essere tanto serio.
Questo significava che vi era qualcosa sotto.
Ma la cosa che l'aveva maggiormente sconvolta, era stata l' ultima frase.
Cosa significava quel conviverci civilmente?

- Che cosa significa? Come sarebbe a dire che dovrei conviverci? Che vuol dire? - sbraitò subito dopo contro i suoi familiari, cercando di ignorare lo sguardo insistente alle sue spalle.
-Ecco...- sua madre provò a dire qualcosa, ma si zittì subito dopo.
Mentre cercava di capire la reazione della madre, avvertì una mano posarsi sui suoi fianchi, che gentilmente la fece voltare dalla parte opposta.
Inuyasha era a pochi centimetri da lei.
La sua aria arrogante era sparita, ed aveva lasciato posto ad un' espressione maledettamente seria.
 - Sono tuo fratello! -

Un attimo. Cosa...

Non riuscì a pensare ad altro.
Aveva già perso i sensi, cadendo fra le braccia del ragazzo.




  
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