Correva, come sempre.
Voleva arrivare al Game Crown Center, scaricarsi,
perché sapeva che tornata a casa avrebbe dovuto subirsi 
le 'usuali' polemiche e urla della madre, a causa del suo profitto scolastico.
In fondo Usagi, voleva solo aver più tempo per stare nel suo mondo,
per vivere nei suoi sogni. Era una ragazza come tutte le altre.

Attraversava le strisce pedonali, evidentemente imbiancate da poco;
i suoi capelli, così lunghi e così biondi, legati in maniera del tutto
peculiare, fluttuavano mentre saltellando, raggiungeva il marciapiede
opposto. Ma qualcosa catturò la sua attenzione.

Una ragazza dai corti capelli blu, con lo sguardo chinato verso il basso,
era seduta sola su una panchina, abbastanza esterna alla strada.
Il suo sguardo si posava su un libro di chimica, che teneva debolmente
in mano.

Lei è la ragazza genio della V sezione.
Sta leggendo? Ma i suoi occhi non puntano verso il libro.
Perché... Non provare a conoscerla?

Si avvicinò, e con estrema naturalezza si presentò, e
iniziò un dialogo con lei. 
Ami, così il nome di quella ragazza, così timida
e riservata, provò per la prima volta ad aprirsi.
Di fronte al sorriso della bionda Usagi, così spontanea
nei movimenti e nel suo modo di parlare, si sentiva
sicura. Lei, che non era molto brava nel comprendere 
le proprie emozioni e nel socializzare, con la sua
compagnia provava un ben'essere fino ad allora sconosciuto.

"Quindi tu passi davvero le tue giornate solo studiando?!" - gridò Usagi, così stupita da quella conferma.
Ami si ritrasse, imbarazzata e un pò sconfortata.
Sorridendo però, Usagi continuò - "Allora, se ti andrà,
potremmo incominciare a frequentarci." 
E la prese, stringendole le mani.

Fu allora che, rigide e fredde, esse cominciarono a sciogliersi e scaldarsi.
Qualcuno finalmente aveva saputo andare oltre il pregiudizio.
Ami, da quel momento in poi, non sarebbe stata più sola.